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Autore: The Cactus Incident    28/12/2012    6 recensioni
Stavo suonando con tutta me stessa per scaricarmi e non pensare a per quale cazzo di motivo non mi parlava se era stato lui a cominciare, quando la mano bianca e ossuta di Jimmy si posò sul mio polso che si muoveva freneticamente.
Alzai di scatto la testa, nervosa e lo trovai a mostrarmi un sorriso tranquillo che contagiava anche quelle iridi così azzurre nascoste dietro gli occhiali.
“Faccio troppo rumore?” “Non abbastanza da coprire quello del tuo cuore che si spezza e sanguina”
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Matthew Shadows, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sch chapter 27

Meg P.O.V.

Girai le chiavi nella toppa e mi chinai a baciare il pavimento del mio appartamento. Davvero, erano almeno due mesi che non lo vedevo.
“Oh, casa dolce casa” dissi inginocchiandomi sul pavimento mentre aspettavo che arrivasse il mio cane a farmi le feste.
“Si, però adesso tirati sopra che devi svuotare le valigie” disse Trevor divertito girandomi attorno.
“Lo faccio domani, sai che mi frega. Dov’è Potter?” mi guardai attorno alla ricerca del mio Labrador nero, ma non si vedeva da nessuna parte.
“L’ho lasciato da Tess” Tess era la sorella di Trevor, era spostata e con due figli.
Aveva una pasticceria a San Diego e una casa molto grande. Fra l’altro i suoi figli adoravano il mio cane e mi chiamavano zia.
“Oh giusto, non potevi mica lasciarlo qua” mi tirai sopra e portai le valigie nella stanza da letto. Non ero stanca, quindi c’infilammo nel grosso 4x4 di Trevor e andammo da sua sorella a recuperare il cane.
Tess mi salutò calorosamente come al solito e ci disse di andare a casa dove avremmo trovato i bambini. Per un attimo mi chiesi perchè non fossero a scuola, poi mi resi conto che eravamo a luglio.
Luglio. Il cd dei ragazzi sarebbe uscito ad ottobre e io già ce l’avevo, pure se non l’avevo ancora ascoltato. In tempo scarseggiava spesso, per me.
Tess era sempre gentile. Era decisamente più bassa dal fratello e un tantino rotondetta, con dei dolci occhi verde foresta e i capelli castano scuri, quasi neri molto folti, sempre tenuti in una treccia ordinata.
Quando arrivammo a casa sua, i due figli, Jake e Martin ci saltarono al collo.
Erano due gemelli di undici anni, ma Jake aveva i capelli quasi neri e gli occhi verdi, come la madre, mentre Martin era biondo rossiccio con gli occhi grigi, come il marito di Tess, Josh, e alto una spanna più del fratello.
Mentre Trevor appendeva a testa in giù sotto il suo braccio, Jake che sghignazzava divertito, Martin venne a salutarmi e poi mi guardò dubbioso e con le braccia incrociate. Potter arrivò di corsa ed evitargli di saltarmi addosso fu difficile.
“Potter ha vomitato di nuovo” disse Martin mentre carezzavo la testa del mio cane.
“Cazzo” mi lasciai sfuggire. Se Tess mi avesse sentito, mi avrebbe fatto lo scalpo, ma Martin non sembrava tanto scandalizzato.
“Già, non ho capito cosa Trevor gli dia da mangiare, ma ha passato tutta la prima giornata che è stato qui a lamentarsi”
“Beh, per farmi perdonare ho una cosa per te” subito si aprì in un mezzo sorriso.
“Che genere di cosa?”
“Del genere che ti piacerà” afferrai la busta e gli porsi il pacco blu col fiocco rosso, dalla forma più che ovvia. Strappò la carta e il suo sorriso si spalancò mostrando un buco dove stava spuntando un dente nuovo.
“Uno skateboard nuovo!”
“Il tuo non sta più in piedi, abbiamo già dovuto rimontargli tre volte la base. Questo è bello nuovo e poi giralo” la parte di sotto era completamente disegnata.
