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Autore: Sariel    12/07/2007    13 recensioni
“Granger Hermione!” chiamò la professoressa.
Il cappello rimase muto per qualche secondo per poi gridare alla sala: “SERPEVERDE!” [...]
“Malfoy Draco!”
[...] “GRIFONDORO!” gridò il cappello.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell’autore:ho scritto questa fic per un concorso sul mio forum, dedicato alla coppia Draco/Hermione. La traccia era: “E se Hermione fosse stata una purosangue Serpeverde e Draco un mezzosangue Grifondoro?
Ecco qua la mia one-shot. L’introduzione in corsivo è presa da “HP e la pietra filosofale”, da pagina 112 fino alla 115.
Commentate e fatemi sapere cosa ne pensate :)

The beginning

 

 

Uscirono dalla stanza, attraversarono di nuovo la sala d’ingresso, oltrepassarono un paio di doppie porte, ed entrarono nella Sala Grande. […] Sopra lo sgabello mise un cappello a punta, da mago. Era un vecchio cappello tutto rattoppato, consunto e pieno di macchie. […] Uno strappo vicino al bordo si spalancò come una bocca, e lui cominciò a cantare.
 
 
Tutti gli studenti ascoltarono nel silenzio più totale la canzone del cappello, non appena ebbe finito la professoressa McGranitt si fece avanti tenendo in mano un rotolo di pergamena con i nomi dei nuovi studenti.
 
“Quando chiamerò il vostro nome, voi metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati”.
 
Fu chiamata una certa Bones Susan che finì a Tassorosso e una Boot Terry che andò a sedersi tra i Corvonero. Poi toccò a lei.
 
“Granger Hermione!” chiamò la professoressa.
 
La ragazza corse allo sgabello e si schiacciò il cappello in testa. Il cappello rimase muto per qualche secondo per poi gridare alla sala: “SERPEVERDE!”
La neo Slytherin si avviò verso il tavolo della sua casa mentre gli altri studenti smettevano di applaudire. Si sedette vicino ad una ragazza dai capelli corvini del suo stesso anno.
 
“Malfoy Draco!”
 
“Quello è un Mezzosangue” sentì soffiare la sua vicina “In una scuola seria non dovrebbero esserci quelli come lui” Hermione non le diede ascolto e la ragazza, offesa, si girò verso un’altra ragazza del primo, Daphne Greengrass.
 
Hermione, purosangue discendente da una famiglia di maghi nobile e antica, non aveva mai avuto pregiudizi. Quella ragazza seduta vicino a lei, che poi scoprì chiamarsi Pansy Parkinson, le stava già antipatica. Distolse lo sguardo dalle due e lo rivolse al ragazzino biondo che si stava sedendo sullo sgabello.
 
“GRIFONDORO!” gridò il cappello.
 
Draco si avviò con passo vacillante verso il suo posto mentre la tavolata esplodeva di applausi.
La McGranitt chiamò ancora qualche studente e anche quando Blaise Zaini fu mandato a Serpeverde, portò via lo sgabello e il cappello.
 
*
 
Da quando era arrivata ad Hogwarts, Hermione non era riuscita a legare con le altre Slytherin. Il loro comportamento, i loro pregiudizi non fecero altro che farla sentire in disparte. Lei non odiava i mezzosangue, non aveva nulla contro i Babbani. Le ragazze che aveva conosciuto al banchetto, Pansy e Daphne, non le parlarono quasi mai, e fu così che la giovane veniva spesso vista andare alle lezioni da sola, vagare per i corridoi.
Se per lei le cose erano difficili, per il biondino Gryffindor tutto filava liscio come l’olio. Tra i Grifoni c’era la pace più assoluta, tutti andavano d’accordo sia con i propri compagni di casata sia con le altre case.
Ma dalla fondazione del castello, tra Serpeverde e Grifondoro c’era un conflitto. Alcuni dicevano che furono i due fondatori a darne vita, ma nessuno in realtà lo sapeva.
 
I primi giorni passarono tranquilli, i nuovi studenti si dovettero sorbire un discorso da ogni insegnante.
Il primo incontro tra le due case avvenne il venerdì della seconda settimana si scuola.
Doppie pozioni con Piton, il direttore della casa delle Serpi.
Draco si presentò nel sotterraneo accompagnato dal rosso Ron Weasley e da Harry Potter, citato in almeno metà dei libri di magia tra cui Storia moderna della magia, Ascesa e declino delle Arti Oscure e Grandi eventi magici del Ventesimo Secolo, era noto anche come il bambino che è sopravvissuto.
Non c’era mago o strega che non lo conoscesse. Naturalmente, come scoprì presto la giovane Slytherin, era odiato da quasi tutti i Serpeverde.
 
L’attenzione della ragazza cadde sul ragazzino biondo che, non avendo trovato altri posti, si sedette accanto a lei. Le rivolse un sorriso timido che lei ricambiò ma si girò subito dopo a fissare il professore.
Come tutti gli altri professori, prese il registro e fece l’appello e come tutti gli altri si fermò al nome di Potter. Disse qualcosa con voce melliflua che i ragazzi non potettero percepire e proseguì.
Introdusse brevemente ma in un tono odioso ciò che per lui era la delicata arte delle pozioni e subito affidò loro il compito di creare una semplice pozione per curare i foruncoli.
Tutti i ragazzi si divisero a coppie e la Slytherin capitò con il giovane Gryffindor.
 
I due lavorarono in silenzio per quasi tutto il tempo, nessuno provò a rivolgere la parola all’altro e caddero nell’imbarazzo totale. Fu quando il professore si avvicinò al loro calderone che le cose cambiarono.
 
“Signor Malfoy, le sue lumache cornute non sono state stufate bene. Il suo lavoro è a dir poco pessimo.” Le labbra di Piton si incresparono in un ghigno. “Due punti in meno per Grif-”
 
“Non gli può togliere due punti per questo.” Sbottò Hermione. “Non ha ancora finito di prepararle, come fa a dire che il lavoro è pessimo se non è ancora concluso?”
 
Il sotterraneo calò nel silenzio più assoluto. Alcuni studenti la fissavano a bocca aperta, alcuni Grifondoro avevano un sorriso di soddisfazione sulle labbra.
 
“Signorina Granger, le sembra il modo di rivolgersi al suo insegnante?Vuole far perdere punti alla sua casa?”intimò il professore.
 
La ragazza rimase a fissarlo, senza proferire parola. Lui si voltò e riprese il suo giro.
 
“Grazie” le sussurrò lentamente il biondino.
 
Lei gli sorrise.
 
“Figurati” i due si fissarono un momento e ripresero il lavoro.
 
Da quel momento le cose cambiarono.

*

 
Una palla di neve colpì in pieno viso la diciottenne ragazza mora. Si scrollò con forza dalla neve e vide il biondo nascondersi dietro ad un albero.
 
“Ah, pensi di cavartela così,eh?” si mise a correre un po’ goffamente nella coltre bianca che le arrivava quasi al ginocchio e tentò di raggiungerlo.
 
Cominciarono a rincorrersi come due bambini, finché lei non gli saltò sulle spalle e caddero tutti e due a terra.
Si fissarono per un secondo e scoppiarono a ridere.
Lei si rialzò e allungò le mani per aiutarlo ad alzarsi ma lui la tirò a sé e finì ancora nella neve fredda.
Con un lieve sorriso si avvicinò a lui e appoggiò delicatamente le labbra alle sue, per poi approfondire il bacio.
 
Di sicuro, da quel giorno tutto era cambiato.
Ripensandoci Hermione sorrise.
  
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