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Autore: LaPanti    25/12/2012    1 recensioni
Evviva la Warblers Week!
Attenzione: Genderbender!
Per cui avremo: Sheila/Tanya, Jenn/Nicole, Kay/Beth .... e molti altri! Besitos
1) Il calore del camino: "Aftersnow Delight"
2) Cioccolata in tazza: "Chocolate is Over!"
3) Pattinare sul ghiaccio: "Anything You Can Be, I Can Be Greater"
4) Neve: "Senza Pietà"
5)Baci sotto al vischio: "A kiss under the mistletoe is better than none"
6/7) Ricordi di Natale/Prepararsi alla notte di Natale: "Falalalala ..."
8/9) Mezzanotte/ Un nuovo arrivo: "The First Noel"
***
"Sheila ... mi sa che ci siamo." portò una mano al basso ventre "Mi si sono rotte le acque."
Rottura delle acque. Travaglio. Dilatazione. Bambino. Non necessariamente in quest'ordine.
Oddio.
Stava per nascere. Suo figlio stava per nascere.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval, Sebastian Smythe, Thad Harwood, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt, Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Settimane'
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The First Noel

 
Dopo mezzanotte, coi bambini che si erano ormai addormentati, le vecchie Warblers salutarono le padrone di casa, promettendo di rivedersi presto. Tra baci, saluti e abbracci vari era decisamente l'ora di andare a nanna.

"Specialmente per voi due." ricordò Sheila alla moglie "Domani mia madre sarà a pranzo da noi, che Dio ci protegga tutti."

"Ma che figlia affettuosa che sei, ci toccherà sperare che questo qua non prenda da te ..." e le toccava sperare che quei calci la facessero dormire

***

Erano romai le due della notte di natale e lei stava anche dormendo piuttosto bene, quando una serie di lamenti la costrinsero a girarsi verso Tanya, accorgendosi che la donna si era alzata a sedere e che il suo volto si contorceva in smorfie di dolore. Si avvicinò a lei per cercare di capire cosa ci fosse che non andava e scoprì di essere arrivata tardi: il lenzuolo era bagnato-

"Sheila ... mi sa che ci siamo." portò una mano al basso ventre "Mi si sono rotte le acque."

Rottura delle acque. Travaglio. Dilatazione. Bambino. Non necessariamente in quest'ordine.

Oddio.

Stava per nascere. Suo figlio stava per nascere.

“Sheila! Ma sei rincoglionita? Ti muovi o no!”

Finalmente si girò verso la moglie e vide il terrore nei suoi occhi.

Tanya si stringeva la pancia con la destra e con la sinistra scuoteva la sua spalla, il viso deformato da una smorfia di dolore.

Non è troppo presto, Sheila? Lo so che non ho fatto altro che ripetere che volevo che arrivasse in anticipo, ma mancano ancora tre settimane...” aveva bisogno di qualcuno che la rassicurasse sulla salute del loro bambino e quel qualcuno doveva essere sua moglie.

"No. No, non è troppo presto." le prese la mano "Tanti bambini arrivano in anticipo, Tanya. Adesso faccio la borsa e corriamo in ospedale, okay?" le sorrise rassicuarante.

Ma dentro era spaventata a morte.

 Senza sapere come ci fossero arrivate, si trovarono in macchina cinque minuti dopo, con una borsa fatta alla cavolo,Tanya dietro e lei davanti, al volante.

I gemiti doloranti della moglie, la richiesta di aiuto che vi sentì, ebbero l’effetto di una doccia gelata per Sheila. Si sentì un'idiota. Sua moglie forse stava per partorire. Cercò di ricordare tutte le lezioni dello stupido corso preparto che avevano frequentato.

...hanno bisogno di voi e di essere tranquillizzate da voi... è molto importante il tono della vostra voce, il contatto fisico...”

Cominciò a parlarle con calma e le strinse fortissimo la mano.

“Siamo pronte. Saremo pronte.


 

***

Sheila entrò in ospedale come una furia – moglie stretta al fianco permettendo- e in un attimo fu davanti all'infermiera dell'accettazione.

"Dottoressa Smyhte-Harwood! Ma che cosa ...?"

"Ann, mia moglie è in travaglio, dobbiamo vedere la dottoressa Matthews. Subito, non mi interessa se non è reperibile e deve buttarla giù dal letto, la faccia chiamare ..."

"Non aggredire l'infermiera, Sheila. Non sei il fottuto capo in questo momento." Tanya la fulminò, per poi rivolgersi con un sorriso cordiale all'anziana donna "Buonasera, Ann. Potrebbe chiamare la ..."

Ann le sorrise, materna.

"Guardi, sta arrivando."

Una donna dai capelli bruni e i tratti orientali, con indosso un camice bianco svoltò l'angolo in quel momento.

