Dal
titolo potrebbe ispirare un finale alla Rambo, non ci
sperate o almeno non ci contate troppo, non è proprio il mio genere. Cercherò
di inserire tutto al suo posto per far contenti, spero tutti, coloro che hanno
seguito, letto, o semplicemente sbirciato la mia FF.
Ve ne sono grata ragazzi, i ringraziamenti a dopo, un ultima
cosa, vorrei che mentre leggeste il mio ultimo capitolo, vi figuraste
davvero le scene che cercherò di narrare con tutti i dettagli possibile, io
faccio sempre cosi per godermi appieno quello che sto leggendo, sarebbe per me
un onore se riuscirei realmente a farvi viaggiare con la fantasia. Ora
gustatevi quest’ultimo capitolo intitolato:
Solo
per Amore – Lo Scontro Finale –
Notte insonne come era giusto che fosse, il mio pensiero, le
mie mani fremono sulla mia fredda compagna.
Dopo settimane, siamo arrivati a destinazione, il mio treno
è arrivato al capolinea e devo scendere ed affrontare tutto quello che mi ero
ripromesso, per lei…
Anche se la sua opinione mi ha fatto intendere che non era
d’accordo. Teme per me, ma non deve, so che io avrò la sua vita, fosse l’ultima
cosa che riesco a portare a termine. Non riesco a prendere sonno…
Nemmeno uno di quei dvd
soporiferi di Kaori riesce ad alleviare la mia pena,
“Domani è un altro giorno” mi ricorda semplicemente che domani, accadrà quel
qualcosa che potrò definire solamente: la fine di tutto.
Vago incessantemente per la casa, come fossi un paziente in attesa di essere chiamato dal dentista, ansia e una
specie particolare di paura mi inondano, coprendomi letteralmente. Con i miei boxer neri, cioè nudo come un verme, mi ritiro sul
balcone. L’aria gelida mi inonda non appena tiro su la persiana e apro il
battente, colpendomi con la violenza di una delle martellate di Kaori. Aspiro a pieno quell’aria
pura, carica di pioggia, come fosse l’ultima volta.
L’aspetto negativo di me sicuramente sta venendo fuori, nei
momenti peggiori è sempre cosi, una preparazione interiore per affrontare il
nemico al meglio. Eppure ora non c’è nessuno, che possa tramutare il mio
pessimismo in ottimismo, lei sapeva come convincermi che ero il migliore.
Sento le mie dita intorpidite dal freddo, un minuto in più
e divento un povero scemo immobile nella mia espressione demente. Una brutta
figura per la mia immagine di “Sweeper”.
Dio Santo ma che mi salta in mente, “La mia immagine”? Sono
rimasto l’egocentrico ragazzo scemo di sempre,allora,
non ho perso davvero la mia stupidaggine. Ci speravo proprio.
Do un ultimo sguardo alla bellissima e cupa Tokio, immaginando
l’indomani successivo che sarebbe stato lo sfondo del
mio scontro finale. Le luci delle case, però, riesco ad infondermi coraggio,
c’è ancora qualcuno, qualche famiglia disperata in cerca del mio aiuto per
ritrovamenti, coinvolgimenti equivoci. Non potrei mai rimanere da solo davvero,
una persona, anche fosse l’unica nel mondo avrà sempre necessità di chiedere un
mio intervento. Devo capire che il mondo, da quando lei…lei…Dannazione…non è
più accanto a me, non è finito realmente come il mio subconscio voglia farmi
credere, devo svegliarmi dal mio torpore e tornare tra i vivi!
Ora sento che il sonno, dopo queste
congetture filosofiche, sia intervenuto in mio soccorso e gliene sono
grato. Rientrato dal balcone richiudo le persiane, e mi incammino verso il
letto che si trova proprio davanti alla finestra, mi ci abbandono pesantemente,
dedicando un ultimo, piccolo pensiero, a colei che amo sopra ogni cosa, sopra
la mia vita:
“Kaori, buonanotte.”
