Il leggero venticello
notturno mi
accarezzava dolcemente la pelle, ancora segnata dalle lacrime ormai
asciutte.
Ero seduto in bilico, sul tetto di un palazzo, e mi
chiedevo cosa importasse vivere adesso.
Guardavo in basso, con la
speranza di trovare quel briciolo di coraggio che mi permettesse di
buttarmi di sotto.
Aspettavo invano quel briciolo di pazzia che mi
avrebbe fatto scontrare contro l’asfalto.
Che senso avrebbe
vivere adesso, Louis?!
Che senso ha vivere senza di te?
Sentii
le lacrime abbandonare di nuovo gli occhi e rigarmi le guance, chiusi
gli occhi, mentre la tua risata ancora mi rimbombava nella
testa.
-“Hazza abbassa!” urlava Louis tra le
risate,
mentre lottava con Harry per abbassare il volume dello
stereo.
-“Louis smettila o mi fai schiantare.”
esclamò,
ridendo insieme a lui.
-“Finchè moriamo insieme non è un
problema, Honey” esclamò Louis dolcemente, con un
sorrisetto
stampato sul viso.
Erano ubriachi, appena tornati da una festa
finita troppo tardi.
Ridevano e sentivano il cuore scoppiare
d’amore.
Come mai prima.
-“Io non voglio morire,
Louis.”
Lo guardò Harry, con un sorrisetto divertito.
-“Oh
avanti, rovini sempre i miei momenti di dolcezza!”
urlò per
sovrastare il suono di una canzone dei The Script, facendo il finto
offeso, mentre Harry rideva.
Rideva perché lo amava e perché era
così dolce quando faceva così che sapeva
l’avrebbe amato per
sempre.
Abbassò il volume della radio, mentre premeva il piede
sull’acceleratore.
Lo guardò dolcemente, incontrando i suoi
occhi azzurri.
Azzurro nel verde, verde nell’azzurro.
-“Non
voglio morire. Non voglio smettere di guardarti negli occhi. Non ce
la farei.”
Mormorò, mentre Louis stringeva la mano alla sua,
nel modo più tenero che ci fosse al mondo e
-“Noi ci
guarderemo sempre negli occhi piccolo Hazz.”
Ed Harry lo guardò
ancora, tornando con gli occhi sulla strada con un sorriso sul viso,
il cuore in fiamme e la mano intrecciata a quella di Louis.
-“La
vera morte sarebbe non poterti guardare più,
Louis.”
E rialzò
il volume della radio, sentì Louis ridere e poi un tonfo ed
il
buio.
Cominciai a singhiozzare,
con una
bottiglia di vodka accanto e i piedi ancora a penzoloni.
Come
avevo potuto farlo, Louis?!
Come avevo potuto correre così tanto?
La colpa era tutta mia.
Alzai gli occhi al cielo, fissando una
stella.
La nostra stella, Louis.
Eravamo proprio qui, lo
ricordi?!
-“Amore?”
Richiamò l’attenzione del
riccio, mentre erano distesi sull’asfalto del tetto, a
guardare le
stelle.
Harry spostò lo sguardo dal cielo notturno di Londra,
incontrando subito dopo quel contrasto azzurrino dei meravigliosi
occhi del suo ragazzo, che era accoccolato al suo petto da un
pezzo.
-“Dimmi piccolo.”
Sussurrò, baciandogli la punta
del naso, stringendolo di più a se.
-“Me la compri una
stella?”
Ed Harry rise, guardandolo con un sopracciglio
inarcato.
-“Davvero Louis, come nei film?”
Lo guardò,
inarcando anche l’altro sopracciglio, ridacchiando ancora.
E
Louis arricciò il naso, dandogli uno schiaffetto dolce su
una
guancia.
-“Si, come nei film”
Harry scosse piano la testa,
sospirando poco dopo.
-“Non ti basto io? Insomma, sono una
stella.”
Si pavoneggiò, scherzandoci su, tornando a guardare il
cielo buio, illuminato dalle stelle.
-“Oh avanti, regalami una
tua amica allora, stella.”
Ridacchiò Louis, ed Harry lo strinse
a se.
-“Mhn.. ad una condizione.”
Lo guardò divertito,
mentre Louis annuiva piano, incuriosito.
-“Devi comprarla anche
tu a me.”
E Louis rise, stringendosi di più a lui, baciandogli
dolcemente il mento.
-“Sono io la tua stella, Haz.”
Ed
Harry non poté rispondere, perché era la semplice
verità.
