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Autore: Rorry Styles    25/12/2012    0 recensioni
Perchè in fondo, Harry Styles, aveva provato qualcosa per quella ragazza quando gli aveva sorriso.
E i loro occhi, si erano incontrati per la prima e per l'ultima volta.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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La neve cadeva dalle nuvole grigiaste, riempendo ogni fessura dei tetti delle case colorate che riempivano le strade di Napoli.
Le luci riflettevano sulla neve candida ormai caduta, formando grandi colline bianche. Gli alberi avevano un area molto gelida, ma erano gli stessi alberi ricoperti di luci e palline colorate o con forme natalizie.
Era il 24 Dicembre 2012, tutte le famiglie erano occupate a preparare il grande pranzo, i bambini invece cercavano di far passare il tempo fantasticando su cosa gli avrebbe portato Babbo Natale. L'ansia gli si poteva leggere benissimamente in quegli occhi pieni di gioia.
Ma quel giorno, per una ragazzina di nome Amber.. tutto era completamente diverso.
Leggeva in quei chicchi di neve che cadevano dinnanzi i suoi occhi, la tristezza nel non poter ricevere ciò che ha tanto desiderato in tutto questo tempo.. un foglio di carta per poter realizzare il suo unico sogno.
Per lei quel giorno però, segnava anche il compleanno di 1\5 dei suoi idoli. Louis Wiliam Tomlinson.
Aveva passato settimane intere pur di convincere i suoi genitori, per avere il permesso di esserci quel giorno.
Aveva rinunciato ad ogni minima cosa in passato, lei aveva un unico obbiettivo: ASSISTERE AL CONCERTO DEI ONE DIRECTION.
Ma vide spezzarsi ogni forma di speranza sotto i suoi occhi, non appena successe il casino più totale.
Siti vendita intasati, negozi che non riuscivano ad acquistarli. E siti, invece, che presero tutti i biglietti mettendoli a prezzi elevatissimi.
Era forte, lei lo era sempre stata.
Amber era una ragazzina che non si arrendeva facilmente, sapeva cosa faceva.. e sopratutto sapeva ottenere ciò che voleva a tutti i costi.
Perchè? beh, perchè ha sempre creduto nei suoi sogni, nel Never Say Never del *suo* Justin, e nel 'Stay Strong' della ragazza che l'ha salvata.
Eppure, da quando quei cinque ragazzi entrarono a far parte del suo mondo .. la resero tanto più forte, quanto debole.
Tutto si basava su di loro, ma da quel giorno in cui non potè avere quel biglietto tra le mani, una sorta di agonia la mangiò tutta.
Passava notti intere a piangere, vedendo le fortunate che hanno acquistato quel biglietto.
Quelle lacrime per lei segnavano una sconfitta interna, paura di non poterli vedere mai più. In fondo giorno dopo giorno quei ragazzi diventano sempre più famosi, lasciando in un piccolo angolo l'Italia.
Ma i genitori, a sua insaputa, gli prepararono una sorpresa che gli cambiò la vita.
La ragazza dai capelli lunghi, di un colore castano, quasi nel biondo.. quel giorno era seduta sul divano, proprio accanto alla finestra a scrivere una lettera, immaginandosi quel fantastico momento in cui era sotto quel palco, e i suoi idoli gli cantavano tutte le canzoni dei CD comprati.
Cugini che correvano tra una stanza e l'altra, zii che si scambiavano qualche parola, genitori che aiutavano i nonni a preparare tutto l'occorrente, sotto la vista di Amber era solo una perdita di tempo. Niente aveva senso per lei.. e già sapeva di dover sopportare quella giornata cosi felice per tutti, ma cosi doloroso per lei.
Intravide dall'altra parte della stanza, la madre e la zia che impacchettavano tutti i regali che i suoi cugini, compresa sua sorella, avevano chiesto di trovare sotto l'albero. Eppure, non c'era traccia di quel pezzo di carta.
