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Autore: yumexz    28/12/2012    8 recensioni
"Harry,aspetto un bambino."
Furono queste le prime parole che Sam pronunciò quel giorno, quando Harry era andato a prenderla a casa ,per uscire insieme.
"C-come scusa?" balbettò un confuso Harry.
"Hai capito benissimo Harry ,sono incinta."
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You were just a Small Bump unborn, Four months then brought to life,
You might be left with my hair, but you’ll have your Mother’s eyes,
I’ll hold your body in my hands be as gentle as I can, and now your scan on
My unmade plans,
Small bump four months then brought to life.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You were just a small bump unborn.
 

                                     


 
You were just a Small Bump unborn, Four months then brought to life,
You might be left with my hair, but you’ll have your Mother’s eyes,
I’ll hold your body in my hands be as gentle as I can, and now your scan on
My unmade plans,
Small bump four months then brought to life
 




mese 1.

"Harry,aspetto un bambino."
Furono queste le prime parole che Sam pronunciò quel giorno, quando Harry era andato a prenderla a casa ,per uscire insieme.
"C-come scusa?" balbettò un confuso Harry.
"Hai capito benissimo Harry ,sono incinta."
Continuarono a guardarsi, lui con uno sguardo sbigottito, di chi gli è appena caduto addosso il mondo. Lei con lo sguardo fermo, di chi non sa cosa aspettarsi, ma che ha già deciso.
"I tuoi mi uccideranno" sussurrò Harry sedendosi sulla panchina lì vicino a loro e prendendosi la testa fra le mani.
"E' una questione mia e tua ,non dei miei genitori" tagliò corto lei sedendogli vicino e accarezzandogli la schiena.
"Sei sicura?" domandò lui, senza scoprire il volto.
"Sì ,ho fatto due test ieri e uno stamattina, tutti e tre sono positivi Harry".
Harry si sentì le ginocchia tremare e le gambe cedere ,per fortuna era seduto.
"E siamo sicuri che, ecco -tentò con un tono calmo- che sia mio?" 
Era una cosa stupida, e forse l'ultima da chiedere in quel momento. Contando soprattutto che Sam gli era sempre stata fedelissima e lui stesso sapeva quanto fosse stupido porle questa domanda.
"Harold Edward Styles! Di chi altro vuoi che sia il bambino che porto in grembo!?" urlò lei tirandosi su dalla panchina, irritata.
"Sì scusa, era per certezza. Ora siediti e smettila di urlare" la incitò Harry prendendola per le mani, senza comunque alzarsi ,non riusciva ancora a sentirsi le gambe.
"Allora?" chiese lei evidentemente nervosa.
"Allora cosa?" 
"Cosa vuoi fare con me, con noi?" sottolineò Sam, passandosi nervosa una mano tra i capelli corvini corti.
Harry si domandava se Sam con quel noi intendesse lui e lei, o lei e il bambino, ma comunque la risposta sarebbe stata la stessa in entrambi i casi.
"Mi stai chiedendo se ho intenzione di lasciarti, di abbandonarti mentre aspetti un bambino e scappare?" domandò indignato il riccio.
"Magari con una bella bionda dal corpo perfetto" puntualizzò lei.
Harry adorava la sua schiettezza ,era anche questo -dopotutto- uno dei motivi per cui si era innamorato di lei.
"Dici sul serio Sam? Pensi davvero che ti lascerei? Che mi comporterei da codardo? Proprio come fece mio padre con me e mia madre?"
La fissò finalmente nei occhi ,con sguardo fermo.
Si era sempre ripromesso che lui non avrebbe mai agito come il suo padre di sangue, che aveva abbandonato sua madre, incinta di lui di pochi mesi. E mai e poi mai l'avrebbe fatto con Sam. L'amava troppo per anche solo il pensiero di farle passare tutto quello che aveva passato sua madre.
"No Harry, certo che no -lo tranquilizzo, inginocchiandosi davanti a lui e mettendosi a giocare con le sue dita- era per certezza" pronunciò imitando le sue parole di poco prima.
"E di quanto...?" provò Harry
"Un mese, ho deciso che prima te lo dicevo meglio era" esclamò lei tirandosi su sorridendo ,euforica. Come se quella piccola domanda avesse voluto significare tutto.
"Hai fatto bene, almeno avrò più tempo per prepararmi ,per prepararci" si corresse.
"Oh Harry" riuscì solo a dire Sam prima di scagliarsi sul riccio e abbracciandolo.
"Andrò tutto bene Hazza, vedrai, saremo una famiglia bellissima"
Harry non sapeva se sarebbe andato tutto bene, ma sapeva che sarebbero stati una famiglia bellissima ,e con Sam, sarebbero riusciti in tutto.
"L'unica sfida sarà dirlo ai miei" borbottò lei con il viso affondato tra i capelli di lui.
"Tua madre mi romperà la testa con tutte le pentole che troverà in casa e tuo padre mi inseguirà con il fucile, lo sai vero?" se la rise lui fra le sue braccia.
"Vorrà dire che ti porterai dietro un casco ben solido e un giubbotto anti-proiettili. -gli sussurrò ridendo anche lei- Vedrai, che alla fine ti accetteranno come genero e padre del loro nipote, e ti adoreranno proprio come ti adoro io"
Harry si chiese quando tutto quello  sarebbe successo ,e cosa avrebbero dovuto sopportare nel frattempo, ma si scrollò questi pensieri di dosso, cullato dall'abbraccio di Sam e dalle sue immaginazioni su come sarebbe stato. Lui ,lei e il bambino.


