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Autore: kannuki    28/12/2012    3 recensioni
[...] Il problema delle spade era il reflusso di sangue che trascinavano uscendo dalle ferite. Ti sporcava i vestiti. Era difficile passare inosservato, dopo. [...]
Caroline aveva insistito per accompagnare Stefan nel bosco ed era entrata nella cerchia dei cadaveri. Ora avevano un vampiro Originale arrabbiato, un secondo vampiro Originale furioso col primo, dodici morti da giustificare e un licantropo orfano e in fuga. Il crollo nervoso era giustificato. Una tisana alle erbe magiche col tuo 'migliore' amico, pure.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Caroline, Forbes, Klaus, Kol, Mikaelson, Rebekah, Mikaelson, Stefan, Salvatore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Elena le rimproverava un sacco di cose. Di essere puntigliosa, di non saper tenere la bocca chiusa, di smontare la gente. Era quello che aveva appena fatto con Klaus: era corso da lei, informato del problema, e per non cedere alle sue premure, l'aveva seppellito di sarcasmo. Ma se lo lasciava entrare, succedeva l'irreparabile. Caroline si scusò con se stessa: aveva passato una nottata all'addiaccio, un cedimento era giustificato. Erano gli strascichi del sogno che le impedivano di alzare la guardia... oltre il solito livello di guardia? Lo sguardo che scambiarono fu terribile e caricò l'aria di elettricità.

Perché non ricordo più niente?”

Ti ha soggiogato per fartelo dimenticare. Posso riportarlo alla luce, se vuoi.”

Mancava solo che Klaus le scavasse la testa! Era l'attrazione principale del suo parco giochi privato... “vorrei prenderti a schiaffi, ma non posso farlo perché non è stata colpa tua...”

Un inganno mentale è difficile da smascherare. Kol riesce a farlo perché è un vampiro Antico che lascia le mutande i calzini in giro per casa.”

Se voleva farla sorridere, ci era riuscito. “Tu sai farlo?”

Non ho mai provato” ammise, abbassando la voce. “Preferisco che le mie vittime siano coscienti fino all'ultimo.”

Caroline gli scoccò un'occhiata gelida. Vittima? Adesso era la vittima?!

Klaus glissò il fulmine muto che balenò dai suoi occhi e sorrise, seducente. “Nessuno pensa questo di te.”

Bugiardo. “Non hai visto la faccia di Damon ed Elena.”

Se offri troppe certezze, un momento di bassa non ti verrà perdonato.”

Preferisco essere odiata che compatita. Entra, stai congelando tutta la cucina e non ho finito la colazione.” Caroline girò gli occhi e sospirò: la lotta si era conclusa con la sconfitta dell'intelletto.

Una cucina molto femminile, piena di robot domestici. Doveva essere una cosa da donne, anche Rebekah ci impazziva. Klaus si guardò attorno. La lavagnetta con la lista della spesa, le bollette spillate in un vassoio di legno quadrato, le tendine con un decoro floreale e il bordo di pizzo. C'era tutta Caroline, là dentro. “Ti occupi della gestione domestica, vero?”

Da quando avevo tredici anni. Liz è sempre a lavoro. Apri la marmellata, io non ci riesco” borbottò passandogli la conserva.

Voleva essere aiutata senza una richiesta palese, pensò quando la vide saltellare per raggiungere la confezione di biscotti su uno scaffale troppo alto della dispensa.

Caroline allungò il braccio e afferrò il sacchetto, fu riportata a terra e per un lungo momento non parlò. “Stavo per prendere lo sgabello” l'avvisò, con un filo di voce. Ecco, appunto. L'irreparabile.

Klaus l'avvolse fra le braccia, accarezzandole la guancia con la propria. Caroline serrò le palpebre, trattenendo il respiro, mentre le ricopriva di piccoli baci un angolo del viso. Doveva essere lineare fino all'ultimo. Non poteva accusarlo di approfittarsene, perché lei non era una vittima. Aveva solo le difese un po' basse rispetto al solito... e non c'era bisogno di stringerla in quel modo... non andava da nessuna parte... e comunque, non sarebbe riuscita... a muoversi....

