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Autore: GhostFace    27/12/2012    2 recensioni
Riflessioni interiori, ma anche azione, istinto ed avventure, senza mai farci mancare qualche risata... Questa è una storia che coinvolgerà tutti i personaggi principali di Dragon Ball, da Goku a Jiaozi! Cercando di mantenermi fedele alle vicende narrate nel manga, vi propongo una serie di avventure da me ideate, con protagonisti Goku ma soprattutto i suoi amici. I fatti narrati si svolgono in alcuni momenti di vuoto di cui Toriyama ci ha detto poco e nulla, a cominciare da quell'anno di attesa trascorso successivamente alla sconfitta di Freezer su Namecc (ignorando o rielaborando alcuni passaggi only anime). Come dice qualcuno in questi casi, Hope You Like It! Buona Lettura!
PS: la storia è stata scritta prima dell'inizio della nuova serie DB Super, quindi alcuni dettagli non combaciano con le novità introdotte negli ultimi anni. Abbiate pazienza e godetevi la storia così com'è, potrebbe piacervi ugualmente. :)
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Probabilmente, gli eventi che caratterizzarono quel giorno, quell'incontro/scontro, si articolarono su una stessa parola-chiave, uno stesso filo conduttore: il fattore “sorpresa”. Avete presente quando si dice “una giornata ricca di sorprese”? Orbene, quello ne era solo l'inizio.
La prima sorpresa infatti fu grande e colpì i due tiranni invasori; Freezer, in particolare, non si aspettava di vedersi comparire la sua nemesi così, all'improvviso, in modo imprevisto. Il suo atterraggio, secondo i calcoli, sarebbe dovuto avvenire qualche ora più tardi. Invece no: Goku stava ritto in piedi davanti a loro, in carne ed ossa. Aveva un'espressione ferma e un sorriso sicuro di sé. Freezer guardava quel personaggio, e poteva sentire una colata di odio allo stato liquido che gli scorreva bollente nei vasi sanguigni. Goku indossava degli indumenti insoliti da vedergli addosso per chiunque lo conoscesse, e comunque diversi da quelli che gli erano stati visti addosso l'ultima volta: larghi pantaloni bianchi e  larga camicia bianca a girocollo alto, il cui tessuto si ripiegava in numerose pieghe longitudinali. Il suo torso era inoltre rivestito da un busto nero metallico dotato di una sola spallina, che ricopriva la spalla sinistra lasciando scoperta quella destra, mentre un'altra applicazione nera metallica scendeva sul lato destro del bacino. Doveva aver rimediato quell'abbigliamento su un pianeta dove era stato in visita... magari proprio in uno dei possedimenti dell'impero. Freezer non riuscì a ricordare quale dei tanti popoli a lui assoggettati vestisse in quel modo: quando si è a capo di un dominio così vasto, non si possono tenere a mente usi e costumi di tutte le popolazioni esistenti. A parte gli abiti, Goku conservava un'apparenza da Saiyan tanto semplice e ordinaria, che Re Cold ruppe il ghiaccio domandando: «Figlio mio... è lui il Saiyan che ti ha sconfitto? Sembra così misero... non mi sembra nulla di speciale...»
 
A qualche centinaio di metri di distanza, gli amici di Goku riconobbero l'aura della persona a cui tutti loro erano legati, in un modo o nell'altro.
«Quest'immensa aura benigna...?» rilevò Yamcha per primo.
«Ma è Goku...? Mi sembra lui...» disse Crilin.
«Sì, è papà! Mi basta sentire la sua aura per avvertire una profonda nostalgia!» esclamò trionfante il piccolo Gohan.
«È arrivato? Ma se è lui, com'è che abbiamo iniziato a percepirlo solo ora? Voglio dire... prima non sentivamo niente... e ora, tutto a un tratto, sembra che Goku sia comparso dal nulla» rifletté Tenshinhan.
«Ma sì, chi se ne frega!» commentò Bulma sollevata. «Se c'è Goku, siamo fuori dai guai!»
Piccolo e Vegeta tacevano corrucciati, con i sensi allertati, nel tentativo di captare i nuovi sviluppi della vicenda.
