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Autore: Sofy46    25/12/2012    5 recensioni
Beh tutti sappiamo che il Natale fa magie, ad alcuni porta soldi, ad altri regali a volontà, ad altri l'amicizia e ai più fortunati può portare l' Amore....
“È impossibile” disse l'orgoglio.
“È inutile” tagliò la ragione.
“Provaci” sussurrò il cuore.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era la vigilia di Natale, il giorno che precedeva quell' evento che adoravo. Natale era il giorno che amavo di più su 365 giorni, non per i regali, bensì perché era l' unico giorno che potevo passare con la mia famiglia al completo. Il clima che c' era in quel periodo poi... Adoravo passeggiare per la mia città, Verona, guardare le vetrine illuminate, la gente che passava per fare acquisti e tutte quelle decorazioni mi mettevano un senso di gioia che nel resto dell' anno niente poteva darmi. Era un giorno che aspettavo tutti gli anni... Già tutti apparte questo. Mi ero trasferita da pochi giorni a Londra per motivi di lavoro di mio padre. Quel Natale l' avrei passato da sola, perché lui era fuori città e tutti i miei parenti, che abitavano in Italia, non potevano venire qui. Quindi l' unica cosa che mi rimaneva era passarlo da sola.

Decisi di visitare un po’ la mia nuova città, così presi la mia bicicletta e partii. Non avevo una meta ben precisa e così girovagai per una mezzora buona. Mi incantai a guardare le luci colorate che decoravano Londra, le vetrine colorate, i maglioni che vestivano i manichini. Poi, vidi una macchina che veniva dalla parte opposta alla mia. Niente di strano. Poi all' ultimo secondo presi in pieno un sasso e caddi. Sentii un dolore atroce pervadermi il corpo e l' ultima cosa che vidi furono due iridi ghiacciate che mi fissavano con aria preoccupata. E li lo riconobbi. Era Niall Horan , il famoso biondino irlandese degli One Direction. Poi non vidi e non sentii più nulla. Sentii una strana sensazione di tranquillità avvolgermi. Caddi in un sonno profondo.

[…]
Aprii gli occhi debolmente. Avevo dormito non so per quanto. Forse minuti, forse ore... non lo so... guardai sopra la mia testa. Non c' era il tipico grigio del cielo Londinese in quel periodo, neanche il giallo fastidioso e monotono della mia nuova camera, che tra l' altro odiavo, ma c'era un soffitto rigorosamente bianco. Era di una monotonia assurda. Realizzai di essere all’ ospedale. Mi faceva male tutto il corpo,dalla testa alle dita dei piedi. Cercai di muovere qualche muscolo ma ogni movimento mi sembrava impossible. Girai con molta fatica la testa alla mia destra e lo rividi. Quel biondino che mi aveva rapito dal primo momento in cui avevo sentito la voce alla radio. Stava dormendo. Era così bello... Probabilmente era solo un sogno o avevo a sbattuto la testa talmente forte da avere le allucinazioni. Provai ad alzarmi ma un dolore atroce mi si diffuse nella gamba destra e non riuscii a trattenere un gemito di dolore. Mi tappai la bocca, quando vidi il ragazzo al mio fianco muoversi. Per fortuna sembrò non svegliarsi e così ripresi la mia 'mission impossible' di alzarmi. Scostai la gamba sinistra, facendola penzolare giù dal letto e trascinai anche la destra, che intuii che fosse ingessata. Mi ritrovai così seduta sul bordo del lettino. Mi guardai attorno e vidi due stampelle poco lontane dal mio lettino, appoggiato al muro. Nel tentativo di afferrarle però le feci cadere rovinosamente a terra producendo un rumore assordante. Sentii così il ragazzo alle mie spalle sussultare. Imprecai a bassa voce. - Hei dove pensi di andare? - sentii chiedere alle mie spalle. La sua voce era esattamente come me l' ero immaginata, bellissima. - Scusa, non volevo svegliarti.- dissi dispiaciuta, cercando in qualche modo di sdraiarmi nuovamente sul letto. Lui si accorse dei miei tentativi e fece velocemente il giro del letto e mi aiutò. E li mi persi nei suoi occhi ghiacciati. Era un momento bellissimo e imbarazzante allo stesso momento. - Piacere sono N ...- non lo lasciai terminare- So chi sei Niall... Sono una vostra "fan" se così si può dire- dissi mimando le virgolette alla parola fan. - Perché se così si può dire?- mi chiese lui, andando a sedersi di nuovo. - Beh, quando si pensa a una fan il pensiero va direttamente all' immagine di ragazzine urlanti che si strappano i vestiti quando vedono i propri idoli e fanno cose terrificanti.-dissi rabbrividendo. Io non sono esattamente così, anzi non sono proprio così, si, adoro le vostre canzoni ma non mi comporterei mai in questo modo. - gli spiegai. Lui ridacchiò, contagiandomi. - Oh beh, se la metti così- disse ancora ridendo. - Comunque non so ancora il tuo nome- mi disse. - Chiamami Smile, era un vecchio soprannome che mi aveva dato mia nonna perché diceva che sorridevo sempre e che il mio sorriso era contagiso .- dissi ridendo. In quel momento entrò l' infermiera che chiese gentilmente a Niall di uscire. Lui si alzò e uscì dalla stanza e mi parve di sentirlo sbuffare. - È il tuo fidanzato? - chiese con curiosità l' infermiera. Arrossii vistosamente e abbassai lo sguardo. - N- no ci conosciamo malapena- dissi imbarazzata al massimo. - Beh tienlo stretto, quello è sul serio un ragazzo da sposare, è rimasto al tuo fianco tutta la notte della vigilia e non se n' è andato neanche per mangiare.- disse distrattamente guardando delle carte. - Mi scusi ma quanto ho dormito?- chiesi.
- Hmm.. 14 ore circa- rispose lei e prima di uscire mi disse - Comunque buon Natale signorina.- le sorrisi e lei si chiuse la porta alle spalle. Wow. Avevo dormito 14 ore filate e Niall Horan, uno dei miei idoli, mi era stato affianco. Poco dopo la porta si riaprì, lasciando entrare il biondo. - Hanno detto che fra poche ore ti dimetteranno, così potrai passare un po’ del giorno Natale in famiglia. Approposito dimmi il numero di telefono di qualcuno della tua famiglia così posso avvertirli..- mi disse sorridente. Aveva toccato senza volerlo un tasto davvero delicato. - Hem tranquillo mi arrangio io. - dissi con voce un po' tremolante, nella speranza che lui lasciasse perdere. Mi guardò un po' scettico. - Sicura?- mi chiese. - Certo!- dissi cercando di essere credibile. Lui evidentemente si fidò perché non fece più domande. - Grazie- dissi. - E di cosa?- mi chiese lui abbastanza sorpreso dalla mia affermazione. - Beh non tutti avrebbero fatto una cosa del genere, insomma sei stato accanto la notte della vigilia e un pezzo del giorno di Natale ad una sconosciuta... - dissi -Chiunque l' avrebbe fatto, e poi ti ho investita è il minimo che possa fare per te. Ti ho rovinato il Natale..- disse dispiaciuto. - Tanto l' avrei passato da sola in ogni caso. - dissi con un velo di tristezza e solo poi mi resi conto che avevo detto un po’ troppo e abbassai lo sguardo. - C- come da sola? Natale è un giorno da passare con la famiglia e con gli amici... Non puoi passarlo da sola!- esclamò sorpreso dalla mia affermazione - Non tutti hanno la tua fortuna, devi capirlo e in ogni caso non sono affari tuoi.- risposi un po’ acidamente lo so, ma non mi piaceva raccontare la mia storia in giro, non volevo la commiserazione e la pena di nessuno. L' infermiera di prima entrò annunciando che mi avevano dimesso. Raccolsi la mia roba e con l' aiuto di Niall uscii dall' ospedale. Presi in mano il cellulare, che per buona fortuna si era solo graffiato nell' incidente, e feci per comporre il numero di un taxi. - Che fai?- mi chiese. - Devo chiamare un taxi altrimenti a casa come ci ritorno?-
- Facile ti accompagno io dai vieni.- mi disse con molta nonchalance.
 
