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Autore: Akemi_Kaires    27/12/2012    2 recensioni
Natale non sè solamente una festa commerciale o religiosa.
E' un'occasione di ritrovo in famiglia, di unione e, perché no, anche di amore.
You know Me: Silver considerava da sempre il suo compleanno una fregatura colossale.
I can always make you Smile: Per Sandra, il Natale era sinonimo di confusione, noia e rottura di scatole.
Dancing Together: Da dove fosse nata l’idea malsana di trasformare casa sua in una sottospecie di discoteca, proprio non riusciva a spiegarselo.
Prince and Princess: «Il buon dovere di un cavaliere è quello di proteggere la sua principessa dal re malvagio. Non è sempre così nelle favole?».
Without Words: «I regali adatti a Lance non lo sono per Eugenius e viceversa. Anzi, sarebbe preoccupante se avessero gusti simili. Ce lo vedi mio cugino vestito di viola, con tanto di papillon rosso? Che incubo».
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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- Questa storia fa parte della serie 'With You, My Love'
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Buona sera a tutti voi, miei carissimi lettori! Mi scuso per non essere riuscita a postare questa storia ieri, ma ultimamente non riesco a pensare per colpa del raffreddore. Per questo motivo, oggi ho voluto rimediare con una shot insolita e piuttosto lunga (ahivoi). Anzitutto, riguarda la Destinyshipping. E che diamine sarebbe? È una shipping inventata da me, che ha come protagonisti Eugenius (sì, quel tizio che molti di voi odiano a morte) e Amina. Amina (Ami o Amy, come preferite) è la mia OC, protagonista della long Choose your Destiny!. So di non aver concluso la long, per questo motivo questa shot è uno Spoiler! della futura vita della giovane Allenatrice. Questa shot è dedicata a Junie perché… beh, lo sa lei. Detto questo, mi auguro sia di vostro gradimento! Buona lettura!

 

 

Without Words

Destinyshipping, For Junie

 

 

Amina non aveva la benché minima idea di cosa regalare al suo ragazzo. Non si trattava del classico dilemma che ogni normale fidanzata aveva, no affatto: la giovane Domadraghi non sapeva proprio dove andare a sbattere la testa.

Fino a quel momento, non aveva neanche avuto l’intenzione di comprare qualcosa per i suoi amici. Forse ciò era dovuto alla sua rinomata pigrizia, oppure alla mancanza di fantasia; ciononostante, non aveva mai speso un centesimo per qualcuno, neppure per sua sorella.

Se quel giorno si trovata al centro commerciale di Fiordoropoli, invece di allenarsi fino allo stremo nella Tana del Drago con Sandra e Lance, era solo perché costretta dal codice morale delle fidanzate – se mai ne esistesse uno.

Inutile dire come tutte le commesse fossero rimaste stupite nel vedere un'Allenatrice di Pokèmon Drago in divisa aggirarsi tra scaffali pieni di regali luccicanti e sfarzosi. Roba stucchevole, li aveva definiti lei nella sua mente, mentre li studiava con disgusto e ribrezzo.

Se quel pazzo furioso del suo ragazzo non avesse avuto la balzana idea di trascorrere la serata della Vigilia assieme a lei, con l'intento di darle "il più bel regalo esistente sulla Terra" - almeno, così lo aveva definito con certa enfasi -, non si sarebbe trovata in una simile situazione.

Eugenius, saresti da uccidere, imprecò nella sua mente, attribuendo al nome del suo amato ogni genere di insulto. Per colpa tua, sto sprecando la mia pausa caffè.

«Hai almeno un'idea di cosa regalargli, oppure mi hai trascinata qui per decidere al posto tuo?» borbottò una voce alle sue spalle, con tono alquanto seccato e leggermente irritato. «Ti ricordo che io avrei di meglio da fare, ora».

«Se proprio devo soffrire, lo voglio fare in compagnia» replicò acidamente, sbuffando e lanciando uno sguardo ostile nei confronti della sua amica-nemica.