 
«Sei davvero tu, Freezer? È questo il tuo nuovo aspetto? Che ti è successo?» chiese Goku muovendo qualche passo in avanti e portandosi le mani ai fianchi, curioso come sempre.
«Taci, scimmione! Sei stato tu a ridurmi in queste condizioni!» sbraitò Freezer, la cui calma era andata a farsi benedire con la comparsa del suo nemico numero uno.
«Veramente hai fatto tutto da solo...» ricordò Goku con voce grave, rinfacciandogli in modo sottinteso la sua condotta negli ultimi minuti del loro ultimo confronto. Un riferimento che il padre di Freezer sembrò non cogliere.
«Non avresti mai dovuto sfidarmi! Ti sei messo contro la famiglia più potente dell'universo! Siamo noi la razza prescelta dalla natura, affermatasi come tale da generazioni e destinata a predominare in eterno sui popoli!» esclamò con un tono alterato che non piacque a Re Cold. Al sovrano piaceva la compostezza, mentre credeva che l'isteria fosse indice di uno scarso autocontrollo; un dominatore degno di questo nome non dovrebbe mai alterarsi in presenza di un essere infimo.
«Non mi interessa la conquista dell'universo... io non sono come gli altri Saiyan. Per quanto mi riguarda, il nostra sfida si è conclusa un anno fa: la vendetta di tutti quegli innocenti che hai sterminato senza motivo è stata compiuta e, da parte mia, sono soddisfatto dei miei risultati... Perché sei venuto a cercarmi fino a casa mia? Ho sentito dire che hai molti possedimenti nello spazio... vattene via da qui, e cerca di regnare con bontà e gentilezza.»
«Insolente Saiyan... Non ti azzardare a darmi lezioncine spicciole di buon governo! Tu mi hai umiliato.... ma ora ho ottenuto questa nuova potenza! Ciononostante, il ricordo del nostro scontro è una ferita bruciante per il mio orgoglio di guerriero.»
«Avresti dovuto addestrarti meglio, se ti consideri un vero guerriero, e non adagiarti sulla potenza che già hai. Una volta mi hanno insegnato che, da qualche parte nell'universo, esiste sempre qualcuno più forte di ognuno di noi.»
Era quella la differenza sostanziale tra Goku e Freezer. Davanti a un avversario più forte, Freezer rifiutava di accettarne l'esistenza e di riconoscerne la superiorità; la sua supremazia gli sembrava una questione di principio necessaria ed indiscutibile, perché forte era nato e tale sarebbe dovuto rimanere... e con le Sfere del Drago, sarebbe potuto rimanere il più potente del creato in eterno. Goku, invece, avrebbe umilmente e felicemente riconosciuto la superiorità del suo rivale, ma avrebbe colto quella sfida come un'occasione per migliorarsi e crescere ulteriormente. La storia della sua vita era stata interamente attraversata da quel filo rosso.
«Avresti dovuto seguire il mio consiglio.» continuò il Saiyan. «Ma tu ti sei rifiutato di capire quanto è importante rispettare la vita e la pace, e sei sopravvissuto solo per venire a cercare me... Hai usato molto male l'energia che ti ho concesso...»
«Cosa? Hai detto di avere concesso a mio figlio dell'energia, Saiyan?» chiese con meraviglia il grande Re Cold.
«Sì... in realtà più volte ho cercato di evitare che lo scontro si protraesse, ma alla fine lui mi mise alle strette e continuammo fino a quando tuo figlio non fu gravemente ferito... A quel punto era in gravi condizioni, implorava pietà, non me la sentivo di lasciarlo così e...». Così, anche  al genitore di Freezer venne rivelata quella terribile realtà che il figlio gli aveva tenuto nascosta, e che dalle prime parole di Goku egli aveva cominciato ad intuire. Poi il Super Saiyan candidamente aggiunse: «In realtà, prima di donargli parte della mia aura, gli avevo consigliato di stare giù e di non alzarsi di colpo, ma lui non mi ha dato retta o forse non mi ha sentito ed è finito affettato dalle sue stesse lame energetiche.»
Come si sarà capito, Re Cold non era una personalità dalle reazioni eccessive: lasciarsi trascinare dalle emozioni del momento era un vizio così plebeo, così indegno per un nobile... Tuttavia, a sentire il breve racconto di Goku, mancò poco che montasse su tutte le furie. Il suo volto trasudava un furioso disappunto: «Freezer! È forse vero quello che sta raccontando il Super Saiyan?!»