“Lo hai disegnato tu?!” chiese elettrizzato. Ci avevo aerografato il suo nome in stile graffito, mi ero fatta aiutare da Stacey.
“Eh si, scricciolo. Ti piace?”
“E’ bellissimo!” disse abbracciandomi.
“E a me niente?” chiese Jake piccato, ancora sulla spalla di Trevor. Il mio ragazzo gli diede una scrollata e lo rimise in piedi.
“Ce ne uno anche per te, ometto” disse Trevor indicandomi con la testa visto che in mano avevo un secondo pacco, con la carta rossa e il fiocco blu.
Dopo un bel “Grazie zia Meggie” in coro arrivò anche Tess e quando vide gli skateboard mi guardò male.
“Oh, che belli! Ma perchè li riempi sempre di regali?” scrollai le spalle e misi le mani in tasca.
“Al loro compleanno ero in Galles, glieli dovevo” risposi tranquilla e lei fece una smorfia. Era molto grata per i regali che avevo fatto alle due pesti, ma non le piaceva che spendessi soldi per i suoi figli.
“Ma non gli devi proprio niente”
“Ci tengo, davvero, sono troppo simpatici” sospirò.
“Grazie tante, Martin rischiava di farsi male ancora di più. L’altra volta ha perso una rotella mentre faceva uno di quei salti assurdi e c’è mancato poco che non si rompesse l’osso del collo”
Sul divano di casa, Trevor, Martin e Jake studiavano gli skateboard divertiti, comparando i particolari dei disegni e buttandosi in una competizione a “Tanto è più bello il mio!” tipica di ogni fratello.
Anche se non avevo avuto un fratello naturale, sapevo bene in cosa consisteva quella sorta di competizione morbosa. Era una cosa fissa fra me e Jimmy o fra me e Brian… oppure tutti e tre. Eravamo cresciuti insieme, tutti insieme ed era ovvio che talvolta dimenticassimo di non essere fratelli.
Questo succedeva da piccoli, ormai le cose erano cambiate. Per Brian e Jimmy forse non tanto, ma io ormai ero stata quasi “tagliata fuori” dalla santissima trinità, come ci chiamava sempre mia madre.
“Mi ha detto Martin che Potter ha vomitato” dissi a Tess, cambiando argomento e lei sbuffò.
“Si, credo che mio fratello ancora non abbia capito come dare da mangiare a un cane” scrollai la testa.
“Non è per lui, è già tanto che non me l’abbia ammazzato, ma io non ho mai il tempo per occuparmene”
“Sei sempre in giro, è normale” sbuffai e misi il guinzaglio a Poter.
“Forza, credo sia ora di andare a casa, ormai, devo ancora disfare le valigie”
“Si, forse è meglio” salutammo le due pesti e ce ne tornammo a casa.
“Erano davvero belli gli skateboard, ai ragazzi sono piaciuti tantissimo”
“Eh si, mi ha aiutato Stacey”
“Perché non ne hai fatto uno anche a me?” alzai gli occhi al cielo divertita. Avevo pensato anche a lui, erto, solo che era una sorpresa e che sarebbe arrivata per posta fra un po’.
“Perchè sei un ciuccio vecchio e se ti rompi una mano non suoni più” mi fece una smorfia a cui risposi con una smorfia e continuò a guidare fino a casa.
Una volta disfatte le valigie decisi che era ora di fare un bagno a Potter, così lo ficcai nella vasca e cominciammo la lotta.
Alla fine io ero più bagnata di lui, ma almeno adesso aveva un buon odore.
Andai a buttarmi sul divano, vicino a Trevor che armeggiava al pc, con gli occhiali da lettura sul naso. Erano molto simili ai miei, solo un po’ più massicci e con la montatura grigio scuro.
Strinsi le braccia attorno al suo torace e posai il viso sul suo petto.
Trev odorava sempre di buono, anche quando fumava. Su di lui l’odore delle sigarette si attaccava in modo diverso, più leggero e non impregnava del tutto gli abiti.
Gli diedi un bacio sul petto e la sua mano si spostò sui miei capelli, carezzandomi la testa. Fece scivolare il portatile sul tavolino e mi avvolse con le braccia.