Il pranzo fù servito, tutti i rumori delle parole delle persone presenti per Amber erano insopportabili. Voleva solo un paio di cuffiette per poter ascoltare quelle voci angeliche.
No, non erano diventati un ossessione.. ma ben sì una cura a tutto. Anche quando non era malata, diciamo una sorta di dipendenza che la faceva star bene.
Ecco che, tra un battere di ciglio e l'altro, si fece anche l'orario di cena.
Erano tutti cosi felici ed ansiosi (ancor di più) di apirire i regali, tanto da stordire le orecchie dei genitori, cosi che di fretta e furia cominciarono ad organizzare la sorpresa dei piccoli, mettendo i regali in un sacco rosso, lasciandolo proprio dinnanzi la porta.
Tutti erano pronti per  aprire il sacco, aprire i loro regali.
Tutti sapevano di trovare un qualcosa che li avrebbe resi felici, eccetto lei.
Non voleva trovare niente sotto quell'albero, a meno chè non si trattava del -SUO- biglietto.
L'uccideva dentro sapere meglio di qualsiasi altra cosa che quel giorno se ne sarebbe stata a casa, con un fazzoletto tra le mani.. e tante lacrime che rigavano il suo dolce viso.
Il suono veloce del campanello gli tartassò le orecchie, ma i volti delle persone in torno a lei erano cosi ansiosi e felici.
Apparì quel sacco agli occhi dei bambini, che lo trascinarono dentro più veloce della luce.
Prendono un regalo, poi un altro.. un altro ancora, ancora un altro e .. e cosi via.
Era seduta sul divano del salotto, incantata.
Non reggeva tutta quella felicità in torno a lei, continuava a domandarsi: Perchè non posso essere felice anch'io?
I bambini scavavano ripetutamente in quel sacco, la voglia di trovare qualcos'altro era troppa .. cosi che estraettero un pacchettino molto sottile, incartato da una carta regalo con dei disegnini Natalizi.
Il bambino di appena 5 anni, provò a leggere quelle lettere incise sul foglietto.
                              ''Per Amber..''
Amber squotè la testa molto velocemente, era ancora incantata a fissare il vuoto.
Cosa c'era lì dentro? non aveva chiesto niente ai genitori.. e tanto meno agli zii o ai nonni.
      << ..sarà qualcosina di soldi, o uno stupido scherzo.>>   Pensò.
Aprì quasi scocciata quella bustina.
Gli occhi di tutti gli erano puntati contro, quasi volevano aprire il regalo 'segreto' con i loro occhi.
Tirò fuori una specie di foglio bianco, aveva una forma simile alle bustine dove si mette dentro una lettera.
La guardò avanti, poi la girò con le mani.
Intravedeva un qualcosa di arancione\giallo dentro. Il cuore cominciò a battergli senza sosta, aprendo di fretta e furia quella bustina bianca.
Estraè dal suo intorno il suo sogno.
Quel sogno per cui era pronta a rinunciare anche la sua vita.
Cominciarono ad uscire tante di quelle lacrime che i suoi occhioni azzurri erano ricoperti da onde trasparenti. Quasi come un mare in pieno inverno.
Lo portò al suo petto, dopo aver letto ad alta voce: ''One Direction, Take Me Home Tour''.
Gli sembrava un sogno, uno di quelli cosi reali.. ma anche cosi piccoli che sembrava dover aprire gli occhi da un momento all'altro.
Ma non era un sogno, non lo era per niente.
Tutti in torno a lei sembravano essere scomparsi, c'era solo lei ed il suo biglietto.
Asciugò le lacrime non appena ricomparverò tutti sotto i suoi occhi, corse dalla madre e l'abbracciò come non mai.
Madre di Amber:  Te lo meriti davvero, ma non farci cambiare idea.         -Gli disse, mentre stringeva la testolina di sua figlia, accarezzando la chioma di capelli che gli copriva il viso.


