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Autore: past_zonk    27/12/2012    3 recensioni
Kakashi/Yamato fluff!
“Sei ferito? Dove?” chiese con voce allarmata Kakashi, cercando sul volto e sul corpo dell’altro tracce di sangue o di un evidente ferita.
“Kak-”
“Dove.”
L’uomo fece uno schiocco stizzito con la lingua – movenza che prima d’allora Tenzou non gli avrebbe mai attribuito – e prese ad alzargli il maglione attillato da jounin.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Image and video hosting by TinyPic...Oh, oh, oh, Buon Natale *///*
Son tornata con una nuova fanfiction Kakayama /fluuuuuufff!/- non potete capire quanto io possa possibilmente amare questa coppia. OTP! OTP!
Aw.
Sono di corsa, quindi scappo e vi lascio alla storia. Fatemi sapere che ne pensate!
eveyzonk



Saldati.









“Sei ferito? Dove?” chiese con voce allarmata Kakashi, cercando sul volto e sul corpo dell’altro tracce di sangue o di un evidente ferita.
“Kak-”
“Dove.”
“Non è niente, davvero, senpai”
L’uomo fece uno schiocco stizzito con la lingua – movenza che prima d’allora Tenzou non gli avrebbe mai attribuito – e prese ad alzargli il maglione attillato da jounin.
Il moro rabbrividì, e guardò intimidito verso la finestra, dove la neve scendeva in fiocchi perfetti e simmetrici. Sentiva le sue mani gelide e affusolate…
Kakashi gettò sul pavimento il maglione e cominciò a scrutargli il petto con sguardo concentrato. Quando s’accorse del grosso livido tumefatto sul fianco sinistro dell’altro, trattenne il respiro e con fischio pensieroso fece uscire l’aria.
“Come te ne sei accorto?” disse Tenzou, sentendo il calore sulle sue guancie compensare il freddo che sentiva sul torso nodo.
Kakashi scomparve nel corridoio, dal quale riecheggiò la sua voce insieme a qualche rumore di ante aperte e cassetti messi sotto sopra “Il modo in cui camminavi”
Tenzou annuì fra sé.
Kakashi tornò e si inginocchiò di fronte alla poltrona dove il moro era seduto, trafficando con delle garze ed un unguento.
“Chakra?” chiese mentre si ungeva di poco la mano del liquido denso.
Tenzou annuì, imbarazzato. A volte si chiedeva fin dove arrivasse l’esperienza del suo senpai. Quante morti in battaglia aveva dovuto vivere, quanti moribondi vedere…
“Manipolava il chakra per combattere” spiegò, scrutando l’uomo dai capelli argentei.
La mano di Kakashi si posò sulla ferita e cominciò a spalmare la crema. Tenzou strizzò gli occhi una volta, involontariamente. Bruciava da pazzi, ma non voleva sembrare così debole davanti all’altro.
“Scusa se ti faccio male” aggiunse il più grande, sorridendo un po’ sbilenco “Ospedali mai, eh? Voi ANBU…” continuò.
Tenzou ridacchiò “Ne parli come se non ne avessi fatto parte”
Un sorriso apologetico toccò le labbra di Kakashi “Touché”
Era bello potergli guardare il volto; illuminato dalle luci fioche era elegante, con i suoi angoli smussati, palpebre lisce, labbra rosee. Quasi etereo nonostante la mascella mascolina e il naso leggermente ondulato da quello che doveva essere il risultato di una vita di cazzotti in faccia.
Era bello, decise Tenzou.
Kakashi finì di spalmare l’unguento e prese a srotolare una garza.
“Alzati per piacere” disse, gentile.
Il moro obbedì senza fiatare. In effetti, il fiato un po’ gli venne a mancare quando Kakashi lo abbracciò, praticamente, ma solo per permettere alla fascia di avvolgergli tutto il perimetro del busto, così da stringere la ferita e non lasciarle adito di aprirsi.
