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Autore: _laura17_    25/12/2012    3 recensioni
Spesso ci dimentichiamo cos'è davvero il Natale, me compresa.
Maria, giovane ragazza dalla vita ricca e un futuro roseo, in questa storia incontrerà qualcuno che proverà a farglielo capire, ma a modo suo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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25 Dicembre.

E' Natale. Quest'anno poi, è un Natale coi fiocchi: neve,  casetta calda, camino acceso, albero di Natale, decorazioni, famiglia, parenti, regali e allegria.

Intorno ad un tavolo pieno di cibo sono raccolte quasi venti persone tra nonni, zii, cugini, nipoti... Ah il Natale!

Sotto all'albero sono ammucchiati tutti i regali che i più piccoli adocchiano già dall'inizio del pranzo... un pranzo piuttosto lungo dato che sono già le 17.30 . ma è Natale oggi, un giorno importante,

il giorno della famiglia e poi il cibo è buonissimo e c'è tanto di cui chiacchierare con tutti i parenti!

Adesso comunque, il pranzo ( o cena) sta per finire: manca il panettone e il brindisi , poi finalmente i tanto agoniati doni.

Maria sorride mentre chiacchiera con lo zio Carlo, che bellezza il Natale! I parenti sono arrivati verso mezzogiorno e ancora non si sono alzati da tavola, la mamma quest'anno si è davvero superata

in cucina, Maria sta scoppiando di cibo e si sente felicemente sazia, non ha voglia di alzarsi, è troppo pigra.

E' felice Maria, ha solo 20 anni ma la sua vita è già perfetta: ci sono gli amici, il fidanzato, l'università di medicina, i parenti... il futuro si prospetta più che roseo insomma!

-Tesoro! Vieni in cucina a darmi una mano per favore!- 

Uff, ecco, fine della pacchia - Arrivo mamma- Be', dopotutto a Natale si può fare di più no?

Peccato che la mamma sia nel panico

- Oddio cara ,sono stata una tale sciocca!-

-Che succede?-

-La nonna Paola tesoro! Lei odia i canditi! Mi sono scordata di prendere un panettone senza!-

Insomma che panico e? La cena perfetta di Natale rovinata da degli stupidi canditi!

-Maria devi fare una corsa a prenderne un altro immediatamente!-

-Cosa? Ma mamma! Credi davvero che ci sia qualcosa di aperto a quest'ora il giorno di Natale?- la figlia la guarda scettica

- Non essere sciocca cara, ma ho fatto un colpo di telefono alla vecchia Matilde, vive sopra il suo negozio e ha detto che per  lei non c'è nessun problema a fare un salto al piano di sotto per darti un panettone!-

A già, la vecchia amica della mamma, ha un negozietto in centro che vende un po' di tutto... una specie di drogheria.

-Ma ha pure ricominciato a nevicare!-

-Su tesoro, non vorrai rovinare così il Natale della nonna Paola!-

E' Natale , è Natale si può fare di piùùùùùùùùùùùùùù....

-E va bene- Maria sorride di nuovo , ma si, almeno digerisce un pò di tutto quel cibo!
 
 
" Cavolo che freddo, mai più giuro" pensa Maria mentre arranca attraverso il centro della città , è buio e la neve cade, non si vede in giro nessuno e potrebbe quasi far paura se non fosse tutto addobbato di lucine.

Il silenzio è perfetto e solo il respiro e i passi della giovane lo rompono, i capelli lunghi biondi sono ricoperti di fiocchi di neve e gli occhi castani della ragazza fissano concentrati l'acciottolato scivoloso... poi un movimento all'angolo di un negozio.

Maria alza la testa e sussulta, seduto davanti alla porta di un edificio c'è una figura tutta nera... Maria ha paura ma azzarda qualche passo verso la persona, non sa perchè lo sta facendo, a dir la

verità ha pure un po' di paura ma forse non riesce a capire cosa ci faccia qualcuno fuori, da solo, il giorno di Natale, e per di più con quel freddo.

Quando è un po' più vicina si accorge che è un uomo di circa 30 anni, la pelle scura, forse è africano, che intabarrato in una giacca e con un cappellino ben calcato sugli occhi si sfrega le mani per scaldarle.

La ragazza è sempre più vicina, ma perchè lo sta facendo? Le hanno insegnato a non avvicinarsi agli sconosciuti da quando era alta così...

-Ei  ce lo avresti un accendino?- ha una voce roca e calda... ma  non la guarda nemmeno

-Em, io?-

-No, il lampione qui di fronte- bofonchia il tipo

-No...-

-Accidenti vediamo se ce l'ho io... - fruga per un po' in una tasca e lo estrae insieme ad una sigaretta

Maria lo fissa  e non si muove : è Natale, nevica, fa freddo... - Perchè sei qui?- la domanda è stupida, non c'è che dire, ma spontanea

-Mi ero stufato di ingozzarmi di tacchino e  ho pensato di andare a gelarmi le chiappe fuori- caspita quanto è ironico - Tu che dici principessina? Io ci vivo in mezzo alla strada-

-O...- complimenti Maria, la tua si che è stata una domanda delicata, furba soprattutto!

-Ma fa freddo...- altra constatazione intelligente

-Già, non me ne ero accorto- risponde aspirando dalla sigaretta

-Ma è Natale- ritenta Maria più debolmente

-Natale? Natale per te forse, per me è un giorno come gli altri: fa freddo, nevica e devo trovare il modo di non morire assiderato questa notte-

La giovane fa una smorfia, non è esattamente un discorso allegro il suo

-Che c'è principessina? Le mie parole disturbano il tuo mondo rosa? Bè, spiacente ma è la verità. Scendi dalle nuvole-

Questo è un colpo basso, Maria si sente offesa... ma chi è quel barbone immigrato per rimbrottarla in quel modo? A Natale poi!

