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Autore: misspongibobbi    27/12/2012    2 recensioni
“Sai, a volte vorrei che non ci fossimo mai conosciuti” ammise Harry con un groppo alla gola “sarebbe stato tutto più semplice e meno doloroso per entrambi”. Detto questo, si lasciò andare ad un pianto liberatorio così forte da farlo scuotere in una serie di violenti spasmi.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Trust me, Harry


“Louis, io non ce la faccio più!” tuonò all’improvviso  Harry rompendo il silenzio imbarazzante che riempiva la stanza in cui si trovava. Non appena pronunciò quella parole, sentì il suo stomaco e il suo petto diventare sempre più leggeri e gli occhi riempirsi silenziosamente di lacrime.

Louis sobbalzò non per ciò che si sentì dire, ma per la forza con lui il riccio quasi gridò quella manciata di parole. Stavano lottando entrambi da quasi due anni, ma sapeva benissimo che prima o poi uno dei due sarebbe esploso. A quanto pare quel qualcuno era proprio il suo più caro amico.

“Harry, ti prego” lo implorò Louis come se lo stesse supplicando di non proseguire “lo so, e sto male anche io per questo. Ma ti prego, non dire altro”. Non era psicologicamente pronto a sostenere una discussione del genere, dopo così tanti avvenimenti.

“E’ da un anno e mezzo che sono costretto a non dire altro, Lou!” gridò il riccio sull’orlo dell’esasperazione “Non credi che mi sia stancato di fare come vogliono gli altri? Di comportarmi in base alle aspettative delle fans? Non credi che meriti di aprire la bocca una volta tanto per dire che tutta questa situazione mi fa schifo e mi fa soffrire?”.

Una lacrima scivolò indisturbata sulla guancia di Harry, seguita da altre piccole gocce salate che in poco tempo gli inondarono il viso. Ma lui non fece alcun lamento o singhiozzo: era troppo esausto anche solo per frignare e piangere come un bambino. Ogni lacrima rappresentava una debolezza, una paura, un’incertezza che pian piano scivolavano, pur restando intrappolate nei suoi pensieri.

Louis si avvicinò appena al viso del suo amico per cacciargli le lacrime col pollice. Inizialmente Harry si ritrasse sentendo quel tocco delicato sulla sua gota arrossata e vulnerabile, ma poi cedette e si lasciò cullare da quella delicata carezza.

“Lo so che non è facile per niente, Harry” sussurrò Louis come se stesse cantilenando una sorta di ninnananna “èd è normale la tua reazione. Avevi bisogno di sfogarti, tutto qui. La pressione esterna sta diventando asfissiante anche per me”.

“Sai, a volte vorrei che non ci fossimo mai conosciuti” ammise Harry con un groppo alla gola “sarebbe stato tutto più semplice e meno doloroso per entrambi”. Detto questo, si lasciò andare ad un pianto liberatorio così forte da farlo scuotere in una serie di violenti spasmi.

Il suo amico spalancò gli occhi azzurri con aria incredula. Una delle persone a cui teneva di più al mondo gli aveva appena detto che sarebbe stato meglio se non si fossero conosciuti? Un brivido di rabbia misto a determinazione lo spinse a prendere i polsi del riccio e a stringermi più forte che potesse.

“Harry, guardami” disse Louis con voce ferma e decisa “Alza subito la testa”.
Il riccio scosse sommessamente la testa ancora bassa. Attraverso i ciuffi di capelli che gli coprivano parzialmente il viso, Louis riuscì a vederlo mordersi le labbra così forte che non si sarebbe sorpreso se le avesse viste sanguinare da un momento all’altro.

Più deciso come mai, liberò una mano da uno dei due polsi e gli sollevò il viso avvicinandolo pericolosamente al suo “Harry, ho bisogno che ti mi ascolti” mormorò con la voce tremante, ma cercando di non perdere quel tono autoritario “Devo sapere che tu mi stai ascoltando”. Per risposta, Harry annuì appena. La testa gli pulsava dolorosamente, ma era intenzionato a sentire ogni singola parola che Louis aveva intenzione di dirgli.

“Devi essere forte, Hazza” cominciò il suo amico accarezzandogli il viso “devi superare tutti questi ostacoli altrimenti finirai per morire dentro. Morirei io stesso al solo pensiero di perderti, amore mio”.

Harry lo guardò con aria stupita e incredula. L’aveva veramente chiamato “Amore mio?” o era stato uno brutto scherzo della sua vivida immaginazione?

“Si Harry, amore mio” confermò Louis come se gli avesse letto nel pensiero “E lo urlerei a tutto il mondo se ne avessi la possibilità, credimi. Voglio che tutti comprendano il nostro rapporto, che vadano oltre gli stereotipi bigotti di cui è composta la società. Voglio che tu sia felice, non mi importa se con me o con un altro ragazzo o ragazza: tu sei più importante di tutto ciò. Dobbiamo solo stringere ancora un po’ i denti, lottare e poi saremo liberi di essere noi stessi. Fidati di me, Harry”.

Harry, non appena sentì quelle parole, si avventò con poca delicatezza sulle labbra del suo amico avvolgendole in un lungo frenetico bacio. Era da troppo tempo che non sentiva quelle calde e umide labbra sulle sue, e quella sensazione lo fece sentire completo e felice. In quelle quattro mura, baciandosi su quel pavimento, si dimenticarono chi fossero, quale fosse il loro lavoro, i tabù, le costrizioni e cosa fosse sbagliato e cosa fosse giusto. Mandarono all’aria le coperture, i pettegolezzi e tutto il resto, perché stesi su quel pavimento c’erano solo loro due e il loro amore.

Una volta staccati, Louis cercò di dire qualcosa, ma Harry lo interruppe con un dolce bacio a fior di labbra “Lo so, Lou” sussurrò ancora sul suo viso “Anche io. Da morire”.



Occhi a me, yo
Si, ho sentito il bisogno fisico di scrivere questa shot leggendo tutti i #larrystylinsonfacts. E si, credo che Larry Stylinson esista. Amicizia, amore, cotta, legame saldo? Chiamatelo come acciderboli vi pare, ma sono certa che esiste. Non ho scritto questa shot con lo scopo di farmi insultare, ma ogni critica (possibilmente sulla storia e non sulla coppia) è ben accetta. Alla prossima storia, Mary.
   
 
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