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Autore: nefrit93    28/12/2012    19 recensioni
Finalmente i kitsune sono stati sconfitti, la pace è tornata a Fell’s Church, Damon è ritornato dalla Dimensione Oscura, ma purtroppo le cose non sono cambiate, Elena continua a stare con Stefan, ed è lui l’unico a soffrire.
Accecato dalla rabbia per aver visto i due coccolarsi e capendo che la giovane Gilbert è identica a Katherine vola via senza meta, la sua furia è inarrestabile e senza rendersene conto si ritrova a casa di Bonnie. Decide così di vendicarsi sulla ragazza per tutto quello che Elena gli ha fatto passare.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Dream'
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Buon pomeriggio miei cari lettori! Sono ritornata e questa volta ho realizzato una fanfiction non su The Vampire Diaries, ma su Il diario del vampiro, l'opera di Lisa Jane Smith da cui è tratta la serie TV.
La seguente storia ha partecipato al concorso indetto da  Betrayed_89 e da  lilyanne89masen e si è classificata sesta.
Spero che possa piacervi e che non deluda le vostre aspettative. Vi mando un grosso abbraccio virtuale, ci leggiamo in fondo.





Dedico la storia a Little Redbird e Gloria Bennet, per tutto il sostegno
e l'affetto dimostratomi in queste settimane.
Grazie vi voglio bene, vostra
nefrit93