“Cosa? Voglia di coccole?” sussurrò fra i miei capelli.
“Non sarebbe una brutta idea…” feci scivolare le labbra fino a raggiungere il suo collo e sfiorai il tatuaggio che tanto mi piaceva.
Ho sempre trovato sexy i tatuaggi sul collo, sia di lato che dietro. Davanti no, erano terribili e mi davano un senso di soffocamento.
Le mie mani scivolarono sui suoi fianchi mentre torturavo quel lembo di pelle colorata.
“Mmmh…. se fai così non so se ho voglia di fermarmi alle coccole, sai?”
“E allora non farlo, non mi offendo” fece scivolare una mano sulla mia coscia, facendomi sedere sulle sue gambe.
In breve si portò le mie gambe intorno alla sua vita e si alzò.
“Forse conviene spostarsi in camera, uh?” sospirò con voce bassa sulle mie labbra e annuii mentre spostavo le braccia attorno al suo collo.

“Ti piace parecchio il surf?” chiesi dopo un po’.
“Parecchio, è uno sport interessante. La tua città è davvero l’ideale, devo ammettere, meglio di San Diego”
“Huntington è il paradiso del surf, quattordici chilometri di spiaggia in cui è possibile surfare quasi ovunque”
Camera da letto, sotto le lenzuola, petto di Trevor sui cui spiccava una maschera giapponese tatuata in maniera eccellente di cui io continuavo a ripassare i contorni con la punta del dito.
“Che ne dici se qualche volta andiamo ad Huntington? Mi piacerebbe vedere dove sei cresciuta…” In effetti non ci eravamo mai andati insieme. Era capitata qualche visita sporadica quando mi trovavo da quelle parti, ma col video dei sevenfold non ne avevo avuto occasione.
“Uhm, si, credo si possa fare” dissi tranquilla.
“Quanto tempo è che non vedi tua madre?” chiese tranquillo e dovetti pensarci parecchio, senza comunque riuscire a ricordarlo. La mia memoria non era mai stata un granché.
“Un secolo, diamine”
“Sarebbe fico conoscerla”
Alzai la testa guardandolo in viso.
“Che hai in mente, punk?” chiesi indagatoria e lui alzò le mani in segno di resa.
“Niente! Perdonami se voglio conoscere la donna che ha generato quella che è mia ragazza da tre anni”
“Cazzo stiamo davvero insieme da tre anni?” chiesi io sgranando gli occhi.
Diamine, credevo di meno…..
“In modo fisso, si. Se poi contiamo dalle prime sporadiche scopate….”
“Ecco, quelle sorvoliamole, magari”
“Perché? Eri sexy” disse divertito.
“Perché adesso faccio schifo?”
“No, adesso sei più sexy, sei mia” per rafforzare il concetto fece scivolare una mano sulla mia gamba e la fece risalire su per la mia schiena.
“Mmm…. quando vorresti andare?” chiesi avvicinando il viso al suo.
“Tu quando hai tempo?” chiese mentre le sue labbra risalivano sul mio collo e invertiva le posizioni. Ci pensai qualche secondo.
“Adesso”
“Piena estate?” Chiese stranito. Era strano che non avessi da fare a luglio, in effetti, ma avevo un buco di un paio di settimane.
“Per me sarebbe perfetto. Potresti conoscere per bene anche i ragazzi! Tu?” Sapete cosa vuol dire che durante le riprese del video al massimo aveva incrociato al strada a Jimmy?
“Certo che sono disponibile” feci scontrare le labbra con le sue.
“Perfetto”

Stacey P.O.V.
Quelle tavole mi piacevano un sacco.
Erano semplicemente perfette per il cd dei ragazzi, davvero.
Continuavo a guardare le anteprime che aveva portato Matt a casa, studiandone tutti i particolari.
“Allora? Che te ne pare?” chiese Matt da sopra la mia spalla.
“Che sono fantastiche, davvero. Ma chi lei ha fatte?” Lui scrollò le spalle.
