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Autore: GO TOMMO GO    26/12/2012    1 recensioni
In quel momento qualcosa colpì l’attenzione del riccio.
Posò gli occhi su ogni lineamento del viso della ragazza e lo sguardo fu seguito dalla sua mano che iniziò ad accarezzale il naso, la mascella, il mento ed infine le labbra color pesca che intrigavano parecchio il ragazzo stregato da quella vista.
Harry in quel momento riuscì a cogliere l’intensità che ci fosse tra loro e sentì accrescere in lui un senso di protezione maggiore di quello che lo aveva spinto a seguirla dopo che, scendendo le scale in compagnia di Briget, l’aveva vista scappare in lacrime. E ad un tratto sentì il cuore iniziare a battere più forte, correre come un treno, e abbandonando la testa sul sedile prese la mano della ragazza e accettò l’idea che quello era solo l’inizio di una lunga storia.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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"The day i frist met you,you told me you'd never fall in love" Quella mattina Londra era bellissima,quel poco di sole che si infilava tra le griggie nuvole batteva caldo sull'asfalto ed era questa la canzone che stavo ascoltando mentre mi dirigevo a scuola. Mi sembrava tutto più bello forse perchè finalmente ero felice anch'io! La mia vita non è certo da invidiare,sono una ragazza invisibile per i miei coetanei ma sono sicura che se mia madre non avesse deciso tutto al posto mio sarebbe stata diversa! SI,è tutta colpa sua! Mia madre è sempre stato un tipo molto possessivo,quando ero piccola invece di farmi uscire con i miei amichetti mi rinchiudeva dentro casa e mi obbligava ad imparare a suonare il piano. Ha sempre voluto che diventassi la prima della classe quindi capirete che sono stata sempre buttata sopra i libri,naturalmente anch'io,come tutte le ragazze della mia età,sognavo di avere qualche relazione ma i miei sogni si infrangevano ogni volta che uscivo di casa! Ero abituata a stare dasola,il mio motto era ed è tutt'ora "BASTA CHE CI SONO IO CON ME E TUTTO VA BENE" e così seguendo questo pensiero sono andata avanti. Mi chiamo Megan Smith,ho 16 anni e sono un 'asociale',sono alta,magra,carnagone scura,capelli ricci castani con qualche punta chiara e qualche lentigine sparsa sulla faccia. Frequento il liceo,sono al terzo anno e già non ne posso più ma la mia vita 10 giorni fa è cambiata radicalmente! Era venerdì e finalmente la Campanella della quinta ora suonò,ciò significava che finalmente era arrivato il weekend. Uscì dalla mia classe e mi ritrovai nel corridoio piano di ragazzo così segui la corrente che si dirigeva verso l'uscita e dopo qualche minuto fui fuori anch'io. Sola come sempre mi diressi verso la fermata dell'autobus poco distante,mi misi in un angolo con le mie tanto amate cuffie e aspettai! Dopo poco finalmente l'autobus arrisape aspettai che salissero tutti per evitare di fare a lotta con altri ragazzi per i posti e per evitare di dare nell'occhio,non amo le attenzioni. Salì e mi sedetti ai penultimi posti,l'autobus parti ma dopo circa 10 metri l'autista frenò bruscamente e tutti sobbalzammo per lo spavento,apri la porta posteriore e salirono LORO! I cinque ragazzi più invidiati e popolari della scuola; amavano farsi chiamare One Direction! Le ragazze dicevano  che si chiamano così solo perché mirano in una sola direzione e tutti immaginiamo quale sia! Cosa potevano mai volere dei ragazzi di 18 anni,che potevano permettersi tutte le ragazze che volevano? Immaginate Si sedettero ai cinque posti dietro di me e chi capitò proprio al centro... Liam! Il ragazzo più stronzo che abbia mai conosciuto! Mentre guardavo fuori dal finestrino iniziò a lanciarmi dei pezzettini credo di carta,mi stavo innervosendo e tutti incominciavano a capire che Liam voleva colpire ancora così iniziarono a guardare e a ridere;stavo per rispondergli non bene ma fortunatamente era arrivata la mia fermata così presi la mia roba,feci finta di niente e scesi. Le porte dell'autobus si chiusero dietro le mie spalle e iniziò ad allontanarsi così mi scrollai la carta di dosso ed entrai in casa. Gettai lo zaino a terra vicino alla tv,entrai in cucina,feci un cenno a mia madre per salutarla ed iniziai a mangiare. Finito mi buttai a capofitto nei compiti,ero brava solo in quello. Erano le 5 e non sapevo veramente più come passare il tempo,non avevo una migliore amica o semplicemente un'amica con cui uscire e non avevo nemmeno un ragazzo quindi decisi di farmi una passeggiata tanto per ammazzare il tempo. Scesi disotto,presi il cappotto e uscii,mi ero incamminata ormai da una manciata di minuti e continuavo a pensate alla mia vita,l'analizzavo nei mini dettagli per cercare il motivo per cui ero così e arrivavo sempre e solo ad una conclusione:ERO UNA NULLITÀ, una di quelle persone a cui non si interessa nessuno che tutti trattano male,le ragazze mi snobbavano e i ragazzi non mi degnavano di uno sguardo così decisi di cambiare,volevo diventare interessante per gli altri,avrei desiderato che qualcuno si interessasse anche a me ma non sapevo ancora come fare! Era passata ormai un ora da quando ero uscita e mi chiamo mia madre *non l'ho avvista che ero uscita* pensai,poi risposi "dove sei finita?" mi chiese preoccupata "sono in giro" "come? In giro? Non prendermi in giro dai,dimmi dove sei" disse sarcastica "te l'ho già detto"diventai seria "Amore tu non esci mai" "scusami se sono un adolescente e vorrei uscire!" "torna a casa"e attaccò Girovagai ancora un po' e poi tornai,girai la chiave nella serratura del portone ed entrai,posai il cappotto ed urlai "sono tornata" poi mi diressi in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e trovai lì mia madre seduta al tavolo con una tazza di tè,mi fermai un attimo ad osservarla ma poi mi diressi verso il frigo "perché sei uscita?" chiese "ne avevo voglia,non volevo rinchiudermi anche oggi in casa" "ma tu non esci mai è che mi sembra strano che di punto in bianco .." "ho 17 anni e vorrei avere una vita sociale se non ti spiace" presi il bicchiere con l'acqua,stavo andando via "non fare così con me!" "e invece si,sembra che non vuoi che abbia amici" appoggiai violentemente il bicchiere sul tavolo difronte a lei,nell'aria si sentiva un bel po' di agitazione  "non è questo!" "e allora cos'è? Davvero dimmelo perché io non ne ho idea!" "è..." "parla" le dissi "è che tu non hai una vita sociale" urlò "VAFFANCULO"  Corsi in salotto,presi le mie cose ed usci di casa,lei mi segui "dove stai andando?" "lontano da te"  "torna subito qui!" urlò ma la lasciai fare... Ero arrabbiata ma allo stesso tempo offesa dalle sue parole. Era questo che pensava di me? Era questo che quello che pensavano tutti?
  
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