DUE ANNI DOPO
-Allora pronta per un abbuffata di schifezze da Starbuck? - mi chiese il mio migliore amico. Erano passati due anni da quell' incidente, Niall era diventato il mio migliore amico e insieme avevamo stabilito che la vigilia di Natale era obbligatorio passare dal luogo dell' incidente e poi andare da starbuck e abbuffarsi, per ricordare la nostra amicizia. Quel giorno era la vigilia di Natale appunto di due anni dopo e come stabilito stavamo andando nel bar che in tutta Londra preferivamo. Appena arrivati Niall mi trascinò in un tavolo in un angolo e iniziammo ad ordinare dolci di ogni tipo. Finito di ordinare mi fece notare che sopra il nostro tavolo c' era un rametto di vischio. Arrossii pensando alla tradizione. - Pensi che abbi scelto questo tavolo a caso? Ho litigato tutto il pomeriggio con la cameriera per appendere quel maledetto rametto al lampadario!- scherzò lui indicando il vischio. - Ma Niall... Sei il mio migliore amico....- non avevo mai visto Niall sotto una luce che non fosse quella del migliore amico prima d' ora. - Non vuoi rispettare la tradizione?- chiese lui avvicinandosi a me. E li fu la fine perché mi persi nelle sue iridi azzurre. Arrossii ma comunque sostenni lo sguardo. Non sapevo cosa dire, ma non ce ne fu bisogno perché annullò le distanze fra di noi con un bacio. Era un bacio a stampo, ma solo in quell' istante mi accorsi che le farfalle nello stomaco che sentivo tutte le volte che lo vedevo non erano per l' amicizia, che c' era fra noi, l' affetto che provavo per lui non era semplice affetto, ma Amore. E questa volta ero sicura di non sbagliarmi. Allacciai le braccia al suo collo e lui mi cinse i fianchi. Non fu il tipico bacio da film, o il più bello della storia dell' umanità, ma fu sicuramente il più bello della MIA storia. Quando ci staccammo mi sussurrò dolcemente - Ti amo Sofia Fiore.- Sorrisi perché mi ero appena accorta che la cosa era reciproca- Ti amo Niall James Horan - dissi. Ci guardammo alcuni attimi negli occhi e accorciammo di nuovo le distanze con un bacio.

Avevo finalmente trovato ' il principe azzurro ‘ che cercavo da una vita.

“È impossibile” disse l'orgoglio.
“È inutile” tagliò la ragione.
“Provaci” sussurrò il cuore.




*SPAZIO AUTRICE*
Buonasera a tutti! Eccomi qui, questa è la mia prima Ff, quindi abbiate pietà, anche perchè è anche Natale no?
Quindi lasciatemi qualche bella recensione!! Grazie a tutti!
  
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