«Ma papà... non è vero! Quella scimmia inferiore vuole solo mettermi in cattiva luce ai tuoi occhi!» mentì il figlio colpito nel vivo.
«Vergognati! Un essere che si ritiene così superiore non dovrebbe dire bugie. Non ne dovrebbe avere il motivo, così come nemmeno io ho ragione di mentire...» ribattè Goku.
Freezer digrignò i denti. La sua espressione confermava la vergogna di sentir rievocare quei fatti davanti al suo augusto genitore. La ferita nel suo orgoglio bruciava sempre di più, come un incendio che divampa secondo dopo secondo.
Al grande sovrano fu sufficiente decifrare il volto del figlio per rendersi conto, con tono serio ed imperioso, che Goku diceva la verità e che suo figlio gli aveva narrato una versione censurata degli eventi. Del resto, quel Saiyan non dava l'impressione di una mente abbastanza scaltra da congegnare una qualsiasi strategia della menzogna; inoltre, Cold non era così ostinatamente stupido da negare a sé stesso le falsità del figlio. Il Re, sdegnato, rinfacciò a Freezer gli errori compiuti: «Già questa storia del genocidio dei Saiyan, ai tempi, andava contro la mia volontà… un inutile spreco di forza-lavoro. Sai come la penso sull’uso del capitale umano… ma io ho cercato di perdonarti per quella tua bravata senza giudizio, dato che all'epoca eri ancora giovane e inesperto. Tuttavia, il fatto che tu ti sia comportato con così tanta leggerezza nel gestire l'opera, Freezer, non gioca certo a tuo favore! Quanti ne hai risparmiati? Ben quattro! La tua negligenza ti è stata fatale e ora sei salvo per miracolo... per cui non lamentarti se darò a Cooler qualche pianeta in più da governare, quando torneremo a casa. Per il momento, l'unica certezza è che la nostra famiglia non può tollerare altre vergogne.»
Freezer al momento tacque, più che imbarazzato. Lui onorava e rispettava il padre, non solo per timore nei suoi confronti. Sperava un giorno di prenderne il posto e il titolo, ma nella corsa verso il trono avrebbe dovuto battere la concorrenza del fratello maggiore, che era comunque poco meno forte di lui. Ognuno dei due fratelli covava una profonda gelosia quando il Re premiava l'uno solo per penalizzare l'altro: un'abitudine con la quale il genitore pensava di spronare i figli in una competizione verso il massimo. Probabilmente la lotta per la successione in futuro si sarebbe conclusa con uno duello fratricida all'ultimo sangue, ma Freezer desiderava di tutto cuore che suo padre investisse lui, il figlio minore, del titolo di legittimo erede. Una famigliola affettuosa, non c'è che dire. Ad ogni modo, l'incombenza del momento era quella di recuperare di nuovo la stima del genitore: per questo, quando aprì bocca, fu solo per dire: «Obbedisco, padre. Ho ottimi motivi per fare a pezzi quello schifoso verme.»
«Bene... sappi che non avrei tollerato una risposta diversa da parte tua.» Del resto una risposta diversa non era logicamente concepibile; tuttavia Cold sentiva l'impulso di riaffermare con poche chiare parole la propria autorità e porre un punto fermo su quella scena incresciosa.
«Papà... ti chiedo un ultimo favore.» asserì Freezer a bassa voce, in modo da non farsi sentire dal guerriero Saiyan. «Vorrei torturarlo e straziare le sue carni finché morte non lo colga. Ti chiedo solo di bloccarlo e tenerlo fermo.»
«Ne hai di faccia tosta per avanzare di queste richieste, figlio... ma te lo concedo. Il volto del Saiyan contratto per il dolore sarà il più dolce ed adeguato risarcimento per il disonore subito.» Quindi il possente alieno si portò a super velocità alle spalle del Saiyan e, con uno scatto rapidissimo, lo attanagliò stringendogli da dietro le braccia e le gambe, rendendogli impossibile la fuga. Goku si sentì uno stupido per essersi fatto acchiappare come uno sprovveduto.