~20 Maggio 2013~
Erano le 3.00 del mattino quando Amber aprì definitivamente gli occhi.
L'ansia la perseguitava, non riusciva a chiudere occhio.
Cercò di non fare rumore, nella speranza che gli zii non si svegliassero.
Era arrivata a Milano ieri mattina, con la madre e il padre, ospitati a casa del fratello del padre della madre.
Andò in bagno, aprì la doccia nella speranza di non far tanto casino e dopo aver preso un asciugamano si infilò dentro.
Sciacquò il suo viso con l'acqua gelida, cercando di scaricare tutta la tensione accumulata.
Gli sembrava cosi irreale, non poteva crederci.
Il suo sogno era troppo vicino, finalmente era felice.
Uscì dalla doccia, e dopo aver indossato l'intimo ed aver lavato i denti, prese questo completo: http://weheartit.com/entry/44444318   (sulla maglia di Amber,però, cera scritto: More Than A Fan #1D. )
Prese le converse dello stesso colore della magliettina, la gomma bianca che ricopriva i lati della scarpa era sommersa dalle frasi dei ragazzi, o di alcuni testi di canzoni.
Prese il trucco che aveva in borsa, cosi che mise la matita sugli occhi, il mascara e del fard. Applicò un po' di blush rosa sulle sue guancie candide, e dopo aver messo un po' di correttore mise un rossetto rosso, non troppo forte.         
Mise in questa borsa poi: http://weheartit.com/entry/17404980/via/amfboyd   tutto l'occorrente, compreso il biglietto.
Staccò il cellulare dalla presa, dato che lo voleva assolutamente carico per la sera.
Dopo aver rimesso gli anelli che portava sempre, andò a svegliare la madre.
Amber: Mamma, io sono pronta.. mi vedo con Miley fuori il suo hotel, fammi un colpo di telefono quando mi raggiungi.
Madre: Amber fa attenzione, sai che ci sono molti rischi..
Amber: Sta tranquilla, c'è anche il padre di Miley e poi, ci saranno tantissime ragazze ad aspettare. Ci vediamo dopo!
Madre: Ti voglio bene e, sono contenta che finalmente tu sia felice.
Amber: e io te ne voglio a te. E' solo grazie a voi che sono felice.. sul serio.
Padre di Amber: piccoletta, sta attenta.. ti ho rimasto i soldi sul tavolo, noi ti raggiungiamo più tardi.   -Disse mentre si girava del letto, e gli stampava un bacio sulla fronte.
Erano le 4.05, Amber scese le scale del palazzo di fretta e furia.
Non sapeva proprio come far calmare l'ansia che sembrava dominare gran parte di lei.
L'hotel di Miley, la sua migliore amica che, riuscì ad acquistare il biglietto durante la vendita, era già in macchina proprio sotto l'hotel cosi chè, non appena vide Amber, il padre di Miley suonò il Clacson facendosi notare dalla biondina, cosi che salì in macchina.
Miley accolse Amber con un enorme abbraccio, tanto che i cuori delle due sembravano scontrarsi l'uno contro l'altro.
Solo loro sapevano cosa stessero provando in quel momento, e questo.. si capì non appena i loro sguardi lucidi e gioiosi s'incrociarono.
La macchina partì, le loro mani erano intrecciate per tutto il tragitto.
Dopo circa 20 minuti, arrivarono proprio fuori al Forum.
Una trentina di ragazze erano accampate a qualche metro di distanza da esso, cosi che le due si affrettarono per mettersi in fila.
Ma quelle ragazze sembravano aumentare sempre più col passare del tempo, delle ore.. e dei minuti.
Amber incontrò molte ragazze che già conosceva, cosi che inziarono a farsi foto, cantare, sorridere.
Nei volti di tutte le ragazze presenti  si leggeva ogni riga della loro felicità.
