Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: FedeB    24/12/2012    5 recensioni
"Stiles Stilinski si rese conto che si stava comportando come una bambina.
Sì, una giovane esserina con le trecce sui capelli, che piange perché ha paura del lupo cattivo.
"Ma io non ho paura."
Un ennesimo tuono, questa volta più forte, squarciò il silenzio e Stiles si ritrovò a sussultare sul sedile dell' auto, preso da un' improvvisa ansia.
"Ho paura..." soffiò, serrando gli occhi, contraddicendo il suo pensiero.
"Non devi averne."
[STEREK]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Stiles Stilinski chiuse la portiera della jeep ed emise un lungo sospiro.
Si lasciò avvolgere dal silenzio innaturale che aveva invaso il piccolo abitacolo e chiuse gli occhi.
Amava la sua jeep. Era piccola, puzzava del suo odore ed era il luogo migliore per potersi calmare. Per poter riflettere.
Come quella sera.
Si era rifugiato nella macchina per scappare; scappare da suo padre, da Scott, da Lydia, da Derek... Da tutti.
Aveva bisogno di qualche momento umano. Senza ringhi che lo minacciavano, artigli che non se ne stavano al loro posto e occhi rossi che lo suggestionavano.
Solo lui e il suo essere logorroico.
Troppi casini, problemi e situazioni imbarazzanti gravavano sulle sue deboli spalle, già piegate dal peso della mancanza di qualcosa.
O di qualcuno.
La notte gli aveva sempre fatto paura, ma se prima andava a dormire nel lettone di mamma e papà, adesso l' unica cosa che poteva fare era stare nel suo letto e aspettare che la sua anima prendesse il volo.
Le serate estive erano le peggiori, sempre accompagnate da tremendi temporali, che gli facevano passare una notte in bianco un giorno sì e l' altro pure.
Non si era ancora abituato, nonostante tutto, nonostante l' età.
Un ticchettio incostante sul vetro della jeep gli fece mancare un battito: piccole gocce di pioggia andavano schiantandosi sull' auto, dando inizio ad un concerto rapsodico, accompagnato da un sottofondo di tuoni decisamente macabro.
Era la sua ultima occasione per poter rientrare in casa e salvarsi da un dei suoi peggiori incubi, tuttavia non si mosse dal comodo sedile dell' auto, che sembrava volerlo accogliere in un invitante, quanto caldo, abbraccio.
Tirò fuori dalla tasca il cellulare, cercando di isolare il rumore della pioggia e scorse i numeri in rubrica.
D.... De... Derek.
No, no. Meglio di no.

