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Autore: rospina    27/12/2012    1 recensioni
Bell Pallone.
Una giovane ragazza dai rossi capelli e mille difetti, con un'amica del cuore sempre fedele e attenta e un fratello che vuole fare il medico ... il resto sarà tutto da leggere e scoprire. Spero che lo facciate in tanti ...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Serena stava salendo le scale del palazzo dove viveva la famiglia Pallone. Ad aprirle la porta trovò Kendra-Franca, le treccioline non c’erano più, e avevano lasciato spazio a dei boccoli biondi. Indossava un grembiule  stava cucinando, e disse:

“Serena sei sempre più bella! Davvero, poi adesso che ti sposi sei davvero raggiante, anche se a dire il vero mi sembri un po’ sotto stress …”

“effettivamente è così, meno male che c’è Bell a darmi una mano, altrimenti non saprei davvero come fare, a proposito è pronta?”

La donna parve cadere dalle nuvole quando chiese:

“doveva uscire con te? È appena andata da Daniele, Gioia non smetteva di urlare e quindi è corsa da lei …”

“Capisco …” mormorò lei sconsolata, ma il suo sguardo fu attirato da un rumore di passi, si voltò e vide Francesco di fronte a lei. Era da quando si erano baciati che non si erano più visti. Tanto tempo. Serena era convinta che il suo cuore avrebbe taciuto, ed invece aveva iniziato a battere e scalpitare violentemente non appena lo vide. Francesco la salutò velocemente e stava per tornare in camera sua quando Franca-Kendra disse:

“può accompagnarti Francesco”

Il ragazzo non capì molto, e fu talmente preso alla sprovvista che non riuscì a chiedere cosa stesse accadendo, e mentre Serena stava già dicendo:

“Non si preoccupi signora, non è necessario …”

La donna sentenziò:

“Una futura sposa non può trovarsi da sola nelle scelte importanti della sua vita, e in fin dei conti Bell e Francesco sono fratelli, sarà per te la stessa cosa vero?” la domanda aveva un doppio senso e tutti e due colsero il significato, ma nonostante tutto, decisero di non cadere nel tranello della donna e Serena disse:

“per me è lo stesso, non voglio però che tu ti senta obbligato a venire con me se hai degli impegni fai pure”

Si infatti non posso venire, questa sarebbe stata la risposta più opportuna da dare, ma Francesco non riuscì a trattenere la sua voglia di stare con lei e disse:

“Non preoccuparti, sarò di turno stanotte, quindi sono libero, dammi due minuti, il tempo di preparami”

Serena si sedette su una sedia come se fosse già stanca, la testa le girava velocemente, non capiva cosa stesse succedendo, era come se l’ansia, la felicità e il dubbio si fossero impadroniti di lei in un secondo, confondendola e non facendole capire cosa le stesse succedendo.

Due minuti, non ci volle un secondo di più, e Francesco riapparve in cucina. Un paio di jeans sbiaditi, una camicia bianca ed una maglia bianca a righe blu sulle spalle. Prese le chiavi della macchina e volgendosi verso Serena  disse:

“Sono pronto, andiamo?”

Serena si alzò e si diresse a salutare la madre di Francesco:

“Arrivederci signora è stato davvero un piacere rivederla” e seguì il giovane sulle scale.

Salirono in macchina e si avviarono.

Bell era appena entrata in casa e dando alla madre il sacchetto della spesa chiese:

“Mamma per caso Serena ha telefonato è in ritardo” e mentre toglieva le cose dalla busta aggiunse  “controlla se c’è tutto”

“Amore metti pure tutto nella dispensa, non mi serve più … ah è venuta Serena e l’ho convinta a uscire con tuo fratello”

“cos’hai fatto?” chiese allibita la figlia

“niente di speciale tesoro, senti Serena è una bella ragazza, e mio figlio è innamorato di lei, perché non dargli una possibilità? Ho solo forzato un incontro … non c’è niente di male”

“E tu che ne sai di quello che Francesco prova per Serena?”

“Lo so e basta, ricordati che sono la mamma, e la mamma sa sempre tutto” così dicendo concluse, e si rimise a spadellare davanti ai fornelli.

