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Autore: Lady Five    27/12/2012    3 recensioni
Dopo tanti anni passati a vagare nello spazio, ormai solo e senza sogni, forse per Harlock è arrivato il momento di trovare un po' di pace, grazie a un incontro inaspettato... Forse....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Com'era prevedibile, Harlock accolse Aurora a bordo della nave. La felicità che si dipinse sul volto della ragazza gli parve sincera.
Grazie, capitano! Vedrete che non vi deluderò!”
I primi tempi, naturalmente, la tenne d'occhio. Tutto l'equipaggio la teneva d'occhio, anche se per motivi diversi. Non c'erano molte altre donne a bordo. La maggior parte erano le compagne di membri dell'equipaggio, e non erano propriamente attraenti, per cui era inevitabile che l'arrivo di una bella ragazza avrebbe creato scompiglio, soprattutto tra i più giovani. Ma lei dimostrò subito di essere una persona molto seria. Lavorava sodo, ed era brava davvero. Era in grado di risolvere qualsiasi problema tecnico. Non si lamentava mai di nulla, era gentile con tutti, sempre sorridente, allegra, ma nello stesso tempo estremamente riservata. Alcuni ci avevano provato, all'inizio. Lei aveva respinto tutti gli assalti, con grazia, ma anche con fermezza. Alla fine avevano capito che non era pane per i loro denti e l'avevano lasciata in pace.
Harlock non sapeva come passasse il tempo quando non lavorava. Aveva capito che amava leggere, ma a parte questo non conosceva altro di lei. Più di una volta aveva avuto la tentazione di invitarla nel suo alloggio a bere qualcosa, a parlare. Si rese conto che gli mancava una conversazione intelligente, colta. Poi quella ragazza lo incuriosiva. Ma non l'aveva mai fatto. Aveva paura che lei fraintendesse le sue intenzioni e non voleva metterla in imbarazzo.
Si sorprese anche più di una volta a guardarsi allo specchio. Anche quella era una cosa che non faceva da anni. Si dice che nello spazio la mano del tempo sia più gentile. In effetti, a parte qualche piccola ruga intorno agli occhi, il suo aspetto non gli sembrava molto cambiato dai suoi anni d'oro. Il suo fisico faceva ancora la sua porca figura. Aveva la fortuna di essere magro di costituzione, di avere le spalle larghe, i fianchi stretti e le gambe lunghe e sottili, ma forti. Ecco, forse i muscoli avevano perso un po' di tonicità, ma a quello si poteva rimediare. Sulla nave c'era una piccola palestra, un po' rozza, è vero, utile soprattutto per far passare il tempo alla ciurma. Si rimise a frequentarla anche lui, e questo – notò – migliorava anche il suo umore. Anzi, decise che alla prima occasione si sarebbero procurati degli attrezzi nuovi. Scoprì che anche Aurora ci andava, la mattina molto presto, quando la maggior parte dell'equipaggio era ancora in branda. La ragazza continuava a guadagnare punti.
Ma c'era un'altra sfida, assai ardua, che le riuscì di vincere e per cui Harlock non finiva di ammirarla: farsi benvolere dalle altre donne della nave. Appena queste, che non erano certo delle mammolette, capirono che Aurora non era una civetta e non aveva nessuna intenzione di rubare loro mariti e fidanzati, la presero in simpatia e la coinvolsero nelle loro varie attività extra lavorative tipicamente femminili. Quando si muovevano in gruppo per la nave facevano un gran casino, gli uomini le prendevano in giro, ma in realtà era come se la vita e l'allegria fossero tornate tra i vecchi corridoi dell'Alkadia.
I mesi passavano in fretta. Non si erano mai verificati episodi sospetti. Era chiaro ormai che Aurora era chi diceva di essere e non c'erano motivi di sospettare di lei.
Una sera Harlock rientrò al suo alloggio più tardi del solito. Aveva dovuto dirimere un po' di controversie di varia natura tra i suoi uomini, alcune francamente davvero stupide. Anzi, sembrava che si fossero messi tutti d'accordo per fargli perdere tempo. Aprì la porta distrattamente, pregustando già la sua solitudine, e restò impietrito sulla soglia. La stanza era illuminata dalla luce tremolante di mille candele. La tavola era apparecchiata in maniera elegante e sotto i lucidi coprivivande si intuivano sontuosi manicaretti. In alcuni angoli mazzi di fiori freschi spargevano un delicato profumo. Che diavolo stava succedendo?

Chi è là?” gridò, portando istintivamente la mano alla pistola.
Un'esile figura uscì dalla penombra, con una risata argentina.