Erano ormai le 17.00 del pomeriggio, il sole batteva ancora sulle teste delle centinaia di ragazze presenti.
Ma non si scoraggiavano, era ben poco quello che stavano facendo.
Loro erano pronte ad affrontare qualsiasi cosa, loro erano Directioners.
Miley: Amber ho una fame tremenda..
Amber: già, anch'io..
Miley: mio padre è andato a casa per mangiare, quindi chi ci mantiene il posto?
Amber: hm, resta tu in fila.. vado a prendere qualcosa da mangiare e un pò d'acqua!
Noemi: Amber! prendi una bottiglina d'acqua anche per me?      -gli disse ascoltando la conversazione.
Amber: ma certo..
Lizzie: anche per me, ecco i soldi!
Amber: okay allora vado!
Fece spazio tra la folla mentre raccoglieva altri soldi per comprare dell'acqua alle ragazze in fila, ormai, da ore interminabili.
Entrò nel bar proprio di fronte al Forum e all'aprirsi della porta dei campanelli fecero lievi rumori, sembrava un richiamo degli angeli.
Un area fresca le intorpidì il viso, facendole tirare un sospiro di sollievo.
Si avvicinò alla cassa con un enorme sorriso, e gli disse l'enorme lista che, gentilmente, gli avevano chiesto le ragazze di comprare.
Cassiera: Ecco lo scontrino    -gli disse ricambiandola con un sorriso.
Amber si mise in fila, c'erano 8\9  persone per lo più; La ragazza si fermò per un attimo a pensare. Era davvero lì? quasi non poteva crederci.
Ormai era passato un anno da quel Natale in cui scartò quel biglietto, e le immagini gli scorrevano nella mente come piccole scene di un film.
Niente poteva andar storto, ormai il suo sogno si stava realizzando.
Arrivò finalmente il suo turno, cosi che poggiò lo scontrino sul bancone.. molto più alto di lei, alzandosi quindi sulle punte spostando i capelli tutti ad un lato del collo.
Il barrista gli lanciò uno sguardo al quanto interessato, Amber era davvero bella.
Ragazzo: sei qui per il concerto dei One Direction?   -gli chiese gentilmente, mentre l'amico gli prendeva ciò che c'era scritto sullo scontrino.
Amber: Hem.. si !       -rispose imbarazzata.
Ragazzo: ti piacciono davvero tanto?
Amber: sono la ragione di tutto.
Ragazzo: Comunque piacere.. Max.   
Amber: Amber, piacere.           -ma ad interrompere quel discorso fu un rumore di quelle campanelle.
Amber si voltò di scatto, notò cinque ragazzi incappucciati e al quanto buffi.
Entrò poi, dietro di loro, un uomo sulla cinquantina, chiudendo l'area bar.
Amber realizò il tutto dopo un bel po' di tempo, sapeva cosa stava succedendo ma non riusciva a realizzarlo.
Uno dei ragazzi tolse il cappotto, appogiandolo al tavolo che prenotarono.
I capelli biondi uscirono finalmente da quel cappotto, e gli occhiali che coprivano quegli occhioni azzurri diedero l'opportunità di poterli ammirare. Eh si, era Niall, Niall Horan.
Amber perse il controllo, le mani cominciarono a tremargli più di una foglia cadente in primavera.
I quattro restanti tolsero anche loro i cappotti, ridacchiando un po'.
La ragazza sembrava uno zombie vivente, batteva gli occhi velocemente.. perse il controllo delle sue gambe che si muovevano ripetutamente.
Max: Hey Amber, ci sono gli One Direction..
Amber: hem ... he..
Proprio non riusciva a parlare, sembrava dover ancora imparare le vocali, sillabe, lettere..le cose base per poter comporre una semplice parola.
I ragazzi si avvicinarono al bancone per poter ordinare qualcosa da mangiare, cosi che d'un tratto all'altro Amber si trovò il riccio dagli occhi color smeraldo ad un millimetro di distanza dal suo corpo.
