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Autore: arimika    25/12/2012    2 recensioni
Diventare maggiorenne è la vetta di molti ragazzi, perché avere 18 anni vuol dire essere liberi e potersi, finalmente, considerare degli uomini e delle donne.
A pensarla in questo modo c'è anche Marika, ragazza neo diciottenne, che dopo aver lasciato la sua vita nel mondo circense si imbatterà in nuove avventure, e con esse nuovi amici e tanto divertimento!
A fare da sfondo una bellissima Bari, che sarà testimone di un amore inaspettato quanto incredibilmente dolce!
Introduzione realizzata con l'aiuto di Novalis.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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CAPITOLO 6. Ogni cosa deve pur avere un punto d’inizio

POV MARIKA

Sapevamo entrambi che prima o poi Menny avrebbe dovuto dichiarare la sua intenzione di lasciare il circo, gli altri, già infuriati con me, avrebbero perso due amici, compagni ed artisti. Non ne sarebbero stati contenti.

é per questo motivo che avevamo deciso che saremmo andati insieme a dirlo, per farci forza l'un l'altro.

Ieri sera, dopo una lunga discussione, ero riuscita a fargli capire quanto fosse necessario andare insieme. Essendo sinceri avevo paura che mi avrebbe abbandonata e sarebbe rimasto con il circo.

Alle sei di mattina mi sveglio di soprassalto. Ho fatto un altro dei miei incubi.

Vedendo l'orario mi alzo e vado a preparare la colazione per tutti, sarò anche imbranata in cucina, ma concedetemi che il mio zabaione (l'unica cosa che riesce bene) è il migliore.

Vado in cucina, c'è una ragazza seduta sullo sgabello, ed al suo fianco un tizio di nostra ben nota conoscenza (Vampiro).

Mi nascondo nell'ombra non volendo rompere la loro intimità.

Lei assomiglia molto al ragazzo, ha i capelli color del miele perfettamente stirati e la ciocca davanti tenuta dietro l'orecchio, gli occhi rossi (un altro vampiro? che sta succedendo qui?) e la carnagione semipallida. Vedendo la sua bellezza la mia scarsa sembra impallidire di colpo.
La ragazza gli sta porgendo un sacchetto di tessuto.
Dal mio nascondiglio sono in grado di comprendere qualche frase della loro discussione.
 
- Vampiro, perchè l'hai fatto di nuovo?
- Si meritava una lezione.
- Si, ma...
- Niente ma... Marika che ne diresti di uscire da dietro quella colonna?

 Esco mortificata, probabilmente quel tizio ha un sesto senso micidiale vedendo come mi trova facilmente.

- S-scusate... ehm...- è tutto ciò che riesco a dire.- volevo preparare dello zabaione.
- è già pronto, mi aiuta a rilassarmi- dice la ragazza sconosciuta- io sono Irina.
- Piacere Irina, io sono Marika.
- Il piacere è mio, se vuoi scusarmi dovrei andare.- detto questo afferrò una merendina, una borsa ed uscì in strada.

Vampiro mi sta guardando molto male, ma ancora non mi sono accorta di un particolare importante.

-Che vuoi?- dico scocciata

- Cosa vuoi tu piuttosto, come ti salta in mente di nasconderti e spiare una civile conversazione altrui.

- Non l’ho fatto apposta! Mi sono alzata dal letto e sono venuta in cucina, ho persino il pigiama.

- Lo vedo- dice sorridendo, guardo il mio pigiama… cavolo è quello con i pulcini.

- … - mi sta fissando.

- Ehm- sono arrossita, che figura penosa che ho fatto!- Non guardarmi così, mi metti in imbarazzo- sono o non sono color peperone?

- Il fatto è che sei troppo carina con quel pigiama, ed ora che sei arrossita e ti stai mordicchiando il labbro sembri proprio una bellissima bimba.

- Bimba? BIMBA A CHI?????????? Io non sono una bambina!- urlo

- Tsk.- si gira e se ne va lasciandomi sola ed impalata.

 
Faccio colazione con un uovo allo zabaione e del latte, torno in stanza e mi vesto.
 
