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Autore: Aluah    25/12/2012    3 recensioni
Stava sudando come un maiale. E il motivo? Semplice, aveva perso il regalo per la sua mocciosa.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ntale

Faceva freddo e lui era suduato, fradico per l' esattezza di gocce di perlato sudore che gli inumidivano i vestiti, rendendoli una seconda pelle. Ansia, ecco cosa provava in quel momento, tale da spingerlo a camminare avanti e indiero convulsamente lungo il corridoio della Sunny, schivando i suoi Nakama che correvano indaffarati da un capo all' altro delle numerose cabine, reggendo regali vari, carta da imballaggio e chilometri di nastro rosso per impacchettare.
Stava sudando come un maiale. E il motivo? Semplice, aveva perso il regalo per la sua mocciosa.
Nemmeno a Natale riusciva a farne una giusta, doveva sempre smarrire qualcosa lui, che fosse la via per tornare alla nave, l' orientamento, o come in questo caso un oggetto che era riuscito a comprare solo dopo mesi e mesi di spiccioli rubati e Berry risparmiati. Si odiava per essere così tremendamente sbadato e confusionario.
Era da poco meno di un anno che lui e Nami stavano insieme, eppure questo era il primo regalo che si sarebbero scambiati, nonostante i compleanni fossero passati. Ma se lui gli aveva regalato sè stesso alla rossa per la ricorrenza della sua nascita, ora era giunto il momento di spingersi un po' più in là, acquistando qualcosa che, sapeva per certo, lei avrebbe gradito. Da mesi infatti la navigatrice stressava l' anima per una collana che aveva visto in una catena di gioiellerie presente su quasi tutte le isole più conosciute del Grande Blu, e lui, da bravo fidanzato avrebbe dovuto accontentare il suo desiderio.
E così aveva fatto in effetti: un mese prima di Natale era entrato in uno di quei negozi dove tutto sembrava brillare di luce propria, camminando lentamente per non rischiare di urtare nulla e così facendo evitando di condannarsi ai lavori forzati per il proprietario di quei negozi per anni, comprandole con i suoi risparmi quel gioiello che lei tanto desiderava. Una collana a forma di orchidea rosa, d' argento e oro bianco dipinto a mano, molto fine e delicata, esattamente come colei che la bramava quando non strillava d' ira repressa.
L' aveva tenuta nascosta nel suo cassetto della biancheria fino a quella ricorrenza, unico luogo dove era certo che nessuno avrebbe osato mettere mano. Ed ora, quando finalmente avrebbe dovuto riesumare quel cofanetto rosso, era scomparso.
Merda, ecco cosa aveva pensato dopo aver messo a soqquadro la sua cabina non riuscendo comunque a trovare l' oggetto della sua ricerca.
Merda, ecco cosa pensava ora che mancavano 3 ore alla mezzanotte e lui non aveva nulla da mettere sotto all' albero indirizzato alla sua donna.
Un babbeo, ecco come si sentiva, l' unico in grado di rovinarsi il Natale, a sè stesso ma soprattutto alla cartografa, che benchè di regali di certo ne avrebbe ricevuti a bizzeffe, aspettava con ansia quello che lo spadaccino le aveva premurosamente comprato. E altrettanto prevedibilmente perso.
Era disperato, ecco in che razza di stato d' animo versava, consapevole che sarebbe stato l' unico a non porre nulla sotto all' albero che Chopper e Rufy avevano addobbato quel pomeriggio che recasse scritto il nome della sua mocciosa. Non solo Nami probabilmente non gli avrebbe più rivolto la parola per chissà quanto, ma sarebbe anche passato per un poveraccio che non amava la sua donna a tal punto da spendere quei quattro soldi che si ritrovava in tasca per lei.
Pensò allora di ricorrere ad un gesto disperato: sarebbe andato alla ricerca di qualunque cosa sulla Sunny fosse adatta a diventare un regalo di Natale. Era l' unica soluzione quella per non perdere la fiducia che Nami riponeva in lui in veste di compagno di vita.
Si diresse in cucina innanzitutto.
Quando entrò in quel luogo vi trovò il caos più totale: pacchetti che volavano da destra a manca, persone che correvano frenetiche schivandosi a vicenda e inciampando comunque nel nastri natalizi abbandonati per terra ed esclamazioni più o meno diplomatiche per i disastri combinati nell' impacchettare un regalo, impresa ardua alquanto. Evitò per un soffio una forbice lanciata dal cecchino in direzione del cyborg alle prese con una scatola che benchè recasse la scritta " fragile" veniva sbattacchiata e rigirata con ben poca maniera. Qualunque cosa vi fosse lì dentro, era un' incognita sapere se sarebbe arrivata integgra all' apertura del pacco. Scavalcando anche qualche rimasuglio di cartoncino e cartone giunse finalmente all' angolo cottura, alla ricerca di qualunque cosa potesse far passare per un pensiero.