Con le mani impacciate fece un fiocchettino con i lembi della garza immacolata, e poi guardò il suo lavoro, soddisfatto.
Tenzou guardava ancora verso la finestra. Sembrava volesse davvero evitare di guardare l’altro jounin, ma in realtà era la sua schiena muscolosa coperta dal maglioncino che scrutava, riflessa nel vetro.
“Kakashi…” alitò, prima di guardare il pavimento “Grazie…”
L’altro gli sorrise, poi gli scompigliò un po’ i capelli in quello che sembrava un gesto quotidiano.
“Resti qui per la notte” disse, con una nota di rimprovero nella voce “Nevica, e poi dovresti stare fermo per un po’, o quel fianco potrebbe peggiorare. Domani faccio passare Sakura, il ruolo da infermierina non mi si addice, ma per te per un po’ l’ho adottato” disse Kakashi, ammiccandogli simpatico sull’ultima parte.
Poi lo prese per mano e lo guidò lentamente verso la camera da letto.
Tenzou era inerme, si lasciava trascinare da Kakashi, troppo impacciato per opporre qualsivoglia resistenza. Si lasciò persino spingere con dolcezza sul letto, imboccare le coperte e mosse solo la testa in negativo quando Kakashi gli chiese se avesse fame o sete.
Poi guardò l’uomo vagare un po’ per la stanza, posando un libro nello scaffale e tirandone fuori un altro, spogliandosi velocemente della maglia, e scompigliandosi i capelli.
Quando Kakashi spense la luce e si infilò sotto le coperte accanto a lui, non poté fare a meno di irrigidirsi un tantino.
“Dai” disse l’uomo con uno sbadiglio “Smettila di sentirti poco a tuo agio. Non mi fai prendere sonno”. Il tono era quasi di minaccia, quindi Tenzou si sistemò meglio nel suo posto e cercò di addormentarsi.
Un piede caldo cozzare quello gelido di Kakashi.
“Scusa” mormorò concitato l’anbu.
“Mhm…sei caldo, Tenzou” mormorò Kakashi, mezzo addormentato, avvicinandosi un po’.
Tenzou ridacchiò “E tu sei freddo”
“Non sono freddo, ho freddo”
“Perché non ti metti una maglia?” bisbigliò in risposta, nel silenzio, il moro.
“Perché non dormo con maglie. Mh. Beh, a mali estremi..” Non finì neanche la frase che abbracciò (attento alla ferita) Tenzou, come fosse un peluche.
“Maa, Tenzou, ora sì che posso dormire”
“Mi soffocherai nel sonno?”
“Mh, in effetti sento che manca un ultima cosa” disse pensieroso.
“Cosa? Un paio di calzini?”
“Beh, no”
“La sveglia! Non l’hai impostata, ecco perché fai sempre tardi” provò il moro, un po’ nervoso dalla vicinanza dell’altro – e infreddolito.
“No, neanche questo. Ah!”
Si issò sui gomiti portò la bocca vicina a quella di Tenzou, che ringraziò il semibuio  interrotto dai raggi lunari, altrimenti l’altro avrebbe visto il suo estremo rossore.
“Un bacio della buona notte, infermo” chiese Kakashi aspettando, mentre lo guardava negli occhi.
“Scusa?”
“Baciami” chiese, con un roco purr alla gola.
Tenzou s’avvicinò alle labbra dell’altro con le sue, per poi sfregarle timidamente sulla bocca di Kakashi.
Quando si staccò l’altro ridacchiava.
Schioccò la lingua in un suono negativo, poi s’avvicinò di nuovo e lo baciò, inumidendo le labbra di entrambi in un bacio tenero sul muso.
“Molto meglio” gracchiò arrendendosi, e posando la testa sul cuscino. Certo, non prima di punzecchiare una mano dell’altro fra le lenzuola e mormorare, nel dormiveglia, “Non mi far spaventare più”.



   
 
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