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Autore: NowhereGirl    28/12/2012    4 recensioni
– È latino, un’antica lingua che risale a migliaia di anni prima dell’esistenza di Panem. Letteralmente significa la tua morte è la mia vita – conclude per poi andarsene.
Mors tua vita mea.
Ci ha messo davanti la verità per la prima volta da quando siamo qui.
Panem, 50 anni sono passati dai Giorni Bui e la "distruzione" del Distretto 13. Capitol City si prepara alla 50esima Edizione della Memoria. Quest'anno verranno sorteggiati il doppio dei tributi.
Questa è la storia di un ragazzo di 16 anni, questa è la storia di Haymitch Abernathy.
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Haymitch Abernathy, Maysilee Donner
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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CAPITOLO 5
MY TIME IS NOW
 
Mi sveglio di colpo accorgendomi che non è più sera. Devo aver fatto di nuovo un brutto sogno che ora mi fa scoppiare la testa, ma non riesco a ricordarmelo.
Il sole entra dalla finestra  e fissando fuori il cielo azzurro mi rendo ben presto conto che devo sbrigarmi per non far tardi a colazione.
Vado a farmi un doccia tiepida e guardo gli abiti che mi hanno lasciato per l’addestramento. Pantaloni neri aderenti e una maglia a maniche lunghe sempre nera con i bordi rossi.
Quando finalmente sono pronto esco per andare il sala da pranzo e vedo che tutti sono già intenti a fare colazione.
Mi siedo alla destra di Nigellus e inizio a servirmi con del bacon e del pane tostato. Nessuno parla, l’unico rumore è quello delle nostre mascelle che masticano. Sembrano tutti apparentemente calmi e questo mi fa sentire un tantino fuori luogo, perché l’ansia mi sta mangiando vivo.
Quando il nostro mentore finisce la sua abbondante porzione di pancake si schiarisce la gola e attira la nostra attenzione.
–  Mettiamo in chiaro una cosa, poiché quest’anno ogni Distretto ha il doppio dei tributi per me non sarà possibile allenarvi separatamente. Qualcuno ha qualcosa in contrario? – chiede a noi quattro che siamo ammutoliti. Nessuno apre bocca e questo lo spinge a continuare. – Bene. Voglio che durante l’addestramento proviate più corsi possibili e non vi soffermiate solo su quelli che riguardano le armi. Logan, niente coltelli. Ceewia, niente corso di mimetizzazione. Maysilee, mostrati debole agli occhi degli altri tributi. Haymitch, vedi di non attaccare briga con nessuno. – dice girandosi verso ognuno di noi e soffermandosi particolarmente su di me. Gli chiedo con gli occhi una spiegazione ma lui continua a parlare. – Dovete tenere il meglio per la sessione privata con gli Strateghi, capito? – prende un sorso dalla tazza fumante di caffé alla sua sinistra.
– Ragazzi non siete qui per giocare quindi non prendetela alla leggera – come se fossimo stupidi e non sapessimo che stiamo andando dritti dritti contro la morte – Nell’arena sopravvivere è un fatto istintivo e vige la legge del più cattivo. Quante sarete lì dentro non rischiate di perdere un’unghia o un incisivo, ma la vostra vita. L’unico obiettivo è restare vivi! Ricordate, mors tua vita mea.* Alle 10 all’ascensore puntali – conclude andandosene.
Il suo discorso ci ha lasciato tutti di stucco. Sembra che ci creda più di tutti nella vittoria di uno di noi. Dovremmo allenarci tutti insieme, ma questo non mi crea problemi. Non ho nessun talento speciale da tenere nascosto. Sono solo abbastanza scaltro ma devo cercare di non irritarmi facilmente come mio solito.
Tutti i tributi si alzano, chi prima e chi dopo, e vanno nelle loro camere, ma io rimango fermo seduto a tavola.
Oggi c’è la prima sessione di allenamento. La prima di altre tre, inclusa quella privata con gli Strateghi. Poi ci sarà l’intervista con Claudius Templesmith.
Queste sono le mie occasioni per far vedere a tutti di che pasta è fatto Haymitch Abernathy. Ora è diventata quasi una sfida con me stesso.
Dimostrerò a tutta Capitol City che anche uno del Distretto 12 può farsi valere, può cacciare la grinta, la rabbia e l’astuzia. Anche uno del 12 può vincere.
Ce l’ha fatta Nigellus ai suoi tempi, ce la posso fare anche io. Non ho nulla in meno a lui. Capitol City mi trova affascinante? Bene, darò a Panem quello che vogliono vedere.
Se per tornare a casa dalla mia famiglia e portare cibo in abbondanza devo farmi amare dagli spettatori della capitale e di tutti i Distretti, allora è quello che farò.
Guardo l’orologio che segna le 9.38 e mi alzo. Prendo un lungo respiro e tiro il petto in fuori camminando verso l’ascensore.
