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Autore: eastpak    27/12/2012    3 recensioni
E' abbastanza drammatica e triste, però personalmente mi piace, è il mio genere. Spero vi piaccia, e ..recensite per favore.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ero un'altra volta in quel fottuto bagno. Vi ero finita di nuovo, cercavo disperatamente un cerotto. Intanto tamponavo le cicatrici con della carta igienica bagnata, per alleviare il dolore. Purtroppo quella volta avevo fatto dei tagli più profondi del solito, e il sangue ne usiciva a fiumi. Cambiavo fazzoletto ogni minuto. 
Finalmente trovai del cotone, acqua ossigenata e dei cerotti. Sapevo che mi avrebbero bruciato, ma lo dovetti fare. Premetti con delicatezza, ma non servì a nulla. Il dolore era così forte che iniziarono a colarmi delle lacrime, mentre nel lavandino colavano gocce di sangue. Esse si mescolavano tra di loro, e scendevano giù per le tubature. Non sapevo come tamponarlo, allora decisi di mettere direttamente il cerotto, e me ne sarei lavata le mani. 

Tornai in camera mia, aprii il computer e misi la musica. Poco dopo il mio gatto mi raggiunse e si accucciò accanto a me, lo coccolai. Sentii la porta al piano di sotto sbattere, era mio padre. Spensi il computer, in fretta e furia lo appoggiai sopra la scrivania e mi misi a letto con tutti i vestiti addosso. Il gatto sgattaiolò sotto il letto per nascondersi. Io avevo la pelle d'oca. 
Chiusi gli occhi. Irruppe in camera, sentivo i suo fiato affannato su di me, vide che stavo dormendo e se ne andò. Mio padre non è quel tipo di uomo che le donne vorrebbero, non è il padre perfetto e non mi va bene. Mi fa schifo. E' uno stronzo. Mia madre è morta a lavoro, ci fu un'incendio e non si salvò. Eravamo una di quella famiglie, non dico perfette, ma stavamo bene. Mio padre aveva un lavoro, mia mamma anche, io avevo buoni voti a scuola, avevo tantissimi amici e non ero un'autolesionista. Poi lei morì, mio padre iniziò a bere. Io a tagliarmi, non per la morte di mia madre, ma perché ero sola. In fondo era l'unico a cui davo fiducia, non la posso dare agli amici, tutti prima o poi se ne vanno, non pensavo che se ne sarebbe andato anche lui. Varie volte mi ha picchiata, per questo motivo faccio finta di dormire, altrimenti potrebbe succedere la qualunque. Non risponde di sè essendo ubriaco. Una volta tentò di molestarmi; ho veramente paura di mio padre. Ma sono vincolata a restare qui, non avrei dove andare. Un hotel? Non ho dei soldi. Qui non ho la mia famiglia, sono italiana, ma mi sno trasferita a Chicago quando ero molto piccola. I miei parenti sono in Italia, e volare lì sarebbe costosissimo. Ho anche una sorella, sta in Italia, non la sento da molto tempo. Lei, quando naqui io, era già grande ed ha preferito continuare gli studi in Italia, si chiama Giulia. Non la sento mai. Mi manca, avrei bisogno di qualcuno in questa casa oltre al mio gatto, ho solo lui. A scuola non ho amici, solo la mia compagna di banco, ma non siamo amiche. Magari ogni morte di Papa ci vediamo, tanto per, a vedere un film. I miei voti sono calati, diciamo che il massimo che prendo è 4. Vado al secondo liceo linguistico, ma di lingue non so niente. So disegnare, ma qui non c'è un liceo artistico che vada bene. Mi chiamo Claudia, comunque. E questa è la mia vita, una merda va'.






Salve! Sono l'autrice di questa nuova fan fiction, allora..ci sto mettendo il cuore a scriverla, voglio impegnarmi veramente, non aspettatevi granchè, forse è un po' deludente. Potreste recensire e dirmi come vi è sembrato il primo capitolo? Grazie mille ragazze, mi dileguo.
  
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