Dono
Entrato nel locale, Tatsuya
individuò subito la testa di Atsushi ergersi al di
sopra di quelle di tutti gli altri clienti. Sullo sfondo le file di luci di
Natale lampeggiavano pigramente in un’alternanza di rosso e oro, incorniciando
la figura del compagno come un’aurea.
Tatsuya
si avvicinò e, dopo averlo salutato, si accomodò sulla sedia dall’altra parte
del tavolino.
Atsushi
stava inzuppando un biscotto al burro in una tazza di cioccolata calda con
quella sua tipica aria contemplativa e assente al contempo.
“Ne ho ordinata una anche per te” gli disse per poi
portarsi il biscotto imbevuto a metà alle labbra.
“Grazie, ma non amo molto la cioccolata calda.”
“Ok, la berrò io per te.”
Tatsuya
non credeva affatto che il compagno lo avesse chiamato proprio il giorno di
Natale per incontrarsi al solo scopo di bere qualcosa insieme. “Di cosa
vorresti parlarmi?” domandò senza ulteriori indugi. Sul volto, il solito
sorriso appena accennato.
“Tu e Kagami siete ancora
fratelli?”
Tatsuya,
spiazzato dal quesito imprevisto, sbarrò gli occhi. Poi il suo volto si sciolse
in quella che Atsushi reputò la massima espressione
di tenerezza che l’amico sapesse manifestare. “Per quel che mi riguarda non
più, ma ciò non toglie che non ci sia ancora dell’affetto tra noi.”
La parola ‘affetto’ sembrò scatenare un certo
fastidio nell’altro. Questi si portò la tazza alle labbra e trangugiò il resto
della bevanda fumante.
La cameriera si avvicinò al tavolo e poggiò davanti
a Tatsuya la cioccolata ordinata in precedenza,
interrompendo quel breve momento di impasse tra i due.
Atsushi
le porse la propria tazza ormai vuota e, prima ancora che la ragazza si fosse
allontanata, allungò la mano per afferrare quella di Tatsuya.
“E ti manca avere un fratello minore?” indagò ancora
Atsushi.
Stanco di quel discorso la cui conclusione sembrava
ancora lontana, Tatsuya decise di affrontare la
conversazione in modo più diretto. “Dove vuoi andare a parare?
L’amico, ormai messo alle strette e consapevole che
prima o poi avrebbe dovuto arrivare al nocciolo della questione, prese dalla
tasca della giacca qualcosa e la poggiò al centro del tavolinetto. Aprì la mano
e si udì il tintinnio di un oggetto metallico. Quando la ritirò, Tatsuya poté vedere ben due anelli di acciaio che
scintillavano nel riverbero delle lucine amaranto attorno a loro.
“Era questo dunque?” chiese retoricamente,
afferrando l’anello più piccolo.
“Ho dimenticato però di prendere le catenine” ammise
candidamente Atsushi.
“Ti ringrazio per il regalo, ma…” Si interruppe.
Indossò l’anello all’anulare e constatò che era leggermente largo, ma non
abbastanza da potersi sfilare da solo. “… io non ti voglio come fratello
minore.”
Atsushi
si pietrificò all’istante. Osservò il volto sereno del compagno e proprio non
riusciva a capire cosa di tutta quella situazione lo rendesse tanto contento.
Tatsuya
comprese che l’altro non aveva afferrato pienamente il senso nascosto delle sue
parole. “Io vorrei essere qualcosa di più di un fratello maggiore per te.”
Afferrò l’altro anello rimasto abbandonato sul tavolo sino a quel momento.
Prese la mano di Atsushi e gli inanellò l’anulare
come uno sposo che infili la fede nuziale al dito della novella moglie.
Atsushi
osservò perplesso il gesto. Sollevò la mano e guardò il cerchietto d’acciaio
brillare alla luce artificiale del lampadario sopra di sé. Gradualmente il suo
viso si sciolse in un’espressione di pura consapevolezza.
Guardò l’altro ragazzo che gli rimandava un sorriso
complice. “Oh, questo non lo avevo previsto, però… per me è anche meglio che
essere fratelli. Ma adesso cosa dovremmo fare?”
“Prima finisci la cioccolata. Poi paghiamo il conto.
Infine usciamo” spiegò Tatsuya, quasi stesse
spiegando una tattica di gioco durante una partita.
“Intendevo tra di noi.”
“Be’, non è il caso di fare qualcosa in un locale pubblico. Meglio rimandare a più tardi.”
Atsushi,
perplesso, afferrò la tazza di cioccolata con entrambe le mani. Ingurgitò la
bevanda in soli tre lunghi sorsi e senza attendere oltre si alzò dal tavolo per
andare a pagare il conto.
Era palese ad entrambi che non aveva la minima
intenzione di aspettare troppo per ‘fare qualcosa’.
Note dell’autrice
È terribile avere un’idea e non riuscire a metterla
per iscritto come si vorrebbe D: Non so come mi siano venuti i personaggi,
specialmente Murasakibara: ho puntato molto sul suo
lato più infantile, anche se non vorrei aver troppo esagerato. Più che mai in
questa fanfic l’IC ha raggiunto il minimo storico.
Questa seconda breve shot
partecipa ad un contest e avrei voluto attendere la valutazione (in particolar
modo per questo benedetto IC) ma poi Natale passava e si perdeva l’atmosfera!!
Ringrazio immensamente Rota per aver commentato il
primo capitolo! ^^
Ne approfitto anche per augurare a tutti Buon natale!
^^