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Autore: _yoursong    24/12/2012    5 recensioni
«Guarda dove metti i piedi!» gli urlai.
«Guarda che mi sei venuta addosso tu» osservò.
«Non scassare i coglioni e levati.»
---
«Oh, ma vuoi calmarti? Ti sta inseguendo un giaguaro? Non mi sembra» urlai tirando la testa fuori dal finestrino.
«Vuoi muoverti?! Sono di fretta!» mi urlò dietro.
[…]
«Ora capisco chi avevo davanti, la ragazza dalla finezza di un rinoceronte» commentò lui osservandomi.
«Parla il peso piuma. Non ho voglia di parlare e tanto meno con te. Quindi puoi anche finirla di scartavetrarmi i coglioni» ribattei.
---
«Chi è?» domandai.
«Il postino.»
Aprii la porta di scatto e mi ritrovai l'ultimo postino che avrei voluto vedere sulla faccia della terra.
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«Scusi?!» sentii una voce.
Mi girai e mi ritrovai per l'ennesima volta lui, l'unico ragazzo che, in momenti del genere, sarebbe stato l'ultimo sulla lista delle persone da incontrare.
«Minchia, ora vieni anche a rompermi al lavoro?!» sbottai.
---
«Ciao! Scusa per il ritardo. Vedo che hai già conosciuto l'amico di Louis.»
«Chi sarebbe il suo amico?»
«Harry! E' il ragazzo che hai dietro di te» squittì con così tanta semplicità. Solo dopo pochi secondi capii. E rabbrividii.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Ciao a tutti. Ho iniziato una nuova FF. Quella di prima non mi ispirava più ed era diventato un peso continuarla. Spero che le ragazze che la leggevano mi perdoneranno *piange come una fontana*
Questa FF mi ispira molto e spero di continuarla. E' molto diversa dalla prima. Spero vi piaccia il capitolo.
Mi dileguo! Bye! :D










 
«Julie svegliati!» 
Iniziò puntuamente mia madre a rompermi le palle. La voglia di dover ascoltare le noiosissime lezioni di storia della prof "sputacchia" era sotto i piedi, non solo miei, ma anche delle talpe sotto terra, quindi molto bassa. 
«Le crepes le mangio tutte io» continuò.
Crepes?! CREPES?!
Mi alzai velocemente dal letto, mi misi le ciabatte, o per meglio dire provai a metterle , visto che una mi scivolò e la persi sulle scale. Continuai il mio cammino con una sola ciabatta. 
Come sono trasgressiva.
Entrai nella mia piccola cucina e non vidi nessuna crepes.
«Dove sono le crepes?» chiesi a mia madre che era indafarata a mischiare lo zucchero nel suo adorato caffè.
«Non c'è nessuna crepes era solo per farti alzare»
Cosa?! Io mi sono alzata dal mio caldo letto per delle crepes che alla fine non sono mai esistite? 
«No, io ora pretendo le crepes»
«E io pretendo che tu prenda almeno un sei in storia e in scienze»
Che palle 'sti voti. Come faccio ad essere concentrata durante le lezioni se devo proteggermi dagli sputi e da schizzi di acido?
«Mamma fammi fare colazione perfavore» 






 
Avevo quasi varcato la soglia della scuola e già la sensazione di vomito stava arrivando. Entrata nella scuola vidi tutti i ragazzi che giravano per i corridoi intenti a raggiungere il loro armadietto o la loro aula. Appena raggiunto il mio armadietto lo aprii con un colpo secco, non avevo voglia di ricordarmi la combinazione, troppo stancante per le otto di mattina.
Chiusi l'armadietto e mi trovai davanti la faccia della mia migliore amica: Luana. 
Era una ragazza che vestiva diversa dagli altri, con anfibi o creepers, maglie di band rockettare, giacchetti di pelle, maglioni, shorts a vita alta con sotto delle collant e aveva puntualmente il rossetto rosso scuro che stava benissimo con il rosso dei suoi capelli. Un po' diverso da come mi vestivo io.
«Ti devo dare una notizia!» esclamò euforica.
«Ti voglio ricordare che è mattina e molto probabilmente non mi ricorderò una beata minchia tra tre secondi» l'avvertii.
«Non me ne fotte. Ti ricordi di Louis? Il ragazzo con cui uscivo»
«Sì me lo ricordo. Arriva al punto»
«Ci siamo fidanzati! Dopo mesi che ci frequentavamo finalmente ci siamo messi insieme» 
«Wow. Sono felice per te. Pensare che non l'ho mai visto mi rende felice»
«Lo conoscerai, tranquilla» mi consolò.
«Non vedo l'ora» mentii. Tutti i ragazzi che mi aveva fatto conoscere erano delle palle allucinanti e già ne ero sicura che questo non sarebbe stato diverso. 
Entrata nell'aula di storia vidi il mio fantastico banco in fondo nell'angolo e mi ci fiondai sopra. Qualche secondo dopo vidi Zayn sedersi di fianco a me. Era tipo uno di quei ragazzi reputati fighissimi, il bello e dannato della scuola, ed era il mio migliore amico. Vi potete immaginare la mia vita. Ragazzine con gli ormoni a mille che venivano a smaciullarmi le palle per farglielo conoscere, ma io rispondevo puntualmente con " No".  
«Buongiorno» mi salutò con in bocca una Marlboro. 
«Buongiorno anche a te. Quante te ne sei già fumate di quelle cose?» chiesi.
«Una. Questa è la seconda»
«Cacchio, ti sei superato. Di solito a quest'ora dovevi aprire un pacchetto nuovo»
«Le ho comprate adesso, non ne avevo»
«Si spiega tutto. Ora io cerco di dormire, avvisami se la prof mi chiama per qualsiasi cazzata varia. Buonanotte» Lo salutai mettendo la testa sul banco e chiudendo gli occhi.





