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Autore: GreenParadise    25/12/2012    1 recensioni
"Ma era amore il suo? Era innamorata? Che cos’era quello che provava?
Cos’era tutto quello?
Non aveva ancora trovato una definizione ai suoi sentimenti, ma forse il segreto era proprio quello: non catalogare . In fondo, loro due, non avevano catalogato il loro rapporto: non erano amici, ma nemmeno semplici conoscenti, non stavano insieme, ma i loro discorsi nascondevano qualcosa che non si può restringere ad un semplice rapporto di amicizia.
Loro cos’erano?
Non lo sapeva, ma sapeva di volerlo."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel, Mercedes Jones, Rachel Berry | Coppie: Finn/Rachel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Avevo abbandonato questa long perchè l'ispirazione che mi aveva spinto a scriverla è purtroppo svanita
e non so perchè ho deciso di pubblicare questo capitolo che avevo già scritto proprio oggi, nel giorno di Natale..
Non so nemmeno se continuerò a scriverla, se ho ancora voglia di fantasticare su questa storia,
ma dato che ormai questa parte aveva preso forma, tanto vale pubblicarla.





Era iniziato tutto per un capriccio dei suoi migliori amici, tutto da un semplice sms ed adesso, non passava ora, minuto, secondo che non controllasse quel maledetto cellulare che di squillare non ne aveva la minima intenzione.

Tutto da un sms, quel giorno di quattro mesi fa, San Lorenzo, la notte delle stelle..
Aveva bisogno di credere che finalmente quell’anno avrebbe potuto guardare le stelle con qualcuno al proprio fianco, qualcuno di speciale che da quella magica serata passata insieme poteva diventare qualcosa di più, ma anche se non era stato così, quel messaggio aveva dato inizio a qualcosa che si sarebbe prolungato per i prossimi quattro mesi.

“Con chi andrai a guardare le stelle?”

Sei parole.
Sei parole ed un’intera discussione a seguito che aveva assodato il terreno, aveva cominciato a porre le basi per un sentimento via, via sempre più grande, qualcosa in crescendo.

Non erano andati a guardare le stelle quella sera e non si erano nemmeno visti nei giorni a seguire perché lei lo sapeva, sapeva che Finn sarebbe partito per arruolarsi nell’esercito e non lo avrebbe rivisto per almeno tre mesi ed è proprio quel pensiero che la bloccava, il fatto di doverlo lasciare appena averlo “conquistato”. Questo non la faceva muovere, la imprigionava nella sua indecisione, ma l’insistenza degli amici , a volte, dovrebbe essere ripagata. Furono proprio Kurt e Mercedes a convincerla a scrivergli un altro sms, due giorni prima della sua partenza.

“Possiamo vederci prima che tu parta?”

Finn aveva risposto subito e anche se il suo non fu un vero e proprio appuntamento, le rispose che le avrebbe fatto sapere; ma quella non era la solita frase da dopo colloquio lavorativo, il “ti faremo sapere” che tradotto alla lettera è “grazie, ma non ci interessa”, era un “ti farò sapere” dolce, compiaciuto, forse addirittura carico di sorpresa.
Rachel quella sera andò a letto con una speranza enorme nel cuore, la speranza di poter ricevere quel tanto atteso messaggio che finalmente li avrebbe portati vicini e quel messaggio arrivò, solo che non era proprio come se l’aspettava.

“Fra un’ora vado a fare colazione al bar “Le Delizie”, ti va di vederci là?”

Rachel era ancora in dormiveglia quando lesse quel messaggio e consapevole del suo lungo rituale di preparazione prima di un appuntamento, declinò, anche se a malincuore, l’invito dicendo che purtroppo le era impossibile andare.
Sembrava tutto normale, tutto finito lì fino a quando quello stesso cellulare che adesso guardava con ardente desiderio, squillò e forse già nella suoneria sentì qualcosa di diverso, ma sicuramente sul display c’era qualcosa di nuovo ed era un nome, l’unico nome che non si aspettava mai di leggere: “Finn”. Rispose con mani e voce tremanti, con il cuore che batteva all’impazzata e sorrise come inebetita al suono della sua voce.

- “Dimmi come arrivare a casa tua e passo da te.”

Era serio?
Voleva davvero passare da casa sua al costo di vederla?
Pur trovandosi in un altro paese, seppur vicino al suo, voleva davvero andare sotto casa sua?