Per carità, capitano, non mi spari! Sono io, Aurora.”
Harlock avrebbe voluto rimproverarla aspramente per essersi introdotta senza autorizzazione nei suoi spazi, che per lui erano sacri, ma le parole gli morirono sulle labbra.
Aurora era irriconoscibile. Lei, che aveva sempre visto in tuta o comunque vestita in modo sportivo, come un ragazzo, con i capelli sciolti e senza trucco, adesso indossava un abito da sera blu notte, lungo e leggermente scollato, semplice ma raffinato. Non portava gioielli, soltanto al collo una piccola mezzaluna di cristallo mandava bagliori azzurrognoli. I capelli erano raccolti sulla nuca in un elaborato chignon, da cui sfuggivano delle ciocche che le incorniciavano sapientemente il viso, appena truccato in modo che risaltassero ancora di più i suoi occhi incredibili, la pelle candida, le labbra perfette. In una parola, era bellissima.

Che cosa significa tutto questo?” fu quanto riuscì a dire, con un tono che voleva essere severo, senza riuscirci.
Buon compleanno, comandante”, rispose lei semplicemente.
E tu... lei... come fa a saperlo?” balbettò stupefatto.
Non ricordava quando aveva festeggiato il suo compleanno l'ultima volta. O meglio, li aveva sempre festeggiati, negli ultimi 15 anni, ma a modo suo, con una sbronza solitaria più pesante del solito.

Vogliamo accomodarci? - disse lei per tutta risposta – Altrimenti la cena si raffredderà.”
Suo malgrado, Harlock si sedette. Non sapeva bene come reagire. Si fosse trattato di chiunque altro, probabilmente l'avrebbe cacciato in malo modo. Ma con lei... con lei non poteva farlo, vestita così, poi! Decise di stare al gioco.
Aurora cominciò a scoperchiare le varie pietanze e a servirlo, con gesti rapidi e sicuri. Harlock era sbalordito: quelli erano tutti i suoi piatti preferiti! Come aveva fatto a scoprirlo? Nessuno sulla nave lo conosceva così bene. Cominciò a sentirsi inquieto, ma rispolverò l'uomo di mondo che era in lui e iniziò a mangiare e a conversare del più e del meno.

Chi ha preparato queste meraviglie? Non certo il cuoco di bordo! Ha assoldato uno chef senza dirmelo? Sarebbe una grave insubordinazione.”
No, stia tranquillo, nessuno chef clandestino! Ho cucinato tutto io.”
Harlock era sempre più impressionato.

E i fiori?”
Li ho fatti comprare l'ultima volta che abbiamo fatto rifornimento. Naturalmente non sono veri. Non avrebbero resistito fino a stasera. Ma adesso si trovano fiori artificiali che sembrano veri, anche nel profumo. Mi sono dovuta accontentare.”
Sono molto belli lo stesso.”
Il vino, il buon cibo, la dolce compagnia pian piano lo rilassarono.

Era tutto perfetto. Grazie, è stato un pensiero davvero gentile. Ma adesso mi deve dire come l'ha scoperto. Anzi, per favore, diamoci del tu. Un tempo tutti i membri del mio equipaggio mi davano del tu...”. Un'ombra di malinconia passò per un attimo nel suo sguardo.
D'accordo. E' semplice. Si trovano un sacco di notizie su di te, se sai dove cercarle.”
Tipo, dove?”
Ministero degli Interni terrestre e non solo, Polizia interplanetaria, Servizi segreti... quasi tutti hanno un dossier più o meno dettagliato su di te. Scoprire la tua data di nascita è stato uno scherzo. Poi ci sono gli archivi di giornali e riviste pettegole. Eri piuttosto popolare, nel bene e nel male, un po' di anni fa...”
Già, dimentico sempre la storia del pirata informatico. Purtroppo ora non potrò più tenere nascosta la mia vera età” scherzò.
La invitò a sedersi al tavolo vicino alla vetrata e tirò fuori da un armadietto il whisky delle grandi occasioni e due bicchieri.

C'è un'altra cosa che mi sono sempre chiesto in questi mesi. Com'è che una ragazza come te, fine, intelligente, colta, chiaramente di buona famiglia, diventa una fuorilegge?”
E' una lunga storia... sicuro di volerla sentire?”
Io non ho fretta...”
In realtà, avrebbe voluto che quella serata non finisse mai. Cosa gli stava succedendo? Cosa gli aveva fatto quella ragazza che aveva quasi la metà dei suoi anni?
Aurora iniziò a raccontare.

  
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