Amber era cosi imbarazzata che tentò di prendere tutte le cose prese, ma le mani gli tremavano cosi tanto che non appena la afferrò urtò Harry, facendo cadere il tutto a terra.
Il ragazzo si abbassò aiutandola a raccogliere la roba caduta, poi cominciò a parlare.
Harry: tutto bene? scusa è che .. non ti avevo vista!      -disse, per poi aiutare Amber ad alzarsi.
Amber: .. bene grazie, scusa tu..
Harry la guardò dritta negli occhi, impossibile negare che fu' subito attratto da lei.
Notò la maglia, poi la collana.
Harry: sei qui per il concerto?    -chiese sorridendogli, cosi che gli si formarono ai lati delle guancie le sue dolci fossette.
Amber trasse dalla borsa il biglietto, catturando cosi l'attenzione di Harry e facendolo sorridere.
Harry: che ne dici di sederti al tavolo con noi?
Amber: .. come potrei dirti di no?       -gli rispose sorridendo. Quando lo faceva rischiava di far cadere tutti ai suoi piedi. Il suo fascino riempì tutto il cuore di quel ragazzetto dai capelli ricci.a
I due si avvicinarono al tavolo dei ragazzi, anche loro colpiti dalla giovane.
Louis: spero ti divertirai stasera! ..
Amber: mi divertirò? .. ragazzi, non avete neanche idea cosa voglia dire essere presente ad un vostro concerto. E stare con voi in questo momento penso sia irreale.
Zayn: bhe', la mia bellezza fa avere queste iniziative.. lo so..     -disse vantandosi, scherzosamente.
Amber quasi si dimenticò delle ragazze che aspettavano solo lei per poter dissetarsi.
Tremava all'idea di poter stare cosi a contatto con i suoi idoli.
L'unica cosa che desiderava era esserci quella sera, eppure tutta quella sofferenza passata sembrò ribaltarsi contro..in modo più che positivo.
Harry: e se questo concerto lo vedrai da dietro le quinte..(?)      -gli propose imbarazzato. Più i due parlavano, più girava area d'interesse.
Amber: cosa? .. oh.. sarebbe un sogno.
Harry: Beh, che onore allora!..      -rispose, ancora, sorridendo.
Liam: Vieni con noi, quando finirà il concerto ti accompagneremo a casa.. a meno che non ti fidi di noi!..        -disse sarcasticamente.
Amber: hm, a dire la verità non so se fidarmi o meno..        -rispose, stando al gioco.
Niall: non ti mangieremo, promesso!
Harry: anche se sotto,sotto.. mangerebbe anche te.
Scoppiarono tutti a ridere, il telefono di Amber cominciò a vibrare ripetutamente cosi da fargli ricordare di Miley e le ragazze che gli avevano chiesto dell'acqua.
Amber: ma c'è la mia amica che aspetta fuori.. e altre che mi hanno detto di portargli dell'acuqa..
Louis: ah, ecco il perchè di tutte quelle bottiglie..
Amber: pensavi che le avrei bevute tutte?
Louis: non sono mica cosi stupido....          -disse, quasi come se la risposta non poteva che essere più ovvia.
Zayn: Và a chiamare la tua amica, ci verrete insieme..
Harry: penso sia un idea fantastica!
Amber: Allora porto l'acqua alle ragazze.. e chiamo Miley.
Harry: ecco il mio numero, chiamami e noi ti raggiungeremo dietro al Forum! ..
Amber: okay allora!
Il ragazzo gli diede il numero di cellulare, si leggeva negli occhi di entrambi quanta voglia avevano di restare un po' soli per avvicinarsi un po'.