POV AUTRICE

Marika si legò i capelli in due buffi codini con due laccetti rossi, passò l’eyeliner nero per fare del contorno occhi, indossò i pantaloncini corti scurissimi, una t-shirt blu con la scollatura a V ed i sandali neri, era il look perfetto per una giornata iniziata male.

Andò a svegliare Menny.
Entrò nella stanza, spalancò le finestre e guardò verso il letto aspettandosi di trovare l’amico addormentato, ma ebbe una brutta sorpresa: il ragazzo era sparito, scomparso nel nulla senza lasciare alcuna traccia.

Sconcertata lo chiamò al cellulare ma la suoneria di Gangnam Style risuonò per la stanza, se non altro sarebbe tornato.
Un pensiero le attraversò la mente ‘’ E se fosse tornato al circo?’’, aprì l’armadio, ma i vestiti erano ancora lì. In quel momento si ricordò dalla sera precedente, si erano promessi di andare insieme ad avvertire i genitori di Menny del suo trasferimento in questa casa e del suo abbandono del circo.

Uscì di corsa dalla casa e raggiunse il circo.

Quando arrivò vide che sotto il tendone gli artisti si stavano allenando in quel momento, compresa Carmen e Menny. Carmen era elegante nel suo esercizio come era richiesto da tale: si stava allenando con i tessuti aerei. Menny stava giocando tristemente con i suoi animali, aveva un’espressione infelice e non tardò a notare Marika che si stava nascondendo dietro un pilastro.

Con un gesto meccanico, quasi fosse un automa, si alzò e la raggiunse.

- Perché sei venuto da solo? Cosa stai facendo?- chiese Marika

- Dovevo venire da solo, non hai idea dell’odio che provano nei tuoi confronti, tutti ad eccezione di me e Carmen, ovviamente. Non posso rimanere qui, mi dispiace.

- Perché?- domandò contrariata e dispiaciuta, un vago senso di disagio e delusione la prese.

- Se non avessi accettato di rimanere avrebbero soppresso o venduto gli animali, i miei genitori non avrebbero accettato di continuare l’addestramento, non potevo abbandonarmi, non so se mi capisci. – rispose e poi a bassa voce, con un tono quasi impercettibile - Perdonami.

- No, tu non hai niente di cui chiedermi scusa, in fondo che hai fatto? Mi hai solo illusa di avere uno dei miei amici qui con me, dopotutto che vuoi che sia.

- Senti…

- Non ti preoccupare, me la caverò comunque, forse è meglio così, non sarò legata al passato, ti chiedo solo una cosa, un ultimo favore come tua amica. Non tornare più qui, fa quello che vuoi ma non venire più a Bari ed impedisci che qualunque membro della compagnia mi venga a trovare…

- Per favore… fammi restare tuo amico.

- Addio.- disse Marika andandosene.

- Fammi anche tu una promessa: non chiuderti in te stessa e sii felice. Tornerò un giorno e, tieni.

Le lanciò un pacchetto ed una lettera, lei prese quegli oggetti e se andò.

Tornò al Parco Due Giugno, si era scoperta ad amare quel posto e passava lì tutti i momenti in cui voleva rimanere da sola e pensare.

Aprì la lettera.

Marika,
so già che non approverai la mia scelta e sai, dispiace anche a me abbandonarti.
Già prevedo la tua reazione quando ti comunicherò la mia decisione e ne sono terrorizzato.
Sai, non voglio allontanarmi da te, so a cosa hai rinunciato per rimanere in questa città che, a quanto pare, ami. So che sarai serena, ho notato come ti comporti con i tuoi amici, avete un bel legame ed un po’ ne sono geloso. Sono certo che quando leggerai questa lettera avremo litigato e tra noi i ponti, almeno per un po’, saranno chiusi.
Quel regalo non aprirlo prima che tu mi abbia perdonato, è importate per me che tu lo apra solo in quel momento, anche se è il mio regalo di compleanno.
Ah già, in bocca al lupo e sii felice anche senza di me.
  Menny.
  P.S. Più tardi verrò a prendere ciò che ho lasciato a casa di Vampiro.



