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Autore: MyDarkestDays    26/12/2012    0 recensioni
Ognuno in questo mondo vive come vuole...alcuni decidono di fare tanti amici, di avere una vita sociale impegnativa, e altri decidono la solitudine.La persona di questo racconto è uno che sta per le sue, disinteressato al mondo che lo circonda, un tipo solitario che si separa dal suo unico e vero amico.
Genere: Generale, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Cap 1 L'inizio della giornata

 

Svegliarsi è la cosa più difficile per me...Voglio dire cosa c'è di meglio che starsene in casa la mattina a dormire tutto il tempo? Come ogni mattina so che anche questa giornata sarà uguale alle altre. Sono una persona abitudinaria, non mi piace provare cose nuove. Preferisco fare le stesse noiosissime cose che faccio ogni benedetto giorno. E' lunedì oggi...mi tocca andare a scuola. Mentre cammino penso molto. Penso alla mia vita, alle cose che mi sono successe, a come sono a gli errori fatti. Magari dovrei cambiare....o magari dovrei semplicemente smettere di pensare cosi tanto. Dopo 30 minuti di musica e riflessioni sono arrivato a scuola...anche se devo dire un po in ritardo...come il mio solito devo dire. Entro in classe e c'è già c'era il professore che mi guardava male.. E' un professore di statura media, indossava dei jeans blu, una maglietta color grigia e una felpa nera. Porta i capelli corti e degli occhiali. Ha il viso di una persona stanca, una persona stufa dell'ambiente che lo circonda. Il suo nome era Silvestri. Sono parecchio sicuro che abbia anche un nome ma peccato che lo abbia dimenticato...

 

 

Cap 2 Che la scuola abbia inizio

 

E' una brava persona il professore. Cordiale e disponibile con tutti. Peccato che ha un carattere debole....motivo per cui a scuola non riesce a farsi rispettare.

C'è tanto rumore. Come sempre la classe fa casino. Mentre mi avvicino mi dice:

 

- Anche oggi in ritardo eh?

- Eppure ero parecchio sicuro di arrivare in anticipo questa volta.

- Cerca di arrivare puntuale la prossima volta. Non muori mica se vieni 5 minuti prima a scuola.

- Ci proverò.

 

Ogni volta mi dice la stessa frase ma non sa che per me quei 5 minuti in più sono sacri.

Vado nel mio solito banco all'ultimo posto dove mi aspetta il più stupido della classe, il mio unico e vero amico. Immagino che anche il più solitario dei solitari abbia un vero amico. Il mio era lui. Era un tipo simpatico, aveva molti amici ed era molto sociale. Uno con cui non ti annoieresti mai. Si chiamava Christian.

- Ma ce l'ha fai a venire un giorno in anticipo?

-E ce l'ha fai a stare zitto ?

- No non riesco.

- Lo stesso vale per me.

- Sempre cosi acido sei...ci credo che nessuno ti sta vicino. Forse dovrei allontanarmi anch'io da te.

- Magari...avrei un po di tranquillità finalmente.

- Ti piacerebbe eh - disse ridendo.

Mi strappo un sorriso. Mi aspettavo una risposta del genere da uno come lui.

-Piuttosto - mi disse - guarda il povero professore come viene trattato. Mi dispiace un po per lui. Ogni volta deve subire tutto ciò.

- E' ora che si svegli - dissi - e che inizi a farsi valere. Questo mondo è crudele - continuai - i buoni e i deboli verranno sempre trattati in questo modo. La gente sa essere spietata quando vuole. Si approfittano della sua debolezza e fanno quello che vogliono. Non hanno il minimo rispetto per la sua persona.

- Pessimista come al solito vedo. Comunque concordo sulla parte del svegliarsi.

Il professore cercava di mantenere il silenzio in classe....con scarso risultato devo dire...

Le prime 2 ore passarono velocemente ed era arrivato l'intervallo. Christian era andato a fumare con i suoi amici. Brutto vizio il fumo...Il solo odore mi da fastidio. Strano dire cose del genere da un 18- enne. Di solito gli altri della mia età fumano ma immagino che io non sono come tutti gli altri...Diverse volte gli ho detto di smettere ma sembra che per lui sia impossibile....

Iniziai a perdermi nei miei pensieri. Pensavo a cosa avrei fatto dopo la fine della scuola. Mancava veramente poco e io volevo proprio andarmene.

Le altre ore sono passate abbastanza velocemente e finalmente la campanella è suonata.

 

 

Cap 3 Libertà

 

Ero libero finalmente...da tutta quella gente,da tutto quel casino...Mentre cammino una mano poggia sulla mia spalla. Era Christian. Beh quasi libero...

- hey mongolo perché non mi hai aspettato?

- Ero di fretta.

- Come sempre. Cosa fai di bello oggi oltre a leggerti i tuoi soliti libri?

- Le solite cose. Perché me lo chiedi?

- Sai oggi non ho proprio niente da fare e voglio farti uscire dalla tua tana.

- Non hai nessun altro a cui rompere oggi?

- No rimani solo tu e non accetterò un no come risposta.

- Ok accetto.

- Ti mando un messaggio dopo per dirti l'ora e il posto. Adesso vado. A dopo mongolo.