mese 2.

Ma le cose non erano come Sam le aveva previste, a iniziare dal dirlo ai suoi.
 
"Stupidi ragazzini! Cosa avevate in testa! Volete dirmelo!?" urlava il padre di Sam, alzatosi dal divano davanti a loro -dove Sam aveva pregato i genitori di sedersi- appena la ragazza aveva finito di parlare.
"Papà lo so che sei arrabbiato, ma..." aveva provato Sam
"Arrabbiato!?Mia figlia torna a casa incinta del primo che passa e io come minimo non posso arrabbiarmi!?" aveva continuato a urlare condito da imprecazioni e bestemmie.
"Non sono incinta del primo che passa! Harry è il padre, e stiamo insieme da anni!" Sam aveva assunto un colorito rosso del tutto innaturale.
"Un buono a nulla capace solo a mettere incinte le ragazzine! Ecco cos'è il tuo Harry!" il padre di Sam ormai aveva assunto un colore porpora, le vene  della tempia si vedevano pulsanti.
"Non. Parlare. Così. Di. Harry." fù l'unica risposta di Sam.
Harry si meravigliò di come riuscisse a mantenere un certo sangue freddo anche in quel momento, e di come la madre se ne restasse zitta, immobile sul divano, senza proferire parola.
"Una sgualdrina! Ecco cosa sei! Ho allevato una sgualdrina!" urlava sempre più forte il padre.
Harry non ci vide più. Non poteva sopportare sentire Sam chiamata 'sgualdrina' dopo tutto quello che aveva passato, che stava passando ,non poteva sopportarlo perché Sam era tutt'altro che una sgualdrina, e non poteva sopportare che fosse proprio suo padre a dirlo.
"Come può?" sussurrò Harry abbastanza forte perché l'uomo lo sentisse "Come può ,lei che è suo padre, chiamarla 'sgualdrina'? Lei che l'ha vista crescere, che sa perfettamente com'è Sam, come può!?" Finì per gridargli contro.
"Non accetto critiche da te ragazzo, cosa vuoi che ne sappia uno come te che il padre non l'ha nemmeno mai avuto?"
Sam stava già per scaraventarglisi addosso ,quando Harry la bloccò.
"E' vero, non so cosa voglia dire essere padre, e non ho mai avuto un padre. Ma una cosa la so ,io non abbandonerò mai mio figlio, e non sarò mai un pessimo padre come lei!"
Non fece in tempo ad alzare lo sguardo per guardare l'uomo in viso che quest'ultimo gli tirò un pugno in viso, rompendogli il labbro e provocandogli un grosso taglio da cui sgorgava del sangue.
"Harry! Harry !Stai bene? Oh Harry, il tuo labbro!" piagnucolava Sam al suo fianco, con le lacrime che iniziavano a sgorgarle dai occhi.
"Basta -esclamò tutto a un tratto la madre di Sam alzandosi- Carl, vatti a mettere del ghiaccio sulla mano e Sam, vai a prendere tutta la tua roba di là, e poi andatevene senza farvi rivedere" furono le uniche e ultime parole della madre di Sam, che se andò in cucina col marito ,lasciando una, ormai disperata e in preda al pianto, Sam e un Harry sanguinante in salotto.
 