Come risposta, una folata di vento scompiglia i miei, già scarmigliati,
capelli. Un sorriso, come fossi un bambino che ha ricevuto dalla mamma il bacio
della buonanotte, si stampa sul mio viso stravolto e mi lascio andare
all’ignoto che avrebbe colmato il mio dolore, in quelle ore di pace avrei
trovato la mia Kaori ad attendermi, lo sapevo e…Ero
felice.
*****……*****…….*****…….*****……******…….*****…….*****……*****……*****……*****…..******…
Mi risvegliai il mattino seguente, come rinsavito di
tutta la mia forza e la volontà di farcela.
Come se la notte avessi bevuto sangue e che fossi
ritornato a nuova vita. Strana ed euforica sensazione, per un giorno nefasto
come questo.
Mi alzo, ed ho la sensazione che oggi sia un giorno normale, con delle
faccende ordinarie. Sicuramente il contrario. Sollevo la coperta, e per mia
sfortuna, senza rendermene conto, il primo piede a toccare terra è il sinistro.
Per me significa che qualcosa di straordinario, o di straordinariamente brutto,
dovrà accadermi durante la giornata. Quindi questo può significare solamente
che oggi, davvero, finirà tutto.
Mi metto a sedere, con le gambe aperte e le
braccia appoggiate alle ginocchia che cingono il mio capo, nell’intento di
tirar fuori tutti i presagi negativi, che andavano volteggiando nella mia
mente. Tutto inutile, lo scuotermi è servito solo a peggiorare la situazione,
era ora di alzarmi. Con una poderosa spinta mi ritrovai in piedi, con voglia o
contro, io quel giorno dovevo uscire di casa e compire il mio fato.
Il mio sguardo si addolcisce profondamente, quando i miei
occhi ,gonfi di
sonno, si rispecchiarono nel vetro della foto di Kaori.
Mi avvicino con fare solenne, e schiocco un gentile bacio sulla sua immagine
come fosse un buongiorno dato a quella splendida
creatura, che in terra si chiamava Kaori, ma che da
quando è li hanno imparato a denominarla: Angelo della Vita.
So che non dovrò cercare Falco a lungo, non è il tipo da
nascondersi. Lo troverò al Cat’s Eyes,
e per il bene di Miki troverò un posto che sia adatto al nostro scontro. Non deve vedere, perché so che
farà di tutto per fermarci, ed io una volta che avrò
incrociato lo sguardo di Falco vi rimarrò saldamente attaccato fino a
che non vedrò la luce lasciare i suoi occhi.
Crudele e spietato, questo le caratteristiche che dovrò
adottare durante lo scontro per ottenere quello che la mia volontà reclama da
tempo, vendetta.
Nemmeno il tempo di una doccia che già sono fuori, con il
mio giubbotto di pelle e la pistola che mi fa da scalda
cuore, è come se la sentissi pulsare, lei come me, freme.
Con meno fatica del giorno prima,
riesco a mettere subito a moto la mia 125 e mentre aspetto che la serranda sia
arrivata al limite, getto uno sguardo sul telo, che la sera prima voleva
coprire la mia moto, per mano della mia Kaori. So che
lei non approva ma sono convinto che non mi abbandonerebbe
mai. Indosso i miei occhiali, un ultima accelerata ed
ecco che mi trovo sulla strada.
Nemmeno questa volta rispetto i divieti o semafori che siano, devo
concludere al più presto questa faccenda. L’aria gelata invade la mia faccia
come una secchiata d’acqua gelida, sento che il mio naso incomincia a diventare
insensibile, come quando ti si addormentano le gambe. Non mi importa ed io
continuo ad aumentare la velocità.
Arrivo davanti al loro negozio e mi fermi di botto.
Osservo la simpatica insegna, Miki mi dispiace.
Nel frattempo che il mio istinto indugiava sul da farsi,
ecco che la tipica porta scorrevole si apre e nel ombra
si staglia l’enorme, inconfondibile, figura di Falco. Sapeva che sarei arrivato
e non ha perso tempo vedo. Mi fa un cenno di assenso con il capo. E’ ora.
Apre lo sportello della sua jeep e mi fa segno di
seguirlo. Accetto di buon grado, anche lui, come è giusto che fosse, ha pensato
alla sua Miki.
