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Autore: Neverlethimgo    27/12/2012    17 recensioni
Una professoressa scomparsa, la festa di fine anno annullata.
Tre ragazze e tre ragazzi che s'immischieranno in affari che non li riguardano, andando incontro ad eventi (forse) spiacevoli...
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Ryan Butler
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3.

 
Chiunque avesse fatto ingresso in quella villa, ora stava salendo le scale ed i loro passi erano così lenti che risultava persino troppo facile riuscire a contarli. A due a due salivano i gradini ed il rumore di tali passi non fu l’unico a riempire l’aria e far aumentare, se solo fosse stato possibile, la velocità con cui i cuori di Lexy e Justin battevano.
Entriamo qui” pronunciò la voce di un uomo e Lexy ebbe un lieve sussulto, totalmente terrorizzata dal fatto che avrebbero potuto scoprire il loro provvisorio nascondiglio.
Stai calma” sussurrò Justin con un filo di voce, “non stanno venendo qui.
Lei annuì, appoggiando nuovamente l’orecchio al dorso della porta. Entrambi restarono immobili per interi minuti, o forse per una buona mezzora, aspettando pazientemente che lasciassero l’abitazione, o per lo meno il piano superiore.
Non c’è niente neanche qui” sbottò un’altra voce, sempre maschile, seguita dallo sbattere di una porta di una stanza non molto lontana dal ripostiglio.
Come immaginavo” ribatté l’altro,  “coraggio, andiamocene, questa casa mette una tristezza devastante” e, detto ciò, scesero velocemente le scale, sbattendo ancora una volta la porta d’ingresso, segno che ormai avevano lasciato l’abitazione.
Sia Lexy che Justin tirarono un lungo sospiro di sollievo, la ragazza si tirò indietro, lasciando lo spazio al biondo per aprire la porta ma, nell’istante in cui girò la chiave, un rumore sordo fece intendere ad entrambi che qualcosa si era appena spezzata: la chiave.
Temo sia un po’ presto per cantare vittoria” mormorò lui deluso, reggendo in mano la chiave spezzata.
Che… che cosa vuoi dire? Non che siamo bloccati qui dentro, spero” sbottò lei tutto d’un fiato.
D’accordo, non te lo dirò, ma è così.
Ogni muscolo della ragazza parve paralizzarsi all’istante e la cosa non fu tanto diversa per lui, entrambi ebbero solo la forza di lasciarsi scivolare lungo il dorso della porta ed appoggiare la schiena ad essa.
Regnò il silenzio più totale in quel piccolo ripostiglio e fu così per interi minuti, finché Lexy non udì farsi sempre più pesante e spezzato il respiro di Justin.
Che ti prende?” gli domandò lei voltandosi verso di lui, non riuscendo nemmeno a scorgere la sua figura.
C’è… c’è un problema” sibilò lui alzandosi in piedi e cercando disperatamente l’interruttore di una probabile fonte di luce.
Ovvero?
Sono claustrofobico” rispose a fatica il biondo, “se non esco da qui entro due minuti potrei seriamente impazzire!
Oh no, questa non ci voleva!
Lexy non perse altro tempo, scattò in piedi e, dopo aver ravvivato il display del suo cellulare, fece luce qua e là, sperando di trovare quell’interruttore.
Eccolo!” esclamò, accendendolo, ed ecco che quel minuscolo ripostiglio venne illuminato.
Le tre pareti erano totalmente colme di mensole ed uno scaffale, alto sino al soffitto, recante le cianfrusaglie più inutili ed impolverate giaceva di fronte a loro.
Ti prego, dimmi che in mezzo a tutta quella confusione c’è una chiave di scorta o un qualsiasi aggeggio per buttare giù la porta!” la pregò lui accasciandosi nuovamente al suolo, il viso paonazzo e lo sguardo spento fecero preoccupare notevolmente Lexy che, in situazioni del genere, non aveva la più pallida idea di come agire.
Okay, manteniamo la calma, ci- ci dev’essere una soluzione.
Qualsiasi essa sia, ti prego di trovarla in fretta, sto seriamente iniziando ad impazzire!” sbottò lui gettando la testa all’indietro.
Non mi aiuti così” commentò lei, “mentre cerco qualcosa, tu chiama Ryan o l’altro tuo amico, forse ci possono aiutare ad uscire da qui.
Justin annuì, affrettandosi a cercare in rubrica il numero del suo amico, nell’istante in cui fece per avviare la chiamata, il telefono si spense.
Cazzo!” imprecò il biondo, “la batteria è morta.
Grandioso, non potrebbe andare p…
Non dire ‘peggio’, ti prego, l’ultima volta che qualcuno lo ha detto sono stato investito da un ragazzo in skateboard.
Lexy alzò entrambe le mani in segno di resa e si apprestò a comporre il numero di Kate, ma il suo dispositivo non dava segnale di rete e ciò non fece altro che complicare le cose.
Di bene in meglio, il mio telefono non prende!
Che razza di cellulare hai? Una cabina telefonica dell’anteguerra?” sbottò lui cadendo sempre più nel panico.
Non prendertela con me! Se il tuo telefono non si fosse scaricato, forse, avremmo già risolto gran parte del problema” ribatté lei, alzando notevolmente la voce.
Oh, quindi stai dando la colpa a me?” continuò Justin scattando in piedi e ritrovandosi così a pochi centimetri dal viso di Lexy.
Non ti sto incolpando, ma tu non fare la stessa cosa con me” disse abbassando notevolmente il tono di voce ed incrociando pienamente lo sguardo di lui.
Nessuno dei due parlò, si limitarono a scambiarsi quegli sguardi enigmatici senza agire, senza muovere un solo muscolo.
Lexy diventò improvvisamente rossa in viso, quasi quanto lui e, incapace di reggere ulteriormente il suo sguardo, si voltò, iniziando a rovistare tra i ripiani di quello scaffale.
Forse ho trovato qualcosa” annunciò lei, sfilando da quell’ammasso di oggetti un cacciavite.
Hai intenzione di smontare la porta?” ironizzò lui, riprendendo a respirare quasi regolarmente.
Beh, sì, l’idea era questa” e, detto ciò, Lexy si abbassò, raggiungendo così l’altezza dei cardini ed iniziando a sfilare una ad una le viti.
Justin non perse occasione per studiare ancora una volta i suoi movimenti e, forse, non gli era dispiaciuto poi così tanto restare bloccato con lei in quello stanzino.
Questo è andato, manca solo quello lassù, ma non ci arrivo.
Senza farselo ripetere due volte, Justin la sollevò, ritrovandosi davanti al viso il seno di lei; appoggiò quasi completamente la sua schiena al dorso della porta, mentre Lexy trafficava con il cacciavite, cercando di sfilare anche quelle viti.
Quando ci riuscì, Justin la fece scendere lentamente, continuando però a sorreggerla in vita e, così facendo, in loro volti si ritrovarono talmente vicini che i respiri di entrambi si fondevano l’uno con quello dell’altra.
P- puoi farmi scendere ora” mormorò lei abbassando lo sguardo.
Lui annuì lievemente ed insieme sbatterono al suolo quella porta, provocando al muro una leggera crepa ed un tonfo che riempì immediatamente quel piano.
Nessuno dei due se ne curò ed in men che non si dica si fiondarono fuori da quella villa.
 