Errore



La passione alberga in tutti noi, sopita, in agguato. E sebbene indesiderata e inaspettata, si ecciterà, spalancherà le mascelle e griderà. Detta legge a tutti noi, ci guida; la passione ci governa e noi obbediamo, che altro ci resta? La passione è la fonte dei momenti migliori: la gioia dell'amore, la lucidità dell'odio e l'estasi del dolore. La passione può ferire profondamente, se potessimo vivere senza, certamente, conosceremmo la pace, ma saremmo esseri vuoti, stanze vuote, buie e inutili... senza passione saremmo come morti.
Oscurità, amarezza, disprezzo, odio. Queste erano le emozioni provate da Damon mentre volava sulla buia Fell’s Church, non riusciva più a vivere nella pensione a stretto contatto con Elena e suo fratello, non dopo essere ritornato dalla Dimensione Oscura e aver tristemente costatato con i suoi occhi che la bella Elena aveva scelto di stare con lui. Non riusciva a sopportare il comportamento della giovane, il suo giocare con la vita degli altri, la sua malsana passione per entrambi li aveva costretti a odiarsi di nuovo, come se averlo fatto per 500 anni non fosse già abbastanza. Per un po’ era stato anche divertente. Mettersi in mezzo tra di loro per lui era diventata una sfida che doveva vincere a tutti i costi poiché non voleva più essere la seconda scelta di nessuno. Ma adesso basta! Si era stancato di essere il Damon che voleva lei, era giunta l’ora che il vero Damon Salvatore facesse la sua comparsa. Quello spietato, sadico e menefreghista, quello con la sua filosofia impeccabile: squarcia, mangia, cancella.
Voleva vendetta e l’avrebbe avuta.
Senza accorgersene si ritrovò nel quartiere della streghetta; decise allora di andare a farle una visitina giusto per spaventarla un po’.
Planò silenziosamente sull’albero vicino alla finestra della sua camera e la scorse sdraiata sul letto con le gambe penzoloni intente a leggere.
Riprese forma umana ed entrò silenziosamente dalla finestra. La osservò per alcuni minuti e poi esclamò:
<< Ciao streghetta! >>.
La ragazza sentendo quella voce si girò di scatto spaventata. Non si aspettava che Damon le facesse visita, giacché per lui esisteva solo Elena, la sua presenza portava con sé guai e sofferenza.
Titubante gli rispose:
<< Ciao Damon. Come mai da queste parti? >>.
<< Beh sai passavo di qui e ho deciso di venire a farti un saluto, sai in questa città la sera non c’è proprio nulla da fare. Così ho deciso di venire a disturbarti un po’ >>.
La ragazza lo osservò con estremo timore. Sapeva che avrebbe potuto farle del male in qualsiasi momento.
Lui percependo la sua agitazione sorrise, ma non era un sorriso divertito; bensì un sorriso furbo, diabolico. Il sorriso di un predatore.
Amava farla stare sulle spine, e quello era certamente uno di quei momenti. Sapeva bene che la streghetta non era in grado di resistere al suo fascino, ma lei ci provava ogni volta inutilmente, con la vana speranza di celare i suoi sentimenti per lui.
Si avvicinò a lei con disarmante lentezza, quasi volesse farla aspettare prima di raggiungerla definitivamente, la guardò un ultima volta e poi le sussurrò all’orecchio:
<< In realtà mia piccola streghetta, sono qui per vendicarmi di Elena. Sono stufo di essere preso per i fondelli da lei. E quale miglior modo se non quello di farle provare tutto il dolore che lei ha fatto provare a me? Torturerò tutte le persone che lei ama cominciando da te e finendo con il mio fratellino. Ti piace come idea? >>.
Bonnie si sentì paralizzata, incapace di muoversi o parlare. Non poteva averlo detto davvero, non avrebbe mai fatto soffrire Elena in questo modo sapendo che l’avrebbe persa per sempre.
No! Non mi farà del male. Se lo facesse lei, lo odierebbe per l’eternità e Stefan non glielo perdonerebbe mai.
Il vampiro sentendo quel pensiero scoppiò in una fragorosa risata ed esclamò:
<< Uccellino davvero tu, credi che non ne sarei capace? Allora che ne diresti se uccidessi tuoi genitori non appena saranno ritornati dal ristorante? Ti sarebbe sufficiente come prova? O vuoi che elimini tua sorella? >>
<< Damon ti prego, non far del male alla mia famiglia. Loro non centrano nulla con la tua vendetta e nemmeno io! Non è colpa nostra se Elena è così egoista da non capire cosa prova! >>.
Il ragazzo rifletté sulle parole della giovane, non aveva tutti i torti, ma lui doveva sfogare quella rabbia nell’unico modo che conosceva: uccidere.