Caroline si lasciò accarezzare i capelli, il viso e sollevò la fronte dietro sua sollecitazione, quando la baciò al di sotto della frangetta. Prima provò il contatto morbido della sua bocca, poi si sentì invadere dalla lingua, con una delicatezza che l'ammutolì. La carezza umida accese la miccia cortissima del desiderio. Caroline si aggrappò alle sue spalle, sollevandosi sulla punta dei piedi. Klaus continuava a baciarla e ad accarezzarla senza essere invadente o aggressivo. Era lei a stringere un po' troppo, a mordere e a spingerlo verso il tavolo della cucina. Caroline lo lasciò andare, facendo un rapido passo indietro. Klaus barcollò e si appoggiò alla superficie legnosa con un'espressione di desiderio misto a incredulità. Restò solo lo stupore, quando vide il suo sguardo liquido e bramoso. Le faceva male lo stomaco e i polmoni non riuscivano a riempirsi del tutto di ossigeno. La letteratura avvertiva sulla confusione dei ruoli. Non finiva mai bene, quando il cosiddetto Male e il tanto celebrato Bene si mescolavano.

Piscina comunale di Mystic Falls.

Devi battere i piedi...”

Così?!” Rebekah annaspò nell'acqua, affondò e tornò a galla solo quando Stefan la sospinse verso l'altro. “Sput... grazie... anf...” rantolò aggrappandosi al ragazzo. “Devo bere per forza tutta quest'acqua?!”

Prova a tenere la bocca chiusa.”

Ma entra nel naso!” miagolò soffiandola fuori. Stefan le tappò il naso con due dita e la scrollò. “Eppure ne hai avuto tempo, per imparare.”

Elijah ha provato ad insegnarmi, ma ogni volta che cominciavamo le lezioni, Klaus iniziava a ridere, Kol mi rubava i vestiti ed ero troppo spaventata da mio padre per chiedere una mano” si giustificò con voce nasale. “Dai, smettila... Stef...” Rebekah lo schizzò con l'acqua e mugugnò di gola. “Devo muovere le gambe e le braccia, quello l'ho capito... ma perché vado a fondo? Sono pesante, devo mettermi a dieta?”

Abbandonati. Chiudi gli occhi e lasciati andare. Galleggia.”

Per lasciarsi andare, doveva fidarsi. E lei non si fidava più di Stefan. Rebekah lo fissò e Stefan sentì il dovere di giustificarsi. “Si fa così, non me lo sto inventando.”

Tanto non posso morire, a cosa mi serve imparare?” mormorò annaspando fino alla scaletta.

Soddisfazione personale. Acquisire nuove abilità risolleva il morale e fa sentire sicuri di se stessi”

Se avessi saputo nuotare, Willbourgh non sarebbe morto” sussurrò issandosi sul bordo e strizzando i capelli. “Se l'avessi trasformato, non sarebbe morto di certo.”

Stefan nuotò fino alle sue gambe e si appoggiò al mattonato azzurrognolo. “E' andata come nel film?”

Non puoi nemmeno immaginare il freddo dell'aria o dell'acqua... pensavo di morire... se mi sveglio di colpo, la notte, sento ancora il rumore dell'iceberg che squarcia lo scafo... immagina mille unghie su una lavagna e non ci andrai neppure vicino” rantolò, rabbrividendo. “Il quartetto d'archi ha suonato davvero fino alla fine. Fino a che la nave non si è inclinata...”

Tu dov'eri?”

Nel primo canotto calato in acqua. Siamo stati i primi a fuggire e gli ultimi ad essere ritrovati. I miei compagni non sono morti di ipotermia, ma per sfamare me. Se Willbourgh non fosse stato così stupido da cedere il suo posto...”

Forse voleva apparire un eroe agli occhi della moglie.”