Sandra gliel'avrebbe fatta pagare cara, su questo non nutriva alcun dubbio. Solo il cielo sapeva com'era riuscita a convincere la Capopalestra ad accompagnarla e assisterla in quella missione a dir poco disperata. Doveva aver accettato sicuramente per trovare un pretesto di vendetta. Da quel giorno in poi, Amina avrebbe dovuto guardarsi costantemente alle spalle.

«Perché non mi dici che cos’hai comprato per Lance, così mi faccio un’idea di cosa dare ad Eugenius?» propose poi la giovane Drater, nel disperato tentativo di trovare una soluzione al suo problema. Cercò senza successo di impietosire la futura maestra Drago, augurandosi che l’altra decidesse finalmente di aiutarla.

«Sono due persone completamente diverse, Amina» replicò saggiamente la Domadraghi dai capelli azzurri, incrociando le braccia al petto. Stentava a credere come quella sua sottospecie di migliore amica fosse così ottusa e poco elastica mentalmente. «I regali adatti a Lance non lo sono per Eugenius e viceversa. Anzi, sarebbe preoccupante se avessero gusti simili. Ce lo vedi mio cugino vestito di viola, con tanto di papillon rosso? Che incubo».

In quelle ultime parole provocatorie c’era una punta di evidente sarcasmo, che invitavano l’Allenatrice a difendere a spada tratta il suo fidanzato. Tuttavia, nonostante il suo orgoglio le imponesse di replicare, non lo fece; dopotutto, era Natale e doveva cercare di essere pacifica e risoluta almeno in quel periodo festivo.

Effettivamente, però, Sandra non aveva tutti i torti: non poteva semplicemente pretendere di trovare un dono perfetto per Eugenius senza neppure sforzarsi di cercarlo. Chissà quanto si era dato da fare lui per trovarle un regalo degno di essere chiamato tale: come poteva lei dimostrarsi insensibile di fronte ad un simile sacrificio? Sarebbe stato scorretto da parte sua.

«Per quanto mi piaccia vederti in difficoltà, voglio aiutarti»  sospirò infine la Capopalestra, in un raro momento di dolcezza e altruismo. Afferrò una Pokèball da uno scaffale, per poi lanciarla letteralmente tra le mani della compagna di allenamento.

«E con questa che dovrei farci?» domandò scettica Amina, inarcando un sopracciglio con perplessità, mentre fissava il suo viso riflesso sulla superficie liscia e lucente della sfera nuova.

L’amica allargò le braccia e fece spallucce, scuotendo il capo con fare rassegnato. «Lui adora Suicune, no?» spiegò, con le labbra curve in un ghignetto beffardo e sadico. «Rimboccati le maniche e vai a catturarlo! Apprezzerà sicuramente un regalo simile».

«Fossi matta!» strillò la Drater, attirando immediatamente l’attenzione di tutti i presenti. Ruggì rabbiosamente, al solo sentir il nome del cane Leggendario, e si trattenne a stento dall’imprecare indecorosamente contro Sandra e la sua balzana idea. «Non mi metterò a correre come un’idiota per tutta Johto solo per rendere felice quell’invasato di Eugenius, sia ben chiaro!».

 

Forse facevo prima a catturarglielo. Tanto, ho dovuto correre lo stesso come un’idiota per tutta Johto, pur di trovargli un regalo decente, pensò con fare rassegnato la giovane Domadraghi, ancora spossata dalle fatiche di quella devastante giornata.

Posò lo sguardo sul pacchetto viola che stringeva tra le sue braccia, ignorando per un attimo i discorsi di Eugenius riguardanti leggende Natalizie e misticismo in generale. Non gli dispiaceva affatto vederlo così entusiasta mentre raccontava delle sue ricerche, ma in quel momento necessitava di riposo per recuperare le energie perse. Annuiva di tanto in tanto, giusto per non insospettire il ragazzo, sperando che non domandasse pareri riguardo ciò di cui stava parlando. Se lo avesse fatto, avrebbe scoperto il suo inganno e sicuramente sarebbe rimasto deluso dal suo comportamento. Tuttavia, non poteva neppure chiedergli di tacere: sarebbe stato maleducato e alquanto egoista da parte sua.