<< Sai in un certo senso hai ragione, ma io sono un vampiro, un essere dannato, sono stato creato per uccidere e non posso fare altrimenti. Io non sono come Stefan che prova compassione per voi insulsi umani. Non provo amore per nessuno, l’ho fatto una volta e sappiamo bene com’è andata a finire, sono stato calpestato come un giocattolo da buttare e sinceramente non m’importa poi molto dell’opinione del mio caro e amorevole fratello. Io devo uccidere ed è proprio quello che farò! >>. Detto questo, si lanciò su Bonnie a una velocità impressionante immobilizzandola contro il muro, il suo viso mutò in una frazione di secondo e Damon affondò i denti affilati come rasoi nel soffice collo della giovane che emise un agghiacciante urlo di terrore.
Damon si stava nutrendo della sua linfa vitale, mentre lei cercava invano di liberarsi, ma il dolore diventava sempre più acuto. Lei allora tentò di inviargli messaggi telepatici, ma purtroppo lui non la ascoltava. La ignorava come se non esistesse. In un disperato tentativo gli disse:
Ti prego Damon lasciami andare! Ti prometto che non parlerò a Elena di quello che sta succedendo. Potrai anche farmi bere il tuo sangue per guarirmi, ma ti prego basta, sento che le forze mi sanno abbandonando.
Lo so che Elena ti ha fatto del male e credimi ti comprendo, so come ti senti, ma uccidere tutti quelli a cui vuole bene, non ti aiuterà a farle capire cosa prova per te.
Forse quello che sto per dirti, ti sembrerà strano detto da me, ma io so perfettamente come ti senti perché anch’io sono nella tua stessa situazione. So cosa significa essere rifiutati o addirittura non considerati e credimi fa veramente male. Lei non si rende conto di quanto sia egoista, pensa addirittura di avere ragione e credimi molte volte l’ho odiata per come trattava te e tuo fratello. Vederti soffrire per una come lei mi ha sempre fatto stare male, non ho mai sopportato la sua arroganza e il suo credere di essere perfetta per avere tutti ai suoi piedi. Nonostante io le voglia bene, non ho mai approvato questo suo comportamento.
Mi sono sempre sentita inferiore a lei e inadatta anche solo per esserti amica perché sono sempre stata goffa e timida, la ragazzina paurosa da proteggere e forse ora starò per fare il più grosso errore della mia vita dicendoti quello che sto per dire, ma a me non è mai importato di cosa tu fossi o di come tu ti comportassi a me è sempre importato solo di te. Io non cercherei mai di cambiarti Damon, non proverei a renderti come Stefan non lo farei mai per un puro e semplice motivo. Ti amo Damon e questo non cambierà mai, anche se ora tu mi uccidessi io, continuerei ad amarti oltre la vita.
Sentendo quelle parole il vampiro si staccò da lei come scottato. Non poteva aver detto sul serio quelle parole. Non dopo quello che aveva fatto, non dopo che l’aveva messa in pericolo tante volte.
Senza dire una parola affondò i denti nel suo polso e lo avvicinò alle labbra della giovane per farle guarire quella terribile ferita che le aveva inferto.
Lei bevve dal suo polso quel tanto che bastava per guarire e poi stremata svenne tra le sue braccia. Damon allora la depositò sul letto prese un foglio e scrisse una sola parola. Perdonami.
Fatto questo, si trasformò di nuovo in corvo e volò fino al Grill per andare ad affogare i suoi dispiaceri nell’alcool e per riflettere.
Arrivato, si sedette sullo sgabello e ordinò una bottiglia di bourbon. Non riusciva a capire come il suo piano fosse stato sventato dalle parole di quella ragazzina, qualcosa dentro di lui gli aveva impedito di ucciderla, quelle parole sussurrate dolcemente in modo così sincero da non sembrare quasi vere lo avevano fermato. Ma era stata la confessione di Bonnie a risvegliare in lui qualcosa. Un sentimento che non riusciva a decifrare.
Si odiava per quello che aveva fatto e l’unico modo per espiare la sua colpa era uno solo: togliersi la vita. Si alzò pagò il conto e si diresse verso il bosco.
Bonnie si agitava nel suo letto, vedeva un bosco coperto da una coltre di nubi impenetrabile. Continuò a camminare finché non scorse una figura davanti a lei; era completamente vestita di nero, alta e slanciata, cercò di raggiungerla ma la figura si girò e lei poté scorgerla. Era Damon!
Si avvicinò a lui e chiese:
<< Damon cosa ci fai qui? E perché io sono con te? >>.
Lui guardandola le sorrise e disse:
<< Infatti, non dovresti essere qui. Vattene prima che sia troppo tardi Bonnie, non voglio che tu assista a questo >>.
La ragazza non riusciva a capire di cosa stesse parlando il vampiro e accigliata replicò:
<< Di che cosa stai parlando? A cosa non dovrei assistere? Spiegati meglio per favore >>.
<< Alla mia morte. Tra poco il sole sorgerà ed io scomparirò per sempre >>.
Lei non riusciva a credere alle sue orecchie poi si accorse con orrore di una cosa: aveva tolto il suo anello.
