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Autore: Niley story    25/12/2012    2 recensioni
Violetta è appena arrivata a Buenos Aires e non conosce nessuno. Dopo aver litigato con il padre incontra lui...il ragazzo più bello che abbia mai visto. E lui così freddo così arrogante...ad un tratto grazie a lei, capisce di non essere così...e per la prima volta prende il coraggio di affrontare la sua famiglia, lui per lei e lei per lui...ma gli ostacoli sono tanti...e spesso la nostra mente ci confonde così tanto, da non permetterci più di sentire la voce del nostro cuore...ma uno sguardo...solo uno...una canzone...e la mente non potrà più avere voce in capitolo
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La porta della mia stanza si apre e vedo entrare lui, Léon…

Violetta: Léon per favore esci non sono di compagnia…
Léon: Infatti io non voglio compagnia, voglio solo farla a te

Léon si abbassa e mi passa la mano destra sul viso per asciugarmi le lacrime e poi mi guarda facendo un sorriso. Stranamente sento il mio cuore battere più forte. Il suo sguardo dolce i suoi occhi mi sciolgono, tanto da strapparmi un sorriso…mi bacia entrambe le mani e poi si guarda intorno…

Léon: Un pianoforte! È accordato?
Violetta: Si, certo…
Léon: Tu lo suoni?
Violetta: Bhe…lo suonavo ora…sono un po’ arrugginita non credo di saperlo fare
Léon: Impossibile, un’arte come questa non si dimentica! Vieni

Léon mi tira su e mi fa sedere accanto a lui sullo sgabello vicino al pianoforte

Léon: Suona
Violetta: No…
Léon: Dai
Violetta: No Léon sul serio…
Léon: Va bene allora inizio io e quando ti senti pronta metti le tue dita sulla tastiera e suoni con me

Sorrido nuovamente abbassando lo sguardo, i suoi occhi su di me mi rendevano nervosa e le mie mani sudavano…Prende il suo cellulare e comincia a registrare…anche se sinceramente non ne ho capito il motivo

Léon: Na na na na…na na na yeah…vos sos la musica en mi…*tu sei la musica in me*

Era incredibile, oltre a saper suonare il piano ed essere bellissimo, sapeva anche cantare…e lo faceva benissimo. Conosceva i tasti del pianoforte a memoria visto che invece di guardare quelli aveva gli occhi puntati su di me. Io cercavo di sorreggere il suo sguardo. Ogni tanto prendeva una pausa, non ne ero sicura ma credo che stesse improvvisando la canzone sul momento…

Léon: Empienzo contandote un poquito de mi *Inizio a raccontarti un po’ di me*
Si me escuchas entenderas *se mi ascolti capirai*
Cuando el sueño sigue siendo un poco mas fragil *quando il sogno è ancora un pò più fragile*
estar bien, estar junto a ti, sonreir *è stare bene, stare insieme a te, sorridere*
Sos melodia, mi armonia que me canta en la cabeza *sei melodia, la mia armonia che mi canta nella testa*
Tu voz sola sabes engancharme envolverme *la voce tua da sola sa legarmi avvolgermi*
Me trae por vos *mi porta da te*
Si escucho el mi brano que *se sento il mio brano che*
Me trae a pensar en vos *mi spinge a pensare a te*
Oh vos sos la musica en mi *tu sei la musica in me*
Y vive adentro de nosotros *e vive dentro di noi*
Nos traeras donde quieres *ci porterà dove vuoi*
Porque vos sos la musica en mi *perché tu sei la musica in me*
Cantamos junto dale *cantiamo insieme dai*
Lo que sentimos es parte de nosotros *quello che sentiamo è parte di noi*
Y en la realidad ocultar no se podra jamaaas*e nella realtà nascondere non si potrà maiiii*
na na na oh na na na na oh…*perché tu sei la musica in me*
na na na yeah yeah yeah vos sos la musica en mi *tu sei la musica in me*

Ad un tratto mi era venuta voglia di suonare, quasi come uno scatto istintivo senza pensarci posai le mani sulla tastiera e cominciai a suonare con lui…

