Callie/ Arizona
Gocce di quotidianità, disastri, piccole manie, contrattempi e momenti tragicomici da vivere insieme ad una delle coppie più amate della serie tv.
Buona lettura!
"Dall'ultimo capitolo (Una mongolfiera ripiena di gelato):
“Grazie, Arizona”.
“Di cosa?”.
“Di amare così tanto la tua mongolfiera ripiena di gelato che ti renderà madre”.
“Sempre”.
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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NdA:
Questa shot contiene tematiche delicate come la malattia e la morte.
Ho
cercato di trattarle nel modo più adatto, tuttavia ho
preferito avvertire i lettori, nel caso a qualcuno potessero
infastidire o turbare..
Buona
lettura
Un istante
per dimenticare tutto
"Oggi ho perso un paziente", ecco
la frase che non vorresti mai pronunciare, né sentirti dire,
soprattutto se il paziente in questione ha otto anni, un berretto rosa
a nascondere dei capelli che non ci sono più e degli occhi
grandi e pieni di speranza, di quella speranza che tu non puoi
più dargli.
Certi giorni é proprio
difficile essere un chirurgo pediatrico, ti dici che fa' parte del tuo
mestiere, che per quanti piccoli non ce la fanno ce ne sono molti di
più che ritornano a casa con i loro genitori e crescono, si
diplomano, vanno al college, si innamorano, si sposano e a loro volta
hanno figli.
Te lo ripeti in continuazione, come
una sorta di filastrocca, di rito magico, di totem acchiappa-incubi,
anche se tu, di filastrocche, canzoncine e storie infantili, ne hai fin
sopra ai capelli. Forse perché ti tormentano la notte, forse
perché sono più spaventose di un film horror, di
un dvd noleggiato
in un momento di noia.
Charlotte, si chiamava
così la piccola, colpita da una forma di leucemia rara e
fulminante, avevi sono potuto aprire e poi richiudere il suo fragile e
malato corpicino, avevi solo potuto consegnarla nelle mani amorevoli
dei suoi genitori e confortarli e sostenerli nel dirle addio, come se
tutti quegli anni passati a studiare medicina si riducessero solo a
questo: a parlare con i padri, a porgere fazzoletti alle
madri, a presenziare ai funerali dei bambini.
Per loro, la polvere magica nelle
sacche non aveva alcun potere, il tuo sorriso era solo un' immagine
sbiadita e inutile in mezzo ad un mare di dolore e di stordimento.
"Non possiamo salvarli tutti, molti
di loro sopravvivono, anzi, la maggior parte, in alcuni casi dobbiamo
avere fiducia ed aspettare, in altri possiamo solo far sì
che la fine sia il meno dolorosa e traumatica possibile", avevi
ripetuto questa frase prima alla Bailey e poi ad Alex sino allo
sfinimento, nel corso degli anni, ed ora, era proprio lui che la stava
dicendo a te, appoggiandoti con fare incerto una mano sulla spalla.
Sei dovuta uscire, l' aria era
irrespirabile lì dentro.
Sei seduta su una panchina, piove e
c'é vento.
Te ne sei andata, hai terminato a
fatica il tuo turno e sei uscita a respirare una boccata d' aria
fresca, anche se sai che nulla ti farà stare meglio.
Charlotte é morta, la
chiuderanno in una piccola bara bianca.
E tu le bare bianche le conosci
benissimo, le sogni anche di notte.
Arcobaleni e unicorni.
Farfalle e gelato sulla spiaggia.
Marshmallows e birra ghiacciata.
Piedi scalzi e lenzuola.
Di solito pensare ad altro ti fa'
stare meglio, pensare a quelle cose stupide e piacevoli che rendono la
vita un po' più degna di essere vissuta ti fanno rinsavire,
almeno un pochettino, ti fanno dimenticare le bare bianche.
Oggi non funziona, oggi chiudi gli
occhi e vedi solo quei bambini che hai perso, non quelli che hai
salvato.
Vedi Kate e la sua bambola di pezza
caduta per terra.
Vedi Oliver e la sua pista delle
macchinine con le batterie scariche.
Vedi Amy e i suoi occhi spenti e
senza luce.
I sogni infranti e i cuori
spezzati, i mostri sotto al letto che hanno preso il
sopravvento, gli incubi hanno cominciato a camminare per i corridoi e a
vivere anche di giorno, la mamma e il papà hanno smesso di
essere dei supereroi e sono diventati piccoli e fragili, più
dei loro stessi figli, a volte.
Neve fredda e bastoncini di
zucchero.
Spade di
cartone e draghi di peluche.
Principesse da salvare e principi
imbranati.
L' abbraccio della mamma e la
camomilla prima di dormire.
Rimani seduta sotto la pioggia
finché qualcuno ti nota e cerca di convincerti a rientrare,
ma tu lo fissi con quegli occhi vuoti, così azzurri e
così vacui, senza luce, spenti.
Passano secondi, minuti, ore, forse
di più, forse di meno, tu non lo sai, hai perso la
cognizione del tempo e dello spazio.
Ti senti trascinare a casa da una
donna, probabilmente Callie, non ne sei certa, non ti importa.
La donna apre la porta di casa tua
e ti fa' entrare.
Deve essere Callie, nessun altro ha
le chiavi del vostro appartamento che tu sappia.
Ti spoglia, ti toglie le scarpe, le
calze, gli indumenti bagnati, ti asciuga i capelli con un asciugamano
morbido e ti conduce verso la vasca da bagno dove ha preparato un bagno
caldo e profumato.
Ti lasci guidare da lei docilmente,
senza fare storie e lasci che ti lavi senza opporre resistenza.
Poi ti conduce a letto, tra le
lenzuola fresche e il piumone caldo, scosta le coperte e si avvicina a
te, restandoti vicina e massaggiandoti i capelli per farti sentire
meglio.
Caramelle gommose e feste con gli
amici.
Baci sotto le stelle e cotte estive.
Zucchero filato e giostre.
Bambini che giocano a nascondino e
marachelle a volontà.
Chiudi gli occhi.
Non ci sono bare, non ci sono
bambini che soffrono, non ci sono malattie, né pianto.
Le sacche di fisiologica sono piene
di polvere magica, gli aghi farfalle, la macchina per la risonanza
magnetica un' astronave e tu, di nuovo, una fata buona che scaccia i
mostri cattivi.
Vedi Sunshine che riprende a
camminare e ti saluta con la manina mentre esce dall' ospedale.
Vedi Jim che ci vede di nuovo e ti
dice che il sole é più luminoso di quanto lui
ricordasse.
Vedi Rose che mangia per la prima
volta cibo solido.
Chiudi gli occhi e pensi che non
sognerai bare bianche , non questa notte, ma distese di sabbia e
bambini che corrono felici, che camminano, nuotano, saltano, ma
soprattutto respirano e pensi che il tuo lavoro potrà anche
fare schifo a volte ma che, molte altre é una delle tue
ragioni di vita.
Le altre ovviamente sono Callie e
vostra figlia Sofia.
NdA:
Grazie a chi é arrivato sin qui e a chi se la
sentirà di scrivermi le sue impressioni
A presto
lulubellula