<< Damon dobbiamo andarcene. Non fare lo stupido ti prego. Non buttare la tua vita solo per un rifiuto, non ne vale la pena >>.
<< Non è per Elena che lo sto facendo. Ormai ho capito che è una causa persa. Lo sto facendo per te. Non voglio più farti del male. La mia sola presenza è un pericolo per te. Addio streghetta e grazie per essermi stata accanto anche quando non lo meritavo. Perdonami se puoi >>.
Detto ciò si girò verso il sole che si stava alzando in cielo e si espose ai suoi raggi togliendosi così la vita per la seconda volta. Bonnie impotente davanti a quella scena non poté fare altro che urlare.
Bonnie si svegliò madida di sudore l’incubo era stato terribile. Vicino al comodino trovò un biglietto con la calligrafia di Damon, lo lesse e un brivido le corse lungo la schiena. E se non si trattasse di un incubo ma di una visione? No! Non poteva essere vero. Damon non si sarebbe mai tolto la vita solo perché l’aveva morsa, non glielo avrebbe permesso. Come una furia si vestì, prese le chiavi della macchina e uscì nel buio della notte ormai giunta quasi al termine.
Damon era arrivato nel punto del bosco in cui si scorgeva meglio la luce del sole. Si tolse l’anello e aspettò impaziente che la luce del sole inondasse il cielo.
Era questa la punizione giusta per tutto ciò che aveva fatto nella sua lunga e deplorevole esistenza. Non solo a Bonnie, quella dolce streghetta dai capelli rossi che tanto lo amava, ma anche a tutte le sue vittime e a suo fratello.
A un tratto però sentì una voce conosciuta, una voce che non si sarebbe mai aspettato di sentire:
<< Damon! Fermati, non lo fare! >>.
Lui si girò di scatto e la vide; bella come non mai con i lunghi capelli ricci simili a lingue di fuoco scarlatte.
<< Bonnie vattene via da qui. Non dovresti assistere al mio funerale. Non tu, non lo meriti. Non sopporterei di vederti soffrire ancora una volta per causa mia >>.
Lei si fermò a un passo da lui ed esclamò decisa:
<< Non me ne andrò perché t’impedirò di toglierti la vita, fosse l’ultima cosa che faccio. Non capisci che se lo farai soffrirò ancora di più. Io ho bisogno della tua presenza. Ti amo e questo non cambierà mai. Nemmeno se volessi uccidermi ora >>.
 Lui la guardò incredulo, non poteva averlo detto davvero, Si sarebbe fatta uccidere pur di far sì che lui rimanesse in vita? Con un sorriso strafottente replicò:
<< Se quello che dici è vero, affrontami. Impediscimi di uccidermi >>.
Lei non se lo fece ripetere due volte scattò su di lui tentando di togliergli l’anello dalla giacca, ma lui la scaraventò a terra con una tale forza da mozzarle il fiato.
Allora lei fece l’unica cosa possibile, si concentrò e gli provocò un aneurisma. Damon si accasciò al suolo per il dolore e lei ne approfittò per infilargli di nuovo l’anello al dito prima che il sole iniziasse a spuntare. Lui per tutta risposta le afferrò il polso e la trascinò con sé furente. Il suo sguardo la penetrò fin dal profondo, sapeva di aver fatto la cosa giusta ma era anche conscia che il vampiro non gliel’avrebbe fatta passare liscia. Infatti, la sbatté, contrò un albero e guardandola in malo modo con quegli occhi di onice liquida sibilò:
<< Non provarci mai più, sono stato chiaro? Non devi essere tu a decidere della mia vita. C’era una ragione ben precisa per cui io volevo togliermi la vita e tu come al solito hai cercato di fermarmi mettendo a rischio la tua. Perché Bonnie? Perché? >>.
Lei lo guardò sull’orlo delle lacrime e decisa gli rispose:
<< Perché non posso e non voglio perderti. Il solo pensiero che tu possa abbandonarmi mi terrorizza, crea una voragine nel mio petto che mi impedisce di respirare. Io ho bisogno di te! >>.
Sentendo quella risposta Damon non poter far altro che abbracciarla stringendola a sé con forza ispirando il profumo dei suoi capelli e alzandole il mento con due dita rispose:
<< Tu non potrai mai perdermi perché rimarrò con te per sempre Uccellino. Fino alla fine >>.
E rimasero così, abbracciati pronti ad affrontare quello che il destino aveva in serbo per loro.

Angolo autrice:
Spero tanto che la storia vi sia piaciuta e che non vi abbia fatto piangere troppo. Vi comunico che molto probabilmente la storia avrà un seguito così da creare una piccola serie o magari una mini-long, ancora devo decidere.
Un altro ringraziamento di tutto cuore va alla mia beta Camelia Jay che mi sopporta e alla dolcissima Lilydh. Ti voglio bene tesoro, questa è anche per te!
Vi ringrazio per l'attenzione e vi saluto. Alla prossima!




 

   
 
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