«Forza, Saiyan, trasformati... ho voglia di pestarti a sangue mentre sei alla massima potenza! Non godo, se posso metterti a tappeto con troppa facilità!»
Goku obbedì nel proprio interesse: sapeva che da Super Saiyan avrebbe resistito più a lungo ai colpi del nemico, qualunque potesse essere la sua forza. In quella sua nuova versione, Freezer sarebbe anche potuto essere più forte di prima. Il Super Saiyan iniziò a tentare di dibattersi per svincolarsi dalla stretta del gigantesco alieno, senza riuscirci; ad onor del vero, malgrado anche Re Cold si stesse sforzando con estremo impegno nell'impresa di stringere la sua morsa attorno a quel moscerino scatenato. Freezer sfruttò subito la situazione a suo favore: fletté le ginocchia in avanti e, senza risparmiarsi né esitare, iniziò a sferrare al suo vecchio nemico pugni e calci poderosi, schiaffi e unghiate. Goku resistette; tuttavia provava un atroce dolore fisico e si contorceva dalla rabbia, e ad ogni colpo ricevuto rispondeva con un gemito soffocato. La sua mente da guerriero Saiyan, però, non si fermava davanti a nulla, e lo portava ad analizzare – pur a fatica - la situazione. Quanto potevano essere forti, quei due? Freezer era certamente migliorato, rispetto a un anno prima: l'intensità di quei colpi e la celerità con cui si susseguivano non potevano essere dovuti solo allo stato d'agitazione psicologica in cui versava Freezer. Quanto a suo padre... poteva essere addirittura più forte di lui. Goku non riusciva a capirlo bene, ma era chiaro che avrebbe dovuto inventarsi qualcosa per non soccombere alla tattica combinata dei due mostri... “Dovrò puntare buona parte della mia strategia sull'effetto sorpresa...”.
 
Dal luogo in cui erano nascosti, gli amici di Goku commentavano le loro percezioni. «Quello è Goku? Ha un'aura... incredibile!» osservò banalmente Tenshinhan. «Quindi il combattimento è iniziato...»
«E la sua energia è ancora in crescita...» rifletté Crilin.
«Però è strano... non mi sembra l'aura di un combattente in azione...» ribatté Piccolo, sospettoso. Vegeta scattò in aria; era prevedibile che nemmeno il rischio rappresentato da quei due alieni lo avrebbe trattenuto nascosto al sicuro davanti all'incomprensibile evolversi di quegli eventi. Non poteva starsene lì fermo mentre si stava svolgendo una battaglia così decisiva.
Bulma strillò con la sua voce squillante per farsi sentire: «Vegeta! Dove cavolo vai!?»
Yamcha la trattenne per il braccio con decisione. «Lascialo perdere, quell'incosciente... se vuole morire di nuovo, noi non siamo nessuno per fermarlo.»
«Come “di nuovo”?» chiese Bulma.
«Non lo sai? Su Namecc, Vegeta era stato ucciso da Freezer, ma poi fu riportato in vita dal drago Shenron... re Kaioh ci teneva informati di tutti gli eventi.»
Gohan, che fino ad allora si era trattenuto meditando sul da farsi, con convinzione dichiarò: «Vado anch'io!»
«Cosa vai a fare? Saresti solo d'intralcio!» chiese Piccolo.
«Già un anno fa sono stato costretto a lasciare solo il mio papà mentre combatteva col nemico! Ora la situazione è più terribile di prima, non posso abbandonarlo!» Caricò l'aura e si preparò a partire; Piccolo, con uno scatto felino, lo acchiappò tenendolo per il collo dell'armatura Saiyan, la stessa che Gohan aveva indossato in precedenza su Namecc. «Vuoi andare a morire?! Idiota!» urlò.
Gohan iniziò a dimenarsi, protestando: «Lasciami! Lasciami, Piccolo!» Finché di colpo la sua rabbia non lo fece esplodere e, con uno slancio improvviso di energia spirituale, sbraitò con tono adirato: «NON ME NE IMPORTA NULLA SE MORIRO', LASCIAMI IN PACE!», strattonando Piccolo e facendolo arretrare di botto di qualche metro, volò via. Il suo maestro rimase a ringhiare furioso.