Lungo il corridoio una porta si apre di scatto mentre ci sto passando davanti e mi sbatte alla spalla facendomi cadere all’indietro.
Borbotto qualche imprecazione alzandomi e scoprendo il volto di chi mi ha fatto cadere. Maysilee. – Oh Haymitch scusami non volevo – mi da una mano a rialzarmi preoccupata ma non riesce a nascondere le risate.
Se volevo iniziare a farmi valere, non ho iniziato per niente bene penso ridendo anche io.
Mi metto in piedi e controllo che i vestiti non si siano stracciati. Ci dirigiamo in silenzio verso l’ascensore ma non c’è nessuno, siamo in anticipo e mi rendo conto che dall’inizio di questa “avventura” nei 50esimi Hunger Games è la prima volta che non sono in ritardo.
Mi appoggio alla parete di fianco all’ascensore incrociando le gambe aspettando che quegli altri due e Nigellus arrivino.
– E così Nigellus ha scelto te… – esordisce Maysilee buttando lì l’argomento.
– Scelto me per cosa? –
– Sei il tributo del nostro Distretto su cui punterà di più. Pensa che tu possa avere la stoffa per vincere. Non hai visto come ti guardava? –
E ora riesco a capire perché il nostro mentore mi guardava insistentemente a colazione durante il suo discorso.
– Oh andiamo non ho nulla in più a voi –
– Nigellus pensa che tu ce la possa fare, Capitol City ti trova affascinante e io- – si interrompe perché Yasmine sta venendo nella nostra direzione e dopo un po’ arrivano anche Ceewia e Logan. La nostra accompagnatrice ci dice che Nigellus non può accompagnarci perché ha avuto un calo di pressione e sarà lei a portarci giù in sala addestramento. Prendiamo l’ascensore e la maledico per essere arrivata proprio in quel momento.
Ora so che con gli allenamenti di mezzo non riuscirò di nuovo a stare un attimo solo con Maysilee e non saprò mai cosa stava per dirmi.
Il tarlo della curiosità mi martella nella testa, e anche se provo ad immaginare cosa avrebbe dovuto dirmi so che l’unico modo per saperlo veramente e chiederlo a lei.
L’ascensore suona per avvertirci che siamo arrivati a destinazione e usciamo uno dopo l’altro fuori non appena le porte si aprono.
La sala di addestramento ci lascia praticamente senza parole. Dire che è gigantesca è poco.
Per ogni specialità c’è una zona delimitata con l’apposito arsenale e degli istruttori esperti.
Gli altri quarantaquattro tributi sono già tutti lì, disposti in semicerchio. Al centro c’è un grosso uomo dalla carnagione scura, alto e senza capelli, anche lui con una tuta addosso. Ma quello che più attira l’attenzione è la benda nera che ha sull’occhio.
Degli addetti ci attaccano dietro la schiena un pezzo di stoffa con sopra stampato il numero del nostro Distretto, e mentre lo fanno gli altri tributi ci fissano come se stessero osservando qualcosa di rivoltante.
Ci mettiamo affianco a loro mentre l’uomo di fronte a noi si presenta. Si chiama Emil ed è il capoistruttore del Centro di Addestramento. In breve ci spiega che possiamo passare da un’area all’altra e allenarci in ciò che vogliamo seguendo le istruzioni degli esperti e senza danneggiarci l’un l’altro. Se vogliamo mettere alla prova ciò che abbiamo imparato dobbiamo chiedere agli assistenti.
A parte i volontari dei Distretti 1, 2 e 4, l’aspetto degli altri tributi lascia piuttosto a desiderare. È la prima volta che li vedo tutti di persona. Nonostante ci riempiano di cibo e non ci facciano mancare nulla molti di loro hanno ancora delle profonde occhiaia e le ossa sporgenti.
Non appena Emil finisce di parlare i Favoriti vanno dritti verso le armi più taglienti e pericolose. Il fatto che sappiano già come maneggiarle li rende avvantaggiati rispetto a noi altri.
Riconosco la ragazza bionda, alta e robusta del Distretto 1 che avevo visto in televisione. Ha un’ascia in mano e la maneggia con abilità mentre viene accerchiata da un gruppo di ragazzi. Uno bassino con i capelli rossi dell’8 e un ragazzo e una ragazza del 5. Presto viene raggiunta anche dagli altri tre tributi del suo stesso Distretto.
La guardano con ammirazione e invidia, e a lei sembrano piacere queste attenzioni, e la spronano a mettersi ancora di più in evidenza.
– Buffona – borbotto a mezza voce. Ceewia, Logan e Maysilee che sono ancora a portata di orecchio mi sentono e iniziano a ridere, ma io non ci trovo niente di divertente. Sono sicuro che vuole cercare di far colpo sugli Strateghi che ci stanno guardando.
Ci separiamo e ognuno va in una direzione diversa.
