La
Dalton Academy in
: << Intolleranti anche a Natale >> ,
quando le festività non fanno
altro che
Al mio
Thad,
L’intera
raccolta.
Note
autrice: Ed
eccoci alla fine. E’ stata una graaaaaan fatica, ma
l’ho conclusa. Spero quindi
vi sia piaciuta e vi ringrazio.
Note
betaggio:
Lady_Thalia. Senza il suo aiuto, la sua precisione ed il suo
sostegno non
riuscirei ad andare tanto lontano. Grazie.
Giorno IX
Regali
*
-Harwood.-
Una
scia calda e umida
sul collo.
Thad rabbrividì
e mugolò, allungando un braccio alla cieca.
Trovò una
guancia,
fredda e con un accenno di barba.
Sebastian si
strofinò contro quel palmo bianco e vi posò un
bacio.
Ma
le intenzioni non erano
caste.
Smythe seguì
con la lingua le linee che solcavano la mano
dell’altro ragazzo.
-Come hai fatto ad
entrare?- chiese. Aveva aperto gli occhi
e stava osservando, seppur con uno sguardo ancora annebbiato dal sonno,
il
compagno inginocchiato davanti al suo letto.
-Sterling.-
spiegò, avvicinandosi. Passò le dita tra i
capelli neri dell’altro e, appoggiando la testa alla mano
libera, osservò Thad.
-Me le ha prestate.-
Harwood si sporse verso di
lui, nascondendo il proprio viso
tra il collo e la spalla di Sebastian. -L’hai ricattato?-
-No.- rise, stringendolo a
sé. -Me le ha prestate: a lui non
servivano.-
Il morò
tirò su la testa, rendendosi conto in quel momento
che effettivamente Jeff non era in giro per la camera a spargere
polvere magica
ed arcobaleni. -Dov’è
Jeff?-
-In questo preciso
istante?- chiese retoricamente. Finse di
pensarci su. -Dovrebbero essere atterrati al Charles
De Gaulle.- ipotizzò. -E’
l’aeroporto di Parigi.-
-Si, lo so.- rispose,
offeso, Thad. -Ma cosa diamine ci fa
lì?- domandò, mettendosi a sedere.
Smythe tirò su
la testa. -E’ con Duvall.-
-Io comunque non capisco.-
-E’ stato il mio
regalo di Natale-
Harwood
spalancò la bocca: non aveva
davvero idea di cosa dire.
Sebastian
ghignò. -Se spalanchi la bocca così, è
ovvio che
mi venga in mente di infilarci dentro qualcosa…- alluse.
-Stupido.-
lo
spintonò, poco convinto, Thad. -Perché?-
L’altro
tirò su le spalle. -Li volevo fuori dai piedi.-
Il moro riavviò
i capelli castani dell’altro e lo avvicinò a
sé, fino ad essere fronte contro fronte. -E’ la
mattina di Natale.-
-Lo so.- gli rispose
Sebastian. -La Barbie, come prestito
natalizio, mi ha dato le proprie chiavi. Ecco come sono entrato.
-E
allora...- si
morse un labbro Thad.
Smythe socchiuse gli
occhi: lo sapeva.
Erano
molteplici i
sintomi: gli occhi che si inscurivano, la temperatura che si alzava, la
voce
che scendeva di qualche tonalità. Harwood gli avrebbe
chiesto di scoparlo.
-Potremmo
sfruttare il
prestito-regalo di Jeff.-
Erano solo allusioni e
avevano ancora tutti i vestiti
addosso, ma Sebastian avvertì comunque un brivido di
eccitazione lungo tutta la
spina dorsale.
-Non vuoi aprire i
regali?- propose, ma sperando che la
risposta fosse negativa.
-Voglio
spogliarti.-
ammise Thad,
direttamente sulla bocca di
Sebastian.
Si sporse ancora di
più e disegnò con la lingua il contorno
della labbra di Smythe, ricevendo in risposta un ringhio eccitato.
-Chiudi
a chiave la
porta, Sebastian.-