Mentre faccio per partire, un urlo straziante riecheggia
nell’aria riempiendo il vuoto silenzio del mattino. Non gliel’ha detto.
“FALCO TI PREGO!!PENSA A TUO
FIGLIO! NON MI LASCIARE!”
La mia espressione muta terribilmente al suono di quelle
parole, un figlio? Stanno per avere un bambino. Mio Dio cosa sto facendo?
“Ryo, andiamo.”
Sono incerto, ma non ho scelta. Sento che Miki sta scendendo frettolosamente le scale, per quanto le
è possibile, la sento gridare disperatamente di aspettarla.
“Ti prego Ryo…”- disse
tristemente Falco-
La sua richiesta di supplica mi colpisce nel profondo, io
rispetto Falco, pure se ha causato la mia infelicità e quindi senza obbiettare
gli lancio uno sguardo di mera approvazione. Mi odio profondamente per quello
che sto facendo.
Partiti; e proprio nel momento in cui stavamo svoltando
sento un ultimo, disperato, urlo provenire da Miki. Girato
l’angolo ci ritroviamo a correre per le vie della città, vuota, un silenzio
mortale mi afferra le viscere. Non so più davvero che fare. Il mio egoismo
potrebbe togliere il padre ad un bambino, non può soffrire a causa mia. Ormai è
tardi per i ripensamenti.
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Il posto in cui mi ha portato è lo stesso in cui, mi
scoppia il cuore al solo pensiero, è lo stesso in cui lei si è sacrificata
perché questa scelta? La mia forza viene meno, la pozza del suo sangue, seppur
quasi del tutto scomparsa, si staglia davanti a me.
I miei occhi, come fossero
inondati di polvere incominciano ad indebolirsi e li chiudo per non far uscire
niente che non sia gradito, non devo cedere ora.
Eppure, sento qualcosa, un blocco. Non ce la faccio…
“Allora che fai? Il tuo tenero cuore sta rimuginando
sulle parole della mia Miki?Combattiamo. Noi
conteremo fino a dieci e da allora potremmo usare qualsiasi arma a nostra
disposizione, nessun limite di tempo, una regola soltanto il nostro ‘duello’ avrà
termine con la morte di uno di noi, altrimenti dobbiamo continuare. D’accordo?”
Vorrei poter reclamare, tuttavia, per difendere il mio orgoglio
ho semplicemente aggiunto:
“E sia!Incominciamo…Uno, due,
tre…”
Mentre conto, Falco prontamente inizia a correre in un
punto preciso, sicuramente ha qualcosa in mente, ma non riesco a ragionare, non
riesco ad essere me stesso, non riesco a rintronare il freddo mercenario di una
volta. Sarà davvero la fine per me oggi? E’ questo quello che Kaori voleva dirmi, non l’ho ascoltata ed ecco le
conseguenze, avrò una morte da vigliacco per non aver reagito agli attacchi di
un neo-padre. Non posso far soffrire altre persone, non riuscirei davvero più a
sopportarlo tanto vale che oggi sia io a morire almeno raggiungerò Kaori.
Dall’altra parte della bilancia però abbiamo la mia
vendetta, la vita donatami da Kaori, non posso
gettarla. Devo combattere, sento che un po’ della mia forza torna ad aiutarmi,
eppure ho il sentore che riuscirà a mettermi alle strette presto, non sono in
me.
“…Sette, otto, nove…Ci siamo…DIECI!”
Il cambiamento è stato repentino, di una velocità
assurda. Dalla quiete assoluta alla tensione che ha ingrassato l’aria. Anche io
incomincio a correre. Lo vedo è nascosto dietro un albero, prendo la mia fredda
compagna, la impugno saldamente e sparo un colpo verso l’albero per farlo
uscire allo scoperto. Non voglio ucciderlo, dannazione.
Lui riprende a correre da un lato, e mi infervoro quando nella sua mano vedo un telecomando. Ha
messo della trappole.
“Maledetto!”-gli urlo contro-
“Ogni mezzo ricordi?”-accenna
nel suo tono più ironico-
“Con la mia amica non ho bisogno di trucchetti!”