Non faccio caso a dove vanno gli altri e mi dirigo svelto verso un’area vuota dove c’è un grosso percorso ad ostacoli perciò inizio da lì.
Inutile dire che quando gli istruttori finiscono con me sono ridotto ad un ammasso di carne e sudore grondante. Mi do una pulita sulla fronte con la manica e decido di andare ad allenarmi un po’ con i coltelli.
Diciamo che con questi me la cavo decisamente meglio. Non sono in grado di ucciderci qualcuno (non ancora) ma so usarli per quante volte ho smembrato la selvaggina per mia madre.
Se affinassi le mie doti qui al corso e poi riuscissi a prenderne uno nell’arena le mie chance di vittoria potrebbe aumentare.
L’istruttore mi insegna come impugnarlo in maniera corretta e quali punti colpire per provocare una ferita letale ad un avversario umano o animale.
Devo fare tesoro di queste informazioni, perché mi saranno di estrema importanza una volta nel mezzo dei giochi.
Mi do un’occhiata in giro e scorgo Maysilee che si esercita nei nodi. Saperne fare mi potrebbe essere utile, così la raggiungo.
Mi siedo di fianco a lei che alza lo sguardo e mi rivolge un breve sorriso per poi tornare al suo pezzo di corda.
Me ne faccio passare anche io uno dall’istruttore e inizio a lavorarci avendo però dei pessimi risultati.
Maysilee mi scruta con la coda dell’occhio e poi scoppia a ridere.
– È facile per te, hai le mani piccole – sbuffo buttando il laccio per terra e guardando le mie mani più grandi delle sue.
Le mie parole la fanno solo ridere di più. Mi passa la sua corda e mi prende la mani, le guida e mi suggerisce dove infilare l’estremità della cordicella mentre sento le guance andarmi a fuoco. Alla fine mi rendo conto che ho appena fatto il nodo che l’istruttore mi aveva detto di fare.
Lascia le mie mani facendo riprendere il colorito naturale alla mia pelle e la guardo sbalordito. Ci sa davvero fare con i nodi.
I restanti due giorni li passo tra il corso sui coltelli che voglio perfezionare al massimo e tra il test per riconoscere le piante commestibili che passo alla grande grazie tutte le volte che ne ho dovute raccogliere per mia madre. Ho fatto anche una breve lezione sulla mimetizzazione, ma il corso che seguo sempre è quello di nodi. È diventato più o meno il nostro luogo di incontro, mio e di Maysilee.
Lei è davvero un asso con i nodi e mi insegna a fare quelli più semplici. Ci capita perfino di chiacchierare. Argomenti abbastanza stupidi, che variano da “che corsi hai seguito oggi?” a “chissà cosa ci sarà da mangiare a pranzo”, ma ad entrambi non dispiacciono. Non ho però mai l’occasione per chiederle cosa stava per dirmi il primo giorno di addestramento per mia sfortuna.
In questi giorni Ceewia è molto migliorata nell’uso dei coltelli e Logan sembra essere dotato particolarmente con la mimetizzazione e le lance. Ho iniziato a tenere d’occhio tutti i miei avversari e le loro abilità o alleanze, come ad esempio una decina di Favoriti che sembrano andare molto d’accordo. 
Al terzo giorno iniziano a chiamarci per le sessioni private con gli Strateghi.
Mi rendo conto che durante i pasti o alcune brevi pause Nigellus non ci ha dato nessun dritta, se non quella di mettere in mostra le nostre migliori capacità o quelle che abbiamo sviluppato negli addestramenti. Fatto sta che ancora non so cosa mostrare loro.
Si inizia dal Distretto 1, prima i due maschi e poi le due femmine.
Dopo più di un’ora la sala è svuotata. Logan è appena entrato e rimaniamo solo io, Ceewia e Maysilee.
Le due stanne sedute a torturarsi le unghie, mentre io non riesco a stare un attimo fermo e continuo a fare avanti e indietro come quando aspettavo la visita di mia madre e mio fratello nel Palazzo di Giustizia.
Dopo 10 minuti finalmente mi chiamano. Prendo un lungo respiro e mi dirigo verso la palestra.
– Buona fortuna Haymitch – dice la dolce voce di Ceewia.
Mi giro verso le due ragazze che mi guardano incoraggiante. Sorrido alla ragazzina e faccio l’occhiolino alla bionda prima di entrare per sostenere la mia sessione privata.
 
*Le parole del discorso di Nigellus sono state prese da una bellissima canzone di Er Costa che si chiama per l’appunto Mors Tua Vita Mea 

NOTE
Ed ecco il quinto capitolo. 
Spero che vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate o, in caso contrario, cosa non vi è piaciuto.
AVVISO CHE PROBABILMENTE PER IL SESTO CI METTERO' MOLTO TEMPO PER VIA DEL POCO TEMPO CHE STO AVENDO ULTIMAMENTE
   
 
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