"Ci sono, signora. Ma non è compito tuo preoccuparsi di queste cose" guardò di sbieco l'altra dottoressa "Sennò tua moglie qui che ci sta a fare?"

Sheila sbuffò, seccata. Il suo ospedale si coalizzava contro di lei!

"Adesso vieni con me, e lasciamo la nostra mammina alle prese con le cose noiose. Allora- le disse , sorridendo smagliante e indicando allegra la sedia a rotelle che un'altra infermiera aveva appena portato- Pronta per un giro sul risciò?"

Tanya strabuzzò gli occhi.

Io non ci vado su quella... cosa!!”

Oh, ci vai eccome, signorina.” Sheila la fece sedere e l'infermiera la spinse all’interno dell’ospedale.

Quando la sedia a rotelle sparì dietro l'angolo, Sheila e Erin iniziarono a parlare. Le solite domande di rito, penso Sheila. Solo che ora sono dalla'altra parte del bancone.

"Si sono già rotte le acque?" chiese la ginecologa.

"Sì, una decina di minuti fa."

"Non hai cronometrato ogni quanto ha le contrazioni, vero?"

“No, non c'ho proprio pensato- Sheila si morse un labbro -Lo so che di solito non siamo del tutto sinceri con i familiari, ma dici ... dici che ci potrebbe essere qualche problema?”

“Credo di no, ma sarò più precisa dopo averla visitata. Quando hai finito con queste scartoffie, raggiungici, okay? Ha bisogno di te.” le sorrise dolcemente e le accarezzò il braccio, prima di seguire la paziente.

Cercò di concentrarsi sulle "scaroffie". Era la solita roba: secondo nome, numero di previdenza sociale, data di nascita, allergie e/o malattie croniche.

Ce la poteva fare.


 

***

Come sta?” Sentì la propria voce tremare e cercò di controllarsi.

Era un medico anche lei, per l'amor del cielo!

Oh, non potrebbe stare meglio: 4 centimetri, quasi 5, direi che se la caverà alla svelta.” Erin sembrava piuttosto tranquilla: buon segno, non le piaceva mentire hai pazienti.

Sheila la guardò, sbalordita.

“Sta bene? E il bambino? Non è troppo presto? Dovrà stare in incubatrice? Dovrà-”

E perché dovrebbe? Il bimbo ormai è perfettamente formato, dall'ecografia sembrerebbe un bel bambino robusto e sano come un pesce. Evidentemente gli piace il Natale... perchè non vai dentro da lei e glielo chiedi, come sta?”

Posso?” chiese esitante.

Erin la guardò incredula.

“Devi!"

***

Tanya era semidistesa sul letto, i lunghi capelli scuri sciolti sulle spalle e un sorriso rilassato sul viso. La cintura per il monitoraggio le circondava il suo pancione nudo e trasmetteva dei segnali sul monitor.

Ehi, dottore...."

Shhh.” le accarezzò con dolcezza i capelli. “Non voglio che ti stanchi.”

Ma non sono stanca. Erin ha detto che ci siamo quasi.” sorrise debolmente e chiuse gli occhi. Poi, una contrazione, improvvisa, le fece emettere un lamento acuto.

Oddio. Vado a chiamare Erin.” fece per alzarsi ma la stretta ferma di Tanya la bloccò.

No, aspetta. Non andare, non serve, devono passare cinque minuti fra una contrazione e l’altra e siamo ancora a venti, più o meno. Erin ha detto che sono fortunata e che una nullipara di solito ci mette molto di più. Ora riposo un po’. Resta qui con me, non mi va di stare da sola mentre tu corri a sfogare la tua ansia su mezzo ospedale.”

Invidiò la sua calma.

Si sedette accanto a lei, circondandole con un braccio le spalle.

Okay, vediamo cosa possiamo fare ...ummmh, devo tirarti su i capelli? Vuoi che ti stringa la mano? Hai male?" le chiese premurosa.

Tanya scoppiò a ridere "Sì a tutte e tre le domande. Sei sempre così carina con i tuoi pazienti, dottore?"

Sheila le baciò la tempia "Sempre, signora."

***

Nelle ore successive, il telefono non aveva smesso un attimo di squillare: parenti e amici – perfino quelli che avevano salutato poche ore prima-, tutti che volevano salutarla, mandarle un bacio e le loro congratulazioni o sapere come stava.

"Sì, ci fa molto piacere che tu abbia chiamato, zia Annabelle, ma davvero non era necessario ..."

"Come sarebbe a dire “Accetta gli insulti, sono parte integrante di un parto” ?! Beth, ma ti sei rincoglionita?! Ma che cavolo di consigli mi dai?!"

"Ma come "Di che colore ha gli occhi"? Sterling, ti ho detto che non è ancora nato!"