 Aprì qualche cassetto, estraendone coltelli e mestoli vari, desistendo da quell' intento poco dopo. Di certo regalare a Nami un aggeggio che potesse esser trasformato in un' armaa contundente non era una buona idea. Sia per il fatto che quella non lo avrebbe di certo apprezzato, sia perchè poi glielo avrebbe incastonato nella testa.
- Marimo, cosa diavolo cercho nel mio regno? - domandò il cuoco, interrompendo i pensieri del verde, che si voltò per rispondere.
- Nulla che ti possa interessare ciminiera di tabacco! - gli rispose infatti, sorpassandolo con una spallata, allontanandosi dai fornelli.
- Spero per te tu abbia trovato un regalo all' altezza della mia crostatina ramata! altrimenti te la vedrai con me! - lo avvertì il biondo, appoggandosi al muro ed incrociando le braccia al petto, sbuffando una boccata di fumo.
- Fatti gli affari tuoi cuocastro! - lo zittì il samurai, schivando di nuovo questa volta un rotolo si scotch che volava a mezz' aria, uscendo da quella stanza. Di certo Sanji sarebbe stato l' ultimo a cui avrebbe confessato il suo guaio temporaneo.
Massaggiandosi le tempie si diresse verso il bagno, continuando la sua ricerca.
Varcata la soglia, aprì lo sportello dove tenevano gli oggetti per la cura del corpo, trovandoci 9 buste da bagno di diversa forma e colore. Quella del cyborg era grigia e rettangolare, rigida e di plastica. Sembrava di ferro a prima vista, esattamente come il proprietario. Quella di Brook era pelosa e nera, ricordava la sua capigliatura afro. Quella di Rufy era mezza mangiucchiata e forata, probabilmente il capitano aveva provato ad assaggiarla credendo fosse commestibile. Quella di Chopper era rossa, piccolina visto che di certo lui non aveva il problema di doversi radere al mattino, con una piccola croce bianca sul davanti. Quella di Robin era blu, impeccabile, senza un filo fuori posto, esattamente come l' archeologa. Quella del cuoco era invece nera, riconoscibile dal puzzo di dobobarba che emanava, esageratamente forte. E infine ecco quella di Nami, arancione e pois bianchi, sistemata nel ripiano più basso del mobiletto.
La prese il mano, esaminandola e tastandone la pesantezza, come fosse un oggetto alieno, aprendola poi. Un rasoio, un eye-leiner, un mascara, un fondotinta, una pinzetta, e altri ogetti che lui di certo non aveva mai avuto il privilegio di adoperare, fortunatamente. Ma certo, se avesse preso qualcosa da lì lei se ne sarebbe accorta in men che non si dica.
Desistette anche da quall' intento, tornando in corridoio e dirigendosi verso la cabina matrimoniale sua e di Nami, adattata dopo il loro fidanzamento. Fortunatamente della navigatrice non c'era traccia: probabilmente era rintanata nel suo studio a disegnare cartine, giusto per non perdere il ritmo visto il riposo che si sarebbe presa l' indomani.
Aprì l' armadio dove lei teneva i suoi capi d' abbigliamento: forse se le avesse imoacchettato una maglia che non le vedeva su più da tempo lei non se ne sarebbe accorta.
Ma con chi cavolo pensava di aver a che fare? Nami se ne sarebbe sicuramente resa conto che quel regalo provaniva non da un negozio ma dal suo stesso guardaroba.
Richiuse le ante e si sedette sul letto, prendendosi la testa tra le mani e appoggiando i gomiti alle ginocchia, leggermente divaricate. Aveva combinato un bel pasticcio, e ora non sapeva come rimediare alla bellezza delle 23.35 della Vigilia di Natale.
Era senza ideee senza tempo, perfettamente nella merda quindi.
Prese a far dondolare la gamba destra nervosamente per placare l' angoscia di essere il solo a non poter consegnare un pacco regalo con i fiocchi e i controfiocchi alla bella rossa, fintanto che non udì un rumore, come di qualcosa che veniva urtato, probabilmente dal suo piede. Scese dal letto, accovacciandosi e infilando le mani sotto a quello estraendone una scatola che lui conosceva bene: era il nascondiglio dei suoi ricordi, il piccolo contenitore dove teneva tutto ciò che gli ricordava il suo passato, come il biglietto di auguri che Kuina gli aveva scritto prima di morire, l'unico che ancora possedeva. Si risedette sul materasso, perso nei ricordi ed esaminando attentamente il contenuto di quella scatola.
