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Autore: sesshy94    13/07/2007    2 recensioni
"....Il sole era tramontato da poco e i suoi raggi ancora illuminavano il campo di battaglia...." Salve a tutti gente. Sono nuova e se viene una schifezza ditemelo. Commentate in tanti. Si accettano commenti positivi e negativi.
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Galbatorix, Murtagh, Nasuada, Orik, Roran
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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Galbatorix fissava Murtagh. Il ragazzo era stato portato al suo cospetto non appena aveva ripreso i sensi. “Cosa devo fare con te Murtagh? So che per te la parola fedeltà non esiste, ma un minimo. Ti ho aiutato quando eri un ragazzo. Ti ho permesso di diventare un Cavaliere dei Draghi e tu mi ripaghi con questa moneta. Con l’infedeltà? L’ingratitudine?” “Mi hai permesso di diventare un Cavaliere dei Draghi e un tuo schiavo vorrai dire!” ormai il tono di Murtagh era sprezzante. Non gli importava niente. Galbatorix poteva fare di lui quello che gli pareva ma Murtagh non l’avrebbe mai più servito. Gli dispiaceva solo per Castigo. Il suo drago non meritava tutto questo. “Neanche tu lo meriti.” la frase di Castigo gli arrivò come un sussurro. Suo malgrado Murtagh si ritrovò a sorridere. Galbatorix lo stava guardando poi il suo volto si illuminò di una luce crudele. “Guardie!” chiamò. Arrivarono tre guardie e Galbatorix con un cenno della testa indicò Murtagh. “ Nelle sala delle torture. Fategli il più male possibile.” Il volto di Murtagh sbiancò. Ancora torture? No, a questo non avrebbe resistito. ******** Eragon camminava su e giù per la tenda nervosamente. Sapeva che Galbatorix avrebbe fatto del male a Murtagh perchè li aveva aiutati a scappare e lui avrebbe voluto aiutarlo e sapeva anche come. Chiamò Saphira con la mente. Anche se non avevano più il loro legame potevano comunque parlarsi con la mente. “Dimmi piccolo mio. Cosa c’è?” “Ho intenzione di andare a prendere Murtagh. Mi puoi accompagnare?” “Dovresti chiedermi se voglio accompagnarti ma comunque la mia risposta è si!” “Grazie!” Eragon prese la sella e cominciò a sellare Saphira. Arrivò di Ayra e lo guardò con un enorme punto di domanda stampato sulla faccia. “Vado a prendere Murtagh.” “Cosa?eragon è una pazzia.” “Se Zara si trovasse in pericolo lo faresti anche tu. E poi lui mi ha aiutato tantissimo. Perché non dovrei farlo anch’io?” “E se ti ri-catturano?” “Non succederà!” Eragon salì su Saphira ma Ayra lo fermò. “Aspetta!” Eragon scese e Ayra prese il suo volto tra le mani. Lo guardò con affetto e poi gli diede un leggero bacio sulla guancia. Poi sorrise. “Vai a salvare tuo fratello.” Eragon salì su Saphira che spiccò subito il volo. ************************* Murtagh guardava terrorizzato il soldato che brandiva la frusta. Aveva già subito le tenaglie arroventate non poteva resistere ancora. Ma il soldato non aveva intenzione di smettere. Alzò la frusta e cominciò a frustarlo. Le sue grida risuonarono per tutto il palazzo. Se non fosse stato perché era legato per i polsi sarebbe caduto per terra. Dopo trenta frustate il soldato poté ritenersi soddisfatto. Gli slegò i polsi e Murtagh cadde per terra. Il suo corpo era scosso dai brividi di dolore. La schiena e anche il petto erano segnati dai numerosi colpi ricevuti. Molti erano ancora sanguinanti. Il soldato lo alzò di peso , senza pietà, e Murtagh gemette di dolore. “Soffri eh? Questo è solo il minimo. Ti aspettano molte altre torture. Il re ha detto di farti il più male possibile, senza arrivare ad ucciderti. Ho ancora tante cose in serbo per te.” Il soldato scoppiò in una perfida risata. Dopodichè sbattè Murtagh contro il muro e gli fu addosso brandendo un coltello. Solo per un attimo i loro occhi si incontrarono e Murtagh poté leggervi freddezza e perfidia. Ma poi non vide più niente. Il soldato lo aveva colpito allo stomaco col coltello e lui aveva perso i sensi dal dolore. ************ Erano arrivati. Eragon disse a saphira di atterrare. Entrambi sentivano nell’aria qualcosa di terribile. Entrò di soppiatto da una porta secondaria e si diresse direttamente nelle segrete dove sapeva si trovava Murtagh. Aprì la porta con la magia. Quello che vide lo lasciò di stucco. Murtagh giaceva a terra in una pozza di sangue. Era semi cosciente. Tanto quanto bastava per guardare chi era appena entrato e rendersi conto che era Eragon e non il soldato. Cercò di parlare ma non ci riusciva. Eragon si chinò per aiutarlo ad alzarsi. Poi chiamò sia Saphira che Castigo con la mente. Trovò entrambi i draghi che lo aspettavano davanti alla porta. “Scusa Castigo ma è meglio se porto Murtagh con me. Così non cade. Ok?” “Si non ti preoccupare.” Eragon mise Murtagh su Saphira e salì dietro di lui. Quando Murtagh capì di avere dietro Eragon si girò appena e riuscì a sussurrargli “Grazie.” Prima di svenire. Eragon guardò un attimo prima Castigo e poi Saphira. Dopodichè entrambi i draghi spiccarono il volo. Volarono tutta