Francesco stava cercando parcheggio, e mentre si guardava attorno, lui e Serena non si parlavano. Si erano detti lo stretti necessario per raggiungere il posto prestabilito. Una volta scesi dalla macchina Francesco disse:

“Senti lo so che non volevi essere qui con me, però se preferisci me ne vado … non mi piace vederti così imbronciata”

“Francesco non è per te! È che solo qualche giorno fa, tua sorella mi diceva che avrebbe seguito il mio matrimonio passo dopo passo ed ora invece già mi lascia sola”

“porta pazienza, la sua non è una situazione semplice, soprattutto ora che è all’inizio”

“Lo so, e credimi non voglio fargliene una colpa, ma lei è la mia migliore amica, è sempre stata con me, ed ora ne ho bisogno più che mai”

“Ci sono io” gli sussurrò lui

Serena lo guardò con i suoi immensi occhi verdi,e si perse. I loro sguardi rimasero incollati per un po’. Poi fu lei a dire:

“E’ meglio se andiamo, non posso fare tardi”

Raggiunsero una boutique dove creavano abiti da sposa, una donna non più giovane aprì loro la porta. Li squadrò da testa a piedi e Serena disse:

“Ho preso appuntamento per vedere gli abiti da sposa …”

La donna parve illuminarsi e disse:

“ah si! Però mia cara, a scegliere l’abito non si viene con lo sposo! Non te lo hanno mai detto?”

I due giovani arrossirono e fu Serena a rispondere:

“No! Lui non è lo sposo …”

“Già – aggiunse Francesco sfregandosi una mano sul volto – io sono, sono, come dire , sono il fratello della sua migliore amica, la testimone, quindi è un po’ come se io fossi …”

“Un fratello!” sentenziò la donna che li stava guardando

“No! No! No! Io non sono suo fratello” si affrettò a specificare lui e pensò guardandola, e non vorrei mai esserlo.

La donna rise scuotendo la testa:

“Va beh non fa niente … venite con me” li fece salire lungo una scala a chiocciola rivestita di legno, e spalancò una grande porta a specchio, e disse:

“Ecco qua, ti lascio un po’ sola per decidere se c’è qualcosa che vorresti provare, se hai bisogno chiama, questo è il campanello” e le mostrò un pulsante nel muro. I due annuirono e la donna disparve.

“beh da dove vuoi cominciare?”

Lei non rispose, Francesco la guardava in silenzio mentre rovistava fra gli stendini, dove ingombranti abiti bianchi vi stavano appesi. Non riusciva a parlare in modo naturale. Il suo cuore le impediva di essere semplicemente se stesso

“Che ne dici di questo?” chiese Serena sorridendo tenendo fra le mani un abito rosa a balze, corto, che più che un abito da sposa pareva un tutù, in coordinato aveva anche una tiara dello stesso colore:

“Ma è orrendo!” esclamò lui ridendo,e aggiunse “se hai intenzione di far scappare lo sposo  appena  ti  vede”

“Ah, ah ah, che simpatico che sei”

Non scapperei mai se solo tu fossi la mia sposa, questo fu il pensiero di Francesco, ma poi le disse:

“Sinceramente direi che sarebbe meglio trovare qualcosa di più adatto, iniziamo a scegliere dal colore che ne dici?” la tensione fra i due era svanita ed ora riuscivano a parlare tranquillamente, era come se il tempo fosse tornato indietro. Stavano chiudendo i loro sentimenti sotto chiave e li avevano coperti da uno spesso strato di ghiaccio.

Scelse molti abiti da provare, e li poggiò tutti su un divanetto, e non appena la padrona del negozio salì da lei iniziò a provarli.

Aveva indossato un abito candido, liscio senza arabeschi, con le spalle scoperte e una scollatura quadrata. Quando si presentò di fronte a Francesco dicendo:

“Che ne dici di questo?”

“Bello” fu la risposta senza entusiasmo e allora Serena si sedette al suo fianco lasciando che l’abito frusciasse:

“Francesco, ascolta io voglio sul serio il tuo aiuto per scegliere questo benedetto vestito, se ti va aiutami, altrimenti è meglio che lasci stare ed esca da quella porta” i suoi occhi verdi scintillavano, e mentre gli diceva di andarsene, in realtà con gli occhi gli chiedeva di rimanere. Si guardarono negli occhi. Francesco sospirò, e distogliendo lo sguardo disse:

“per quanto tu sia splendida, quest’abito non fa per te”

Lei le sorrise e scomparve nel camerino per provarne un altro. La donna che gestiva il negozio se ne andò per qualche istante; aveva altri clienti nel locale e li lasciò soli. E Serena chiamò:

“Signora mi può aiutare?”