Ci separammo. Appena tornai a casa mi sdraiai subito sul letto. Mi sentivo stanco, anche se in realtà non avevo combinato niente di particolarmente faticoso. Dopo aver mangiato ho messo la musica e mi sono sdraiato ancora. Stavo quasi per addormentarmi quando mi arrivò un messaggio sul telefono. Era Christian.

Scocciato mi alzai dal letto e mi preparai. Sono andato al luogo prefissato ma di lui niente. Come al solito è in ritardo...Odiavo quando faceva cosi. Ogni volta veniva sempre in ritardo e mi toccava aspettarlo sempre....Dopo 10 minuti è arrivato con il suo stupido sorriso in faccia.

- Il pullman ha fatto tardi - mi disse.

- Ma non pensi che sia ora di cambiare scusa?- gli risposi.

- Dai su non fare quella faccia adesso. Dai andiamo.

Siamo andati in centro. Era sorridente come sempre ma io avevo capito che c'era qualcosa che non andava.

-Cosa c'è che non va? - gli chiesi .

- Cosa ti fa pensare che ho qualcosa che non va?- disse.

- I tuoi occhi...sono tristi. Dimmelo. Lo sai che a me puoi dire tutto.

- Come sempre non ti sfugge niente. Avevo intenzione di dirtelo comunque...per questo ti ho invitato a uscire.

 

Cap 4 Trasferimento

 

-Mio padre ha ricevuto una promozione. Me ne vado da questo posto, da questo stato...Mi trasferisco in America.

Ero rimasto senza parole. Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere...

- Me ne vado alla fine della scuola. Però guarda il lato positivo...finalmente starai in pace - disse cercando di sorridere ma non ci riusciva. Io non voglio andare in America...ho una vita qui, degli amici, non posso abbandonare tutto e andarmene.

- Ne hai parlato con tuo padre? - gli chiesi.

- Non posso farlo. Era da tanto che aspettava questa promozione e se gli dicessi qualcosa sicuramente non la accetterebbe. Questo è il suo sogno...non posso rovinarglielo.

-Però questa cosa cambierà totalmente la tua vita. Ti senti pronto a ricominciare tutto in un nuovo paese?

- No per niente. Ma ormai non posso più farci niente. Vado a casa adesso. Ho bisogno di stare da solo e a riflettere.

-Ok vai pure. Ci vediamo a scuola.

Non mi aspettavo una cosa del genere. Alla fine sarei rimasto tutto da solo. Voglio bene a Christian...anche se a volta gli rispondo male. Faccio cosi perché so che non si offende. Siamo come 2 facce della stessa medaglia...Lui era tutto quello che io non sono. Siamo cresciuti insieme e ora ci tocca separarci... A quanto pare la vita continua a farmi i suoi soliti scherzi....

 

Cap 5 Ultimi giorni

 

Sono gli ultimi giorni che passo con Christian. La scuola è quasi finita e ci aspettano i esami. Tutti stanno studiando duramente. Lui sorrideva e faceva il simpatico come il suo solito ma io sapevo che dentro soffriva. In fin dei conti era fatto cosi....cercava sempre di non mostrarsi triste agli occhi degli altri. Stava succedendo tutto cosi in fretta....i giorni passavano troppo velocemente.

Siamo arrivati all'ultimo giorno di scuola. Come al solito la mattina mi sono svegliato con il mio solito entusiasmo, mi sono preparato e sono andato a scuola. Si faceva festa quel giorno...All'inizio non volevo andare ma poi ci ho ripensato...Volevo passare anche questo ultimo giorno con Christian. Giornata infernale...gente che urlava, gente ubriaca che gironzolava, sedie che si rompevano..il paradiso insomma.

Aspettavo con impazienza quella che io chiamo la mia salvezza...la campanella. E in quel momento è arrivata la magia...libertà!Anche se in realtà non ero del tutto libero con gli esami che dovevo fare.

Il fatidico giorno degli esami è arrivato. Dopo tutto quello che avevo studiato ero pronto. Le prove si sono svolte abbastanza bene e dopo pochi giorni ho ricevuto la risposta: ero passato. Lo stesso valeva per Christian.

 

Cap 6 Partenza

 

La mattina della sua partenza mi ero svegliato presto. Non riuscivo a dormire dai troppi pensieri che facevo. Non volevo che se ne andasse...ma non potevo farci niente per impedirlo. Sono andato da lui e stava facendo i ultimi preparativi. Quando è arrivato il momento di partire non ci siamo detti molto. Ci siamo stretti la mano e ci siamo promessi di tenerci in contatto.

Questa volta ero sul serio da solo. Non mi dispiace molto la solitudine...avevo imparato a stare da solo e potevo farmene a meno di stare con le altre persone. Però sentivo di aver perso un vero amico...Forse dovevo anch'io fare un piccolo viaggio. Andare in giro per il mondo, vedere nuove cose, fare nuove esperienze, conoscere nuove persone...ma poi mi sono ricordato che odio fare tutte queste cose. Non so cosa potrei fare adesso, non so cosa mi aspetta ma di una cosa sono sicuro; resterò sempre me stesso in ogni occasione. Non importa cosa succederà,non importa cosa dovrò passare, non mi arrenderò mai in nessuna occasione, andrò avanti a testa alta. La solitudine non mi fa paura e andrò avanti come ho sempre fatto.

  
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