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Autore: sat4na    27/12/2012    2 recensioni
Davide,è così che si chiama il ragazzo che sorride ogni giorno nascondendo le lacrime. Davide,è quello che viene sempre lasciato in disparte. Davide è quello che è vittima di bullismo, Davide è l'autolesionista malato di depressione, Davide è anoressico. Davide ha tentato il suicidio ,ora è in ospedale in fin di vita.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, David Desrosiers
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era giorno di fare i bagagli,e ne ero più che felice di andarmene.
 
Avrei ricominciato,forse stavolta tutto sarebbe andato bene.Una nuova vita mi aspettava.
 
mentre facevo i bagagli,se così si può dire,mettevo musica.Avevo voglia di ascoltare qualcosa di nuovo,forse una canzone che descrivesse il mio stato d'animo, ma non trovavo niente e ci ero rimasto anche un pò deluso,per me la musica non aveva mai avuto una grande importanza ma mi faceva uno strano effetto,mi faceva star meglio.
sentì il suono della macchina di mio padre,padre che non vedevo da  qualche anno e le farfalle allo stomaco si facevano sentire.
' su David,il dolore è nel passato ormai,ora andrà tutto bene' cercavo di convincermi e un gran sorriso speranzoso si stampò sulla mia faccia.Scesi le scale di fretta e furia,tanto che ero caduto a faccia avanti due volte.
 
Ad aspettarmi c'era mio padre con mia sorella maggiore Julie,gli volevo molto bene e infatti come la vidi gli corsi incontro.
"Allora David,ora si parte e devi lasciare al passato quello che è accaduto,ok?" disse mio padre abbassandosi alla mia altezza ,guardandomi in faccia.In quella faccia che aveva dei bei lividi.
quel giorno pensai fù l'unico giorno di quell'anno in cui ero davvero felice,fra poco avrei cominciato la seconda media,ma da privatista siccome i miei pensavano che tornare a scuola potrebbe riscaturire delle crisi.
 
 
Sept-Îles  14.56

 
Ero a Sept-Îles dove abitava mio padre e non vedevo l'ora di ricominciare,mi tagliavo ancora qualche volta ma niente di grave come prima,solo nei momenti di rabbia perchè era rimasta la dipendenza,o forse era solo l'unico modo che avevo per sfogarmi.
Eravamo in macchina,e io dal finestrino guardavo la città affascinato siccome ero sempre e solo stato in quel paesino maledetto,che prendesse fuoco,ora!
passarono settimane,e tutto andava bene,si ero chiuso in casa ma stavo bene,non sentivo neanche il bisogno di tagliarmi.Conobbi dei ragazzi che venivano lì nel fine settimana,si chiamavano Chuck e Pierre e mi stavano davvero simpatici,inoltre suonavano e mi avevano chiesto di entrare nella loro band ma io non sapevo suonare niente così Pierre mi dava alcune lezioni di chitarra.
Andava tutto bene.
 
la mia vita era iniziata di nuovo,stavolta migliore.
 
bei voti a scuola,amici,felicità ,l'anno più bella della mia esistenza!
Ma qualcosa rompe quella felicità,qualcosa spaccò il mio cuore,quel qualcosa erano svariati messaggi sulla mia bacheca di Facebook,non so chi erano,ma dicevano cose che mi ferivano,tremendamente. 
quella sensazione,l'avevo dimenticata,quell'odio verso me stesso l'avevo dimenticato.
non era possibbile.

 
Casa Bouvier, ore 16.30.

 
Mentre Pierre spiegava alcuni accordi io ero perso nel nulla,pensavo a tutt'altro.Pensavo a quei messaggi di alcuni giorni prima.Com'è possibbile? come mi hanno trovato? Stai a vedere che sono loro,quei bastardi.Avevo fatto qualche ricerca e avevo potuto constatare che era cyberbullismo.che bello ,ci mancava solo questo.
yuppi,sono nella merda.
"Ma mi stai seguendo" disse Pierre attirando la mia attenzione.
"Emh,no scusa,ero un pò in sovrapensiero.."
"C'è qualcosa che non va?" chiese lui.
Pierre era un bravo amico,forse troppo coglione e parlantina,ma era un buon amico.
"Nono,ora ti seguo!" dissi con un bel sorriso ,intento a seguire stavolta.

