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Autore: Sophrosouneh    24/12/2012    0 recensioni
“Il mare si rifrangeva sui moli con onde piatte e fruscianti.
L’ammiraglio scrutava la risacca ai suoi piedi, riflettendo sulla battaglia ventura.” (cit.)
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Ss904 (Sophrosouneh su efp)
Titolo: Leviathan
Fandom: Originale/Sovrannaturale
Rating: Giallo
Genere: Introspettivo, Angst
Avvertimenti: Drabble
Introduzione: “Il mare si rifrangeva sui moli con onde piatte e fruscianti.
L’ammiraglio scrutava la risacca ai suoi piedi, riflettendo sulla battaglia ventura.” (cit.)
Note: anche sta volta le note si rivelano indispensabili, temo. Andiamo con ordine, per prima cosa anche per questa storia mi sono ispirata ad un demone: cit.[Leviatan  E' un grande ammiraglio infernale che comanda le legioni marittime di Belzebù. E' un grande imbroglione e possiede spesso gli uomini terrestri ed è difficile da esorcizzare.]. Detto ciò passo alla spiegazione: l’ammiraglio della drabble è posseduto dal demone (ho voluto giocare sul fatto che anche il demone avesse il titolo di ammiraglio delle legioni infernali). Ovviamente è il demonio a desiderare che l’equipaggio vada in malora, ed è disposto ad utilizzare qualsiasi mezzo per raggiungere il proprio scopo. Tuttavia l’animo di Leviathan è incline alla truffa, proprio per questo si diverte a giocare a poker con i marinai del porto, anche a costo di nascondere la sua identità di ammiraglio. Per farla breve quello dell’ammiraglio umano è solo il corpo che Leviathan usa a suo piacere per ottenere distruzione.
Atropo è una delle Moire, divinità destinate a presiedere al destino dell’uomo. In particolare quest’ultima è colei che decide il momento della morte di ognuno, e per far ciò, quando giunge il momento stabilito, taglia il filo della vita di quella persona.
Partecipante al secondo turno del contest "Il gioco dell'oca" di adamantina (punteggio 12/12)

 

Leviathan


“Ammiraglio, devo ricordarle che giocare a poker non rientra tra i  suoi doveri?”
Sbuffò, alzandosi dalla sedia sgangherata, per afferrare distrattamente il giaccone con i gradi militari che il giovane cadetto, dalla voce irritante, gli porgeva.
“Non è necessario.”
L’uomo uscì dalla locanda tra i mormorii stupiti degli avventori.

Il mare si rifrangeva sui moli con onde piatte e fruscianti.
L’ammiraglio scrutava la risacca ai suoi piedi, riflettendo sulla battaglia ventura.
Il suo equipaggio sarebbe stato sterminato – Atropo aveva tagliato le loro fila.

Si presagiva vento di tempesta.
Fremeva il mare, pregustando il sapore di tutto quel sangue.
Sorrise al futuro: semplicemente sublime.

Sconquassato dai cavalloni era l’animo del Leviatano.








  
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