la notte e all’alba arrivarono all’accampamento dei Varden. Eragon fece in tempo a scendere e a levare Murtagh dalle sella che già si ritrovava nella sua tenda. Adagiò Murtagh sulla sua branda a cominciò a curargli le ferite. Ma ben presto si rese conto che erano troppe e che non avendo più il legame con Saphira non poteva curarle tutte. Si alzò da terra in preda all’ira. Dannata quella mezz’elfa che aveva separato lui e Saphira. Proprio in quel momento entrarono nella tenda Roran seguito da Ayra. Che come vide Murtagh sul letto e lanciando una veloce occhiata ad Eragon si fiondò ad aiutarlo. Eragon osservava l’elfa che aiutata dal suo drago Arabel guariva suo fratello. Dopo minuti che parvero ore Ayra si alzò a disse “ Io ho fatto il possibile. Ora sta a lui e a Castigo. Le ferite erano molte e profonde. Alcune anche infette. È strano che non abbia febbre. Ma ora deve riposare. Roran vieni andiamo via” i due uscirono dalla tenda di Eragon però prima Roran si avvicinò al cugino e lo abbracciò. “ Non lo conosco bene come lo conosci tu, ma dopo che abbiamo combattuto insieme quando ti abbiamo liberato ho capito che è un buon amico. Se ti serve qualcosa non hai che da chiedermelo,fratello.” Con queste parole Roran gli aveva espresso tutto il suo affetto. “Grazie, fratello.” Eragon gli era riconoscente per quell’abbraccio e perché capiva il suo stato d’animo ma infondo erano cresciuti insieme. Uscirono dalla stanza. Eragon si sedette accanto al letto di Murtagh e si preparò ad una lunga notte di veglia. Era notte fonda quando si svegliò di soprassalto. Murtagh si agitava nel sonno e urlava di dolore. Evidentemente le ferite, anche se rimarginate, continuavano a fargli male. Ma da quelle urla Eragon riuscì a cogliere alcune frasi “No, lasciami in pace, non ti voglio servire… lascia in pace Eragon non fargli del male…bastaaaa!” Dopo questo ricadde in un sonno agitato. Eragon lo guardò con angoscia. Anche a quella distanza l’influenza di Galbatorix era forte. Lo avrebbe aiutato in qualunque modo. Si riaddormento poggiando la testa sul petto di Murtagh che sentendo quel peso caldo si calmò. La mattina li sorprese. Eragon si svegliò abbastanza presto. Aveva bisogno di tirare di spada con qualcuno, doveva sfogarsi e il solo modo per farlo era quello. Andò sul campo di allenamento e vi trovò Ayra intenta ad allenarsi con l’arco. La osservò un po’ e nonostante lei si ostinasse a sostenere il contrario Eragon sapeva che provava qualcosa per lui. Altrimenti perchè quel bacio? Ayra si accorse di essere osservata e smise di tirare con l’arco. “ Buongiorno Eragon come stai? Come sta Murtagh?” “Io bene. Murtagh purtroppo stanotte e stato “attaccato” da Galbatorix che voleva riprendere il controllo su di lui. Ma poi ha smesso. Senti ti andrebbe di duellare con me?” “Certo ma sai che perderai vero?” “Certo, ma forse non come l’altra volta!” entrambi sorrisero poi presero le rispettive spade (Eragon se ne era fatta prestare una non avendo più Za’Roc) e si misero in posizione. La prima ad attaccare fu Ayra. Eragon schivò il colpo e poi attacco. Ayra parò e i due iniziarono a combattere seriamente( mi sono dimenticata di dire che avevano smussatole lame!) fino a che in una serie di attacchi a parate le loro lame si incrociarono in aria. I loro volti erano vicini ,molto vicini. Eragon non resistette. Ma poi ricordandosi di come aveva reagito alla prima volta che lui le aveva rivelato il suo amore si fermò. Ma Ayra lo sorprese. Avvicinò la sua bocca alla sua e lo baciò. Eragon all’inizio fu sorpreso ma poi rispose al bacio. Si fermarono solo per riprendere fiato. Le spade caddero a terra e così fecero loro. Eragon era sopra di lei. Il campo era vuoto. Eragon era un pò timoroso ma Ayra gli sorrise e lo invitò a proseguire. Lui la baciò di nuovo e poi scese lungo il collo per poi risalire verso la sua bocca. Nel frattempo le slacciava il corpetto. Lei intanto gli stava levando la tunica. Dopo che ebbe litigato non poco con i lacci del corpetto di Ayra, Eragon riuscì a levarglielo. Si ritrovò così ad ammirare i seni di Ayra. Era bellissima! Anche ayra ammirava il corpo del suo bel Cavaliere. Era riuscita a levargli i pantaloni. Eragon le sorrise poi le allargo leggermente le gambe. “Pronta?” Ayra gli sorrise. Consumarono il loro amore lì sul campo di allenamento. Quando finirono Eragon si spostò al suo fianco. Si guardarono e poi con tacito accordo si alzarono e si rivestirono. Entrambi si diressero verso le loro tende. Allora gente! Finalmente mi sono fatta viva, scusatemi se ultimamente non ho aggiornato ma non mi andava. Eh eh. Comunque finalmente quello sfigato di Murtagh è stato liberato! Ma ayra e Eragon? Hanno fatto l’amore? Sono pazza lo so. Nel prossimo chap parlerò anche di Roran e Katrina che poverini ho un po’ trascurato. Cmq non temete anche Murtagh troverà l’amore della sua vita. Indovinate chi? Vi lascio col tarlo del dubbio fino a domani cioè fino al prossimo chap! Ciao ciao!
  
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