Buona Vigilia a tutti (e Buon Compleanno,
Silver)! Anche quest’anno, approdo nel fandom con
tanti troppi regali di Natale.
Questo primo regalino è dedicato a quella gran donna di Cheche, per ringraziarla di tutto ciò
che ha fatto per me durante questo fantastico
anno. E che cosa avrei potuto regalarle, se non una Chosen? Inizialmente avevo
intenzione di dedicarle qualcos’altro (provate ad indovinare! Si
accettano scommesse), però… dovevo darle
qualcosa degno di lei. Beh, degno è una parola grossa. Posso affermare
con franchezza che questa storia è delirante,
vero, ma è stata scritta con tanto amore
(accontentatevi, oh). In questa storia, giusto per rendere felice anche
una persona di cui nonfaccionomimasolosoprannomi
(nihil no kami), c’è perfino
un accenno di Frontier.
E c’è anche un pornodivo amatoriale [cit.]
di nostra conoscenza (Gold) e tante altre cose deliranti. Perciò
preparatevi! Buona lettura e buona
Vigilia a voi!
Dancing
Together
Chosenshipping,
For Aki
Avrebbe
dovuto essere il compleanno più bello della sua vita, o almeno così gli era
stato assicurato. L’intento dei suoi amici era di organizzare una festa fuori
dall’ordinario, diversa dalle altre e memorabile sia per il festeggiato sia per
gli invitati. Perlomeno, quello era l’obbiettivo che si era prefissato quell’imbecille patentato – solo così lo si
poteva definire, senza dover ricorrere all’uso di appellativi offensivi e
alquanto volgari – di Gold.
Silver,
in quel preciso istante, nutriva una voglia impellente di strangolarlo. Sebbene
le numerose difficoltà superate nel corso delle sue avventure gli avessero
insegnato ad affrontare ogni situazione con calma e lucidità, sentiva il
bisogno di dar sfogo alla sua rabbia.
Da
dove fosse nata l’idea malsana di trasformare casa sua in una sottospecie di
discoteca, proprio non riusciva a spiegarselo. Quel maledetto giocatore
d’azzardo avrebbe dovuto sapere che quell’abitazione era decisamente inadatta
ad ospitare tutte le persone che aveva invitato.
Se mi capita a
tiro, lo rovino,
pensò rabbiosamente il giovane Allenatore, guardando con disgusto l’abominio
che lo circondava. Attorno a lui, aleggiava un’allegria sconosciuta, pregna di
sballo e di eccessiva euforia. L’odore acre degli alcolici permeava l’aria, rendendola
insalubre e viziata. Ciliegina sulla torta, ogni persona sembrava divertirsi
molto, a differenza sua.
Magari,
se fosse scappato da quel putiferio, nessuno se ne sarebbe accorto: quel
deficiente di Gold era troppo impegnato a provarci spudoratamente con alcune
ragazze e Crystal era troppo presa dalla conversazione con Emerald per
accorgersi della sua mancanza.
Rassegnato,
Silver si fece largo tra la folla, sgattaiolando con le mani in tasca verso
l’uscita di casa sua.
Un
leggero strato di neve imbiancava le strade di Smeraldopoli.
Nel cielo volteggiavano candidi fiocchi, impegnati in una danza armoniosa che
accompagnava la loro discesa verso il suolo gelido.
Immerso
in quella magica atmosfera, Silver rivolse un’ultima occhiata alla sua
abitazione, dalla quale provenivano rumori piuttosto molesti. Scosse il capo
con fare rassegnato: sarebbe stato un vero e proprio miracolo se, il giorno
dopo, nessuno si fosse presentato alla porta per protestare di tutta quella
confusione.
Silver
dovette ammettere che Gold era davvero abile nel rovinare le feste, se era
perfino riuscito a sgretolare la quiete della notte di Natale. Se solo avesse
potuto organizzare da sé i festeggiamenti, li avrebbe fatti a modo suo, rispettando
così anche gli altri.
Seduto
su una panchina e illuminato dalla fioca luce di un lampione, il giovane
cominciò a stilare un elenco di ciò che assolutamente non avrebbe dovuto
esserci al suo compleanno: Gold, alcolici, Gold,
rumori molesi e musica a tutto volume, Gold,
persone sconosciute, Gold e ancora Gold. Ogni altra cosa era ben accetta.
Inoltre,
per essere una festa fatta su misura per lui, non poteva mancare assolutamente
una cosa importante, che l’altro
Allenatore pareva aver scordato. E dire che quell’idiota lo conosceva piuttosto
bene, o almeno abbastanza da poter intuire che cosa fosse.
Il
ragazzo imprecò a denti stretti e si trattenne a stento dall’inveire
indecorosamente contro il cielo e i suoi abitanti. Quel dannato Completale si
stava dimostrando peggiore dei precedenti, per quanto fosse difficile renderlo
ancor più sgradevole di quanto non lo fosse già stato. In confronto a quella
situazione, quei maledetti regali a tema natalizio che tanto detestava
risultavano gradevoli.
Se
solo Lei fosse stata al suo fianco,
tutto avrebbe assunto una piega decisamente migliore. Ma, per quanto lo desiderasse,
non era lì con lui.
«Mi
fa piacere vederti così allegro anche il giorno del tuo compleanno, Silver
caro» cinguettò improvvisamente una voce canzonatoria alle sue spalle,
cogliendolo alla sprovvista e facendolo sobbalzare per lo spavento. «Ed è ancor
più divertente vederti festeggiare questo giorno importante stando in compagnia
dei tuoi amici».