"Ma per lui non è Natale, ed è la verità" riflette però in silenzio. Prova  compassione per quell'uomo così solo, ma non sa cosa dire

-E tu comunque che ci fai sola soletta in giro a quest'ora?- finalmente , continuando a fumare, la guarda

-Un panettone...- borbotta la ragazza, non sa perchè, ma si sente incredibilmente stupida a spiegare ad uno che non ha una casa che lei invece è fuori solo per uno stupido dolce.

-A bè, mi spiace ma non ne ho da dartene, sei venuta dalla persona sbagliata- sghignazza -Scommetto che ti aspetta la famiglia a casa, con cibo, champagne, bambini ,regali e un bel letto caldo...-

Maria avvampa di imbarazzo e non risponde, non si è mai vergognata tanto della propria vita così perfetta e inconsistente. Vuota.

-Io...- comincia a balbettare

-Dimmi un po'- la interrompe - Ma a Natale non si festeggia quello li?- e indica verso il cielo

-Be' , si -

- E allora perchè ve ne state tutti in casa a festeggiare con montagne di cibo e doni?-

- Perchè... perchè si è sempre fatto cosi-

-A si? Quindi per festeggiare il Capo spendete un mucchio di soldi in regali? Ma lui non era quello che aiutava la povera gente?-

Questa si che è una domanda intelligente, Maria non lo sa, non se lo è mai chiesto

- Tutti dicono che a Natale sono tutti più buoni, balle, a Natale contano solo i regali e la famiglia; ad aiutare la gente non ci pensa mai nessuno, manco a Natale. E sai che ti dico? Che secondo me, a Natale,  voi ricconi nella vostra bella casetta, di  Gesù ve ne fregate -

-E tu allora?- adesso la ragazza è davvero seccata, tante critiche, ma non le pare proprio che lui invece stia a pregare in una chiesa.

- Io me ne sto qui.  Sono scappato dal mio paese perchè c'era la guerra e non si poteva più vivere. Eravamo tutti poveri, dal primo all'ultimo... ma sai una cosa? Ci si aiutava lo stesso, tra di noi, con il poco che avevamo. Magari io avevo fame ed ero povero, ma c'era qualcuno che stava addirittura peggio di me, e allora lo aiutavo come potevo.- si interrompe per tossire

Maria tace imbarazzata, si vergogna di se stessa, della sua ignoranza, e della sua indifferenza. Questi discorsi poi ti mettono a disagio, ti fanno sentire insensibile, non è bello ascoltarli.

-Io devo andare- tenta di congedarsi

-Scappi è? Fa male la verità vero?- l'uomo butta per terra la sigaretta e fa una smorfia -Ti consiglio di crescere. Buon Natale-

Maria si allontana senza guardarlo, quel tipo le ha rovinato il Natale, l'ha ferita nell'orgoglio e l'ha fatta sentire una persona spregevole. Lo detesta. E comunque ha torto, torto marcio.

Però quando arriva al negozietto si sente in colpa per aver pensato male di lui. Aveva ragione su ogni cosa e lei si sente malissimo, come se avesse un macigno nello stomaco e un nodo alla gola soffocante.

-Maria cara! Ce ne hai messo di tempo per arrivare!- Matilde le sorride sulla porta, stretta in un cappotto

- Mi dispiace, spero di non averti fatto perdere troppo tempo- tenta di scusarsi Maria

-Ma figurati! Entra a scaldarti un attimo mentre ti prendo il panettone. Ti ho preparato del caffè, ne vuoi un po'? -

- Si grazie, anzi, se non è di troppo disturbo vorrei...-
 


 
 
Una figura tutta nera è seduta davanti alla porta di un edificio, l'unica presenza nella sera del 25 Dicembre, in centro.

Il silenzio è perfetto.

Ma sta arrivando qualcun' altro: è una figura alta, slanciata, con lunghi capelli biondi e grandi occhi castani socchiusi per il vento e la neve.

La ragazza si avvicina esitante al barbone, si china e poggia ai suoi piedi  qualcosa.

Il barbone non alza nemmeno lo sguardo ma prende il thermos di caffè e il sacchetto di biscotti

- Che c'è principessa? Adesso ti senti in colpa?-

-No, sono solamente una riccona che almeno a Natale vuole fregarsene della gente che ha bisogno di aiuto-

-Solo a Natale? Non aiuti nessuno cosi , eccetto me-

- Forse da oggi la riccona proverà a cambiare... ogni giorno -

La figura nera sorride finalmente e tossisce, poi comincia a bere dal thermos in silenzio. La giovane si allontana.
 


Maria cammina assorta verso casa. Oggi Maria ha incontrato un angelo in centro. Oggi Maria ha cominciato a capire un po' di più il Natale.
 


** Angolo autrice:
Si lo so, è scritta maluccio e non so nemmeno se abbia senso, però mi è venuta l'idea il 23 Dicembre mentre camminavo per il centro guardando le decorazioni di Natale.. um, il nesso qual'è??? o.O
Vabbè, fatto sta che volevo scriverla e pubblicarla intorno a Natale, quindi ecco fatto! ;D
Se vi garba fatemi sapere cosa ne pensate :3  Mary Christmas
 
 
 
 
 

  
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