Marika lesse la lettera e rimase a pensare, comprò qualcosa dal bar lì vicino e rimase al parco fino alla sera, tornò a casa, si buttò sul letto e si addormentò senza cena.
Quella notte gli incubi ripresero a tormentarla.

POV VAMPIRO

Marika è giù di morale, che sia per stamattina? È triste vederla così demoralizzata, è insolito da parte sua.

Menelao ha deciso di andarsene. In effetti mi stava antipatico, solo che ora questa casa sembra ancora più vuota.

*lampo di genio*

Con un’idea vado da mia madre e le comunico la mia iniziativa.
 
POV AUTORE

L’indomani fu il compleanno di Marika, lei non disse niente e fece in modo che nessuno sapesse del suo raggiungimento dell’età adulta. Andò a scuola come ogni giorno scolastico, il pomeriggio studiò e la sera si rilassò sul divano con un barattolo gigantesco di nutella, davanti ad uno splendido Titanic, piangendo nelle scene più drammatiche e sorridendo in quelle romantiche.
Poi andò a dormire. La settimana si susseguì monotona, talmente tanto da risultare infinita.


Poi fu la volta del sabato…
 
Quella mattina Marika uscì di casa trascinata da Lara, l’amica le aveva detto soltanto che c’era la necessità di comprarsi un completo da sera per un’imminente festa, usando come scusa Halloween, ma la sua affermazione non stava in piedi: mancavano 34 giorni al party di cui lei le aveva parlato infinite volte con aria nostalgica e sognatrice. In più non erano uscite per comprare dei costumi, bensì dei vestiti ed accessori normali.

Qualche mese prima Lara aveva partecipato ad un concorso ed aveva vinto un’ingente cifra, per questo pagò lei i vestiti che comprò l’amica.

Al ritorno dal pomeriggio di shopping intensivo Marika traballava per tutte le scatole e le buste che portava, in pratica avevano saccheggiato il centro.

Poi Lara la condusse a casa sua, le fece lasciare tutte le borse e presero ad uscire i vestiti comprati, ben presto ne risultarono sommerse!

Ridendo e scherzando abbinarono due completi e furono pronte. Marika non riusciva a capire il motivo di questa preparazione, ma credette che l’amica volesse andare in discoteca, quindi l’assecondò.

Lara aveva un lucidalabbra semi invisibile, gli occhi leggermente truccati, ma quel tanto per intensificarle lo sguardo e donarle un’aria di mistero, i capelli raccolti in due codini con due elastici con gli immancabili orsacchiotti uguali a quelli degli orecchini che erano carinissimi: erano composti da un cerchio e da un orsacchiotto che cercava di arrampicarsi sopra. Erano troppo dolci. Indossava una canotta gialla con le bretelle sottilissime, un paio di shorts e delle converse rosa.

Marika invece aveva un trucco leggero composto da eyeliner, ombretto lilla e lucidalabbra. Aveva un paio di pendenti con dei brillantini, una collana stretta vicino al collo con un ciondolo a forma di cuore, un vestito nero composto da top e gonna non troppo corta e delle ballerine anch’esse nere.

Qualcuno suonò al citofono e le due scesero, Marika continuava a non capire cosa dovessero fare. Giù erano attese da Morfeo e da Adriano, ambedue bellissimi.
Scese le ragazze, le fecero salire sulle rispettive moto. Morfeo fece salire Lara e Adriano Marika. E si avviarono verso l’ignoto.


Ad un certo punto scesero difronte alla casa di Vampiro, si sente della musica uscire da essa. Suonarono e Vampiro uscì seguito a ruota da un’ochetta tutta trucco che gli stava facendo il filo da molto tempo, solo che lui non sembra accorgersene; Marika la riconosce all’istante, è una loro compagna di classe, si chiama Sonia Benedini.


Entrarono in casa…



ANGOLINO DELLE STELLE LUCENTI, DEGLI ALBERI E DEI PRESEPI.

Ciao a tutti! Da quanto tempo che non ci sentiamo... finalmente sono tornata e questo è il mio regalo di Natale!!!
Auguri!!! Ah, se non aggiorno prima,  buon anno nuovo!
Scusate per il ritardo, spero che non succeda lo stesso per il prossimo capitolo.
Ciao!!!!
Arimika





 

  
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