“Vediamo che sai fare, si incomincia a ballare!”
Una forte esplosione mi sbarra la strada, la evito con
facilità buttandomi dietro un riparo improvvisato, predo la mira e sparo contro
Falco è talmente grosso che non posso sbagliare. Come pensavo l’ho colpito, ma
prima di atterrarlo mi ci vorrà almeno due caricatori, è un elefante. Rimango
con il fiato sospeso nel mio nascondiglio aspettando la prossima mossa. Sembra
che anche lui stia facendo altrettanto, ma non mi attirerà in uno dei suoi
scherzetti, sarò più furbo. Sempre inchinato mi dirigo furtivamente più vicino,
sempre più vicino, ecco mi ha visto…
Con un colpo preciso gli faccio saltare il telecomando
dalle mani. In preda all’eccitazione del momento e all’adrenalina che
sovraccarica il nostro corpo, come fosse un giro sulle montagne russe, ci
dirigiamo tutti e due nella stessa direzione per afferrare il telecomando.
Prima di arrivare a destinazione, sparo un colpo e distruggo del tutto il
telecomando. A raffica tutte le trappole scattano e ci
ritroviamo, tutti e due, in mezzo ad una bufera di esplosioni a catena.
Corriamo per uscirne ma ne rimaniamo tutti e due
feriti. Nel mentre di uscire dalla coltre di fumo, i nostri sguardi si
incontrarono accennando ad un sorriso di sfida. Non siamo affatto cambiati.
Riprendo in mano la mia pistola, altri tre colpi e per un secondo sarò
vulnerabile, lui lo sa benissimo. Con mia sorpresa si tuffa in una specie di
cespuglio e ne tira fuori, con sommo orrore, un bazooka, tipico del suo
arsenale. Lui si scioglie dalla corsa, ma io proseguo rimanendo senza fiato, mi
appoggio su di un muro, cosi facendo per un attimo mi sono riguadagnato
l’ossigeno. Se solo avessi previsto che lui era pronto. Io non sono Ryo,ora non riesco ad attuare
strategie di nessun genere, già mi sento sconfitto. Con aria salda mi convinco
che ce la posso fare.
Sentendo i suoi pesanti passi, mi capovolgo a terra e mi
ritrovo davanti a lui è un attimo e…
“Boom, boom, boom!”
Tre colpi sono partiti dalla mia Magnum,
il suo bazooka è a terra. In quel frangente di secondo sentivo che dovevo
sbrigarmi a ricaricare e mentre io mi accingevo a farlo lui da sotto la sua
tuta mimetica tira fuori una 44 magnum
e me la punta contro. Un attimo e tutto, la speranza,
la mia vittoria, la sua, si dissolse…
Quando ormai tutti e due eravamo in procinto di spararci
ecco che, con una corsa sfrenata, vedo apparire Miki,
anche se la pancia è invisibile, ha pur sempre un bambino dentro di lei,eppure riesce a correre, deve averci seguito con la
macchina, ma che cos.... Il mio orrore sopraggiunge del tutto quando Falco
spara un colpo, ed ecco li, che la sua donna, la sua Miki,
si mette in mezzo a noi, piena di lacrime e di dolore, apre le braccia e fa
scudo con il suo corpo. Mio Dio cosa abbiamo fatto? Il suo corpo colpito dal rinculo
del proiettile cade con un tonfo orribile, e la sua aria, come in precedenza
quella della mia Kaori, è soddisfatta di aver salvato
noi dalle fiamme dell’inferno, non voleva che ci uccidessimo a vicenda e a
pensarci era tremendo. La mia ira mi ha del tutto accecato. Kaori
mi aveva avvertito! Ora non può morire per causa mia. Come fosse
una moviola di un film d’azione ci muoviamo tutti e due contemporaneamente, sul
nostro volto si legge la disperazione, e sul suo soprattutto, la distruzione
totale. Rimango in piedi ad osservare la scena straziante. Le donne innamorate
hanno un solo pensiero: salvare il loro uomo dal disfacimento, questa dolce
ragazza ha sacrificato la sua vita per lui. Ma io l’avevo vista e potevo
fermarla in tempo, ma non ci sono riuscito.