Si
poteva cogliere una nota di pungente sarcasmo in quel rimprovero affettuoso. Sebbene
quelle parole fossero pregne di ironia, alle orecchie del giovane erano giunte
come un canto melodioso. Sembravano provenire da un luogo lontano e remoto,
come l’eco di un effimero sogno tanto sospirato e desiderato.
Per
un breve istante, il Dex Holder
temette di essere caduto vittima di un crudele miraggio e di un mero inganno
giocato dalla sua mente stanca. Ma, quanto si girò e incrociò lo sguardo
beffardo di Blue, constatò come il suo desiderio si fosse tramutato in realtà.
«Credevo
che Gold non ti avesse invitato» replicò pacatamente Silver, ignorando la sua
evidente provocazione. Accennò l’ombra di un sorriso incerto, impacciata
dimostrazione della felicità provata in quel momento. Se solo fosse stato una
persona più espansiva, avrebbe stretto la ragazza in un vigoroso abbraccio.
«Non
ho bisogno di inviti, io. Posso intrufolarmi ovunque, se lo voglio, senza farmi
scoprire» esclamò la giovane in risposta, sicura di sé come non mai. Successivamente,
il suo viso si dipinse di un’espressione raggiante e dalle sue labbra sfuggì
una risatina gioiosa. «E poi non potevo mancare alla tua festa, anche se la
immaginavo meno caotica. Si vede che ad organizzarla è stato Gold, sai?».
Per fortuna che
sei arrivata tu, altrimenti lo avrei picchiato, le avrebbe
voluto dire l’Allenatore, ma optò per una risposta meno melensa e decisamente
più adatta al loro discorso: «Fosse stato per me, sarebbe completamente
diversa».
Blue
inarcò un sopracciglio, squadrando l’amico con perplessità. «Davvero?» lo
incalzò con evidente curiosità, sbattendo più volte le ciglia lunghe. «E dimmi:
come sarebbe?».
Il
giovane sospirò, ammiccando alla sua povera abitazione. «Sicuramente, non come
questa» esclamò, dando libero arbitrio a tutto ciò che in quel momento gli
passava nella mente. «Non voglio qualcosa di sfarzoso, solo una giornata in
compagnia di una persona a me cara».
Fu
in quel preciso istante che si accorse della gravità di ciò che aveva appena
detto. Se solo fosse stato più attento, come solitamente era, di certo non
avrebbe dato voce a quel suo intimo pensiero. Non che dubitasse della fiducia
di Blue, però provava un certo timore nei confronti della sua pericolosa
curiosità.
Quando
scorse il suo sguardo illuminato dalla sete di notizie, capì di essersi
cacciato in un guaio enorme.
«E
chi sarebbe questa persona? La tua fidanzata, per caso?» chiese furbescamente
la ragazza, con l’evidente scopo di metterlo in difficoltà. Scoppiò in un
fragorosa e genuina risata, non appena vide il volto del ragazzo imporporarsi
istintivamente per l’imbarazzo. A quanto pareva, era riuscita a pungerlo
chiaramente nel vivo.
«Mi
auguro che tu stia scherzando» replicò l’altro, sviando lo sguardo, nel vano
tentativo di smorzare il morboso interesse dell’amica. Dopo quella chiara
confessione, doveva assolutamente trovare un modo per rimediare al danno fatto.
«Sai
che cosa penso? Che alla tua ragazza piacerebbe sicuramente trascorrere una
serata solamente con te» esclamò la Dex Holder, afferrando senza preavviso le mani di Silver e
improvvisando qualche passo di danza. Rise genuinamente, di fronte allo
sconcerto e allo stupore del giovane. «Magari, che ne so, potreste ballare
sotto la neve! Non sarebbe romantico?».
Detto
ciò, Blue costrinse il ragazzo a seguire i suoi passi, cimentandosi in una
danza dolce e lenta. Tra piroette e piccoli saltelli, si lasciarono trasportare
da quell’atmosfera magica e colma di allegria, mentre alle loro spalle giungeva
l’eco lontana della musica assordante di Gold.
«Buon
compleanno, Silver».
E
sì, quel Completale si era rivelato decisamente il più bello della sua vita.
Parla l’Autrice gusto
sciroppo alle erbe (…):
Buona Vigilia di
Natale
a tutti voi, miei carissimi lettori! Mi auguro che questa storia sia stata di
vostro gradimento, sebbene sia stata scritta piuttosto di getto. Inizialmente, avevo intenzione di dedicare ad Aki una Fatherly (non chiedetemi il motivo). Ma poi mi sono detta: “A quella babbiona piace molto la Chosen. In più il 24 è il compleanno di Silver!”. E
allora perché non scrivere qualcosa sulla Chosen? So bene di avergliene
regalata una anche l’anno scorso (è il primo capitolo di questa raccolta. Click here), però… volevo
fare il bis! Prima o poi riuscirò a scrivere una Silver/Blue decente, no? E poi sono una persona
testarda: anche a costo di inondare il fandom di fregnacce,
continuerò a scrivere su questa coppia proprio per Aki.
Sì, colpa sua. Quindi, se queste storie vi fanno schifo, prendetevela con lei (provateci,
se ne avete il coraggio). Non so se Silvo
(LOL) è OOC e lo stesso vale per Blue; l’unica di cui sono sicura è Gold (poverazzo). È mangaverse, per
questo Silver è fin troppo pacifico,
anche se gli istinti omicidi li ha lo stesso. Il finale può sembrare scontato,
ma a parer mio non lo è (la scelta dell’icon
a inizio pagina è puramente casuale). Ultima precisazione: il termine Completale è il derivato dell’unione tra
Compleanno e Natale (già citato nel primo capitolo di questa raccolta). Detto
questo, tanti auguri a voi e grazie
per aver letto! Mi aspetto tante belle recensioni! AUGURI! <3