25/12/2012
20 recensioniLove On Titanic.
“Non è meraviglioso?” domandò mia madre accennando al transatlantico.Provai a fare un sorriso, ma ne uscì una strana smorfia di disgusto.
Senza dubbio, era la migliore nave che io avessi mai visto, non potevo negarlo; tuttavia ero disgustata dal fatto che fossi imprigionata in quel transatlantico diretta verso l’America.
C’era gente che avrebbe dato la vita per essere al mio posto, eppure io desideravo una vita normale.
“Signorina Lindow, possiamo imbarcarci, ora.” Mi avvisò Hilary, una mia servitrice.
Sorrisi debolmente al tono di sottomissione che aveva usato a causa della presenza di mia madre; normalmente io e lei ci davamo tranquillamente del tu.
Osservai attentamente il suo volto: lunghi capelli ricci e mori, occhi scuri.
Quella ragazza era meravigliosa, se solo avesse indossato uno dei miei abiti sarebbe sembrata una signora di alto ceto.
Il porto era colmo di persone che gridavano all’immensità della nave; gente che si spintonava pur di entrare in quella che per me sarebbe stata una gabbia.
“Juliet, sei meravigliosa!” disse un ragazzo avvicinandosi a me.
Niall James Horan: capelli biondi e occhi azzurri come le onde che si infrangevano facendo muovere leggermente il Titanic.
Una ragazza come le altre si sarebbe sciolta al suono di quelle parole, io mi limitai a ringraziare sorridendo cordialmente.
Mia madre mi prese da parte con aria severa.
“Perché ti comporti in questo modo, Juliet? Dovresti cambiare il tuo atteggiamento, un giorno ti sposerai con il signorino Horan, quindi dovresti essere un po’ più calorosa.” Mi rimproverò.
Annuii abbassando la testa.
Era il mio destino, ormai la mia vita era stata scritta: avrei dovuto sposare Niall James Horan solo per guadagnare la sua eredità.
A me non interessava niente delle sue ricchezze, fosse stato per me avrei rifiutato i suoi corteggiamenti, però mia madre mi aveva detto fin da bambina che avrei dovuto sposare un uomo ricco, per mantenere la famiglia in una posizione benestante.
Odiavo trovarmi in quella posizione.
Il Titanic stava per partire, e nel cuor mio speravo che qualcosa, durante quel viaggio, sarebbe cambiato.
Zayn’s pov.
Dire che fossi agitato era dir poco.
Avevo puntato tutte le mie ricchezze in un gioco d’azzardo, a quale fine?
Al fine di vincere qualche cianfrusaglia e due biglietti per il Titanic, il transatlantico che a pochi minuti sarebbe partito per l’America, la patria che avevo abbandonato anni addietro.
“È il momento della resa dei conti.” Mormorai.
“Harry?” domandai poggiando lo sguardo sui ricci del mio migliore amico dagli occhi verdi.
“Niente.” Sbuffò mordendosi un labbro e gettando a tavola le carte.
Il ragazzo russo mostrò le sue carte accompagnando il suono della sedia in movimento con un “Niente.”
Spostai lo sguardo dall’altro russo:
“Due coppie.” Disse soddisfatto con un sorriso compiaciuto.
“Scusa Harry..” dissi stringendo le labbra.
“Scusa una beata minchia! Ho scommesso tutti i miei soldi per questi biglietti!” si lamentò.
“Dicevo, scusami, non vedrai i ghetti del Southampton per un po’, perché ce ne andiamo in America! Full!” esclamai riempiendo un sacco con le vincite di quella partita.
“Sentito gente, si torna in America!” esultai.
“Veramente è il Titanic che va in America, fra esattamente cinque minuti!” ci derise il barista.
“Cazzo Harry, muoviamoci!” gridai correndo fuori dal bar e dirigendomi al porto.
Quando arrivammo al porto stavano chiudendo le porte.
“Siamo passeggeri, aprite!!” gridammo in coro io ed Harry.
“Avete fatto la coda per il controllo sanitario?” domandò il signore squadrandoci attentamente.
“Ovvio! Comunque non abbiamo pidocchi, siamo entrambi americani!” risposi io.
“Entrate.” Disse il signore facendoci spazio.
“Siamo i figli di puttana più fortunati del mondo!” esclamai rivolgendomi ad Harry.
Salimmo sul ponte, c’era moltissima gente al porto che salutava i passeggeri.
“Ciao sconosciuto!” gridò Harry agitando la mano.
“Saremo ricchi!” gridai salutando quelle persone che sopra quella nave sembravano piccole formiche.
Si sentì un rumore assordante e la nave partì, mentre io ed Harry ci incamminavamo verso la terza classe.
“Ecco la nostra cabina!” saltellò Harry indicando la stanza.
Entrammo curiosi dei nostri futuri compagni.
“Oh, siete i nostri compagni di cabina? Piacere ragazzi, mi chiamo Louis.” Si presentò un ragazzo dagli occhi azzurri.
“Io sono Liam Payne.” Si presentò invece un ragazzo dai capelli castani.
SPAZIO AUTRICE
Mi sono innamorata di questo color salmone, anyway, passiamo a noi.
Ecco il primo capitolo della mia nuova fan fiction! (Coro da stadio)
So che è un po' corto ma è l'inizio... insomma, sarebbe tipo la presentazione dei personaggi, no?
I dialoghi a volte saranno simili, mentre a volte completamente diversi dal Titanic, perché questa storia non sarebbe il Titanic con i One Direction, ma una fan fiction AMBIENTATA sul Titanic, okay? Bene.
Quiiiindi, me la lasciate una recensione? Così potrò anche avvisarvi quando aggiornerò c:
Ora, uhm, cosa volevo dirvi?
BUON NATALE!!