Ciao a tutti! Questa è la prima raccolta che pubblico, spero sia di vostro gradimento. I protagonisti saranno i membri del team 7, un trio che adoro, e sarà ambientata in un contesto AU. Forse, e dico forse, ci sarà qualche accenno a qualche coppia, ma vorrei più che altro concentrarmi sulla loro amicizia.
Mi piacerebbe ricevere qualche recensione, in particolare se avete qualche consiglio da darmi :)
Buona lettura.







Per un bambino di cinque anni non c’è nulla di più bello che passare un po’ di tempo con i propri genitori.
E Naruto, quel limpido giorno di inizio settembre, si sentiva il bimbo più felice della terra, mentre con una manina stringeva quella morbida e liscia della sua mamma e con l’altra sorreggeva un enorme lecca-lecca colorato.
La famiglia Uzumaki si era trasferita da poco dal centro città in quel tranquillo quartiere residenziale, e la giovane Kushina ne aveva subito approfittato per portare il figlioletto a prendere un po’ di aria pulita (cosa che non poteva di certo fare quando vivevano nel loro vecchio appartamento, circondato da pericolose strade e nubi di smog.)
 
Una volta giunti al parco, il piccolo smise di canticchiare una melodia da lui inventata e si bloccò di colpo, osservando con occhi pieni di meraviglia alcuni bambini intenti a giocare sopra una grossa montagnola di sabbia.
Subito mollò la presa dalla mano della madre e si precipitò in loro direzione, facendo scivolare a terra il lecca-lecca mezzo mangiucchiato.
“Fai attenzione Naruto!” Gli urlò Kushina.
Ma il bambino non la sentì neppure, tutta la sua attenzione era stata catturata da quei bambini e da quella sabbia.
 
Si fermò a pochi passi da una piccola bimba dai capelli color fragola; capelli che a Naruto fecero inspiegabilmente venir voglia di toccarli.
“Ciao, posso giocare con te?” Chiese torcendosi le mani dietro la schiena.
La piccola si voltò, spalancando i grandi occhi verdi alla sua vista.
Subito strinse paletta e secchiello vicini a sé, continuando a fissare Naruto con sguardo diffidente.
“Posso giocare con te?” Chiese più forte il bambino.
La piccola non rispose e cominciò a guardarsi intorno, come alla ricerca di qualcuno.
Qualcuno che non tardò ad arrivare.
“Hei tu! Che cosa stai facendo alla mia amica Sakura?” Chiese un bambino con tono di sfida, mettendosi fra la rosa e il piccolo Naruto.
Aveva capelli nerissimi e un po’ arruffati e occhi scurissimi, che lo fissavano truci.
“Niente, voglio solo giocare.” Spiegò Naruto timoroso. “Ma la tua amica non sa parlare?” Chiese con ingenua curiosità.
“Si che so parlare!” Intervenne la piccola Sakura con spavalderia, sbucando da dietro la schiena del bimbo moro “ Ma la mia mamma non vuole che io parli con gli estranei!”
“Oh…” Naruto abbassò la grossa testa bionda affranto. “La tua mamma è qui?”
“ Sì, è laggiù con la mamma di Sasuke e quella signora con i capelli rossi.” La bimba allungò una manina ad indicare tre giovani donne intente a chiacchierare fra loro. Una di loro era Kushina.
“Quella è la mia mamma!” Esclamò Naruto illuminandosi.
“Se sta parlando con le nostre mamme, allora non sei più un estraneo.” Osservò serio il piccolo Sasuke.
Puntò lo sguardo su Naruto.
“Puoi giocare con noi!” Esclamò porgendo con solennità una grossa paletta verde al biondino.
 
Un’ora più tardi, quando il sole cominciava a tramontare, Kushina dovette prendere in braccio il figlio con la forza, sporcandosi completamente di sabbia, per riuscire a portarlo a casa.
“I miei amici…voglio i miei amici…lasciami giocare un altro po’” continuava a piagnucolare dimenandosi fra le braccia della mamma.
“Naruto è tardi, anche i tuoi amichetti vanno a casa ora.” Provò a consolarlo la giovane donna.
“Ma io volevo giocarci ancora un altro po’.” Frignò stropicciandosi gli occhi.
“Amore, stai tranquillo! Tra poco comincerai ad andare all’asilo nuovo e potrai vedere Sakura e Sasuke ogni giorno, insieme a tanti altri bimbi.” Sorrise Kushina.
Il bambino smise di piangere e si strinse al collo della madre , puntando lo sguardo oltre la sua schiena.
In lontananza poteva scorgere due piccole sagome intente a scuotere in aria delle palette a mo’ di saluto.
Cominciò a ridere contento, agitando a sua volta la manina grassoccia in loro direzione.