E andando avanti le cose non erano migliorate.
Avevano provato a chiedere riparo a casa di Harry ,ma la madre disse loro che essendo lei nuovamente incinta del compagno non avrebbe potuto farli restare da loro, anzi era già intenzionata di chiedere ai genitori di Sam o di qualche suo amico se avessero potuto ospitare Harry, prima di scoprire della gravidanza della ragazza.
Dette tutti i soldi che poteva ai due ,e piena di rammarico, abbracciò entrambi ,prima che se ne andassero.
Entrambi abbandonarono la scuola, Harry si cercò un lavoro, ma per il momento senza fortuna.
Ormai costretti a vivere in una squallida camera di uno squallido appartamento, con un proprietario che non pensava ad altro che al suo fine, Harry si chiese come avrebbero potuto farcela, quando sembrava impossibile già solo in due.
Non voleva costringere suo figlio - o figlia come sottolineava a volte Sam- a una vita come quella, vita alla quale lui non avrebbe voluto nemmeno sottoporre Sam, ma ogni volta che chiedeva se non voleva provare a chiedere aiuto ai suoi genitori lei gli rispondeva sorridendo e con un: "Possiamo farcela Harry, dopotutto loro ci hanno cacciato, possiamo farcela anche senza di loro" e Harry non sapeva se diceva più a lui o a se stessa.
Ma le cose migliorarono quando Harry trovò un lavoro, e Gemma, sua sorella iniziò a fargli visita quotidianamente.
Dopotutto, si ripeteva Harry, possiamo veramente ancora farcela.


mese 3.

"Forza Harry andiamo o faremo tardi!" gli urlò Sam dalla porta.
Quel giorno visto che Harry aveva la giornata libera dal lavoro e Gemma era impegnata, avrebbe accompagnato lui Sam dal ginecologo.
"Non agitarti ,siamo ancora perfettamente in tempo ,se non in anticipo" borbottava Harry mentre si aggiustava la felpa in dosso.
"Sì ,ma se non arriviamo almeno cinque minuti prima l'infermiera segnerà l'appuntamento mancato e farà passare quella dopo" gli spiegò Sam tra gli ansimi provocati dalla corsa.
Harry si rese conto per la prima volta di quanto Sam fosse dimagrita e come ora risultasse debole, senza più energie. La pelle tirata sulle magre ossa ,le guance un tempo piene ora incavate, e la pelle che era stata luminosa, ora quasi spenta. Ma tutto ciò non impediva a Sam di continuare a sorridere sempre e comunque.
Arrivati dal ginecologo appena in tempo, una vecchia e maleducata infermiera li fece accomodare nello studio del dottore, dicendo che il dottore sarebbe arrivati di lì a poco.
"Oddio Harry sono emozionata, oggi farò la prima ecografia" ammise lei iniziando a passarsi le dita tra i capelli corvini,ora più lunghi e trasandati.
"Tranquilla ,andrà tutto bene,e finalmente potremmo vedere il nostro Small Bump no?" provò a tranquillizzarla Harry ,e a quanto pare ci riuscì, perché Sam si sciolse in un sereno sorriso, pochi minuti prima che il dottore entrasse.
"Allora pronti?" domandò il dottore guardandoli.
"Prontissimi" rispose Sam stringendo sempre più la mano a Harry.
Durante tutto il tempo che servì al dottore per preparare gli strumenti e Sam, questa non lasciò un solo attimo la mano di Harry, e non smise mai di sorridere.
Harry era anch'esso dal canto suo così agitato che avrebbe voluto poter velocizzare le cose,e nello stesso tempo aveva quasi voglia di uscire di corsa urlando.
Non sapeva bene nemmeno lui come poteva definirsi quello che stava provando, ma si ripeteva che doveva essere una cosa normale per tutti i neo-papà.
Era perso nei suoi pensieri quando il dottore lo fece tornare in sè esclamando "Eccolo!".
Sullo schermo del monitor apparve un esserino, molto più simile a un alieno che a un bambino a dir la verità, ma a Harry sembrò la cosa più bella di tutto il pianeta. Per la prima volta, si rese veramente conto che quello era suo figlio. Suo figlio.
Sam che nel frattempo era scoppiata in lacrime,non riusciva a distogliere lo sguardo del monitor,e continuava a ripetere parole dolci,accarezzandosi il piccolo rigonfiamento della pancia.
"Bene,direi che il bambino sta più che bene,l'unica cosa che mi preoccupa è lei signorina,la vedo sempre peggio di visita in visita" disse in modo quasi accusatorio guardando prima lei e poi Harry.
"Oh non è niente di che,mangio solo meno e mi muovo di più in casa" cercò di scusarsi lei,ancora incantata sul monitor sulla quale prima si vedeva il bambino.
"Non ha qualcuno da cui farsi aiutare,i suoi genitori magari?" Harry era già pronto a intervenire,ma Sam fu più veloce di lui.
"I miei genitori ci hanno abbandonato quando hanno saputo che ero incinta."
Calò il silenzio,poi il ginecolo congedò Sam dicendole che all'entrata qualcuno le avrebbe lasciato l'appuntamento per la prossima visita.
"Tu sei Harry vero?" domandò prima che Harry uscisse dietro a Sam.
"Em sì,sono il compagno di Sam e il padre del bambino"
"Sì,sia Sam che Gemma mi hanno parlato molto di te" sospirò,Harry si chiese se non lo reputasse uno stupido ragazzino come aveva già fatto il padre di Sam.
"Harry era già da un po' che volevo parlarti" iniziò l'uomo sedendosi
"Con me?" domandò Harry mentre l'altro lo invitava a sedere davanti a sè.
"Sì,si tratta di Sam e il bambino Harry.Sam sta sempre peggio come avrai anche tu notato. Ha sempre meno forze,è più magra,fa fin quasi più fatica anche a parlare" un brividò percorse la schiena di Harry a quelle parole,o lui sapeva tutto questo molto bene,ma sentirlo dire da qualcun'altro provocava uno strano effetto.
"E cosa mi consiglia di fare?" chiese mandando giù il nodo che aveva in gola.
"Ecco...Harry,non la prendere a male,ma dovresti riuscire a convincere Sam ad abortire ecco" concluse l'uomo lasciandosi andare sulla sedia,come se si fosse tolto un grosso peso.
"A-abortire?" il dottore fece annuì con la testa.
"Lei allora non conosce Sam,lei non abortirà mai" esclamò Harry tirandosi sù.
"Aspetta Harry,lo sò,ma magari se tu provassi anche solo,avete entrambi solo diciott'anni".
Harry uscì rivolgendo solo un'ultimo sguardo al dottore ma non riuscì ad arrabbiarsi con lui,perchè nel pronunciare quelle parole il suo sguardo era pieno solo di apprensione quasi paterna. Fu proprio questo a sconvolgere maggiormente Harry,e a far crescere il dubbio in lui,che forse per Sam,sarebbe stato veramente meglio abortire.
 