“Boh, un qualche amico di Cam, mi pare, lui era troppo impegnato e allora ci ha passato il nome di questo illustratore”
“Mi piace, dovrei parlare con Cam, voglio conoscerlo” dissi continuando ad osservare gli angeli per “afterlife”. Erano tutte illustrazioni che sarebbero andate nel libretto del cd con i testi delle canzoni.
“Devi parlare con Zack, se non sbaglio dovrebbero incontrarsi. Lui vuole una mano per la Vengeance University” Annuii e posai tutti i cartoncini sul tavolo, vicino al suo fianco.
Si era quasi seduto sul tavolo della cucina dove stavo osservando le tavole.
“Questo cd sarà fantastico, ne sono certa” dissi convinta e lui mi guardò divertito con le braccia incrociate la petto che mettevano in tensione la maglietta leggera sui suoi pettorali.
“Anche se non ti piace Critical Acclaim?” chiese divertito e io provai a giustificarmi.
“Io non ho mai detto che non mi piace, solo che non…”
“Non ti piace, ammettilo” continuò e mi arresi.
“Non molto, in effetti” sorrise divertito mettendo in mostra le sue fantastiche fossette e sorrisi a mia volta.
“Devo parlare con Zack, quindi”
“Direi di si”
“Tu hai qualche impegno?”
“Si, Jimmy ha non so quale idea per una bonus track”
“Figo”
“Eh si, ma fra almeno due ore” e mi rivolse la sua miglior faccia da pervertito. Sorrisi e quasi si sedette sulle mie gambe, prendendomi l viso fra le mani e cominciando a baciarmi.
SI separò appena per riprendere fiato e mi resi conto che suonava il telefono.
“Lascia perdere” sospirai e lui sorrise
“Guarda che è il tuo”
“Meglio ancora” e mi spinsi di nuovo contro le sue labbra mentre lui affondava maggiormente la mani nei miei lunghi riccioli di un bel blu intenso, sfiorandomi il collo con la punta delle dita.
“Pesi un accidenti, lo sai?” bofonchiai divertita contro le sue labbra, mentre le mie mani si stringevano sulla sua schiena.
“Uh uhm” annuì poco convinto mentre liberava il mio collo dai capelli e cominciava a sfiorarlo con le labbra, intanto il telefono continuava incessantemente a suonare.
A un certo punto Matt sbuffò e sollevò il viso dal mio collo.
“Mi rifiuto di fare sesso con Never Too Late come sottofondo” sbottò. Allungò una mano e afferrò il mio telefono. Osservò il nome sul display e mi passò il telefono.
Io ero ancora allibita, ma risposi mentre lui riprendeva a torturarmi il collo.
“Pronto?”
“Era ora! E’ la terza volta che chiamo!” sbuffai pensamentemente.
“Meg che vuoi?”
“Momento sbagliato?” Matt sghignazzò sul mio collo e sbuffai.
“Esattamente” dissi secca.
“Scusa”
“Parla”
“Sto arrivando” sbottò pratica e non capii.
“Dove?”
“Come dove! Ad Huntington!” Ci mancò poco che non tirassi una testata a Matt perché anche lui aveva sentito.
“Davvero? E’ fantastico!” Matt non mi sembrava tanto d’accordo.
Fra non molto avrebbero ricominciato con i concerti e questo era l’ultimo periodo che avremmo passato insieme prima del grande tour che stavano preparando.
“Eh si, vabbè, sappi che sento quel toro di tuo marito che respira nel telefono, ci sentiamo dopo, eh”
Stavo per ribadire per l’ennesima volta che non siamo sposati, ma attaccò prima di darmene la possibilità. Chiusi il telefono e lo mollai sul tavolo.
Matt mi guardò con aria poco felice.
“Dai, è Meg!”
“Lo so, ma Brian non c’è, quindi starà con te”
“Mio Dio sei geloso?” chiesi divertita e lui s’imbronciò come un bambino.
“Non sono geloso, ma fra un po’ finirò su un pullman con quei quattro stronzi per chissà quanto”
“Si, ma questo non avverrà nell’immediato futuro” dissi lanciandogli un’occhiata eloquente, mentre gli carezzavo l’interno coscia col pollice. Matt sembrò vacillare, per poi mandarsi a fanculo da solo e riprendere da dove aveva interrotto quando aveva chiamato Meg.
