Shattered Mask




Sono io.
Il mio nome non ha importanza.
Ho sempre vissuto nascosta dietro a una maschera.
Mi copriva gli occhi mentre copiose lacrime scendevano interminabili.
E sorridevo, un sorriso finto.
La maschera era di cera.
Era colorata, con tinte eleganti di verde e crema, bordata di fili intrecciati dorati.
Ricordo che la misi in quinta elementare.
Ricordo che ero triste quando la trovai sul mio cammino.
Ricordo anche che una volta messa non la tolsi.
Esatto. 
Non la tolsi IO.
Alle medie era sempre con me.
Nascondeva agli altri le mie lacrime.
Frutto di un grande amore incompreso, sfociato in una grande presa in giro.
Da parte sua e da parte delle ragazze che gli andavano dietro.
Non avevo vestiti di marca perché non mi importava.
A loro sì invece.
Indossavo abiti normali, che una persona normale giudicherebbe carini, mi stavano bene.
Mi rendevano normale.
Non portavo nulla di firmato o troppo esageratamente costoso.
Lo trovavo inutile.
Loro no.
L'unica cosa che avevo era la maschera.
Era il mio tesoro.
Pericolosa, ma non lo sapevo.
Non sapevo che nascondere i propri sentimenti sembrando felice e sorridente fosse un male.
Certo, le lacrime scorrevano ininterrotte, ma almeno non si vedevano.
Ero convinta che sarebbe stato peggio se l'avessi tolta.
Perché in realtà la mia carne sotto di essa stava marcendo.
Il mio cuore si stava striminzendo.
Man mano che tre anni di agonia sentimentale passavano si rinsecchiva sempre di più.
Questa maschera mi toglieva energia.
Me ne resi conto a fine terza media.
Volevo toglierla ma era troppo tardi.
Ormai era parte di me.
Eh sì.
Era parte di me.
Non avevo molti amici, la maggior parte erano falsi.
Il potere della maschera richiedeva un carattere forte per dominarlo.
Se no si veniva inghiottiti dalla sua ombra.
Poi trovai lui.
La mia luce.
In prima superiore.
Ai miei occhi era perfetto.
L'amavo da 5 mesi ormai.
Lui lo sapeva.
E dopo 7 mesi da quando l'amavo si innamorò.
Fu la prima persona al mondo che vide oltre la maschera.
Vide un viso che un tempo era radioso di gioia e felicità.
Un tempo ormai lontano.
Per altri 7 mesi andò tutto bene.
Ero felice.
La colla indissolubile che legava me e la maschera stava cedendo.
Essa si stava sciogliendo.
I miei occhi videro due mani soffici tendersi verso le tempie.
Li chiusi.
La mia pelle sentì la fresca brezza del giorno.
Tutto mi sembrava diverso.
E per quei 7 mesi avevo la sensazione di essere stata liberata.
Poi, le cose iniziarono a precipitare in picchiata, e finì.
Perché nemmeno le cose belle durano per sempre.
Rimasi sola.
Ma non ero sola, perché bellissimi ricordi mi accompagnavano.
Però erano dietro di me.
Al mio fianco non c'era più nulla tranne i pochi amici veri.
Un tradimento aveva tracciato una grande ferita sul mio cuore.
Una lacrima scese.
Era calda.
Ma il mio viso rimase inalterato.
Deluso e arrabbiato.
Incollerito e triste.
I miei occhi si posarono sulla maschera che ora era innanzi a me.
Al posto del pallido verde vi brillava un rosso scarlatto.
Al posto del color crema vi era nera pece.
Nel mio animo v'era una tale rabbia che non vi era più spazio per altro.
Quell'oscuro sentimento placandosi si trasformò in dolce potere.
Potere di dominio.
Presi la maschera, esitando solo un pochino.
E la misi.
Era diversa.
Invece di succhiarmi energia me ne dava.
L'avevo oppressa.
La controllavo.
Era magnifica.
Però non mi serviva.
Guardai la luce che se ne era andata.
Continuai a guardarla da dietro alla maschera.
Ci ero ricaduta ancora. Ma lui era bellissimo.