Scuotendo la testa rimise il cellulare in tasca e si accoccolò meglio nel giaccone che aveva addosso.
La pioggia aveva iniziato a scendere copiosa e la sua ultima possibilità di rientrare in casa svanì, alla stessa velocità in cui un lampo illuminò la notte.
Per un attimo, un solo fugace istante, gli parve di vedere brillare assieme al lampo, un paio di occhi rossi.
Ma figuriamoci.
Stiles Stilinski si rese conto che si stava comportando come una bambina.
Sì, una giovane esserina con le trecce sui capelli, che piange perché ha paura del lupo cattivo.
Ma io non ho paura.
Un ennesimo tuono, questa volta più forte, squarciò il silenzio e Stiles si ritrovò a sussultare sul sedile dell' auto, preso da un' improvvisa ansia.
"Ho paura..." soffiò, serrando gli occhi, contraddicendo il suo pensiero.
"Non devi averne."
Una voce. La sua voce.
Spaventato, riaprì gli occhi e incrociò un paio di occhi verde smeraldo.
"Derek."
"Mi hai sentito, prima?"
"Eh?"
"Dico.. Mi hai sentito quando ho detto che non devi aver paura?"
Stiles annuì piano.
"Ecco. Quindi, per l'amor del Cielo, rallenta i battiti del tuo cuoricino, grazie."
Stiles lo scimmiottò, mugugnando qualche verso strano udibile anche all' Alfa, senza l'uso di super poteri o cose del genere.
Respirò profondamente e per un attimo riuscì a controllare il suo battito. L' attimo successivo, tuttavia, la notte venne di nuovo illuminata e il suo cuore riprese a battere spasmodicamente.
"Non ci riesco..." disse alla fine, affranto. "Sono-"
"Debole?"
"No, Derek, stavo per dire umano, sono umano, per Dio. Ma grazie per avermi ricordato di quanto sia inutile, indifeso e.. Sì, debole. Fottutamente debole."
Sull' abitacolo calò il silenzio, rotto dai battiti del cuore di Stiles e dalle gocce di pioggia, che non facevano che aumentare.
"Scusa." mormorò l' Alfa infine, sinceramente dispiaciuto per la sua mancanza di tatto.
Lui non sa nemmeno che cos'è, il tatto.
"Oh, mio Dio! Derek Hale, il grande e grosso gattino cattivo, il sourwolf per eccellenza, il Re di Lupolandia ha chiesto scusa a me, un plebeo, un misero umano!"
E detto ciò, scoppiò a ridere sotto lo sguardo completamente sconvolto del suddetto «Re di Lupolandia».
"Sta zitto, Stiles." Riuscì a dire infine.
"Mi sembrava troppo bello per essere vero. Chiedo scusa, his Majesty."
Stiles si mise a guardare il cielo: il temporale sembrava essersi allontanato, tuttavia pioveva ancora e non sembrava voler smettere.
Il figlio dello sceriffo sbuffò, un po' per il freddo e un po' per la noia e cercò di nuovo il calore del suo giaccone.
"Hai freddo?" chiese Derek, guardando la contorta posizione dell' altro che gli consentiva di conservare un po' di calore interno.
"No, sto scaldando i muscoli, sai, tra un' ora ho una gara di ginnastica artistica!"
Derek roteò gli occhi, deciso ad ignorare quella punta di sarcasmo nel ragazzo e avvicinò la mano sul condizionatore dell' auto, per far entrare nell' abitacolo un po' di calore.
Nello stesso istante, anche Stiles avvicinò la mano e le loro dita si sfiorarono per un istante, proprio come in Twilight. Oh, Santa Madonna, cosa Cristo sto pensando?!
Derek ritrasse immediatamente la mano, al contrario di Stiles, che si mise a guardarlo con uno strano luccichio negli occhi: "Sei... Caldo!~"
Non appena l' Alfa recepì le parole dell' altro, iniziò a cantilenare qualcosa, passando da semplici "No, Stiles, no!" a minacce più complesse come "Se mi salti addosso ti sbrano."
Tuttavia Stiles, tralasciando l' orribile doppio senso che le parole dell' Alfa celavano inconsapevolmente, non esitò a lanciarsi addosso a lui, accoccolandosi sul suo petto, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare ad un puro respiro di beatitudine.
"Siate benedetti voi caloriferi ambulanti!"
"Eh, Amen, Stiles, Amen! Levati di dosso!"
"Non provarci nemmeno! Io ho freddo. Tu sei caldo. Il mio corpo freddo va alla ricerca disperata di un corpo caldo e tadan! eccoti qua! Quindi, ora, stai zitto e fammi scaldare."
Derek cercò di ribellarsi a quella improvvisa presa ferrea, innaturale per quel ragazzino logorroico e minuto, ma alla fine cedette e lasciò che Stiles si accomodasse meglio sul suo corpo.
"Non. Una. Parola. Con nessuno."
Derek sentì il figlio dello sceriffo ghignare: "Dillo ai tuoi lupacchiotti, sourwolf~"
L' Alfa non capì immediatamente le parole dell' altro, ma -improvvisamente- una strana, orribile sensazione si impossessò del suo essere e ogni suo dubbio fu spazzato via non appena, nell' oscurità, riuscì a scorgere due occhi dorati e altrettante teste ricciolute, una bionda e una mora: Scott McCall e Isaac Lahey, avvolti dall' oscurità di quella notte, salutavano nella direzione dell' Alfa, un ghigno bastardo dipinto sul volto.
"La vedi anche tu?" chiese, un tono affranto.
"Ma cosa, io non vedo niente..!"
"Appunto!" sbottò l' Alfa, sbuffando dal naso. "La mia dignità! È andata a farsi benedire per colpa t--"
"Se non mi volevi, potevi benissimo sbattermi dall'altra parte del mondo, eh." lo interruppe il ragazzo, rilassandosi sempre di più sotto la stretta dell' altro.
Alla fine, l' unico ad aver ragione era lui e il silenzio proveniente dall' Alfa era una prova tangibile.
Stiles si disse che avrebbero potuto rifarlo, tanto la dignità è la sua, soprattutto durante l'estate, durante i temporali.
Al figlio dello sceriffo aveva sempre fatto paura la notte, ma lì, avvolto dalle braccia forti, sicure e calde di Derek, si disse che la notte non era così spaventosa, se si aveva qualcuno con cui passarla.
Con quella che a Stiles sembrava una sequenza di brontolii sconnessi, chiuse gli occhi e si lasciò cadere in un sonno profondo.
"Sarei venuto a riprenderti, anche dall' altra parte del mondo."




Niji's corner~

Beeeene.
Insomma, sono tornata.
Miele. Miele ovunque. Aiuto. Cioè, di natura (?) io e il fluff ci amiamo, ma ho sempre paura di sfociare nel bimbominchioso, mi sento in colpa, alla fine (?)
Ringrazio la mia Beta,  sasosasosaso, tanto love <3 <3
Spero di non deludere nessuno, fatemi sapere!
Ah, e Buon Natale <3
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: FedeB