Lasciandola vedova ad una settimana dal matrimonio?!” esclamò con gli occhi gonfi di lacrime. “Lui mi voleva bene e non ci sarà mai nessun altro in grado di amarmi per come sono!” urlò. Rebekah raccolse l'accappatoio e si infilò nello spogliatoio delle donne, sbattendo la porticina.

Stefan guardò le luci in alto, sospirò e si immerse. Klaus si innamorava e anche Rebekah mostrava di avere sentimenti ben nascosti dentro di se. Erano capaci di innominabili crudeltà, asettici alle suppliche e finivano tutti, regolarmente, per perdere la ragione.

... e vuoi sapere un'altra cosa?! Tu me lo ricordi, per quello mi sono innamorata di te! Ha ragione Nik, non so scegliermi gli uomini neppure dopo secoli di delusioni e fallimenti!” esclamò indicandosi. “Dovrei giacere in quella bara, non stare qui ad urlare a te!”

Smetti di urlare, allora.”

Non ci riesco!” gridò. “Sono frustrata!”

Anche io, ma cerco di controllarmi.”

Sono stufa marcia di controllarmi!” esclamò con un gran sospiro. “Perché sei frustrato?”

Sei l'unica a non sapere la novità” mormorò risalendo la scaletta. “Elena è asservita a Damon e fa tutto quel che vuole, per compiacerlo.”

Rebekah aprì bocca e la richiuse, emettendo solo un piccolo 'Oh'. “Può capitare?!”

Tuo fratello dice di sì.”

Oh... quindi... loro.” La vampira fece una smorfia e alzò le sopracciglia. “E tu come stai?”

Stefan sorrise, ironico. “Sto attrezzando una parete.”

Simpatica. Macabra ma simpatica. “Ehi, ti va di cenare insieme? Ho scoperto di essere ricca e posso smettere di rubare soldi dalla cassaforte di Klaus quando è distratto. Ah, questo non vuol dire che mi aspetto un dopocena.”

Hai mai pensato che forse sono i tuoi soldi quelli che tiene in cassaforte?”

Rebekah allargò gli occhi e si fermò all'ingresso degli spogliatoi. “Ecco perché non si arrabbiava mai...”

Casa Gilbert

Tu che frequenti una persona riprovevole, devi consigliarmi in merito!”

E buonasera, Caroline! Aveva espresso la sua opinione sul rapporto con Damon in meno di tre secondi. Elena sussurrò un 'ok', presa in contropiede e la lasciò entrare. La ragazza si guardò attorno e la fissò con aria da cospiratrice. “E' qui?”

No, è a casa sua” mormorò facendole cenno di accomodarsi. “Questa persona riprovevole è Klaus?”

Leggi nel pensiero, ora? È una capacità di voi asservite?”

Un'altra parola e ti caccio di casa” l'avvisò con sguardo gelido. “Damon non mi ha costretto a fare niente che non volessi.”

Come funziona? Lui ti... suggerisce cosa fare...”

Hai pensato 'ordina', vero?”

Caroline annuì, a disagio. “Sei la sua schiava del sesso?”

Ti assicuro che l'interesse in materia è reciproco.”

Ma ti senti spinta a compiacerlo...”

Elena inclinò la testa e non fiatò.

Detesto essere donna, a volte” borbottò andandole dietro. “Per quanto mi sforzi di essere forte, c'è sempre quel momento che invalida anni di duro lavoro.”

Elena aprì l'armadio della propria camera, sfilò un vestito dalla stampella e lo piegò sul braccio. “Si chiama istinto di sopravvivenza. Il tuo corpo sa quando fermarsi anche se la mente dice il contrario. Non puoi controllarlo come controlli il catering e l'orchestra.”

Posso farlo eccome. Sono la femmina alfa di Mystic Falls!” esclamò allargando le braccia. “Eccola, la cattiva influenza di cui parlava mia madre...” bisbigliò subito dopo, premendo le tempie con due dita. “La mia lealtà alla causa non in discussione.”

Quale causa? Non stiamo tutti cercando la stessa cosa?” domandò scorrendo la zip e scegliendo la biancheria intima.

Ora. Quando l'avremo trovata, dovremo decidere da che parte stare.”