Bulma era sconvolta. «Ma quello è davvero Gohan...?»
«È nervosissimo... e non hai ancora visto niente: quando si arrabbia, diventa ingestibile... potrebbe scatenare il putiferio... fidati, lo conosco bene.» rispose Crilin.
Gohan si andò a collocare accanto a Vegeta, che si era posizionato su un'alta roccia più vicina al luogo dello scontro, ma a prudente distanza.
«Dimmi cosa sta succedendo, Vegeta!» ordinò Gohan con tono duro, reduce dalla sfuriata. Il Principe osservava lo scontro con atteggiamento forzatamente calmo, ma la sua fronte esibiva gocce di freddo sudore. Nel frattempo, anche gli altri del gruppetto si erano avvicinati, compresi Tenshinhan e Jiaozi, mentre Yamcha portava in braccio la sua donna. Piccolo, ancora irritato per il comportamento di Gohan, non volle nemmeno rivolgere lo sguardo al suo allievo.
«Nemmeno un Super Saiyan può competere con due mostri di quel genere in una volta sola...» asserì il Principe dei Saiyan con un tono che tradiva sconforto: non aveva mai superato il trauma della sconfitta per mano del suo ex superiore.
Quel che videro fu tutt'altro che incoraggiante. Freezer si portava ad alta quota. A un certo punto, il più giovane tiranno si rivolse al padre, dichiarando: «Papà, facciamola finita! Preparati a scansarti quando vedrai arrivare la Death Ball!»
«Non dubitarne, figlio! Farò affidamento sulla nostra proverbiale velocità...»
Con una grottesca espressione di ghignante trionfo, Freezer sollevò verso l’alto il braccio col il dito indice come l'asta di una bandiera, e iniziò a formare una sfera energetica arancione che nel giro di pochi secondi raggiunse dimensioni ragguardevoli.
«Cosa?» sgranò gli occhi Goku, allibito. «Hai intenzione di lanciare una sfera di energia del genere a così breve distanza? Ma tu sei tutto matto!»
«Io non rimarrò coinvolto, e nemmeno mio padre... e questo è ciò che conta! Sei pronto, Son Goku? Ti colpirò o, se ti azzarderai ad evitarla come un codardo, sarà colpita la Terra... in un modo o nell'altro, morirai comunque!»
Tutti erano pietrificati alla vista di quell'enorme sfera di energia luminosa e incandescente; persino Gohan, che fino a pochi istanti prima sembrava così proiettato verso l'azione, adesso a bocca aperta non osava muovere un passo, in preda ai brividi di terrore, tremante come un gattino spaurito. Ipnotizzati da quello scenario, non pensarono nemmeno a mettersi a correre ai ripari... sarebbe stato inutile, del resto.
Goku assunse un'espressione determinata. “Ok... adesso è il momento giusto per coglierli alla sprovvista!”
In un attimo, Goku svanì letteralmente dalle braccia di Re Cold, che si ritrovò a meravigliarsi rendendosi conto che ora, al posto del Saiyan, c'era solo l’aria. Goku ricomparve a qualche metro di distanza e approfittò del fatto che il gigantesco sovrano non avesse i riflessi pronti a reagire: lo colpì allo stomaco e lo sbatté al suolo con violenza, spiazzandolo momentaneament. Poi scomparve e ricomparve magicamente davanti alla Death Ball, con le braccia puntate in avanti e la difensiva alle stelle, desideroso di respingere l'attacco nemico. Con uno sforzo immane, il Super Saiyan spinse la sfera verso il cielo. Freezer ci mise un po' a capire cosa stesse accadendo: non era riuscito a seguire i movimenti compiuti dal suo avversario. Se ne accorse solo quando Goku lanciò un urlo con il quale portò al massimo livello l’energia spirituale che aveva in corpo: quando ormai la Sfera si dirigeva verso l'alto, Goku la calciò in maniera spettacolare, spedendola definitivamente fuori dall'atmosfera terrestre e mandandola ad impattare chissà dove nello spazio. Avrebbe distrutto rocce spaziali ed asteroidi di nessun conto.