Durante il viaggio di ritorno Harry non pronunciò parola,ma Sam non se ne accorse occupata com'era a parlare per entrambi.
"A chi assomiglierà di più secondo te,a me o a te?E avrà i tuoi ricci?Io spero che abbia almeno i tuoi occhi,anche se il dottore ha detto che è più probabile che abbia i miei. Ho sempre adorato i tuoi occhi verdi,spero ti assomigli molto."
Come,come poteva convincerla ad abortire?Quando non riusciva nemmeno a convincere se stesso,e come poteva dopo tutti quei discorsi di Sam.
"Spero che per i capelli abbia preso dal mio ramo,non vorrei che a quarant'anni si ritrovasse calvo come tuo padre" scherzò Harry.
"E chi ti dice che tu non diventerai totalmente pelato anche prima eh?Comunque sarebbe bellissimo se avesse anche le tue fossette" 
"Sam,sembra quasi che tu voglia che questo bambino sia la mia fotocopia" esclamò ridendo Harry aprendo la porta di casa,non sentendo risposta,si girò verso di Sam e la vide ferma sullo stipite,rossa fino alle orecchie.
"Sam,che succede?"
"....-di male?" sussurò lei
"Cosa?Se parli così piano non ti capisco" disse Harry avvicinandosi a lei.
"Cosa ci sarebbe di male?" domandò lei abbassando lo sguardo
"In cosa?" chiese un ormai confuso Harry
"Se volessi che fosse come te" sbottò lei,arrossendo ancora di più
Harry sentì un impellente desiderio di abbracciare quella creatura così bella e meravigliosa,che stava ormai cadendo in decadenza davanti a lui che così tanto amava. L'abbracciò forte,baciandola sulla fronte,quando:
"Aspetta Harry,devo sedermi" disse lei sciogliendosi dall'abbracciando e andando a sedersi sulla sedia della cucina.
Era sfinita,l'andata e il ritorno dal dottore l'avevano sfinita e ormai da settimane doveva la notte alzarsi per vomitare,i soldi bastavano sempre meno per entrambi,cosa avrebbero fatto quando fossero stati in tre?
No,ormai Harry doveva ammetterlo a se stesso: l'aborto sarebbe stato la cosa migliore,per tutti e tre.
Non che non volesse il bambino,il anche suo bambino,ma come avrebbe potuto in quelle condizioni dargli anche solo una vita decente,quando non riusciva a farla avere a se stesso e a Sam?
"Sam,dobbiamo parlare" sentenziò inginocchiandosi davanti a lei
"Harry se stai per chiedermi di sposarti sappia che ti ci vuole almeno l'anello"
"No -rise lui- non è una proposta di matrimonio"
"Ah,ok" disse lei evidentemente delusa
"Sam,voglio parlare di noi,di te,me e del bambino.Vedi oggi ho parlato un po' con il dottore,ha detto che stai sempre peggio,anche secondo lui,poi i tuoi genitori ti hanno sbattuto fuori di casa,facendoci capire che non ci aiuteranno,i miei ci aiutano più che possono,ma non è tanto.Sam,è già dura andare avanti in due così,sinceramente non sò quanto dureremmo. Come faremo con un bambino? E poi,se continuerai a peggiorare così,non sanno neppure...non sanno neppure se ce la farai" concluse lui con un nodo in gola
"Cosa vorresti dire?Ce la stiamo facendo alla grande,e io ce la farò senza problemi,insieme possiamo farcela ricordi?" provava a rassicurarlo lei,accarezzandogli i capelli.
"No Sam!Questa volta non possiamo farcela non capisci?" gridò Harry scostandola bruscamente.
"E allora cosa vorresti fare eh?Dimmelo Harry,che dovrei fare!?" iniziò ad urlare anche lei.
"Non lo sò...forse abortire!" 
Appena si rese conto di quello appena detto Harry si irrigidì,non era così che voleva parlare a Sam.
"A-abortire" riuscì solamente a sussurare Sam.
"Sam,ascoltami,il dottore ha detto che secondo lui sarebbe meglio,ti prego cerca di capirmi -disse mentre Sam scoppiava a piangere- non è che io non voglio il bambino,lo vorrei,ma non potremmo dargli una vita felice come si merita,non riusciamo a darla nemmeno a noi stessi. Ascoltami,ci riproveremo,avremmo altri bambini Sam.Ti prego sò che è dura ma..."
"No Harry,tu non sai propio niente. Come puoi chiedermelo?E' mio figlio Harry!Nostro figlio!Come puoi chiedermi di ucciderlo?" urlò tirandosi sù di scatto.
"Sam,perfavore,ragiona" la supplicò il ragazzo nuovamente in ginocchio davanti a lei
"No!Tu ragiona Harry!" gli urlò contro prima di voltarsi per andarsene,ma prima che potesse anche solo uscire dalla stanza,cadde a terra di colpo.
"Sam!Sam!" urlò Harry correndole a fianco,ma Sam era priva di sensi.
"O mio Dio!Sam!".
 