"Sì, mamma, ora glielo chiedo- posò una mano sul telefono e si rivolse alla compagna -Chiede la mamma-"

"Non me ne frega niente di cosa chiede tua madre!" urlò Tanya, con gli occhi iniettati di sangue.

la dolce Tanya se ne era andata. Questa era Tanya versione preparto, le cui contrazioni erano ormai molto ravvicinate, e l’effetto del sedativo era totalmente passato.


 

"Oddio, Sheila, non ne posso avere ancora un po’?" l'ultima contrazione l’aveva fatta urlare.

Erin entrò nella stanza proprio in quel momento.

"No, perchè ora ti portiamo in sala parto.Non è che mi svieni, vero Shela?"

 

Sheila fulminò la collega con un occhiataccia.

"Ma certo che no, io sono un dottore!"

"Se lo fa, sei autorizzata a lasciarla per terra, dillo a tutte le infermiere." commentò Tanya con sguardo stravolto. Poi, un’altra contrazione, la più forte fino a quel momento, le tolse il fiato. Sentì Sheila affrettarsi a sorreggerla e sollevarle la schiena e ringraziò che fosse lì con lei.

"Io non ti lascio."

***

L’ora successiva fu ... incredibile.

Ormai era questione di istanti.

Voci concitate e luci accecanti. Ormai Tanya percepiva solo questo e il dolore che arrivava a ondate a sconvolgere il suo corpo. Le sembrava di non avere più fiato. A ogni contrazione le sembrava che una mano gigantesca la stringesse e la straziasse e aveva paura che non ce l’avrebbe fatta ad affrontare la successiva. Sentiva la voce di Sheila che le parlava. Poi, all’improvviso, sentì la voce dell’ostetrica:

5 .. 6 .. 7 .. Dai .. 8 .. 9 .. 10 " l'ostetrica contava a voce alta, mentre Tanya spingeva con tutte le sue forze attraverso la contrazione. Finita la contrazione, Tanya si appoggiò petto della moglie, che sedeva dietro di lei sul letto, incitandola a spingere.

"Sei bravissima,tesoro" disse Sheila, baciandole la tempia.

"Okay, pronta a spingere di nuovo?" chiese la dottoressa, e tutto quello che Tanya avrebbe voluto rispondere era che non era pronta, era stanca e senza fiato e voleva solo andare a casa e tenersi quella pancia per tutta, ma prima di poter arguire di tutto questo con l'infermiera, un'altra contrazione la colpì e l'ostetrica comiciò a contare ad alta voce di nuovo.

Ecco, vedo la testa, uno sforzo ancora. Respira e spingi con tutte le sue forze.”

Sentiva Sheila aiutarla a spingere col suo corpo.

Le sembrava impossibile ...

"Okay, quando senti arrivare la prossima contrazione, non spingere, hai bisogno di conservare l'energia per l'ultima, mi hai capito? " Tanya chiuse gli occhi e fece un cenno con la testa, ma dubitava seriamente che avrebbe riavuto l'energia per tutto quello entro un minuto.

Quando arrivò la contrazione, combattè con tutta se stessa il desiderio di spingere, tenendo la schiena premuta contro Sheila, con la testa affondata nella spalla della moglie e respirando forte con la bocca. "Stai andando così bene, amore, sono fiera di te. Sei coraggiosa, amore mio, resisti ancora un po', okay? Non vedo l'ora di stringere il nostro bambino. " Sheila le bisbigliò all'orecchio quelle “melensaggini romantiche” che tanto odiava e che diceva così spesso. Sentiva che ne aveva bisogno. In qualche modo, da qualche parte dentro di sé, Tanya sentì l'energia tornare.

Respira, Tanya. Bravissima, un ultimo sforzo. Dai, ci siamo quasi.”

Raccolse tutta quell'energia e si aggrappò alle mani di Sheila, che erano lì, pronte e spinse, accompagnando lo sforzo con un grido di dolore che di solito non si sente in natura.

All’improvviso, finì tutto e tutti nella stanza sembrava urlare e Tanya sentì il bambino scivolare fuori dal suo corpo. Chiuse gli occhi, sorridendo.

"E' un maschio."

Poi, improvvisamente, il pianto di neonato, acuto e fortissimo, si fece spazio nella sua mente. "Oddio, oddio, è nato" il balbettio incredulo di Sheila, persa a contemplare quella creaturina ancora sporca di sangue e placenta.

L'infermiera prese il bambino dalle baccia della dottoressa e lo posò delicatamente sul ventre di Tanya.

Le sue mani corsero immediatamente a stringersi al petto il piccolo, che sembrava perfettamente a suo agio sulla pancia della sua mamma.

“Bene, mamme, vi presento il vostro bellissimo bimbo: è sanissimo, anche se è arrivato un po' prima di quanto ci aspettassimo. Coccolatelo un po', poi lo prendo un attimo: dobbiamo farlo bello così poi ve lo porto e potrete festeggiare il vostro primo Natale.”

   
 
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