Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: FeBookworm    25/12/2012    2 recensioni
“Non posso più darti la vita che ti promisi tre anni fa, Hermione. Adesso c'è Eltanin...sai, pannolini, biberon e tutto il resto.”
“E io non posso essere la mogliettina purosangue perfetta che sopporta tutto in silenzio, Draco. O te o nessun altro.”
Il cuore di Draco esplose di gioia. Le accarezzò una guancia con la sua mano grande e la riavvicinò a sé:”Vieni via con noi?”
“Sì”
“O te o nessun'altra.”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E' il mio modo di augurarvi un sereno Natale (anche se sono le 23.04), beh....diciamo che è un regalo in ritardo di Babbo Fé xD
Spero vi spiaccia.
Ancora auguri :D







Draco Malfoy sperava che ormai la gente smettesse di confrontarlo con suo padre.

Per quanto i due fossero uguali fisicamente (Narcissa diceva sempre che i Malfoy non facevano figli, ma li clonavano), caratterialmente erano l'uno l'opposto dell'altro.

Forse tutto dipendeva dal fatto che lui, Draco, fosse per metà un Black. Narcissa gli aveva insegnato ad amare, seppur forse in un modo completamente diverso rispetto agli altri. Il suo era un amore fatto di fatti, piccoli gesti che riservava solo alle persone a lui care, e non a enormi dichiarazioni d'amore al chiaro di luna.

Forse tutto dipendeva anche dal fatto che, quella notte sulla Torre di Astronomia, Silente l'aveva davvero letto dentro, restituendogli quella sua piccola parte di umanità che Voldemort e il suo stupido Marchio gli avevano tolto.

“Draco, tu non sei un assassino”, gli aveva detto. Ed era vero.

Anche durante la Battaglia Finale si era limitato a difendersi, a non attaccare per uccidere.

Si era spesso chiesto chi fosse lui per togliere la vita agli altri e, non trovandovi risposta, si era limitato a difendere la propria, di vita.

Tranne quella volta...

Strinse i pugni al solo ricordo.

Lui e Blaise stavano combattendo schiena contro schiena, l'uno difendeva se stesso e l'altro, creando una serie di scudi in grado di proteggerli e di ferire, ma non uccidere, gli altri.

Fino a quando non l'aveva visto. Suo zio, il marito di quella pazza di Bellatrix, stava per scagliare contro di lei l'Anatema che Uccide.

Ricordò che il suo unico pensiero in quel momento fu:”Non lei”. Inoltre si ricordò che proprio in quel momento gli parve di sentire nella sua testa la voce di Silente che lo incoraggiava.

Fallo, Draco. Lo so che c'è del coraggio e dell'amore in te. Proteggila, Draco. Amala come Severus amò Lily.”

Non si accorse neanche di aver pronunciato l'incantesimo. Vide solo il flusso verde uscire dalla sua bacchetta e centrare il cuore di zio Lestrange.

Lei non se n'era neanche accorta, troppo occupata a parare il culo a Weasley.

Si ricordava delle parole di Blaise però.

Draco...dopo tutto questo tempo?”

Sempre.”

Che strano. Gli erano sembrate delle battute già dette, già scritte da qualche parte per un'altra storia d'amore.

Nessuno però, a parte Blaise, lo sapeva.

Per questo la gente continuava a definirlo il pezzo di ghiaccio che era stato suo padre.

Per questo e per il fatto che aveva sposato Astoria solo per rispettare la volontà del suo vecchio.

Glielo doveva, anche se il rapporto tra loro era sempre stato conflittuale. Se non fosse stato per papà, a quest'ora anche il culo sarebbe al fresco tra le celle di Azkaban, insieme a lui.

L'avevano anche criticato per la freddezza mostrata durante il funerale di Astoria, morta molto...”coraggiosamente” di parto.

Le sue orecchie gli dolevano ancora se ripensava alle sue urla.

Per le mutande di Merlino! Toglietemelo!!!!Non volevo questo cazzo di pargolo, toglietemelo di mezzo!!! Mi rovinerà tutto il fisico!!”

Un ottimo atteggiamento da Purosangue, quasi ammirevole, aveva commentato Blaise in sala d'attesa.

Non poteva dargli tutti i torti.

Però Eltanin Malfoy non era “un pargolo del cazzo”.

Eltanin era stata l'unico che era rimasto, quando tutto intorno a lui stava crollando. Dopo la morte di Astoria, anche Narcissa l'aveva lasciato solo e Lucius, sottoposto al Bacio, non era altro che un vegetale.

C'era solo Eltanin per lui ormai. E Blaise.