Fece fatica a rispondergli, anzi cercò di dissuaderlo considerando che era appena uscita dalla doccia, con i capelli bagnati e senza trucco, ovvero in una situazione completamente disastrosa per presentarsi ai suoi occhi, soprattutto pensando che Finn quella sua immagine lì se la sarebbe portata dietro per i prossimi tre mesi. TRE MESI. Ma lui non volle sentire ragioni, stava passando e non gli importava in che stato l’avrebbe trovata. Lei riattaccò il telefono e immediatamente fu colta dal panico, aveva una maglietta sgualcita, una di quelle che usava quando stava in casa, un paio di pantaloni da clown e i capelli arruffati. Cercò di riprendere lucidità e si cambiò velocemente, diede una pettinata ai capelli e non poté far altro perché il cellulare squillò di nuovo.

“Scendi, sono qui.”

Respira, Rachel, respira e tutto andrà bene.
In fondo, vi conoscete da pochissimo, è vero avete flirtato telefonicamente e tu gli hai chiesto di potervi vedere prima che lui partisse, così per un semplice sfizio, eppure adesso se lo ritrovava sotto casa.
Si diede ancora un’ultima occhiata allo specchio prima di scendere giù, aprire il portone di casa sua e ritrovarselo davanti: aveva i capelli più corti dall’ultima volta che lo aveva visto, un paio di occhiali da sole sulla testa e un sorriso enorme stampato sul viso.

- “ Ciao! Wow, questi sono i tuoi capelli appena uscita dalla doccia? Sono splendidi.”

Esordì tranquillamente mentre il viso di Rachel si ricopriva di un leggero rossore che, fortunatamente, poteva essere appropriato all’elevata temperatura di quella mattina.

-“ Ma che dici? Non vedi che sono tutti spettinati e in disordine? Insomma, te l’ho detto, sono uscita da pochissimo dalla doccia e quindi ecco il risultato..”

- “Ma tranquilla, sei in forma perfetta e poi non potevo rinunciare a passare, ero di passaggio e quindi.. Mi fa piacere che tu abbia pensato a me, sai non è da tutti..”

Rachel non rispose a quella frase che suonò fin troppo dolce e premurosa alle sue orecchie, ma si limitò ad accennare un sorriso prima di abbassare appena il capo, scuotendolo con imbarazzo.

- “Sono un po’ emozionato, non so esattamente cosa mi aspetta e solo al pensare di dover lasciare tutto qui, gli amici, la famiglia, il Glee.. Mette un po’ di tristezza.”

- “Certo, posso capirti, ma hai lavorato duro e finalmente sei riuscito ad entrare, non puoi perdere quest’occasione!”

- “E infatti non voglio perderla, spero solamente di trovarmi bene anche se so che i primi giorni saranno veramente duri.”

E Rachel avrebbe voluto gridargli che non solo i suoi giorni nell’esercito sarebbero stati duri, ma i propri, trascorsi nell’attesa del suo ritorno, nel momento in cui finalmente lo avrebbe potuto rivedere se tutto fosse andato come lei sperava.
E parlarono, scherzarono per qualche minuto, qualche minuto che Rachel doveva ai suoi amici, qualche minuto che lui aveva voluto dedicarle chissà per quale motivo, qualche minuto che sarebbe dovuto bastare per tre mesi.

- “Beh, allora io vado. Si è già fatto tardi e devo passare a trovare ancora un po’ di gente. Comunque avrò un computer e un telefono sempre disponibile o quasi, ma potremmo sentirci ogni tanto, mi piacerebbe se rimanessimo in contatto.”

-“ C-Certo, anche a me. Grazie di essere passato..”

- “Grazie a te per avermi pensato, è stato carino, davvero.”

Si salutarono con dei semplici baci sulle guance e con  qualche veloce sguardo d’intesa.
Tutto semplice e veloce. Troppo veloce.
E con la stessa velocità Rachel salì su per le scale, con il cuore ancora in fibrillazione, con una gioia indescrivibile nel cuore, eppure c’erano state solo qualche parola e qualche sguardo, niente di più, né un bacio, né un abbraccio, né una carezza..
Ma Rachel si sentiva piena,piena della sua voce, piena dei suoi sorrisi, piena dei suoi gesti.. Piena di lui e la cosa le bastava.


 
   
 
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