“Te l’ho già detto che ti amo, vero?”
“Si, credo di si”

Quando Meg arrivò, andammo subito a romperle i coglioni alla casa che avevano affittato per un paio di settimane.
“Ragazzi! Non ci avete messo molto” dissi mentre entravo e Travor mi salutò con un mezzo abbraccio. Se solo avesse voluto, avrebbe potuto stritolarmi.
“Che bello rivederti”
“Lo stesso vale per me” e lo sorpassai, andando dalla mia amica
Matt sembrò guardarlo un attimino perplesso.
Li guardai uno di fronte all’altro e mi resi conto che Trevor era di una spanna più alto di Matt, cazzo. Il più alto sorrise gentile e gli offrì la mano.
“Tu devi essere Matt, immagino” il mio ragazzo si riprese e sorrise, stringendo la mano che l’altro gli offriva.
“E tu Trace”
“Trevor” lo corresse l’altro mentre lasciava la presa.
“Scusami, coi nomi faccio schifo” si giustificò e Trev rise divertito. Li lasciai a fare conversazione mentre io andavo da Meg.
“Allora, come procede?” chiese lei e per un attimo non capii. “La tavola” specificò.
“Alla grande, ho quasi finito. Devo solo levigarla, con la resina protettiva ho finito” Avevo aerografato una tavola da surf che Meg aveva intenzione di regalare a Trevor. L’avevamo progettata insieme e adesso me ne stavo occupando io, sotto pagamento.
“Non credevo ne sapessi tanto” scrollai le spalle.
“Mi sta aiutando un ragazzo che lavora allo studio. Il padre fa quello per professione”
“Oh, capisco”
“Devo farti vedere le tavole per il cd dei ragazzi, mi piacciono parecchio”
“Le hai fatte tu?” chiese stranita. Sapeva bene che quello non era per niente il mio stile.
“Nah, un amico di Cam. Ho parlato con Zack e lo incontriamo oggi pomeriggio”
“Allora credo che domani passerò in studio, va bene?” disse sorridente.
“Perfetto”
“Finalmente ho anche comprato il regalo per Brian, spero gli piaccia…” chiese dubbiosa. Regalo?
Aggrottai le sopracciglia stranita, poi capii.
Quello stronzo non gliel’aveva nemmeno detto.
“Ehm, Meg, Brian non c’è” la mia amica aggrottò a sua volta le sopracciglia.
“Che intendi dire?”
“Due giorni fa sono partiti lui e Michelle per un tour dell’Europa, tornano il quindici luglio” Meg prima sgrano gli occhi poi cominciò a tremarle l’occhio sinistro e sembrò estremamente schifata.
“Brian e Michelle da soli il giorno del suo compleanno? Davvero?”
“Volevano passare un po’ di tempo insieme prima del tour, è stata un’idea di Haner” a ogni frase Meg sembrava più stranita.
“Ma Michelle non si fa il tour con loro?” mi strinsi nelle spalle.
“Credo di si, non saprei….” Meg mi sembrò decisamente stranita.
“Bah, ok….. significa che prenderò per me il suo regalo. Almeno quello stronzo poteva sprecarsi a dirmelo” si lamentò, piccata.
“Dai, forza, oggi rivedrai tua madre! Non sei contenta?” dissi sarcastica. Lei alzò gli occhi al cielo.
“Eh, le devo anche presentare Trevor. Sono tipo…. Terrorizzata?”
“Andiamo, tua madre stava con James Window, cosa può spaventarla ancora?”
“Ehi, mica sono la figlia di Marylin Manson”
“No però di certo non si farà intimidire da quel wrestler venuto male del tuo ragazzo”
“Non sembra mica un wrestler…” si voltò a guardarlo, confrontandolo inevitabilmente con Matt. Non credevo che sarei stata così contenta di qualcuno con un ragazzo più enorme del mio.