Una lacrima bagna la mia guancia asciutta.
Istintivamente il mio sguardo annebbiato passa dal viso
stravolto dei due innamorati alla sua pancia. Il bambino deve essere salvato.
Nella confusione nessuno dei due ha chiamato
un’ambulanza. Mi precipito sulla moto e prendo il mio cellulare, praticamente
mai usato! Compongo il numero, ed io in preda alla tristezza più nera ordino , come fossi ancora al comando delle truppe in America
Latina, che un’ambulanza arrivi subito sul posto. Mio Dio cosa ho fatto?
Mi avvicino silenziosamente a Miki
e Falco, non dico niente per disturbare la loro intimità e mi volto. Incomincio
a piangere, tutto il dolore trattenuto in questo mese esce fuori come uno tsunami e mi ritrovo investito
in pieno. Per la mia arroganza l’ho uccisa.
“Ryo, so cosa stai pensando, ma
io non sono come te.”
Le mie lacrime si bloccano di getto, la sua frase mi ha
colpito profondamente e mi ritrovo a dargli ragione e con la voce più ferma che
potessi permettermi gli rispondo:
“La mia vendetta finisce qui Falco.”
Avvicino la pistola alla tempia, ma quando vado per
premere il grilletto mi ricordo che li ho consumati tutti, nemmeno un proiettile
per togliermi la vita. Cado in ginocchio in preda la dolore.
Comincio a battere con i pugni per terra, e a maledirmi. Quando una flebile e
dolce voce mi sussurra:
“Ryo, non abbatterti, sento che
la mia ora non è ancora giunta, per me e per il mio bambino. Falco ha bisogno
di me.”
Mi rimetto in sesto lentamente e giro la testa per
guardarla, il proiettile di Falco le aveva colpito una spalla. Kaori l’hai salvata.
“Si Ryo, ma come tu ben sai, io ora
dovrò sparire del tutto. Il dovere di proteggerti è stato compiuto, ora il tuo
cuore è libero di tutto, di odio rancore, vendetta…Vivi la tua vita amore mio. Addio…”
No non posso lasciarla
andare cosi…
“KAORI!!!!!!!!!!!!!!” – il mio
grido di dolore si diffonde per tutta la zona della nostra battaglia-
Riprendo a piangere, silenziosamente ma
ininterrottamente. Avevo allontanato l’amore della mia vita, senza nemmeno
dirle i miei sentimenti. Ero riuscito a rovinare tutto.
Il rumore della sirena dell’ambulanza si faceva via, via
sempre più vicino, un piccolo sollievo si infonde nel mio cuore. La perdita,
per la seconda volta, di Kaori mi prende nel profondo
e non riesco ad essere sollevato come dovrei. Il mio desiderio di vendetta,
odio e rancore verso Falco erano svaniti. Sapevo che lui le voleva bene. Mentre
si alza e prende con sublime delicatezza la sua Miki
gli dichiaro, come fosse un peso che mi cingeva il
cuore:
“Faclo ti perdono.”
Lui si volta verso di me e mi sorride, e mi ringrazia
dicendo:
“Era ora. Io le volevo bene lo sai…”
“Ora l’ho capito, anche se in ritardo.”
Lo lascio con il nostro solenne saluto, lui ricambia pure
se in difficoltà evidente. Un largo sorriso si spalanca sul mio volto e lo vedo
allontanasi per raggiungere l’ambulanza. Vi sale, con lei stretta la petto, e scopare con le sirene spiegate.
Rimango da solo, di nuovo, con il mio rimorso. Era ora di
compiere quello che dovevo da tempo…
******……*****……******…….******……*****…….*****…….****.*……*****.*………******…….******…….**********…….******
Mi dirigo deciso verso la camera di Kaori,
era ora di sapere…
Apro il solito cassetto, e con una mossa decisa afferro
il diario e mi siedo sul suo letto. Come se temessi le sue parole apro
lentamente il diario. Con mia somma sorpresa scopro che il diario è vuoto.
Un’altra lacrima solca il mio viso, quel giorno ormai
l’avevo passato piangendo.