Dio mio, grazie al cielo” sospirò il biondo, respirando quanta più aria gli fu possibile, “quella non è una casa, ma una trappola!
Oh, non esagerare, abbiamo solo avuto un po’ di sfortuna” cercò di rassicurarlo lei.
Sfortuna? Se fossi rimasto chiuso là dentro un solo minuto di più, sarebbe stata la fine.
Lei gli dedicò un’occhiata torva, per poi iniziare a smanettare con il suo cellulare che ora aveva ripreso a dare segni di vita.
Non posso dire che non mi sia dispiaciuto’ commentò lui a bassa voce, abbozzando uno strano sorriso.
Hai detto qualcosa?” gli domandò Lexy.
No, no, niente.
 
Kate non mi risponde  e nemmeno Grace” sbottò la ragazza quasi in preda al panico, “e se fosse successo qualcosa?
Sicuramente non sono rimasti chiusi in un ripostiglio.
Justin, non mi sei d’aiuto. Dovremmo almeno trovare il modo di chiamare i tuoi due amici.
Se ben ricordi, il mio telefono è scarico!
Lexy sbuffò sonoramente e si affrettò a smontare il suo apparecchio, togliendo la scheda e facendo segno a Justin di darle la sua.
Ottimo, perché non ci hai pensato prima?” ironizzò ancora una volta lui.
Poche chiacchiere, tieni e chiamali” gli ordinò Lexy, sbattendogli in mano il suo telefono ed aspettando impazientemente notizie.
Il biondo avviò la chiamata e nel giro di qualche secondo Ryan rispose.
Come procedono le ricerche?
Dio, Justin, ma che fine avevi fatto? Ti avrò chiamato sei volte! Abbiamo trovato qualcosa, se fossi in voi correrei da Starbuck’s, adesso.
Abbiamo avuto un piccolo contrattempo. Arriviamo” e detto ciò riagganciò, riferendo quanto appena sentito a Lexy.
Forse a loro è andata meglio. Coraggio, andiamo!
Non persero un solo secondo di più ed iniziarono a correre per quel lungo viale quasi deserto.




Spazio Autrice:
comincio col dire che mi dispiace per il ritardo, ma tra pranzi, regali (pochi lol) e parenti vari, sono riuscita ad aggiornare solamente adesso.
So che la storia è ancora avvolta nel mistero, ma pian piano si chiarirà tutto, don't worry. Intanto vi ringrazio amorevolmente per le recensioni, dire che siete meravigliose è dire poco, davvero.
Credo che prima del 3 gennaio non aggiornerò, parto per le vacanze anche io, ma aggiornerò, credo, molto in fretta in seguito, avrò tanto tempo per scrivere (:
Aspetto i vostri pareri e, tanto per dirvi qualcosa in più, il mistero si intrigherà sempre più ^^

Concludo dicendovi col passare a leggere da queste due belle storielle appena iniziate, sono di due mie care amiche e già le amo.
Una e due.


Alla prossima!
Much Love,
Giulia
@belieber4choice
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