Mentre si sgranchiva gli arti superiori e inferiori, Goku si rivolse a Re Cold. «La tua presa era possente, anche se a lungo andare la tua forza sarebbe andata calando, signor padre di Freezer... avrei potuto liberarmi in qualsiasi momento, ma mi sono trattenuto per fregarvi, e vi ho sorpreso al momento opportuno... eheheh...» ridacchiò.
«Io sono il sommo Re Cold, ma voi rifiuti potete chiamarmi “Vostra Suprema Maestà”!»  puntualizzò il mostruoso essere. «E ora spiegami: che tecnica era, quella che hai usato per sfuggirmi?»
«È la tecnica del teletrasporto degli abitanti del pianeta Yardrat...» rivelò con soddisfazione Goku: andava fiero di aver appreso quella tecnica, che aveva studiato con un certo impegno.
«Yardrat, eh?» ripeté Freezer. «Papà, è il pianeta dove la squadra Ginew stava lavorando quando ho inviato loro l'ordine di recarsi immediatamente su Namecc! È questo uno dei motivi per cui è così difficile distruggere quella popolazione... non fanno altro che sgusciare qua e là come anguille! Il potere speciale di Guldo stavolta sarebbe potuto essere utilissimo...»
«Quindi è così che sei arrivato sulla Terra: ti sei teletrasportato qui dalla tua nave. Ecco spiegato perché sei comparso così, all'improvviso, senza che ci accorgessimo di nulla...» dedusse Re Cold, per nulla contento di quella rivelazione.
Casualmente, il monarca – dopo il fallimento della Death Ball di Freezer – si ritrovava in una posizione tale da poter avvistare l'altura da cui Gohan e gli altri stavano osservando lo scontro fra quei tre veri e propri fenomeni nel combattimento; la loro postazione sorgeva proprio davanti al suo sguardo, ad alcune centinaia di metri in linea d’aria. «Mmm, ma guarda un po'... abbiamo un pubblico di terrestri in piccionaia che è venuto ad assistere allo spettacolo! Che ne diresti se adesso li facessimo partecipare allo scontro, Son Goku?»
«Terrestri?» chiesero sorpresi all'unisono gli altri due contendenti, voltandosi verso la direzione indicata da Freezer.
«Ma guarda un po' chi c'è... Cos'è, un party di benvenuto per noi o una rimpatriata fra vecchi amici? Il namecciano, il figlio di Goku, il moccioso dalla testa pelata e Vegeta... i miei preferiti! Avete portato altri invitati?» commentò Freezer simulando felicità e allegria. In realtà era sì felice, ma di una felicità perfida: i nuovi arrivati potevano essere usati come degli ottimi ostaggi. Freezer non aveva intenzione di lasciarsi sfuggire quell'occasione, e anche Re Cold e Goku fiutarono quell'intenzione. Per questo, Goku urlò disperato con quanto fiato aveva in gola: «Scappate, amici! Scappate, vi scongiuro! Oppure mi sarete solo di intralcio! Vi prego!»
Fu un attimo. Freezer invocò ad alta voce il Principe dei Saiyan: «Vegeta... se non sbaglio, sei stato riportato in vita con le Sfere del Drago, vero? Ma non hai nessun diritto di restare in vita!» Accompagnando queste parole con una distensione in avanti del braccio e del dito indice, sparò uno dei suoi letali e rapidissimi Freezer Beam, per colpire il Saiyan a tradimento come quando, un anno prima, lo aveva spedito all'altro mondo. Fortunatamente, Vegeta fu svelto: grazie anche alla velocità acquisita con gli allenamenti degli ultimi mesi, evitò per un soffio il raggio, riuscendo a sentirne il sibilo vicino all'orecchio. Il raggio si andò a schiantare verso delle rocce, distruggendole in un boato contenuto.
Prima che Goku potesse muovere un dito, Re Cold sparò dei raggi energetici rossi dagli occhi, mirando verso il gruppo degli amici di Goku, in modo da realizzare l'intento malefico del suo infido figliolo. Goku, ancora più in fretta, si teletrasportò piazzandosi a protezione dei suoi compagni; in posizione di strenua parata, si fece colpire in pieno. Ne uscì con qualche bruciatura ai vestiti, da cui si sollevò qualche pennacchio di fumo; voltandosi amichevolmente verso i suoi cari, li salutò a mezza voce. «Ciao a tutti...!».