Nello stesso istante in cui la mia piccola e precaria
compagna abbandona il mio viso, e si posa sulla pagina vuota inizio a
intravedere qualcosa, che mano, mano, scorrendo, si fa sempre più completa.
Inizio a capire qualcosa ed inizio a leggere:
Caro Ryo,
Questo, come puoi
ben vedere è il mio ultimo saluto a te…Mio unico amore.
So che la tua vita
è stata difficile, triste da quando la mia presenza ti
ha abbandonato, eppure devi rallegrati del fatto che tu farai del bene, a molte
persone.
Pensa a me quando ti
sposerai, dedicami, ti prego, un piccolo pensiero in quel giorno cosi felice
per te.
Per me sarà come sentirmi la tua sposa.
Non abbandonare mai i nostri ricordi, quelli
che hanno caratterizzato la nostra vita insieme.
So che per un periodo ti sentirai straziato,
perché anche la mia presenza spirituale sparirà del tutto.
Non disperare mai, perché nel tuo cuore io
sarò sempre presente, finché tu lo vorrai.
Il mio sorriso, il mio ricordo rimarrà vivo
dentro te. Voglio donarti, come regalo di nozze anticipato, una vita appassionata, piena di emozione
per farti ricordare che persona meravigliosa sei e che il diritto di vivere
felicemente te lo sai meritato, dal giorno in cui sei nato, perché sei sempre
stato destinato a grandi cose, ed io Grazie a Dio, sono riuscita a viverle,
anche se per un breve periodo, Gli sarò sempre grata per avermi dato, anche
solo la possibilità, di starti accanto. Non sentirti più in colpa perché il mio
gesto è stato fatto Solo
per Amore, l’amore che provo per te.
Ovunque tu sia io sarò con te. E quindi, Ryo, mio grande amore, io ti saluto con tutto il caloroso
affetto che mi è possibile. Con questo concludo, la nostra vita insieme…
Ricorda però che questo è solo l’inizio di una grande avventura insieme. Ti amo.
Con amore la tua
Testolina Matta.
Ps: Se mai ti dovesse nascere una femmina,
senza presunzione, vorrei che il suo nome fosse Kaori,
per non farti dimenticare mai che qualcuno ti abbia amato
con tutta se stessa donando la sua umile vita per un grande scopo. Far vivere
la persona amata è una grande vittoria. Sii te stesso,
sempre…
Addio mio Ryo.
Guardo su, verso il soffitto, e chiudo gli occhi per
sentire gli ultimi attimi della sua presenza, le lacrime ormai hanno del tutto
invaso il mio corpo e come fosse una forza
involontaria non riesco a smettere. Prima che se ne vada,
però, voglio dirle quello che avrei dovuto da tempo.
“Kaori, ricordi che avevo una
cosa in sospeso da dirti?TI AMO. Addio e abbi fede quando ti dico che: non ti
dimenticherò mai. MAI!”
Non aggiungo altro, so che quelle parole erano cariche di
tutto, il mio puro e sincero, amore.
So che mi ha ascoltato perché vedo che la tenda si muove
leggermente, se ne è andata per sempre. E io sorrido al mio futuro, non dispero
perché so che un giorno rivedrò il suo sorriso e allora si, in quel momento
capirò il vero senso della mia vita: Aver avuto la possibilità di amarla profondamente
e di questo, ringrazio il Fato, per avermi fatto incontrare l’Angelo della
Vita, la mia vita…
******…….******…….******…….******………*******……..*******……..******……..******……..*******………*******…….*****…...
“Ora a letto però!”
“Ma papi!Dai dimmi come è andata a finire.”
“Quello è ancora da definire e ci riuscirò grazie a te, Kaori. E a tua madre ovviamente.”
“Vabbene, papi lo sai che ti
voglio bene?”
“Certo! Anche io piccola testolina matta”
Il ricordo di lei, dopo tutti questi anni è rimasto
ancora vivo dentro di me, perché l’amore per lei, dopo 15 anni dalla sua
scomparsa, è rimasto ardente dentro il mio cuore. Curo il ricordo di lei
raccontando alla mia bambina la storia della mia vita, che tanto l’appassiona.