 
Le lezioni a casa Bouvier finirono così,mi diressi a piedi verso casa mia da solo.
 
Era strano siccome era la prima volta che tornavo a casa solo nella nuova città e avevo paura,paura che qualcuno spuntasse e potesse picchiarmi dinuovo.
Sentì dei ragazzi alle mie spalle ridere ,avevo paura.Molta paura,si stavano avvicinando a me.Cominciai a camminare più velocemente con il fiatone,avevo davvero paura che potessero picchiarmi.Erano vicino a me.
mi superarono e continuarono con le loro chiacchere.
Forse mi facevo troppe paranoie.
Forse devo solo essere felice.Non sono morto,sono vivo,sono un adolescente è normale.
Tornato a casa andai direttamente sul computer per fare qualche ricerca di autolesionismo su tumbler e quelle foto facevano paura,ma i affascinavano.Avevo ancor più voglia di tagliarmi,non sapevo di preciso perchè,ma avevo preso una lama e mi ero tagliato.
 
Il giorno dopo a scuola alcuni ragazzi mi guardavano strano,anzi guardavano il mio braccio.
Mi girai verso esso e vidi una macchia rossa ,e si notava molto,avevo un pullover bianco.
La macchia rossa era proprio sul taglio di ieri,mi cominciai a preoccupare,molto.
Nascosi la mano e chiesi alla professoressa di poter andare in bagno.Misi la ferita sotto l'acqua ma il sangue non si fermava,se solo non l'avessi fatto così profondamente,se solo non fosi stato così stupido.Non mi accordi che entrarono dei ragazzi che subito videro il mio taglio,sembravano dei bulletti,speravo tanto non lo fossero..
"Che hai fatto al braccio? Perchè quel taglio?"
"mi sono tagliato con un vetro" dissi io abbassando lo sguardo.
"ahh,sicuro?" dissero per poi alzarmi la manica e vedendo tutti gl'altri tagli e cicatrici.
"E questi? Oddio non sarai un emo che si taglia .."
"n-no.." dissi balbettando.
quel ragazzo mi faceva paura,ma il secondo non so perchè stava in disparte a guardare,forse aveva pietà di me o voleva darmi il colpo di grazia dopo.
"Ehi Jared,hai visto è Emo ahahaha,dio,che ne dici se ti picchio? tanto fai schifo e ti fai male gia da solo,godresti."
DINUOVO,AVEVO PAURA ,AVEVO VOGLIA DI URLARE.
Mi picchiarono ,per fortuna non così esageratamente,ma mi facevano male le gambe e la testa.
"ahah,bene domani qui alla stessa ora eh" disse sorridendo.
mi chiusi in un bagno e mi sedetti a terra.
Credevo di poter ricominciare,ma perchè le persone mi odiano cosa gli ho fatto? Avrò mai la felicità dentro di me? probabilmente no.
Alla fine delle lezioni quel bastardo mi picchiò di nuovo,e ancora e ancora.
Non dicevo niente perchè non volevo trasferirmi,volevo bene a Pierre non volevo staccarmi da lui.
Ma pian piano cominciai ad abituarmici ,cominciai a tagliarmi più profondamente da per tutto ma non importava,non provavo niente ma non mi importava,non mi importava più di vivere.
Ero a casa,un altro messaggio di insulti. 
 
Erano due anni,si,due anni che facevo questa vita di merda,che sopportavo tutto.ormai il mio corpo era un unica cicatrice,ormai ero depresso e non volevo vivere.Avevo 13 anni,anzi fra poco 14 perchè era estate.Ma valeva la pena vivere? No,se mi suicido tutti saranno felici.

 
Andai in bagno,presi un cortello a cucina,scrissi una lettera.
 
"Scusate se non sono perfetto,faccio schifo,tutti mi odiano.Vi toglierò un peso." beh come inzio faceva schifo ma non importa.
Alzai la manica,e tagliai dove c'era la vena.
avevo tagliato la vena,ora sarei morto,ed ero felice,io stavo sorridendo.
 
 
 
   
 
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