Erano loro la sua famiglia.

E gli altri avevano ancora il coraggio di criticarlo, perché allevava Eltanin da solo, senza dargli come punto di riferimento una mamma.

Loro però non capivano. Non poteva dare alle luce dei suoi occhi un'altra madre Purosangue che l'avrebbe considerato un peso.

O lei o niente.

 

 

Quella sera, alla cena di Natale del Ministero, Hermione se ne stava in disparte, cercando di sfuggire a Ron.

Stavano insieme dalla fine della Guerra, ma era come essere tornati a scuola. Lei gli faceva praticamente da mamma e le coccole tra loro stavano iniziando a scarseggiare. Inoltre non sopportava più quel suo atteggiarsi da figo, “Perchè, cazzo, io sono uno del Trio dei Miracoli.”

Bel Trio dei Miracoli del cavolo!, pensò lei, buttando giù un po' di Whisky Incendiario.

Harry si era praticamente ritirato nella sua solitudine, soppresso dal peso della morte di tutti quegli innocenti che erano morti a causa sua, durante la Guerra.

Ron invece si atteggiava da unico vero Eroe della Guerra, vivendo delle sua fama. Quello che non sapeva però, era che con la sua fama non potevano pagare l'affitto e le altre spese della casa.

Lei, la mente del Trio, si era ridotta a fare due lavori, pur di arrivare alla fine del mese decentemente.

Lei, la grande Hermione Granger, scappava dall'insulta vita senza senso alla quale lo stare con Ron l'aveva costretta. Scappava anche dalla sua stupida proposta di matrimonio.

Se non fosse stata così buona, gli avrebbe detto:”Col cavolo che ti sposo, Ronald Weasley. Non diventerò una moglie frustrata e delusa!”.

Doveva solo trovare il coraggio di lasciarlo.

Sospirò ricordandosi dei bei momenti del suo settimo anno. Ne era stata terrorizzata, perché Harry e Ron non sarebbero stati accanto a lei. Ma poi, quando la McGranitt rinchiuse lei, Draco, Blaise e Neville nella stessa aula, i quattro reduci dalla guerra, e disse loro che sarebbero stati compagni per tutto l'anno in quell'aula, tutto era cambiato.

Sì, all'inizio era stato difficile collaborare con quelle due Serpi, ma aveva scoperto così tanto di loro...Aveva imparato a riconoscere il ghigno maligno di Draco da quello divertito, aveva scoperto la voglia di giustizia di Blaise e il suo animo d'artista.

Sorrise tristemente quando le venne in mente la notte di Natale di tre anni prima, al suo settimo anno.

Lei e Draco si erano ritrovati sotto il vischio allo stesso momento.

Oh, devono averlo spostato i Nargilli”, aveva commentato Luna.

Guardandolo negli occhi, prima di baciarlo, aveva scoperto che anche un Malfou può amare.

Si erano amati fino alla fine dell'anno, quando lei aveva fatto la sua scelta.

Quanto rimpiangeva di non averlo seguito...

Hermione, vieni con me.”

E dove?”

Non lo so, basta che sia lontano da qui. Io ti amo, noi ci amiamo, e tu lo sai. Voglio costruire una vita con te, ma di certo non qui, non ad Hogwarts o nella Londra Magica.”

No.”

Ma...è tutto pronto, i bagagli e altro...”

No.”

Non dirmi di no solo per farmi stare zitto, dimmi di no solo se davvero non vuoi stare con me!”

No.” *

E ora lei era una donna frustrata e depressa e lui un ragazzo-padre, vedovo per di più.

Sentì Ron avvicinarsi a lei e dirle:”Ma, Mione, hai visto quello sbruffone di Malfoy? Ha portato il suo bambino alla festa. Deve sempre essere al centro dell'attenzione quella Serpe viziata!”

“Il Ministro ha detto che alla festa erano invitati tutti i dipendenti con le loro famiglie, Donnola” disse una voce roca alle loro spalle:”Ed Eltanin è tutta la famiglia di Draco. Non è un mettersi in mostra. Quello lo stai facendo tu, mostrando false cicatrici di guerra.”

Ronald se ne andò col viso rosso dalla rabbia ed Hermione si girò ringraziando il suo salvatore.

“Sei stato un po' rude, Blaise.”

“E' la verità ad essere rude, Hermione. Ho detto solo come stanno realmente le cose.”

Blaise seguì lo sguardo di Hermione che si era posato su Draco ed Eltanin.

Lo teneva in piedi sul tavolo e il bambino continuava ad accarezzargli il naso aristocratico e le guance pallide. Ogni tanto Draco gli sussurrava qualcosa e il piccolo sorrideva sdentato.

