Non appena arrivarono alle porte della città, Elisa notò subito le guardie al cancello che controllavano i viandanti.
Quando giunse il loro turno uno dei due soldati rabbrividì osservando Drake, la ragazza non si sentì di biasimarlo: i suoi capelli arruffati, gli occhi neri che sembravano in grado di trafiggere con lo sguardo e la cicatrice infondevano una sensazione di inquietudine.
Nonostante tutto non vennero fermati, Elisa ne concluse che stranamente i negromanti lì venivano accettati.
Decisero di fermarsi ad una locanda, mentre Drake contrattava sul prezzo del loro soggiorno la ragazza cominciava a diventare sempre più irrequieta: avrebbe voluto fare molte domande al gatto ma non poteva mettersi a parlare con lui, anche perché era diventato invisibile e sarebbe stata scambiata per una pazza se si fosse messa a parlare con il vuoto.
Alla fine il negromante decise di pagare ma stranamente fece solo il gesto di posare delle monete sul banco, il locandiere afferrò avidamente il nulla.
Elisa trattenne a stento lo stupore, non appena entrarono nella stanza assegnata chiese "qui si usano monete invisibili?", Drake sorrise colpevole "no, illusioni estremamente realistiche".
"Ma così non ci sarà il rischio che se ne renda conto?", lui sbuffò "figurati se se ne accorge" Elisa spostò il peso da una gamba all'altra sentendosi a disagio nell'imbrogliare una persona.
"Hai fatto così anche con le guardie?" il negromante si rivolse a lei con interesse "perspicace, sì, ho inviato alle loro menti l'immagine di una persona che loro avrebbero ritenuto inoffensiva", mostrando ancora uno strano compiacimento nell'ammetterlo.
"Non dovresti esaltarti così tanto per aver ingannato delle persone senza poteri magici" rispose stizzita; era da un po' che non riusciva a controllarsi, probabilmente non riusciva ancora ad accettare che un negromante le facesse da guida.
Drake sgranò gli occhi incredulo e il gatto riapparso in uno sbuffo di fumo, non sapeva se ridere o aver paura che il negromante li lasciasse senza pensarci due volte.
Miagolò "Elisa calmati, ci sta facendo un favore dopotutto", la ragazza incapace ormai di trattenersi, disse "no, abbiamo semplicemente un nemico un comune, almeno da quanto ho capito...gradireste spiegarmi che succede?
Drake colpito dall'intraprendenza della ragazza intervenne "Raion è uno dei negromanti più potenti e donando la tua anima ha intenzione di ottenere il potere di rompere il patto...una sorta di equilibrio che dura da millenni e non permette a un negromanti di ucciderne un altro utilizzando i demoni.
"Tutto qui?"
"Beh se lui avesse posseduto un'abilità del genere nonostante la barriera mi avrebbe annientato con quella creatura e alcuni possono addirittura evocare centinaia di mostri..." Elisa chiese "ma allora non potete uccidervi fra voi?".
Drake fece un cenno di diniego "certo che possiamo, ma dobbiamo farlo di persona senza usare le arti oscure, per questo ogni negromante impara a combattere fin da piccolo".
Elisa ebbe un lampo di intuizione "così con un potere del genere un negromante potrebbe minacciare tutti gli altri con i suoi demoni?".
"Esattamente".
"Per questo dobbiamo trovare il primo pezzo, Drake quando l'hai già individuato?" intervenne il gatto, impaziente.
"Sì, ma proporrei che d'ora in poi ti allenassi ad usare il tuo potere magico e imparassi le basi del combattimento.
Elisa non poté fare a meno di storcere il naso ma sapeva di non avere altra scelta.