“Ok, forse un pochino”

“Allora dov’è l’appuntamento?” chiesi a Zack mentre mandavo un paio di sms.
“Al Johnny’s” rispose il chitarrista mentre guidava tranquillo per le strade di Huntington fino al bar.
Parcheggiò e una volta entrati ci guardammo attorno alla ricerca di Cam. Lo trovammo vicino al bancone in compagnia di una ragazza.
Era minuta e dal fisico quasi etereo, la carnagione più chiara che avessi mai visto e i capelli cortissimi e neri, aveva un paio di shorts neri e una t shirt degli  NY Yankees , con un paio di Adidas.
Il trucco era retrò e le labbra di un rosso intenso.
Mentre camminavano verso di loro, mi resi conto che Zack si era fermato sulla porta. Mi voltai e lo guardai.
“Zack… stai sbavando?” si scosse e andò avanti.
“Scusa, stavo facendo fantasie perverse sulla nuova ragazza di Cam” bofonchio.
“Forza, muoviti” lo afferrai per una mano e lo tirai dentro.
Andammo al bancone e Cam mi salutò con un abbraccio.
“Stacey! Quanto tempo che non ti vedo!”
“E’ un bel po’ in effetti. Come stai?”
“Alla grande. Zack! Sei ingrassato?”
“Tu stai diventando sempre più stempiato o mi sbaglio?” rispose il chitarrista divertito mentre lo salutava con un mezzo abbraccio.
“La tua nuova ragazza è fantastica” disse buttando un occhio alla brunetta.
La ragazza aggrottò le sopracciglia, poi si distese in un sorriso.
“Non sono la sua ragazza, sono Allison, l’artista che ha fatto le tavole per il vostro album”
Avete presente il lenzuolo della pubblicità dell’Omino Bianco?
Quel lenzuolo che prima è di un grigetto spento/ bianco sporco e che poi diventa bianco bianco.
Questo è quello che successe alla faccia già bianca di Zack: sbiancò.
La parola SESSISTA si accese nella mia mente a lettere fosforescenti. Alzai gli occhi al cielo e ordinai qualcosa da bere al barista.
“A-ah….. complimenti.. Allison. Io sono Zack”
“Si, lo so, Cam mi ha fatto avere i tuoi bozzetti” rispose lei con un sorriso mentre stringeva la mano del chitarrista
“Oh si, giusto” Scansai il mio amica e mi presentai, offrendole la mano.
“Io sono Stacey”
“Piacere. Cam mi ha fatto vedere alcuni dei tatuaggi che hai fatto, sono davvero fantastici”
“Oh grazie”
“A proposito di questo sarei interessata…..”
“Certo, chiama allo studio e fissa un appuntamento, non ci sono problemi” dissi mentre le offrivo un biglietto da visita. Lei se lo rigirò fra le mani e lo mise nella tasca di dietro degli shorts.
Passammo parecchio tempo con Cam e Allison e più guardavo Zack, più mi convincevo che a breve, Gena avrebbe avuto un paio di corna nuove fiammanti.



._.’’
Salve.
Dopo tanti secoli (è un mese o tre settimane?) che non aggiorno, torno all’attacco con questa schifezzetta qui che, fra l’altro, è pure un capitolo di passaggio ._________.”
però ho introdotto un nuovo personaggio v.v
Meg rosica *ye ye*
Sono una persona ignobile DDDDDD:
BUON NATALE! :D spero che il vostro sia andato meglio del mio
Vorrei dire che il prossimo chap arriverà presto, ma non vi prometto niente visto che per il momento ho scritto due righi… ma ho una mezza idea v.v
Spero che non ci sia nessuno che voglia uccidere Allison (lo so, l’ho descritta come una sorta di gatta morta, ma in verità è piccola pucciosa e carina )
A tutte le stupende fighe che hanno recensito los corso chap: vi amo
Ringrazio _diable_ per gli auguri di natale *v* (bella lei) e Destroyer Cactus per aver recensito il flop più cosmico che IO abbia mai fatto <3
Ok, mi dileguo
adieux e buon capodanno <3
The Cactus Incident




  
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