Foto, biglietti, due bandane, il manifesto con la sua prima taglia, una foglia proveniente dal villaggio dove si allenenava da bamino e un bracciale di cuoio ricevuto da suo padre prima che quello lo lasciasse da solo. Il suo passato era racchiuso lì dentro. Rimise il coperchio a quel cofanetto, rigirandoselo tra le mani e tastandone la consistenza, pensando a tutt' altro.
Improvvisamente un raro lampo di genio.
Ecco il regalo per la sua mocciosa.


Alla mezzanotte si erano riuniti tutti in cucina, festeggiando e scambiandosi gli auguri, pronti ad aprire i regali che avevano comprato tempo prima, brindando alla loro salute. Erano tutti vestiti di rosso, chi anche con il cappello di Babbo Natale in testa, che ridevano e scherzavano.
- E' GIUNTO IL MOMENTO DI SCARTARE I REGALI! - eclamò Rufy con un sorriso a 32 denti, alzandosi dal divano e saltandovi sopra, a mo' di gorilla.
Tutti infatti posarono i calici per il brindisi, alzandosi dal loro posto e dirigendosi verso il grande albero di Natale in un angolo della stanza, dove un mucchio di reagli faceva bella mostra di sè. Mancava solo Chopper, già al calduccio sotto le coperte da circa le 9 di sera, l' unico che credeva ancora a Babbo Natale, e che era giusto mantenesse la tradizione il più a lungo possibile.
- Prima le signore! - aveva detto solennemente il cuoco, porgendo a Nami e Robin i suoi rispettivi regali, incartati in un' orrido color rosa pastello con tanto di cuoricini e pendagli di pessimo gusto.
Le due si sedettero sul morbido tappeto sul quale erano stati poggiati i doni, scartando i piccoli pacchetti curiose. Gli ci volle un po' prima di eliminare ogni residuo di parta da pacco e nastro rosso, ma finalmente, riuscirono a liberare due piccoli cofanetti verde petrolio, rivestiti di velluto e brillantini.
La prima ad aprire quel piccolo scrigno fu l' archeologa, che con sommo stupore vi trovò una piccola fibbia per cintura, in argento e decorata a mano, sulla quale era inciso il nome della ragazza in carattere corsivo. Non era pacchiano come regalo, strano vista la tendenza del cuoco a primeggiare su tutto e tutti quando si trattava di farsi notare dalle sue dee. la mora si alzò quindi da terra, avvicinandosi al cuoco e dandogli un leggero bacio sulla guancia. Tutto sotto agli occhi iper protettivi del capitano, che di certo era già pronto a malmenare il biondo se avesse solo osato mettere una mano sul bel corpo della donna. Fu poi la volta di Nami, che rimosso anche l' ultimo piccolo ostacolo, svelò il contenuto della scatoletta, aprendosi in un largo sorriso di felicità e stupore.
- Oh Sanji grazie! E', è bellissima! - esultò, rimettendosi in piedi e abbracciando lo chef.
- Mia cara, per te questo ed altro! - la elogiò lui, trattenendo l' emozione.
- Dai sorella facci vedere che cosa ti ha regalato il fratello! - la esortò il boss, curioso come non mai di vedere cosa la bella rossa avesse ricevuto di così gradito.
- Una collana che desideravo da tempo... - spiegò, estraendo dal pacchettino un ciondolo di oro bianco e argento a forma di orchidea, che sollevò per la catenina così che tutti potessero vederlo.
A quella vista Zoro sbiancò, o meglio diventò dapprima cadaverico, ma riprese in fretta un colore tendente al violaceo che non prometteva nulla di buono. Foruna che le sue katane in quel momento erano in camera da letto, altrimenti sarebbero già state sfoderate.
- TU! MALEDETTO BASTARDO! - eclamò, avventandosi su Sanji, che preso com'era nell' ammirare la felicità sul volto della cartografa non realizzò immediatamente il pericolo che correva. Si ritrovò infatti schiacciato sotto al corpo di uno Zoro indemoniato, che tentava di prenderlo a pugni, accusandolo di aver rubato il suo regalo per la suo mocciosa
- QUELLO ERA IL MIO REGALO! ME LO HAI RUBATO CUOCASTRO DI SERIE C! - ripeteva a raffica, dimenandosi come un posseduto, trannenuto dalla morsa delle gommose braccia di Rufy, che era prontamente intervenuto per salvare la situazione, o meglio, la faccia del cuoco.
- MA COSA VUOI DA ME?! - chiedeva il sottomesso, inconsapevole che lo spadaccino aveva comprato e poi perso il medesimo regalo.
- Buzzurro ma cosa.... - tentò di domandare Nami, fermatasi però dopo che il verde si era rialzato e direttu furibondo verso le cabine, lasciando tutti esterrefatti.