Violetta: Y como si fuiste siempre aqui *e come se fossi sempre qui*
Léon: Como un sueño *come un sogno*
Violetta: sos una cosa inspiegable *sei una cosa inspiegabile*
Léon: Canto palabras que nunca y jamas *canto parole che mai e poi mai*
He escuchado y que vos sabes comprender *ho ascoltato, che tu sai comprendere*
Violetta e Léon: Esta es complicidad *questa è complicità*
Saber entender quien esta a tu lado *saper capire chi ti è accanto*
Tu voz revive en mi *la voce tua rivive in me*
Y siento que estas *e sento che ci sei*
Si escucho el mi brano que *se sento il mio brano che*
Me trae a pensar en vos *mi spinge a pensare a te*
Oh vos sos la musica en mi *tu sei la musica in me*
Y vive adentro de nosotros *e vive dentro di noi*
Nos traeras donde quieres *ci porterà dove vuoi*
Porque vos sos la musica en mi *perché tu sei la musica in me*
Violetta: na na na
Léon: oh
Violetta: na na na na
Léon: oh…
Violetta e Léon: na na na na yeah yeah yeah vos sos la musica en mi *tu sei la musica in me*
Léon: Yeah…

Wow..è stato magico cantare con lui, sentivo che la musica mi scorreva nel sangue e le parole vennero da se…entrambi sorridevamo come due ebeti specchiandoci l’uno negli occhi dell’altra

Léon Pov
Era stato incredibile, scrissi lo spartito di questa canzone un anno fa circa e non ero mai riuscito a metterci le parole, e ora…ora sono state le parole a venire da me…e tutto grazie a lei…mi avvicino e le do un bacio sulla guancia. Prendo il mio cellulare e fermo la registrazione vocale. Fino ad oggi ho sempre fatto questa cosa per riascoltare la mia voce e sentire le mie canzoni.

Léon: Sai è incredibile! Non ero mai riuscito a scrivere le parole per questo spartito e ora…ora invece si...

La porta della sua stanza si apre ed entrano mio padre con il suo e tutto il resto dell’allegra famiglia…

German: Che state facendo? E perché siete seduti sulla stessa sedia?

D’un tratto entrambi saltiamo in piedi allontanandoci con lo sguardo sui nostri genitori…

Léon e Violetta: Noi…
Violetta: Stavamo solo suonando il pianoforte papà…
German: Va bene visto che ti sei calmata venite scendiamo giù ho preso delle foto che vi piaceranno sicuramente!

Io e Violetta ci lanciamo uno sguardo di rassegnazione e poi seguiamo i nostri genitori al piano di sotto… Loro si siedono sul divano e io e Violetta a terra vicino al tavolino sul quale c’è uno scatolo pieno di foto…

German: Ah e guardate questa è quando siamo stati a Londra
Javier: Aaa e questa è della partita di golf del liceo!
German: Aaa bei tempi, ricordi ti stracciai 8 buche una dietro l’altra
Javier: No no scusami ma devo contraddirti! Io stracciai te
German: Ma non è vero
Javier: Si invece 9 buche!
Léon: E tua madre? Non c’è una sua foto qui dentro?
Violetta: No…sembra mio padre l’abbia fatta sparire dalla circolazione…

Vedo il suo sguardo farsi triste mentre fissa il pavimento, credo di aver toccato un tasto dolente forse avrei fatto meglio a tacere. Per rimediare al mio errore prendo la prima foto che mi capita tra le mani

Léon: E…e questa foto!

Violetta la guarda e la prende tra le mani, facendo una faccia stranita. Non si se sia positivo i meno, ma almeno sono riuscito a distrarla dall’argomento precedente…

Violetta: Questa sono io…quando avevo 5 anni ma…questo bambino non so chi sia…
Léon: Fa vedere…

Prendo ka foto tra le mano e ne resto sbigottito. Sulla foto ci sono due bambini seduti sulla panchina, e la bambina ovvero Violetta sta dando un bacio sulla guancia di lui…

Léon: Ma questo sono io quando avevo 6 anni
Violetta: Cosa?!
German: Che succede?
Violetta: Questa foto!

Dice la strappandomela dalle mani e mostrandola al padre…

Léon: Siamo noi…io e lei?
Javier: Aaa si certo
Violetta: Quindi noi due ci conoscevamo da bambini?
Cinzia: Si tesoro voi siete praticamente cresciuti insieme
Javier: Da piccoli eravate inseparabili
German: Fino a quando noi non abbiamo dovuto iniziare a partire…
Cinzia: ooo ricordo che quel giorno Léon si chiuse in camera sua e non volle ne bere ne mangiare tutto il giorno!

