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Autore: perfect0vato    26/12/2012    3 recensioni
Piu' di mezzo milione di storie inziano con una vita felice, poi tutto ad un tratto diventa distrutta e infranta per poi ricominciare da capo in cui incontreranno l'uomo della loro vita. Niente contro questo tipo di storie percarita' ne ho fatte alcune anche io, ma dato che sono trasgre (?) la mia storia iniziera' in cui la vita della protagonista è gia' sbriciolata di suo. Si dividera' in 3 parti. Questa, la prima parte del terzetto si intitola 'THE END'
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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                                                                        An unexpected , beautiful  encounter.





( Ascoltate questa canzone, ora. 
https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&cad=rja&sqi=2&ved=0CDwQuAIwAQ&url=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3Db4GRUi3iciU&ei=ojTaUPXIOfH64QSu0IAo&usg=AFQjCNGwUjtwz5h-FjgbC9BGwCvrSvrw-A&sig2=yDLSyXth4U5UTUjxo84gmw ).

Ero in casa Bieber da una buona mezzora.

Non ce la facevo più.

Justin era andato sopra a cambiarsi e Pattie era in cucina che stava preparando una cioccolata calda.

“Altro grasso messo in sto schifo” pensai tra me e me guardando sia la mia pancia che le mie gambe.

Mi sentii subito a disagio, iniziai a torturarmi le mani, e a battere il piede sul pavimento cercando di distrarmi e trovare una buona ragione per non iniziare a piangere e scappare da quella casa piena di felicità.

Il mio occhio come sempre non smetteva di muoversi.

Non volevo fare la figura della codarda che scappava solo perché ha un problema con se stessa, quindi mi alzai e andai a guardare le foto che erano appoggiate sopra al camino accesso.

Ce ne erano diverse.

Alcune erano solo di Justin, altre di Pattie ,e poi c’era una foto piegata. Si vedeva un bambino,una signora sorridente che teneva il bambino per mano e dalla parte destra si vedeva solo lo sfondo anonimo della cornice.

Ero, sono e sarò per sempre una ragazza curiosa ma avevo pur sempre  una dignità quindi passai a guardare la libreria piena di enciclopedie, romanzi rosa, gialli, e alcune libri che parlavano di cucina. Presi dal secondo scaffale un libro con la copertina di un giallo opaco.

Era bello spesso ed era chiuso da un piccolo nastro che era posizionato alla destra.

In realtà quel libro era un raccogli - fotografie (?) ma decisi anche questa volta di non aprire niente.

Me lo rigirai nelle mani guardando la facciata principale dove in una calligrafia da bambino c’era scritto “ Io, mamma e papà”.
Mi venne un groppo in gola.

Posai quello che avevo preso.

No, non ce l’avrei mai fatta.

Mi girai per prendere il cappotto che avevo posato sulla sedia del salotto intenta a mettermelo per scappare da quella realtà con cui non avrei mai pensato di combattere.

Presi un grosso respiro e dissi con voce flebile, quasi un sussurro.

-Scusami Pattie ma è tardi, devo andare .Mi dispiace tanto … ci vediamo.-

E detto questo andai verso la porta, mi rigirai un’ultima volta mentre una stupida lacrime iniziò a solcarmi il viso.

E vidi Justin con una felpa, i pantaloni e le sue supra che veniva verso di me per abbracciarmi.

Mi feci abbracciare, una seconda volta.

Non ce la facevo più ,quel dolore mi mangiava dentro.

Misi il viso nell’incavo del suo collo che bagnai.

Mi allontanai balbettando un patetico “ Oddio..mi dispiace..non vol..

Ma lui mi prese per i gomiti e mi riportò vicino a lui.

Nella stessa posizione di prima.

Profumava di menta.

Non lo conoscevo.

Ci eravamo solo parlati a scuola e poi mi aveva aiutata mentre svenivo.

Ma mi sentivo al sicuro, come protetta da una specie di pellicola trasparente e resistente (?) quando ero con lui.

Mi staccai da quell’abbraccio strano, feci un sorriso non tirato , di più.

Lo salutai con la mano e mentre stavo uscendo mi riprende per il polso e mi porta vicino a lui e mi sussurra un “ E ricordati che sei perfetta, così come sei”.

Una piccola ferita si formò dentro di me.

Perché proprio questa frase?

Perché proprio a me?

Mi allontanai da lui con un misto di paura, di confusione, ma in tutte quelle emozioni  c’era anche..la felicità.

Iniziai a camminare con una meta non precisa.

Continuavo a guardare le mie converse che mi guidavano.

Il freddo era veramente gelido.

Nemmeno le luci natalizie di New York riuscivano a riscaldarti dentro.

Iniziai a guardarmi in giro.

Erano appena le nove e i tutti i negozi erano ancora aperti.