Harry era seduto,nella sala d'aspetto dell'ospedale dove avevano portato Sam.
E' colpa mia,è tutta colpa mia,continuava a ripetersi.
Ripensò a quel pomeriggio,quando aveva per la prima volta visto uo figlio,e a quanto Sam era contenta.
Ripensò al piccolo alieno,al piccolo rigonfiamento,ripensò a suo figlio.
Si immaginò lui,un piccolo bambino -con i suoi capelli,gli occhi di Sam,il sorriso come il suo e le due fossette che si formavano quando sorrideva propio come Harry- e Sam,felici contenti.
Ti prego -pensava- ti prego fa che stiamo entrambi bene,prometto che Ti terrò stretto, non ti darò nient’altro che la verità
Se non sei dentro di me, metterò il mio futuro dentro di te.
E gli si ripresentavano le scene di lui,Sam e suo figlio,e si rese conto di quanto volesse quel bambino,di quanto volesse quella famiglia.
Si immaginava già la scena del parto,l'emozione sua e di Sam,di quando per la prima volta il bimbo avrebbe stresso la sua piccola mano intorno al suo dito,alla prima volta che l'avrebbe preso in braccio,ai primi passi,la prima parola. Il piccolo rigonfiamento,con le unghie delle mani grandi come mezzo chicco di riso,le palpebre chiuse,per essere presto spalancate,piccole mani,braccia,gambe,una piccola testa pelata. Dovrò essere più delicato che posso.
Harry voleva tutto ciò.
Ormai aveva deciso,era stato stupido cercare di convincere Sam ad abortire,quella di quella sera ne era stata la prova,ma non avrebbe più fatto errori del genere.
Avrebbe chiesto a Sam di sposarla,avrebbe cercato un lavoro che gli permettesse di guadagnare di più,avrebbe cercato di ragionare con i suoceri,e avrebbe detto al ginecologo che poteva fottersi lui e il suo aborto.
Harry guardò l'orologio euforico 23.55 ancora cinque minuti,e Sam sarebbe stata al quarto mese,non vedeva l'ora di poterle dire tutto quello che aveva deciso.
Ancora cinque minuti -si ripetè- e avrai quattro mesi piccolo rigonfiamento.


mese 4.