«Sai una cosa, Ami?» esclamò improvvisamente il Fantallenatore, catturando l’attenzione della Drater e costringendola ad ascoltarlo. «All’inizio non avevo la benché minima idea di cosa regalarti. Ma poi, mentre raccontavo alcune leggende ad Angelo, ho capito che cosa sarebbe stato perfetto per te!».

Detto questo, le porse un pacco azzurro dalla forma rettangolare, ornato di fiocchettini verdi e di ghirigori dorati. Amina lo afferrò titubante, tastandone la consistenza dura e compatta, e cercò di capire che cosa potesse esservi contenuto. Per un attimo, le venne l’atroce dubbio che si trattasse di qualcosa dedicato a Suicune. Se così fosse stato, però, non avrebbe garantito l’incolumità del suo fidanzato.

Ad occhi chiusi e con il cuore che martellava all’impazzata, scartò lentamente il suo regalo. Quando sollevò le palpebre, restò letteralmente a bocca aperta per l’emozione: tra le sue mani giaceva un libro contente numerose leggende sui Draghi conosciuti in tutte le regioni.

«È… stupendo» mormorò senza fiato, mentre sfogliava con mano tremante le preziose pagine di quel volume. Osservò emozionata rappresentazioni, testi e documenti, e si trattenne dal piangere solo per orgoglio. «In confronto, il mio regalo fa letteralmente pietà».

Le labbra di Eugenius si curvarono in un sorriso raggiante, in dimostrazione di tutta la felicità provata in quell’istante. Ammirò con soddisfazione le iridi della sua fidanzata, luccicanti di gioia e velate di lacrime, e si congratulò con se stesso per essere riuscito a commuoverla; dopotutto, era raro vederla mostrare così apertamente le sue emozioni. In genere, dal suo volto si potevano leggere solo espressioni di rabbia e astio, non di contentezza.

«Non essere così pessimista» la rassicurò dolcemente, abbracciandole la vita con un braccio, mentre afferrava il regalo destinato a lui. «Prima di scartarlo, però, voglio provare ad indovinare che cosa c’è dentro».

«Dubito che ci riuscirai» rise genuinamente la Domadraghi, non appena lo vide tastare il pacco viola alla ricerca di qualcosa che gli suggerisse il suo contenuto. «Neppure mia sorella ci ha azzeccato, sai?».

Il Fantallenatore strabuzzò gli occhi, cercando di intuire come mai quel dono fosse così morbido al tatto. «È un maglione?».

Amina scosse la testa, sfoderando un sorrisetto beffardo. Non indovinerai mai, mio caro, pensò tra sé e sé con enorme soddisfazione.

«Una divisa da Domadraghi?».

«E, di grazia, che te ne faresti?».

Dovettero trascorrere vari minuti, nei quali Eugenius cercò inutilmente di intuire che cosa la sua fidanzata gli avesse regalato, prima che si decidesse a scartarlo. Non appena si trovò tra le braccia un Suicune di peluche, rimase immobile, incapace di proferire alcuna parola per l’immenso stupore provato.

«Lo sapevo che non ti sarebbe piaciuto!» sospirò adirata la Drater, gesticolando nervosamente. «Mi dispiace, Eugenius. Avrei dovuto farti un regalo migliore! Prometto che…».

Ma si ritrovò costretta a tacere, non appena le sue labbra si ritrovarono improvvisamente impegnate in un bacio carico di affetto e dolcezza.

Per entrambi, quel Natale si dimostrò ricco di sorprese e di gradi emozioni ma, soprattutto, pieno d’amore.

 

 

Parla l’Autrice gusto latte e miele:

Non ho molto da dire riguardo a questa cosa. Per capire meglio il comportamento di Amina, dovreste andare a leggervi la long (Choose your Destiny!) che ho linkato a inizio storia. Solo in questo modo capirete come mai è così scontrosa e perché ama particolarmente i Pokèmon Drago e le leggende. Sulla coppia… beh, riconosco che è molto strana, ma mi piace! Personalmente parlando, amo-odio Eugenius. Mi sta simpatico (ma adoro di più la sua musica di sottofondo) e non posso farci nulla. In ogni caso, mi auguro che questa storiella delirante sia stata di vostro gradimento! Spero di ricevere tante belle recensioni. Ciao! <3

  
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