Mia moglie è gelosa, ma quando mi sente raccontarla sorride sempre. Sa che non
ha motivo di esserlo, perché ora il mio amore è per lei .
Oggi è il 15 anno della sua morte, ora riesco a dirlo
senza balbettare, e la ricordo sempre, insieme a Falco e Miki
tramandando il suo atto di eroismo cosicché sia di esempio ai nostri figli e
alle generazioni future, per non dimenticare mai che l’ amore
è più forte di tutto, persino della morte.
Abbraccio la mia Kaori,
tenendola stretta. In lei vedo tutto l’ardore e la passione del mio primo
amore, scommetto che un po’ del suo caratterino l’ha trasmesso alla mia
piccolina. Io ringrazio di avermi dato il dono di questa splendida bambina,
ogni giorno.
La sua foto è sul mio comodino e le faccio l’occhiolino,
come fosse davvero presente…E stranamente viene
ricambiato, vaneggio?
Beh con lei non c’è da meravigliarsi no?...
“Marica!!!Vieni
dobbiamo dare il nostro saluto a Kaori.”
“Eccomi! Sono pronta!”
Concedo un ultimo sorriso alla foto di Kaori prima di sparire, nel profondo abbraccio che dedico
alle mie ragazze, donatemi dal regalo di Kaori.
Grazie.
Questa è davvero la fine, niente sequel, niente finali alternativi. E’ davvero la fine di
tutti, della mia dorata FF a cui ho donato parecchi
mesi per poterla completare adeguatamente. Mi viene da piangere, ma spero che
tutti coloro che hanno letto, soprattutto Lisa (Larz)
e Sita, abbiano apprezzato il mio finale. Aspetto il vostro commento.
DISTRUGGETEMI!!!!Mi dispiace di dovervi salutare!
Ormai mi ero affezionata a questa vicenda tra il grande Ryo
e la dolce Kaori, GRAZIE MILLE RAGAZZI!!!!!!A TUTTI NESSUNO ESLUSO!!!ANCHE SE AVETE SOLO LETTO PER
ME E’ UN ONORE IMMENSO AVER POTUTO SCRIVERE PER VOI. SPERO DI AVER TRASMESSO I
MIEI SENTIMENTI IN QUESTA FF, CI HO MESSO MOLTO IMPEGNO EPR COMPLETARLA! ORA
PASSIAMO AI RINGRAZIAMENTI DELLE MIE SPLENDIDE AMICHE!
LISA: Anche questa è finita, sono contenta di aver percorso
questo lungo viaggio in tuo compagnia perché in alcuni
momenti sei stata indispensabile per andare avanti nel mio lavoro(come Sita
d’altronde). Grazie tantissime di avermi fatto strada, di avermi aiutato a
superare tutte le mie paure. Non ce l’avrei fatta
senza il tuo sostegno!!! Grazie infinite Amica Mia!!!!Tanto noi ci vediamo,
quindi non mi dilungo troppo, poi divento pesante!!!Ciao mia GRANDE SOCIA!!!!!!
Sita: Margherita questo è un arrivederci perché per
nessun motivo al mondo voglio perdere i tuoi commenti, le tue frasi
incoraggianti da vera amica, voglio continuare a sentire e a leggere il tuo
nome. Spero che questo avvenga davvero, perché, oltre
ad aver letto le mie FF, sei stata un supporto nei momenti di blocco o di
sfiducia. Siete state il mio sostegno. Cavolo mi viene da piange
mentre vi scrivo queste cose, non è un addio. Non sto per morire, lo so,
però è più forte di me! Ho concluso il mio primo lavoro su City Hunter, e ne
vado fiera. Grazie a questo lavoro ho anche incontrato te e di questo ne sono immensamente contenta!!!Ciao Sita!!!!Ragazza
mia non pensare di liberarti di me!!!Io sono onnisciente. Come Kaori, ti sorveglio e se vedo che non ti fai più sentire,
avvertirai la mia ira!!Faccio paura? No, non penso!!!Ciao ciccia mia!!!!!
Grazie a tutti voi!!!!!!!!
Con
immenso e sincero affetto vostra,
Marica.