 
24.25. Harry è ancora fermo,immobile,seduto.
Le infermiere che passano gli domandavano se volesse qualcosa,i dottori chiedevano se volesse chiamare qualcuno. Ma lui restava muto,immobile,lo sguardo basso e le mani a sorreggere la testa.
Perchè?Perchè?Non è giusto. Ora che volevo più che mai,ora che ti volevo più che mai.Perchè?
"Harry..." a chiamarlo era stata Gemma la sorella.
"Sono venuta appena ho saputo,ma cosa...?" non finì la frase,gli bastò vedere il volto di Harry,rigato di lacrime che non accennavano a smettere di sgorgare.
Quelle gemme verdi,ora piene di disperazione,dolore e lacrime. Gli bastò per scoppiare anch'essa a piangere e sedersi affianco a lui.
Perchè mi hai abbandonato Sam?Avevi detto che insieme avremmo potuto fare tutto,hai detto che ce l'avresti fatta.E allora perchè non sei qui?Perchè mi hai abbandonato?
E Gemma al suo fianco continua a piangere,scossa da singhiozzi,e lui continua a torturarsi i capelli con le mani,e le labbra con i denti.
Gli si ripresentano le immagini di pochi minuti prima :lui,Sam e il bambino,sembrano passati anni,e invece sono scene di pochi minuti fa,ma queste scene sono irrealizzabili ora.
Ora che Sam se ne è andata per sempre,ora che il bambino l'ha abbandonato,ancora prima di poterlo anche solo vedere,proprio come suo padre.
'Riprovare' , 'ricominciare' ,come poteva?Come poteva senza Sam,senza il suo Small Bump?
Sei solo un piccolo rigonfiamento non ancora nato,solo quattro mesi e strappato dalla vita. Forse avevi bisogno lassù, ma non eravamo a conoscenza del perchè.





Cause you are my one, and only.
You can wrap your fingers round my thumb and hold me tight.
Oh you are my one, and only.
You can wrap your fingers round my thumb and hold me tight.
And you’ll be alright.
Your just a small bump unborn just four months then torn from life.
Maybe you were needed up there but were still un-aware of why.




Yahooooooo!
Eccomi con una nuova OS appena sfornata.
Ammetto che farla è stata propio un parto (non è una battuttaccia tranquilli) visto che ho dovuta perfino scriverla con due diversi computer. cc
Comunque spero anche che a voi piaccia (a me ovviamente non piace molto, ma quando mai mi piace qualcosa di mio?) ma questa OS mi stà molto a cuore e sopratutto la storia,
ispirata dal testo di 'Small Bump' di Ed Sheeran -come penso si sia capito- che ho letto mentre scaricavo illegalmente la canzone da youtube. ihihihihihi kè TràSgRìììì.
Sinceramente non sò dire come mi sia venuta,questo genere drammatico non è quello scherzoso e quasi comico che utilizzo solitamente io,anche per questo mi farebbe ancora più piacere sapere che ne pensate.
Bhè comunque per questa OS vorrei ringraziare prima di tutto A che per natale mi ha regalato '+' di Ed. *L*
Grazie A,è stato un regalo bellissimo. :')  
E ringrazio soprattutto la mia critica e correttrice di fiducia: mia momma. uu
Momma,grazie per aver sempre tempo e voglia per leggere tutte le sciocchezze o altro che scrivo,e sopratutto per pagarmi la connessione a internet,ti amuz mammina. c'':
Poi vorrei ringraziare quel poeta di Edward Christoper Sheeran per la meravigliosa canzone dal grande significato.
Ma più di tutti vorrei ringraziare il mio decoder se deciderà di non saltare di nuovo e se quindi mi lascerà caricare la OS. :')
 
CHI LEGGE E NON RECENSISCE VERRA' ASSALITO DA UNA MADRIA DI PUFFOLE PIGMEE.(?)
 
  
  -Susan. 
 
 
 
 

 
 











 
 
   
 
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