Amber era cosi incredula a tutto ciò che stava passando. Davvero era successo a lei?. c'erano cosi tante domande nella sua testa che per esasperazione le lasciò in un piccolo angolo della sua testa, e si impegnò a non sembrare una pazza sclerotica che quasi sveniva per poterli avere cosi vicini.
Si avvicinò al bancone per riprendere la busta con tutto ciò che aveva preso, ma un brusco rumore di quelle campanelle la stordì e nel girarsi ebbe un Déjà vu, ricordando quando alla vista dei suoi occhi apparirono i ragazzi.
Ma questa volta era diverso.
La paura cominciò a dominarla tutta, degli uomini robusti e grossi, coperti da una specie di  passa-montagna nero che oscurava i loro visi, eccetto gli occhi pieni di ferocia e rabbia, estrassero velocemente una pistola dalla tasca dei pantaloni scuri, puntandola verso il cassiere, altrettanto impaurito.
<< Tutti a terra! mani dietro la testa! >>    urlò uno dei ladri, facendo girare la mano con la pistola lungo i  clienti presenti, compresi i ragazzi. Amber fece come gli venne ordinato, sentiva i sussurri di Zayn ed Harry che la chiamavano, cosi che provò ad avvicinarsi a loro.
Ma il movimento della ragazza attirò l'attenzione del secondo uomo che serrava la porta, si avvicinò ad Amber e dopo averla afferrata per i capelli, la portò in una brusca presa del suo braccio puntandogli la pistola alla tempia.
Amber cominciò a respirare molto velocemente, quel cuore che fino a qualche istante prima batteva velocemente per la troppa gioia.. adesso sembrò cambiare tutto di punto in bianco.
<< Cosa avevi intenzione di fare eh signorina? sai che non si disubidisce mai?! >>     -quel tono era cosi freddo. Cominciò a portare la mano sul seno della giovane, facendo stringere i denti ad Harry. Quella specie di animale che teneva stretta Amber, gli diede dei bruschi baci sulla guancia cosi che la ragazza cominciò a dimenarsi e a piangere.
<< Svuotate la cassa in questo sacco, e la ragazzina tornerà a casa sana e salva. >>      -disse divertito, dopo aver lanciato sul bancone un sacco e continuando ad importunare Amber.
Harry: Amber sta tranquilla!           -disse il giovane. Vederla piangere e sopratutto, vederla tra le mani di quell'animale gli faceva una tale rabbia che gli amici cercarono di farlo calmare.
Immediatamente il malfattore puntò la pistola contro il ragazzo, nonostante tenesse in una forte presa la ragazza.
Louis, steso dietro al ladro che aveva tra le braccia Amber e dietro a quello che si occupava dell'incasso, si alzò silenziosamente, colpendolo alla mano, facendogli buttare la pistola a terra che Harry afferrò alzandosi.
Harry:  LASCIA IMMEDIATAMENTE AMBER!    disse  sicuro di sè nonostante cercava di calmare la mano che impugnava la pistola, cercando di non farla tremare.
Ladro: Metti giù la pistola, o sparerò lei!     -Amber assistì alla scena scioccata, davvero aveva fatto tutto questo per lei? d'un tratto le lacrime si fermarono, non voleva che succedesse qualcosa di male ad Harry.
Harry: E io ucciderò te!
Ladro: Ah ah ah ah** .. stai per caso sfidando il sotto scritto, ragazzino ?          -Disse divertito.
Liam: Harry posa la pistola!
Harry: Tu stà zitto !      Lascia Amber o giuro che ti sparo!
Ladro: e tu avresti il coraggio di spararmi?.. avanti, torna a giocare con le macchinine!
Harry: Sei solo un buono a nulla.. trovati un lavoro!          -Il riccio, continuò a tenere la pistola puntata contro quell'uomo che teneva stretto la -sua- Amber, doveva liberarla dalle 'grinfie' di quell'animale.
Ladro: Bene! l'hai voluto tu.
Il malfattore era pronto a premere il grilletto, ma tutto successe tra un battere di ciglio e l'altro.