C’era molta gente in giro, qualche gruppo di ragazzine e ragazzi mezzi ubriachi che uscivano dalle discoteche, alcuni signori anziani che imbronciati iniziavano a insultarli e a borbottare qualcosa di incomprensibile, famiglie in cerca di un ristorante vuoto, barboni che chiedevano qualche soldo per sopravvivere, ragazzi che andavano in giro con amici e amiche, mamme e papà che si sbaciucchiavano prima di passare un Natale in astinenza totale … diciamo che c’è una popolazione molto varia qui e io mi divertivo ad osservarle e cercare di indovinarne la provenienza, l’età e l’umore.

Anche se molte volte non ci riuscivo.

( Ecco, ora mettete questa canzone :  https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=3&cad=rja&ved=0CEUQuAIwAg&url=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3D_iDPOcEFKvY&ei=iTHaUJT1Mo724QSM0IHwDw&usg=AFQjCNFgbP4FKiVCLFdOib9lbK-nBKJaZA&sig2=hrknZ138msM--OZRamX4kQ&bvm=bv.1355534169,d.Yms   Fino alla fine, foravah and evah lol )

Dato che alla fine la cioccolata non l’avevo presa andai al mio bar preferito.

Si trovava vicino a casa mia e a dodici anni  scappavo sempre da casa perché li -oltre che facevano dei frullati buonissimi - c’era un ragazzo di cui mi ero follemente innamorata.

Si chiamava Chris … ci eravamo messi insieme poi lui … , ma vabbè questa è un’altra storia.

Mi avviai e arrivata incontrai Alexandra.

Una ragazza nuova ma con cui avevo fatto “stranamente” amicizia.

-Ehi Mia, come va?.-

-Ciao Alex, tutto bene te?.-decisi di mentire come sempre, ero brava a nascondere i miei problemi.

-Qui ci si annoia cara mia, e secondo me, se continuiamo così ,molti di noi andranno a casa.-Disse con tristezza.

Stetti zitta. Non sapevo cosa dire.

-Vuoi sempre il tuo frullato alla mora e cioccolato?.-Disse lei spezzando il silenzio imbarazzante che si era creato.

Voi vi starete chiedendo come faccio a mangiare mora e cioccolato insieme giusto?

Sinceramente? Non lo so nemmeno io, fin da piccola volevo provare la mora insieme al cioccolato e quando mi hanno accontentato iniziai ad amarlo e ancora adesso è così.

-Si , grazie Alex.-

Mi sedetti in quei lunghi sgabelli vicino al bancone aspettando.

Tirai fuori il mio cellulare, anche se nessuno mi cercava. Nessuno si preoccupava di me.

Ovviamente non c’era n’emerita minchia quindi me lo rimisi in tasca.

-Ecco qui, sono …-

-si lo so. 1,50.-

-Giusto.-Mi disse porgendomi il mio frullato con un sorriso sincero in viso.

-Grazie, ci vediamo in giro Alex, ciao.-

-Ciao.-

Porsi i soldi mentre prendevo quel miscuglio di mora e cioccolato.

Intanto al bar era entrato qualcuno.

Non mi girai nemmeno, poteva essere chiunque.

Ma non avrei mai scommesso che quella persone sarebbe scivolata e che io senza farlo apposta gli avrei versato il MIO frullato alla mora e cioccolato addosso.

-Oh mio dio scusa, scusa, scusa..non l’ho fatto apposta, oddio scusami.-

Intanto lo sconosciuto (?) iniziò a  passarsi la mano sui suoi capelli pieni di mora per poi passarsi l’altra mano sulla faccia sporca di cioccolato.

-Aspetta che ti aiuto.-Dissi posando il contenitore ormai vuoto.

Gli porsi la mano che lui prontamente prese, ma involontariamente, diciamo per caso, la salsa del cioccolato era finita sotto a dei semi di mora rendendoli scivolosi e viscidi e così io mettendoci il piede sopra scivolai, facendo una figura di merda davanti a tutti e per di più prendendomi una culata che faceva anche male.

Passarono pochi secondi prima che sia e lui insieme a tutto il bar ci mettessimo a ridere.

Era una risata sana, che ci stava, dato che tutti e due eravamo caduti come due cretini.

Questa volta fu lui a pormi la mano e senza indugiare gliela presi.

Ci alzammo insieme, questa volta, senza cascare.

Intanto il bar stava ancora ridendo  che contagiò  un’altra volta pure noi.

-Oh merda.-Dissi io che mi ero passata una mano sul mio fondoschiena tutto sporco del mio frullato.

Il ragazzo sconosciuto rise ancora levandosi la salsa al cioccolato dagli occhi.

-Ragazzi , mi dispiace tanto ma qui i bagni sono rotti.-Disse Alexandra ridendo sotto i baffi.

-E come facciamo allora?.-

-Beh, se volete, vi posso accompagnare a casa mia per poi riportarvi a casa vostra, intanto il mio turno qui è finito.-
 
Disse questa volta Cher una ragazza che lavora qui da tipo un anno.


