Era un semplice venerdì di novembre, era il 28 novembre.
Gli alberi erano spogli e il gelo iniziava a farsi sentire, ormai l'inverno era vicino.

Hope era in panificio, al solito posto di sempre, e 'svolazzava' nella cucina dalle quattro del mattino. Preparava focacce di diversa forma e, nel frattempo, senza volerlo, si sporcava di farina.
Verso le sei sentì una voce arrivare fuori dal suo laboratorio: era sua figlia Katy, lunghi capelli ondulati e castani, due occhini verdi abbracciati dalla tenerezza e una graziosissima bocca.
Aveva tredici anni e, come ogni mattina, era andata ad aiutare la madre in panificio: si mise il suo grembiule roseo e si mise a lavoro, da sembrare una vera donnina.

Katy era triste: da poco sua madre e suo padre si erano separati, lei no ne sapeva la causa, ma, ovviamente, stava tanto male, non poteva piu' vedere contemporaneamente sua madre e suo padre, non poteva piu' passeggiare sul mare come faceva da bambina, oramai era solamente tutto un bellissimo ricordo.

Presto si fecero le sette.
Il panificio apri' e tante erano le persone che entravano, chiedevano un cornetto, una tortina, o il pranzo per andare a lavoro e si sedevano.
Tra queste c'era anche Luke, l'ex-fidanzato di liceo di Hope, non era ancora sposato e, ogni mattina, passava di li' per andare in bottega a lavorare.

La vide in difficolta', e non fece a meno di aiutarla, cosi' la chiamo':
- Hope, potresti venire un attimo?-
Senza esitare, la donna era li' vicino al suo tavolo
- Ciao Luke, posso aiutarti? -
- No, Hope, sono io che devo aiutare te.-
- In che senso? -
- Nel senso che si vede a distanza di un chilometro che sei triste, se vuoi puoi parlarne (: -
- Lo sai cosa mi succede, è per il divorzio, è per Mamie è sempre la stessa storia, non dovete farci caso ... oh guarda, un cliente! Ciao -