Amber squotè velocemente la testa, riuscendo a liberarsi dalla presa di quell'uomo che stava per togliere la vita alla persona più cara che aveva nella sua vita.
Corse verso Harry mentre la pallottola era già in viaggio, parandosi poi davanti al ragazzo facendosi colpire dirtta alla spalla per poi trapassare nel torace gemendo poi dal dolore, dopo essere crollata a terra.
Harry urlò, mentre i poliziotti, avvertiti da un cliente nel bar,  entrarono nel locale sparando, facendo disarmare i ladri, i quali furono presi e ammanettati.
I ragazzi corsero da Harry che impugnava dolcemente Amber. La ferita era cosi grande che il sangue sembrava non fermarsi mai.
La ragazza era ancora in vita, ma il dolore era cosi tanto che non riusciva neanche a respirare, e le lacrime continuavano a rigare il suo viso.
Harry: Resisti Amber! parlami, devi rimanere sveglia!      -cercò di distrarre la ragazza, facendogli alcune domande a cui Amber non riusciva proprio a rispondere.
Harry tolse la maglia che aveva in dosso, poi la tamponò ripetutamente sulla ferita.
Harry: CHIAMATE UN AMBULANZA! AMBER STA PERDENDO TROPPO SANGUE.. MUOVITI ZAYN!    -urlò tra le lacrime, cercando di asciugarle con le mani impregnate di sangue.
Harry: Dimmi qualcosa Amber, qualsiasi cosa.     - parlò poi a lei, notando che stava chiudendo poco a poco gli occhi mentre si rassegnava al dolore continuo che cominciò a sentir sempre di meno.
Amber: ho 16 anni.
Harry: brava, continua cosi.. quali sono i tuoi sogni?      -disse ancora tra le lacrime, nella speranza di tenere ancora in vita la ragazza.
Amber: Avere una famiglia.. due gemelline, una persona che mi ami..   vorrei fare l'amore con la persona che amerò per sempre, visitare Miami, la città dei miei sogni. Vorrei dire ai miei genitori che sono tutta la mia vita, e che quel Natale mi hanno resa la ragazza più felice sulla faccia della terra. Vorrei dire alla mia migliore amica che è la ragione di ogni mio gesto.. perchè non sono mai riuscita a dirglielo. Vorrei vedervi in concerto, questa notte.  ..  -disse, sorridendo debolmente, sapendo già che non sarebbe mai riuscita a fare tutto ciò.
La ragazza cominciò a balbettare sempre più, gli era così difficile pronunciare anche una sola lettera. Al sentire quelle parole i ragazzi sentirono un enorme stretta al cuore, com'era possibile che era successo tutto quel casino?  ..  -non doveva capitare a lei, doveva succedere a me-, continuava a ripetersi Harry, tra se e sè; provava un dolore terribile al cuore, non voleva perdere quella ragazza. Era diventata cosi importante, in cosi poco tempo.
Invece di salvarla, l'aveva uccisa.
Ma non era tempo di pensare hai rimorsi, doveva tenere in vita Amber.
Harry: vuoi che ti canti una canzone? .. cosi ti distrai! .. It makes your lips so kissable, and your kiss unmissable.. your fingertips, so, tuchable.. and your eyes .. IRRESISTIBLE!    ( http://www.youtube.com/watch?v=HqWlUiYwhwg ).       
Il ragazzo cantò quelle dolci note con una voce sempre più tremolante, le lacrime assalivano il suo viso rendendo gli occhi verdi, di un colore rossastro.
Amber gli sorrise, facendo uno sforzo simile a quello di un idraulico che porta sulla sua spalla una bombola.
Harry: Amber per favore tieni duro, l'ambulanza sta per arrivare!     -sussurrò mentre cercava di asciugargli tutto quel sangue, ne aveva perso parecchio.