 
Qualcuno mi tirò una gomitata. Ma che cazz..?
«Svegliati cazzo!» mi urlò dietro Zayn.
«Ho capito, calmati»
«Coen ci vuole degnare della sua attenzione?» disse la prof guardandomi e sputando come un lama.
«Ci proverò prof»
«Lei non ci deve provare lei lo deve fare»
«Prof se le dico che ci provo ci provo, non è che divento una brava studentessa di punto in bianco» ribattei.
«Signorina Coen abbassi il tono della voce se no mi costringe a mandarla in presidenza»
«Faccia quello che vuole ormai smoamii» Farfugliai le ultime parole.
«Eh?» 
«CHUPA!» Urlai alzandomi in piedi.
«Coen in presidenza»






 
Mi stavo avviando verso la presidenza e da come potevo notare tutti gli studenti erano nelle loro aule e io ero l'unica sfigata che stava andando dalla preside, che ormai mi conosceva perfettamente. Ci ero andata diverse volte, come quella volta che aprii un ombrello in faccia alla prof di storia per proteggermi dai suoi sputi, ma non era finita lì, gli urlai dietro che sembrava un lama, cosa assolutamente vera, e che doveva lavarsi i denti qualche volta. Dopo tutto lo stavo facendo per il bene di tutti gli studenti.
Ero quasi arrivata davanti alla presidenza e decisi di bussare.
«Chi è?» sentii la squillante voce della preside.
«Coen» sbuffai.
«Aspetti» mi ordinò lei.
Visto che c'era un altro fortunello nella presidenza decisi di aspettare seduta sulle sedie li vicino.
Dopo circa cinque minuti che ero lì ad aspettare vidi la maniglia della porta muoversi, così facendo mi alzai per entrare nel magico mondo della signora Collins.
Ero davanti alla porta quando si aprì di colpo e andai accidentalmente contro il ragazzo  alto e riccio che vi usciva.
Tutti a me capitano 'sti scemi?
«Guarda dove metti i piedi!» gli urlai.
«Guarda che mi sei venuta addosso tu»
«Non scassare i coglioni e levati»
Ero quasi entrata nella porta che lo sentii dire un "cogliona". Mi trattenni ed entrai in presidenza. 
Si prospettava una bella giornata.





 
Ero rientrata in classe già da due ore e in presidenza era andata come al solito, cioè la solita ramanzina " Coen lei potrebbe fare veramente grandi cose in questa scuola è possibile che non sa regolarsi nel comportamento.." e altre minchiate varie.
Era l'ora di matematica e io stavo per suicidarmi dalla noia, fino a quando non suonò la mia amata campanella che mi salvò la vita. Presi la mia roba, salutai Zayn e mi diressi verso la mensa, dove mi avrebbe aspettato Luana.
Entrata nella mensa vidi Luana già appostata al nostro tavolo con il suo vassoio. Andai a prendere anche il mio e poi mi sedetti di fronte a lei come tutti i giorni.
«Come sono andate le tue fantabolose lezioni?» chiesi tanto per spezzare il ghiaccio.
«Bene dai, tu?»
«Quella di storia mi ha mandato in presidenza. E pensa, stavo entrando nella presidenza e un ergumeno riccio mi è venuto addosso. Ma dico, che coglione!»
«Già, non è stato molto gentile»
«Il punto è che mi ha pure chiamata cogliona!»
«Questa è pesante. Comunque, prima ho sentito Lou e mi ha detto che sabato sera potremmo uscire tutti insieme. Sei libera?» 
«Sì, sono libera. Guarda che se è una palla allucinante io me ne vado» L'avvertii.
«Che palla che sei, Ju. Tu resterai e basta!»
«Va bene»
«Brava ragazza» così dicendo iniziò a mangiare quella specie di polpettone e spinaci e io invece pensavo a come mi ero messa nella merda ad accettare di conoscere il suo nuovo boyfriend.
 
 
                                                                                       
  
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