Erano l'immagine più tenera che Hermione avesse mai visto.

“Non ha mai voluto risposarsi dopo la morte di Astoria, avvenuta più di un anno fa, Hermione.”

Lei abbassò lo sguardo, sentendosi quasi in colpa. Si sentiva quasi la causa di quel rifiuto che Draco stava dando all'Amore.

O te, o nessun'altra” le aveva sussurrato una notte.

“Dice che l'unica madre adatta ai suoi figli rincorre un uomo che non la rende felice.”

“Blaise...”

“Pensaci, Hermione. A differenza di tre anni fa, pensa come sarebbe stare con lui. Gli hai detto di no troppo presto. E, senza offesa, ne stai pagando le conseguenze.”

 

 

Spesso Hermione si era detta che doveva esserci una forza superiore, Dio, Merlino, il Karma o il Fato, che ad un certo punto restituiva ad una persona tutto il male che aveva fatto.

Aveva trovato Ron tra le braccia di una puttanella la sera di Natale alla festa del Ministero.

Che bel regalo.

Mentre stava cercando di filarsela e andarsene a casa, andò a sbattere contro un petto muscoloso quanto bastava, contro un giovane uomo che teneva tra le braccia un piccolo bambino.

Lo riconobbe subito dal suo profumo. Un misto di sapone, muschio e menta.

Niente più tabacco. Prima sapeva anche di tabacco.

Era stata lei a togliergli quel vizio.

Malfoy, scegli. O me o le sigarette. E se scegli quello schifo, scordati di fare sesso con me ancora!”

Granger, ti ho già messa in posizione orizzontale. Ti piace troppo fare sesso con me, per minacciarmi in questo modo.”

Guarda che lo faccio! O, com'è vero Merlino, dirò a tutti della nostra relazione clandestina!”

Alla fine lei non l'aveva fatto, lui aveva smesso poco alla volta di fumare e, com'era solito a quella stupida Serpe, avevano rivelato a tutti che stavano insieme con un bacio plateale in Sala Grande.

Lo adorava anche per questo.

Alzò piano lo sguardo su di lui e due paia di occhi color tempesta la fissarono più incuriositi che arrabbiati.

Il piccolo Eltanin teneva i pugnetti in bocca e la guardava come si guarda un giocattolo. Ma Draco...Draco la stava guardando come un assetato guarda una fonte d'acqua fresca.

Entrambi all'improvviso notarono che un vischio si era creato sopra le loro teste.

“Deve essere opera tua, Granger. Mi desideri talmente tanto che fai apparire il vischio perché sai che è l'unico modo che hai per baciarmi” disse ghignando.

Eccolo, il suo ghigno divertito. Quel ghigno che lei sapeva far diventare un sorriso sincero.

“Ti piacerebbe, Malfoy. Mi spiace, ma non sei il mio tipo. Troppo pallido e troppo mingherlino per i miei gusti.”

Lui le si avvicinò ancora di più a lei, abbassandosi sulle sue labbra:”Ne sei sicura?”

Lei si sollevò sulle punte dei piedi per arrivare alla sua altezza:”Dimostrami il contrario, Serpe.”

“Come desideri, Grifone”.

Quando le labbra di Draco si posizionarono sulle sue, Hermione quasi gemette di sollievo. Era stato come tornare a casa dopo un lungo periodo di esilio.

Lui la tenne stretta a sé con un solo braccio, mentre pensava che lei sapeva ancora di pane appena sfornato e di casa.

Un piccolo urletto di Eltanin li fece staccare.

“Sono vedovo e sono un ragazzo-padre” le disse, come per chiarirle la situazione.

“Sono più acida rispetto a prima e sono appena stata tradita” replicò lei.

Lui fece un passo indietro, come se Hermione stesse per rompere la bolla di sapone nella quale lui e Eltanin si erano rinchiusi in quell'annetto.

“Non posso più darti la vita che ti promisi tre anni fa, Hermione. Adesso c'è Eltanin...sai, pannolini, biberon e tutto il resto.”

“E io non posso essere la mogliettina purosangue perfetta che sopporta tutto in silenzio, Draco. O te o nessun altro.”

Il cuore di Draco esplose di gioia. Le accarezzò una guancia con la sua mano grande e la riavvicinò a sé:”Vieni via con noi?”

Sì”

O te o nessun'altra.”

 

 

*Liberamente ispirato a un episodio della 4 stagione di “Una mamma per amica” quando Jess torna da Rory per chiederle di andar via con lui.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: FeBookworm