Amber: .. .. Sai, sei sempre stato il mio punto debole Harry, sempre. Sono felice di morire tra le tue braccia, la tua vita è molto più importante della mia.
Harry scosse la testa più volte, accarezzandole il viso bagnato da poche lacrime.
Harry: Amber tu non morirai. Questa notte tu verrai al nostro concerto e domani usciremo insieme, faremo colazione.. passeggeremo mano nella mano e ripenseremo questa notte come quella notte sfortunata, ma fortunata, in cui ci siamo conosciuti.        -Sussurrò lui, guardandola dritta in quegli occhi ancora azzurri e lucidi, leggermente socchiusi.
I ragazzi ed il personale assistettero alla scena in silenzio, ma tutti con gli occhi lucidi aspettando l'arrivo della bulanza.
Amber: Sei cosi bello Harry .. tu e i ragazzi avete cambiato la mia vita. Grazie.... grazie.. di tutto ..    -sorrise lei, alzando di poco la mano che fu presto stretta tra quelle di Harry, per poi essere baciata dalle labbra calde di lui.
Amber: Ti Amo. .. Dal primo giorno che ti ho visto. Dal primo giorno che ho ascoltato la tua voce cosi dolce e forte.. mi hai fatta sentire una principessa, anche se eri cosi lontano. Continua cosi, fallo per me. Continua a rendere felici le tue fan ..       
La ragazza sussurrò piano quelle parole che colpirono tutti i presenti, poi, chiuse  gli occhi lentamente, senza perdere il sorriso dalle labbra.
Harry: No, no, no ! .. non lasciarmi Amber, resta qui! ripetimi quel 'ti amo' fino a che non ti stancherai, guardami negli occhi e sorridimi ancora.. resta con me, ti prego.. Amber! .. Amber!            -Continuava ad urlare, la voce quasi scappò via come un toro finalmente liberato nel campo. Quelle lacrime ormai scendevano sensa sosta, la stringeva a lei come se fosse una piuma d'oro.
Improvvisamente però la porta di quel bar si aprì bruscamente, cosi che la barella fù spinta dai medici che soccorsero il corpo di Amber, ormai senza vita.
    << LIBERA! LIBERA! >>   -urlavano i medici.
Louis abbracciò Harry che singhiozzava, sperava cosi tanto che gli occhioni azzurri di Amber si sarebbero riaperti da un momento all'altro.
Zayn: calmati Harry.. sarà forte..       . Ma le parole del moro furono interrotte da un medico che si avvicinò a loro, incrociando disperatamente le braccia.
Medico: .. Non c'è più niente che possiamo fare.        
Il ragazzo si accasciò a terra, portando le mani in quei ricci un po' spettinati.
Non poteva essere, Amber era morta per salvarlo.
Harry, Louis, Zayn, Liam e Niall assistetterò al funerale di Amber. Videro la madre e il padre piangere per la disperazione, videro i familiari ricordare tra le lacrime la ragazza morta per salvare la vita al ragazzo per cui diceva ripetutamente di amare, e che avrebbe rischiato la vita per lui.
Sembrava cosi assurdo, a volte quelle parole le pensi con la testa ma Amber aveva fatto un gesto grande quanto l'amore che provava per i ragazzi.
Il ragazzo si sentiva cosi in colpa per tutto ciò che successe, doveva morire lui .. non lei.
Aveva una vita intera da vanti, tutto ciò che desiderava quel giorno era assistere ad un loro concerto.
Eppure Harry ogni -venti- del mese si recava dinnanzi la sua  tomba, per parlare con Amber. Raccontargli come si sentiva, e quanto gli mancasse, domandandosi come sarebbe andata se Amber fosse rimasta ancora lì con lui.
Perchè in fondo, Harry Styles, aveva provato qualcosa per quella ragazza quando gli aveva sorriso.
E i loro occhi, si erano incontrati per la prima e per l'ultima volta.

 

  
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