-Per me va bene, per te…ehm.- Dissi.

-Chaz, mi chiamo  Chaz e comunque per me va benissimo.-

-Bene allora un attimo che mi cambio e vengo.-

Cher entrò dentro una stanza lasciando me e il ragazzo da soli dato che intanto il bar stava chiudendo e le persone se ne erano andate a casa.

-Invece tu come ti chiami?.-

-Mia, piacere.-Dissi porgendogli la mano.

-Piacere mio Mia.-Disse sorridendo  e prendendomi la mano.

In quel momento ci guardammo negli occhi.

Ma gli distogliemmo subito dato che a lui vibrò il cellulare.

Iniziai a notare i suoi lineamenti, i suoi occhi azzurro - verdi, le sue labbra rosa leggermente a cuoricino.

Diciamo che non era male, era veramente bello.

Indossava una maglietta blu elettrico con il logo della nike sopra, dei jeans a vita bassa e le blazer blu elettriche con poi sempre il logo della nike rosso che concordava con il cappellino rosso che portava in mano, l’unica cosa che si era salvata nel piccolo incidente.

Non mi accorsi che mi stava sorridendo dicendomi qualcosa che io non capì, ero incantata ad osservare le sue guance rosee.

Mi schioccò le dita davanti agli occhi facendomi ritornare alla realtà.

-Ehm..si?.-

-Ti ho chiesto una cosa .- Disse lui sorridendo, dio mio che sorriso.

-Ah, che cosa, scusa ma non ti stavo seguendo.-

-Ti ho chiesto in che liceo vai.-

- Vado al liceo d’ arte Dicart Hight School di New York.-

Lui mi guardò sorpreso.

-Cosa c’è? Perché mi guardi così?.-

-No, è che ci vado pure io lì.-

Questa volta rimasi io sorpresa.

-Davvero? Non ti ho mai visto..-

-Se ti devo dire la verità, nemmeno io.-

-Beh, io non sono molto vista, sono praticamente invisibile … ma tu…-

Si mise a ridere leggermente.

- Tranquilla, nemmeno io sono tutta sta roba, sono normale.-

Io abbozzai un sorriso, ero imbarazzata, abbassai lo sguardo iniziando a mangiare le unghie.

-Sai una cosa?.-

-No, cosa?.-

-Pure io, quando sono nervoso, inizio a mangiarmi le unghie.-

Imbarazzata più di prima.

-Ah.-Dissi abbozzando un sorriso.

Mi girai dall’altra parte consapevole che ho gli occhi di Chaz addosso.

POV.CHAZ

Era veramente carina.

I capelli biondi ( credo tinti )  le ricadevano sulle spalle.

Aveva gli occhi marroni, ma non uno di quei marroni “normale” era un colore su cui ci si poteva perdere dentro.

Le ciglia folte e lunghe rendevano lo sguardo ancora più secsii lol e seducente ma allo stesso tempo dolce e impaurito.

Le labbra leggermente carnose rendevano il suo viso ancora più dolce.

Le sue guance sporgenti formavano delle leggere, quasi invisibili fossette.

Il suo naso in poche parole andava d’accordo con tutto il resto (?)

Le mani lunghe e paffute continuavano ad essere in movimento.

Si notava che era in imbarazzo, e questo mi piaceva, era ancora più bella quando era nel panico.

Non era magra, ma era bellissima, perfetta per le sue proporzioni.

Perfino il lato A(seno) e B( sedere ) erano meravigliosi.

Indossava dei jeans normali che le rendevano le gambe lunghe snelle.

Aveva ai piedi delle converse nere e nel pezzo di sopra portava una felpa larga rosso fuoco con la scritta “SBAM” sul davanti.

Mi piaceva tutto di lei.

La trovavo diversa dalle altre ragazze.

La trovavo vera.

Dio mio che inaspettato ma magnifico incontro.

A bloccare i miei pensieri ci pensò la ragazza del bar.

-Ragazzi possiamo andare, sono pronta.-
 

 
 
                                                                          Spazio autrice.

                                                                                              ( Leggete me )

                                                                                        Ehi belle pimpe, come va?
Si lo so, mi scuso ancora per il ritardo madornale ma eravamo in pre vacanze natalizie chi ce la fa con tutte queste verifiche?
E infatti per perdonarmi ve l’ho fatto bello lungo, anche se so che vi ho già rincoglionito e anche stufate 
Beh, che ne pensate? Chaz, se non vi ricordate è un amico di Justin.
Ho deciso di cambiare un po’ gli schemi in questo capitolo e… se vi devo dire la verità, mi piace quello che ho scritto.
Voi che ne pensate di Chaz? Che coppia vi piace di più?
Se avete dei dubbi scrivetemeli mentre RECENSITE o sennò io sono su twitter @drewismyhero .
Vi voglio bene ciao cucciole.


P.S Non ho tempo per mettervi le foto, sorry.
Ve le metto nel prossimo capitolo c:



 
  
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