«Sei stato bravo... ma la tua bravura non ti salverà dall'Inferno! Non hai diritto di continuare a vivere in questo universo!» affermò perfidamente Re Cold.
Goku reagì adirato: «Non sapete che due contro uno non è leale?! Affrontatemi uno alla volta, se vi considerate tanto forti e in gamba!»
Freezer sbeffeggiò il suo acerrimo nemico: «Non hai capito nulla, Son Goku! Noi vogliamo distruggerti e  riaffermare la nostra supremazia. Non ci sono altri obiettivi! Non esiste alcun valore positivo che ti possa spianare la strada per la vittoria!» Così facendo, iniziò a mitragliarlo con una raffica di raggi energetici in varie parti del corpo, quasi come forma di estremo disprezzo.
Goku decise di guadagnare tempo alzandosi in volo dal suolo; quando l'alieno cessò con la sua mitragliata, il Super Saiyan, spolverandosi di dosso la polvere dai vestiti strapazzati, si rivolse agli amici: «Ragazzi, so che non potete minimamente affrontarli, ma mi serve il vostro aiuto...»
«Cosa dovremmo fare, Goku...?» lo interrogò Piccolo, dubbioso.
«Dovete distrarli... fate credere loro che volete battervi contro di loro, ma non fatevi colpire! Anche perché, lo sapete, quei due sarebbero capaci di battervi con un solo colpo...» Il dubbio e lo scetticismo dominavano la scena e l'animo dei presenti. «Dannazione!» aggiunse, preoccupato più per gli altri che per sè. «Qualunque cosa faccia, so che quei due ormai sono intenzionati a non darmi fiato! Che ne pensate... potete farcela? Ve la sentite...? Prometto che li sconfiggerò a tutti i costi!»
Vegeta, disgustato dall'idea di far parte di quella stucchevole manifestazione di amicizia e ardore eroico, dopo aver lanciato un'occhiata schifata al gruppo, si andò a gettare direttamente nelle fauci del leone. Crilin domandò d'istinto: «Ma allora è davvero impazzito?? Si farà ammazzare!»
«Lasciatelo perdere...» ammonì Yamcha, mentre Tenshinhan gli faceva da contraltare: «È un incosciente... un farabutto in meno...»
Piccolo ripensò alla possibilità di fare ricorso all'espediente dell'ultima volta, quando aveva dovuto intrattenere Freezer mentre Goku formava la Genkidama: si era fatto cedere l'energia spirituale da Gohan e Crilin per poi attaccare il nemico... sì, ma stavolta i nemici erano due. Attaccarne uno sarebbe significato lasciare scoperto l'altro... no, non era una strategia percorribile, in questa nuova situazione. Nei brevi e fugaci istanti in cui Piccolo si sforzava di ragionare, Crilin fu colto da un'ispirazione fulminea: «Quei mostri hanno un grave handicap rispetto a tutti noi... non sanno percepire le aure e devono affidarsi alla vista! Sai quello che significa, vero, Tenshinhan?»
«Non lo sapevo! Ottima idea, Crilin!»
«Ho capito... » sorrise Goku guardandoli con un cenno di approvazione.
I due si involarono, dirigendosi rispettivamente Crilin verso Freezer e Tenshinhan verso re Cold. “È una scommessa difficile...” rifletté Crilin in quegli attimi “...ma non impossibile da vincere... se saremo bravi, ovviamente...”
Ci sono momenti in cui bisogna sapersi comportare da eroi, o almeno provarci... e questo era uno di quei momenti, per i due giovani uomini.
 
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L’ANGOLO DELL’AUTORE
Titanomachia, ovvero la battaglia dei Titani. Come quella che, nella mitologia greca, fu combattuta da Zeus e in misura minore dalle altre divinità contro i mostruosi e terribili Titani. 
Ormai si è capito. Quella che viene raccontata in questa fanfiction è la storia della dimensione spazio-temporale da cui proviene il Trunks del futuro: Goku è arrivato sulla Terra e ci penserà lui a fronteggiare Freezer e Re Cold; in questo universo, non arriverà mai Trunks dal futuro con la sua brava macchina del tempo. :-)
  
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