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Autore: _Falsa Pista_    28/12/2012    1 recensioni
Grimmauld Place numero dodici.
Londra.
Una casa magica nascosta in mezzo ad altre babbane.
Al suo interno corridoi bui, polvere, arazzi antichi. Una tenda grigia immobile nella notte.
Un elfo domestico dorme rannicchiato in mezzo a vecchi cimeli e cornici infrante.
Al piano di sopra un uomo è sdraiato a pancia in su sul pavimento. Ha le braccia aperte; sembra morto.
E’ come se lo fosse.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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.Grimmauld Place numero 12, notte.
 
Grimmauld Place numero dodici.
Londra.
Una casa magica nascosta in mezzo ad altre babbane.
Al suo interno corridoi bui, polvere, arazzi antichi. Una tenda grigia immobile nella notte.
Un elfo domestico dorme rannicchiato in mezzo a vecchi cimeli e cornici infrante.
Al piano di sopra un uomo è sdraiato a pancia in su sul pavimento. Ha le braccia aperte; sembra morto.
E’ come se lo fosse.
 
Sirius sta correndo nell’oscurità; rami e cespugli gli intralciano i movimenti.
All’improvviso si accorge di non avere più le scarpe, ma non ha tempo per fermarsi a cercarle.
Sa di non avere tempo. Sa che se non esce subito da quella foresta, da quell’oscurità, non avrà mai più modo di farlo.
Intorno a lui c’è silenzio, troppo silenzio, ma Sirius sa di essere circondato da iene feroci e fameliche.
Stanno cercando lui.
Intorno a lui c’è silenzio, ma Sirius sente i loro latrati e i loro ringhi nella testa.
Li sente perché è uno di loro.

Sirius continua a correre nell’oscurità e sa di non avere più speranze, si è perso, ha smarrito la strada. Non ha più fiato, le iene lo stanno raggiungendo...

Sirius si trova in cima a un colle.
E’ ancora senza scarpe; l’erba corta e gelata sotto i piedi lo fa rabbrividire.
E’ sempre notte, sempre oscurità.
Una luna ostile illumina il colle.
Ai suoi piedi le iene aspettano pazienti un suo minimo sbaglio, un suo minimo errore per ghermirlo.
Sirius fa qualche passo; un lato del colle è un precipizio.
Guarda giù, è buio, ma in fondo brilla una piccola luce.
Sirius sa che deve raggiungerla, ad ogni costo.
La luce è tutto quello che ha avuto, il suo passato e ora si trova laggiù, in fondo a precipizio.
Deve riprendersela.
Sirius sa che quello sarà il suo ultimo gesto, ma cos’ha da perdere?
Sente i richiami delle iene alle sue spalle, dentro la sua testa.
Sirius si getta nel precipizio; la bacchetta gli esce di tasca e lo precede nell’oscurità.
Ne è contento, ora non può più fare niente.
Gli rimane solo quel volo libero nel buio, uno schianto e poi niente.
Se sarà fortunato rincontrerà la luce nell’altro mondo.
Sirius sorride; il sorriso gli muore in gola.
Il suo precipitare si è fermato.
Un sottile filo lo sta trattenendo, lo sta riportando su.
Sirius si dibatte, non vuole.
Tutto quello che desidera è precipitare e farla finita; non vuole ritornare sul colle.
Ha paura di non riuscire più a evitare le iene, a sfuggirle.

Una voce, nella sua testa, intorno a lui.
Gli sta dicendo di non farlo; porta ricordi di felicità.
La voce ora sta gridando, gli sta gridando di tornare su, di sconfiggere le iene o esserne sconfitto.
Ma di non precipitare.
Avrà tempo di farlo in seguito, tutti avremo tempo di farlo.
La voce si fa più forte, si mischia alla luce in fondo al precipizio.
Sirius smette di precipitare, decide di risalire.
Il filo che lo sta trattenendo diventa una solida corda.
E’ fatta di ricordi spensierati, di amici, di incantesimi.
Di scherzi, di combattimenti, di fughe.
Ma soprattutto è fatta di speranza.

Sirius si aggrappa alla corda con tutto sé stesso.

 
Buon giorno e buone feste (passate e future).
Sono tornata, ancora con una storia su Sirius, ancora con la sua disperazione. Mi sono veramente fissata.
Comunque, prima di perdermi in chiacchiere devo dire due paroline sulla storia:
-Come (spero) avrete capito Sirius sta sognando e il suo sogno è un incubo.
-Le iene che lo inseguono sono le sue origini, la sua famiglia, i Purosangue e le loro idee.
- Sirius si getta nel precipizio perché sente che la sua vita non ha più uno scopo.
-La luce che lo chiama è James e i tempi felici passati con i malandrini.
- La voce che lo chiama sono tutte le persone che ancora gli vogliono bene: Harry, Remus, i Weasley, Silente.
-La corda che lo ferma è costituita soprattutto dalla speranza che le cose cambieranno e di un futuro di nuovo felice.
Detto questo spero che abbiate capito almeno qualcuno di questi paragoni, fatemelo sapere, le recensioni sono sempre gradite.
Grazie a tutti quelli che hanno letto, ciao,
_Falsa Pista_

  
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