Io e lei ci conoscevamo da tempo…rimasi di sasso…e anche imbarazzato dalle parole di mia madre, poteva tenersele per se no?

Olga: Signoriii è arrivato il dolce! La cascata di cioccolato proprio come piace al mio tesoro!
Violetta: Grazie Olga sei un angelo!

Finito di mangiare anche il dolce dopo quattro chiacchiere tornammo a casa…La mattina seguente allo studio 21…mi guardo intorno sperando di non incontrare chi so io e sperando di trovare chi so io…e…trovato!

Léon: Maxi ti devo parlare

Dico io poggiandogli una mano sulla spalla

Maxi: Tu vuoi parlare con me? Sei sicuri di stare bene?
Léon: Vuoi venire si o no??
Maxi: Ok…ragazzi aspettatemi qui torno subito

Entrambi ci allontaniamo un po’ per parlare in privato…

Léon: Ascolta, ho la registrazione di una canzone fatta sul mio cellulare, e per questo non si sente molto bene. Con il computer puoi far scandire meglio le voci levare i suoni in sottofondo e anche quello del piano, per poi mettere le voci su questa base*mostra un cd*
Maxi: Si certo non ci vuole niente…ma perché dovrei farlo? In fondo noi non ci sopportiamo
Léon: Perché se lo fai ti pago
Maxi: Sul serio? E quanto? 10 pesos? Sono troppi?
Léon: Tu fa quello che ti ho detto, e se il risultato sarà perfetto ti pago 20 pesos! Ci stai?
Maxi: Wow si certo che ci sto!
Leon: Bene allora dai mettiti al lavoro
Maxi: Si subito!

Vado con Maxi a prendere il suo computer e poi aspetto che finisca il lavoro…

Violetta Pov.
Sono in macchina con Roberto e non so dive mi sta portando!

Violetta: Al aorco!
Roberto: No…
Violetta: Allo zoo!
Roberta: No
Violetta: AAAA CASA DI LEON!!!
Roberto: Nooo
Violetta: No eh?
Roberta: Dai Vilu sii paziente presto lo scoprirai

Roberto mi porta davanti ad un edificio tutto colorato con un insegna, c’era scritto Studio 21. Rimasi a bocca aperta, c’erano ragazzi che ballavano ovunque e tutti pieni di talento. Scesi dalla macchina accompagnata da Roberto e mi guardavo intorno. Wow, adesso so come si sentiva Alice nel paese della meraviglie. Questo posto è un paradiso…e guardandomi intorno vidi anche il mio angelo…

Violetta: Leon!!! C’è anche lui!!!
Roberto: Si certo questa è la sua scuola, vieni andiamo

Appena Roberto ha detto quelle parole ho cominciato a correre verso di lui e mi sono fernata solo quando l’hi raggiunto…

Violetta: CIAO!!!
Leon: Vilu!!! Ciaooo

Leon mi si avvicina e mi abbraccia, cosa che non mi aspettavo

Maxi: Wow che bella ragazza
Leon: Già peccato che non sia alla tua altezza hai fatto?
Maxi: Si ecco il cd
Leon: Bene grazie ecco quello che ti devo*gli da i soldi* Vieni ho una sorpresa per te!
Violetta: Che sorpresa?
Leon: Se te lo dicessi non sarebbe più una sorpresa…andiamo!
Roberto: Eh un attimo dove andate
Leon: Le faccio fare il giro dello studio, tranquillo te la riporto io a casa!
Roberto: Bhe se è così allora…
Leon: Fantastico! Ciao Roby!
Violetta: Ciao ciao Roby!

Leon da una pacca sulla spalla a Roberto prendendomi per mano e poi corriamo insieme…

Roberto: Grandioso ora sono diventato Roby…

Entriamo in un’enorme sala…di ballo credo…Leon mette un cd e poi preme play

Violetta: Ma questa è…
Leon: La nostra canzone!
Violetta: L’hai fatta incidere
Leon: Si ma manca ancora qualcosa
Violetta: E cosa?
Leon: Posso avere questo ballo?
Violetta: Certamente!

Sorrido afferrando la mano che mi era stata tesa da Leon, mi divertivo così tanto con lui, anche se stavamo facendo dei passi senza senso ci divertivamo lo stesso e ballavamo, inconsapevoli del fatto che qualcuno ci stesse osservando, e quel qualcuno presto mi creato non pochi guai…

 
   
 
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