“Serena, ci sono solo io, se vuoi vado a chiamarla”

“no lascia, ascolta mi aiuti a tirare su la cerniera? Questa scema si è inceppata” lei le aprì la porta del camerino dandogli le spalle nude. Lui cercò il gancio della cerniera per farla scorrere all’insù, si era incastrata con la stoffa dell’abito avorio, Francesco poggiò le sue mani gelate sulla schiena bianca della ragazza, subito si allontanò da lei come se avesse preso la scossa elettrica e si giustificò:

“meglio che vado a cercare la tipa, ho paura di rompere il vestito”

E si allontanò velocemente. Serena richiuse la porta e si sedette sullo sgabello. Quel tocco le aveva fatto vibrare le corde dell’anima. Lievi e dolci iniziarono a scenderle lacrime cristalline e si chiese:

“cosa ci faccio qui?”

Nessuna risposta. Era come se la sua mente e il suo cuore si fossero svuotati completamente. Non era in grado di darsi risposte certe, non era in grado di pensare razionalmente e non era capace di capire cosa stava accadendo. Solo una cosa era chiara nella sua mente, che ogni volta che Francesco posava i suoi occhi nei suoi, provava un turbinio di emozioni, un’esplosione di sentimenti che neppure mille baci di Fabio riuscivano a scaturire. Si alzò e si guardò nello specchio piccolo del camerino. I suoi occhi arrossati e l’abito stropicciato. Arrivò la commessa del negozio, che non fece domande vedendola triste, non era la prima sposa che aveva una crisi di nervi durante la prova dell’abito. Le tirò su la cerniera ed attese che finisse di sistemarsi. Poco dopo era già pronta per specchiarsi nei tre specchi che coprivano le pareti della piccola stanza avorio. Francesco era in piedi accanto al divano con le braccia incrociate. Il suo sguardo era spento. Ma non appena la vide i suoi occhi scintillarono. Nonostante il buio che copriva il suo cuore, la bellezza della donna che amava lo lasciò incantato. Poco importava se si stava facendo bella per un altro. In quel momento sognò che potesse essere lui il suo sposo. Le sue spalle erano appena coperte da un velo di pizzo champagne, e il bustino le scendeva liscio fino alla vita, mostrando la saldezza delle sue forme, non aveva maniche e la gonna si apriva ampia fino al pavimento, liscio come il bustino, si allargava verso e piedi. I capelli sciolti le coprivano la schiena, e due piccole rose in tinta con il pizzo delle spalline parevano cadute sull’enorme drappo di seta color avorio. Serena si voltò e disse:

“mancano ancora i guanti”

“sei meravigliosa” disse Francesco avvicinandosi a lei, le carezzò i lunghi capelli castani mentre la fissava negli occhi, non riuscì  a staccarle gli occhi di dosso, e lei chiese:

“dici sul serio?”

“Sei sempre meravigliosa, ma questo abito ti fa sembrare una dea, una principessa d’altri tempi, sfido anche la principessa Sissi ad essere più bella di te …” chinò la testa su di lei e posò le sue labbra sui capelli di lei. Si inebriò di lei e subito dopo si staccò dicendo:

“fossi in te, comprerei questo, Fabio impazzirà vedendoti”

Fabio.

In quel momento il sorriso sul volto di Serena svanì. Quel nome l’aveva riportata alla realtà. Come Francesco anche lei aveva sognato per un attimo che fosse lui il suo sposo. Ma il tutto non durò che pochi istanti. La tasca di Francesco vibrò, tirò fuori il cellulare. Si passò una mano sul volto sfregando lentamente, lesse sul display, era il numero dell’ospedale.

Rispose.

Dopo qualche attimo tornò da lei:

“devo andare, c’è un’urgenza in reparto”

Lo guardò sconsolata e disse:

“Quindi mi lasci?”

Lui le passò le mani attorno ai capelli sfiorandola appena e sussurrò un lieve

“Si” pareva un addio.

“va bene … vai e grazie di tutto”

Lui non si voltò ulteriormente, se ne andò via, con un dolore indescrivibile nel petto.

   
 
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