-“Louis!” urlai, con la gola in fiamme e
i
singhiozzi a bloccarmi il respiro.
-“LOUIS!” lo urlai più
forte, al cielo, mentre le lacrime continuavano a scivolare veloci.
Dov’eri adesso?
Ci eravamo promessi il “per sempre” ed
ora che avevo bisogno di te tu eri a cantare, lì, con gli
angeli.
-“Lou..” lo sussurrai, con la voce graffiata e
segnata
dalle lacrime.
Avevo promesso di seguirti ovunque, ed ora ero qui
da solo, senza di te.
La tua assenza mi segna più di qualunque
lama, amore.
La tua assenza è più dolorosa di qualunque
pistola.
La tua assenza è più velenosa di qualunque
medicina.
Mio piccolo angelo, io non posso vivere senza i tuoi
occhi.
Io ti avrei seguito in capo al mondo.
-“Loouuiis”
lo chiamò, steso sul letto, intrecciato ancora tra le
coperte.
Era
mattina, Louis in cucina a preparare la colazione.
Salì in fretta
le scale, entrando in camera, sorridendo alla vista del riccio ancora
con il viso schiacciato nel cuscino a pancia in giù.
Gli si stese
addosso, lasciandogli un bacio tra quei ribelli e voluminosi
ricci.
-“Cosa vuoi riccio?” chiese, ridacchiando,
lasciandogli
un bacio sulla guancia, mentre si spalmava sulla sua schiena come se
fosse il materasso più comodo del mondo.
-“Volevo te.”
Rispose sinceramente Harry, con un sorrisino. E Louis sorrise,
sospirando dolcemente.
-“Come faresti se io me ne andassi,
Harreh?”
chiese, baciandogli piano una spalla.
-“Ti
seguirei” fu la risposta immediata di Harry, che
aprì gli occhi e
girò di poco il viso per guardare il compagno disteso sulla
propria
schiena.
-“Ovunque?” chiese Louis, addolcito.
-“Anche in
capo al mondo.”
E Louis lo baciò.
Mi morsi il
labbro inferiore, leccandomi poi le labbra.
Sapevano del sale
delle lacrime e un po’ anche di te.
-“Seguimi Harry”
Un
sussurro.
Sbarrai gli occhi, guardandomi intorno.
Era la tua
voce, ma tu dov’eri.
-“Louis!”
Urlai, e potei sentire la
tua stretta fredda alle spalle.
-“Seguimi amore.”
Ricominciai
a piangere, mentre gettavo un altro sguardo al cielo.
Le nostre
stelle brillavano, ma la tua di più, amore mio.
Sorrisi, e
lasciai il mio cellulare sull’asfalto accanto a me.
C’era una
nostra foto come sfondo, l’avevamo fatta un giorno al
mare.
-“Cucciolo, ce la facciamo una foto?”
squittì
Louis, sorridente, con gli occhi resi ancora più azzurri
dalla luce
del sole, le labbra gonfie per i baci e i morsi e il cuore
scoppiettante d’amore.
Harry sospirò e prendendo il cellulare
gli si sedette accanto sul telo da mare, mentre Lou come un bimbo
giocava con la sabbia.
-“Solo una amore”
E il bruno lo
aveva guardato con uno dei suoi sorrisi dolcissimi, e abbracciandolo
l’aveva sporcato di sabbia, facendo ridere entrambi.
Harry lo
strinse a se, baciandogli le labbra dolcemente.
-“Pronto?”
Chiese,
preparandosi a scattare.
Louis poggiò la tempia contro la sua
guancia, sorridendo verso il cellulare.
3.. 2.. 1..
Click.
E
in quella foto gli occhi di Louis erano più azzurri, il
sorriso di
Harry più ampio e i loro capelli bagnati
dall’acqua di mare.
Le
mani erano intrecciate anche se nella foto non si potevano vedere, ed
i loro cuori in fiamme, brucianti più del sole cocente di
mezza
estate.
Guardai in basso, e sentii la tua mano stringere
la mia, poggiata sull’asfalto.
-“Non aver paura.”
Era la
tua voce che mi sussurrava all’orecchio.
Ti sentivo, finalmente.
Ti sentivo dopo mesi di pura agonia.
Tu eri lì con me.
E non
ebbi paura, non quella sera Louis.
Ti avrei seguito ovunque, non
ti avrei mai abbandonato.
Tu eri la mia stella.
E mentre il mio
cellulare squillava per l’ennesima volta, mentre tu cantavi
‘Look
After You’ io non vidi più niente.
Vidi il buio.
E subito
dopo, i tuoi occhi.