Mi piace questo lato, scelgo questo.”

Caroline si voltò mentre Elena si cambiava. Osservò gli oggetti sulla scrivania, il diario aperto su una pagina vuota e spostò lo sguardo sulla finestra.

Hai paura che proseguendo – qualunque cosa sia – con Klaus, tu perda l'obbiettività?”

Per quello non ci vado a letto.”

Il sesso non ha mai offuscato la tua capacità di giudizio.”

Prima di baciarlo, la pensava così. Caroline la osservò di sottecchi. Elena era cambiata o aveva le traveggole? Prima sembrava un uccellino spaurito. “Damon ti rende felice e più sicura di te stessa.”

Elena finì di litigare con il braccialetto e la guardò, sorpresa. “Mi sento meglio da quando... stiamo insieme.”

E lei si sentiva meglio quando smetteva di tenere Klaus a distanza. “Sei bellissima.”

Trovi? Avevo dubbi sul vestito...”

Tu sei bellissima” puntualizzò strappandole un'altra occhiata. “E' vero che le persone peggiori tirano fuori il lato migliore di noi.”

Care, dovresti lavorare sulla compassione.”

Ne hai in abbondanza per tutte e due. Io devo essere razionale.”

Elena infilò le scarpe e la guardò, ironica.

Tesoro, sono a casa!”

Un fottuto incubo anni 50, ecco cosa, pensò prima che Damon cominciasse a sghignazzare in salotto ed Elena facesse eco con un risolino. Caroline li osservò di sottecchi. Erano in sintonia.

Ohi, Barbie, ti sei ripresa?”

Caroline annuì, individuò la rosa nascosta dietro la schiena e si chiese se esistesse qualcuno al mondo che fosse meno prevedibile.

Abbiamo un teoria in merito all'aggressore.”

Ed io ho un'identità” dichiarò incrociando le mani dietro la schiena. “Sono avanti, Damon.”

A forza di frequentare il principe delle tenebre...” borbottò baciando Elena sul collo. “Il fratello, eh?”

Potresti evitare di farlo davanti a me? Sono ancora nel team Stefan.”

L'irritazione passò sul viso di Elena e si conficcò nella testa di Caroline. “Scusa” bisbigliò girando gli occhi su Damon, impassibile. Era riuscita a rovinare la loro serata?

Casa Mikealsohn

Un'esplosione atomica, dici? Non lo so... forse...”

Rebekah guardò il soffitto e spinse la testa contro quella di Klaus. “Saremmo così sfortunati da restare in vita e morire per carenza di sangue.”

Quello sarebbe un problema...”

Ce l'hai ancora quel paletto di quercia bianca?”

Sì e lo userò su Kol la prossima volta che metterà piede in città.”

Ti avevo detto di stare in campana. Ehi, cos'è questa storia che Elena è asservita a Damon?!” Rebekah si sollevò sui gomiti e girò sullo stomaco. “Come funziona?”

Credo si tratti di una fortunata serie di coincidenze. E' morta col suo sangue nelle vene, è stata nutrita da lui...” Klaus sollevò le spalle, portando le braccia dietro la testa. “Non avrebbe funzionato se non avesse provato amore per Damon.”

Tu hai liberato gli ibridi dal dolore e loro ti offrono obbedienza.”

Mi odiano e obbediscono se li costringo” sospirò. “E' ben diverso dal possedere una persona come Damon possiede Elena. E' totalitario... terribile” sussurrò fissando le tende della stanza. “La persona che ami non può avere tutto questo potere su di te.”

Rebekah lo sbirciò. Quando entrava nel mood malinconico, era meglio togliere le tende. Gli arruffò i capelli e scivolò via dal letto. “Vado a cena con Stefan, ti porto una pizza?”

Non ho fame. Passami il telecomando dello stereo, prima di andartene.”

Rebekah obbedì e appena fuori dalla stanza si fermò. Dal tipo di musica che sceglieva capitava tante... Jazz, porca vacca! Era proprio giù di morale.

  
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