Quel Natale non era iniziato nel modo migliore.

Stava sbraitando contro qualunque cosa gli passasse per le mente, girovagando tra la camera da letto e il piccolo bagno ad essa annesso, quando dalla porta era entrata furibonda la sua donna.
- MA COSA DIAVOLO TI E' SALTATO IN MENTE?! - urlò la rossa, avvicinandosi a lui a passo di marcia tedesca, con sguardo arrabbiato.
- QUELLO, QUELLO, QUELLO, QUEL COSO! Sempre in mezzo deve stare! - rispose il verde, addossandosi al muro di legno con la schiena e battendovi un forte pugno.
- Si dia il caso che " quel coso" come lo chiami tu mi abbia fatto solo un bellissimo regalo! -
- Appunto! E si dia il caso che anche io avevo comprato quella collana! MA GUARDA CASO E' SCOMPARSA STAMATTINA! - sbraitò, voltando le spalle alla ragazza e appoggiando la fronte alla parete, contenendo la rabbia
- Stai accusando Sanji di furto? - donandò scettica Nami, sedendosi sul letto
- Mpf... - sbuffò lui, respirando profondamente
- Zoro, questo non è possibile! C'ero anche io quando lui a comprato quella collana... ero presente, solo che non pensavo me l' avrebbe regalata. E poi Sanji non ti farebbe mai una cosa del genere, sono scioccata tu lo abbia potuto immaginare in quel modo! - lo rimproverò, accavallando le lunghe gambe e incrociando le braccia
- E allora perchè io non la trovo più? - disse rigirandosi e andandosi a sedere di fianco alla sua donna
- L' avrai persa! Come al solito, oppure le avrai cambiato nascondiglio e ti sarai dimenticato dove l' hai spostata... è capitato anche a me sai? Sbagliare è umano buzzurro... - si calmò la ramata, avvicinandosi al ragazzo che le sedeva al fianco appoggiandosi alla sua spalla - Ma sai, a me non importa nulla che tu mi ragali qualcosa o meno, non è quello che conta a Natale per me... - continuò, sciogliendo l' interccio severo delle braccia dello spadaccino, sedendosi sulla sua coscia e prendendo ad accarezzargli la zazzera verde - Per me conti tu... - gli confessò infine, baciandogli dolcemente una tempia - Ma hai sbagliato con Sanji, e dovrai chiedergli scusa! -
- Mpf... - sbuffò ancora, accogliendo il bacio donatogli e stringendo la navigatrice a sè - E comunque un regalo ce l'ho... -
- Davvero? - chiede stupita, staccandosi di poco per poter guardare in faccia il verde, che per tutta risposta ghignò
- Vai a chiudere la porta, e no stai tranquilla non è niente di male! - la tranquillizzò, notando lo scetticismo con cui era guardato
Nami si alzò, così come lui le aveva chiesto, accostando l' uscio e chiudendolo a chiave.
Quando si rigirò trovò Zoro semidisteso per terra, con il sedere per aria. Se la visione del suo perfetto lato B era il regalo, beh era ben accetto.
Riemerse poco dopo da sotto al letto, portando con sè un paccetto rettangolare color verde smeraldo.
- Tieni, questo è per te. - disse, allungando il dono verso la donna, che ridesutasi sul letto lo accolse con un sopracciglio alzato.
Se lo rigirò tra le mani, cercando di indovinarne il contenuto, e scuotendolo leggermente; sentì solo un debole frusciare di carta e un oggetto abbastanza leggero che si muoveva liberamente.
Lo scartò impaziente, rimanendo assai stupita dal contenuto che si celava sotto quell' involucro: una semplicissima scatola di legno grezzo che aprì, trovandola piena di scartoffie e fotografie, sopra alle quali stava un piccolo bracciale di cuoio marrone.
- E questa? - domandò, non sapendo cosa quel regalo fosse
- Questa è la scatole dove io conservo il mio passato... bello e brutto che sia, e che voglio tu abbia. Perchè il mio passato sono loro, ma il mio futuro sei tu... - le confessò, tirandola di nuovo a sè ed abbracciandola stretta.
Non disse nulla Nami, scoppiò semplicemente a piangere, ricambiando la stretta e lasciando che le emozioni prendessero il sopravvento
- Buon Natale mocciosa...- augurò lui, baciandola poi con amore
- Anche a te ominide dal cuore tenero - lo canzonò, assaporando poi la seconda parte del regalo.




Angolo dell' autore:
Non ho riletto, avviso!
Da me è già Natale da un pezzo! Yeeeeeeeee! Eslutiamo
BUON NATALE GENTE!
Qusta schifezza è per voi! (:
A presto,
Alu.
   
 
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