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Autore: Luna Malfoy    16/07/2004    21 recensioni
Sono sempre tua, quando vuoi, nelle notti più che mai, dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi. Tanto sai che quassù male che ti vada avrai tutta me, se ti andrà, per una notte... sono tua... ... la notte a casa mia, sono tua, sono mille volte tua... [OneShot dedicata ad Angele87]
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Dedico questa fanfiction ad Angele87, bravissima autrice del sito EFP e affezionata alle mie storie ^.^ Eh sì, avete capito bene! Questa autrice di ottimo livello, ha letto tutte le mie storie *.* Lo so, lo so è da santificare, per questo le dedico questa song fiction.  »

 

 

 Minuetto

 

Ginny chiuse accuratamente la finestra della camera da letto, gettando un'occhiata alla stradina che costeggiava il suo appartamento ad Hogsmeade. L'aveva comprato qualche mese prima di Natale, un piccolo regalo anticipato. Voleva stare sola, si era ritrovata a decidere all'improvviso. Niente mamma, papà, fratelli e relative cognate. Sola. 

 

La neve scendeva in piccoli fiocchi, bianchi come colombe, adagiandosi sul misero balconcino privo di fiori. 

 

Lanciò uno sguardo all'orologio appeso in stanza... le undici. Mancava davvero poco. 

 

Sospirò, sedendosi sul pouf scuro, posto di fronte al comò con specchio e prendendo a spazzolarsi i capelli con cura. Addosso, una semplice sottoveste rosa, di satin. Aveva le guance arrossate e lo sguardo brillante, ma di sicuro non aveva la febbre, sebbene tutti lo dessero per scontato, come giustificazione al suo aspetto. 

 

Scosse i ciuffi rosso sangue, posando la spazzola e passandosi le mani sulle braccia, per riscaldarle dall'aria invernale che riusciva a vincere la finestra chiusa. Un piccolo fuocherello, nel camino, illuminava e riscaldava appena l'ambiente.  

 

Ed eccolo puntuale. Quel tic tic di sassolini contro la finestra, che preannunciava il suo arrivo. Si voltò come di consueto verso la porta e aspettò i soliti pochi istanti, prima di sentir bussare. 

 

Come da copione.

 

E' un'incognita ogni sera mia...
Un'attesa, pari a un'agonia. Troppe volte vorrei dirti: no!
E poi ti vedo e tanta forza non ce l'ho!
Il mio cuore si ribella a te, ma il mio corpo no!
Le mani tue, strumenti su di me,
che dirigi da maestro esperto quale sei...

 

Aprì la porticina marrone, individuando immediatamente nella penombra i suoi occhi; vitrei, freddi, come sempre. I capelli biondi un po' bagnati. Il mantello, nero come la notte, imbiancato dalla neve. 

 

Un bacio le stordì i sensi e le mani fredde, come il vento che imperversava all'esterno, sulla sua schiena le mozzarono il fiato in gola, facendola rabbrividire. 

 

"Oggi sei meno ritrosa del solito." Le sussurrò quella voce strascicata e sensuale, in un orecchio, provocandole una sorta di scarica elettrica. 

 

Ginevra sorrise. "C'ho fatto l'abitudine, forse..." 

 

"Non sei brava a mentire, piccola Weasley." Fece con tono caldo, sollevandole le braccia e sfilandole il vestitino notturno con un gesto fluido ed esperto. 

 

Si lasciò spingere sul letto, ormai nuda. "Lo so." 

 

Odiava mentire. A se stessa, prima di tutto, ma non riusciva a farne a meno. La parte emotiva, aveva vinto su quella razionale tante, troppe volte, impedendole sempre di mandarlo via. Di sbattergli quella dannata porta in faccia. 

E vieni a casa mia, quando vuoi, nelle notti più che mai,
dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi.
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
tutta me, se ti andrà per una notte...
... E cresce sempre più la solitudine,
nei grandi vuoti che mi lasci tu!

 

Mentre lo guardava spogliarsi con una lentezza esasperante, accrescendo in lei la voglia di stringerlo, ricordò quando era incominciato quel gioco di tortura. 

 

Era stato sotto Natale. Se l'era ritrovato semi congelato nel portone della sua palazzina, avvolto dal solito mantello scuro, raggomitolato su se stesso e tremante. Nonostante fosse in quella situazione, aveva notato lei, i suoi occhi mantenevano un'incredibile dignità e distacco. 

 

I Malfoy non vogliono la pietà di nessuno, le aveva detto una volta di fronte al fuoco, ma lei gli era scoppiata a ridere in faccia, facendogli notare che non si era fatto troppi problemi ad entrare in casa sua, a scaldarsi. Era stata crudele, tagliente. Voleva ferirlo come lui aveva fatto un sacco di volte, ai tempi di Hogwarts. 

 

Di certo non si aspettava però, di sentirsi afferrare e gettare sul letto di prepotenza. Non credeva fosse capace di ripagarla in quel modo, per una semplice frase un po' pungente. Se n'era dovuta fare una ragione, quando lo aveva sentito strapparle i vestiti di dosso e toccarla con violenza. 

 

E... se possibile, era stata molto più stupita del suo comportamento, più che di quello del biondino. Aveva smesso di dimenarsi dopo un po' e sapeva che non avrebbe dovuto cedere, ma l'aveva fatto. Lo aveva abbracciato con forza e piantato le unghie nella schiena nuda, quando lo aveva sentito in lei. 

 

Così come stava facendo in quel momento, così come faceva ormai tutte le sere. 

 

Perché da quella notte, per Draco era diventata un'abitudine o un'ossessione, forse. L'andava a trovare, faceva... no, non l'amore... faceva sesso con lei e il mattino dopo spariva, lasciandole addosso un senso di vuoto che la soffocava. 


Rinnegare una passione no,
ma non posso dirti sempre sì e sentirmi piccola così
tutte le volte che mi trovo qui di fronte a te.
Troppo cara la felicità per la mia ingenuità.
Continuo ad aspettarti nelle sere per elemosinare amore...

 

So - no sempre tua, quando vuoi, nelle notti più che mai,
dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi.
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
tutta me, se ti andrà, per una notte... sono tua...
... la notte a casa mia, sono tua, sono mille volte tua...

 

Peccato che allo stesso modo, sentisse in maniera bruciante la sua mancanza. Se n'era accorta, spaventandosi dei suoi stessi pensieri, quell'unica volta, in cui lui non si era presentato all'appuntamento. 

La sera dopo, l'avevano fatto con maggior trasporto, come se durante tutto il giorno, ad entrambi fosse mancata l'aria senza la presenza dell'altro. 

 

Non poteva negarlo, aveva bisogno di quel contatto, come dell'ossigeno. 

 

Aveva iniziato a detestarsi per questo. 

 

I Malfoy non vogliono la pietà di nessuno? Ebbene... i Weasley non amano essere usati. 

 

Però, quando i suoi occhi azzurri incrociavano quelli grigi e fieri di Draco, sulla soglia di casa, si sentiva indifesa. Le sue barriere crollavano e l'amor proprio se ne andava in vacanza. 

 

Ragion per cui continuava, sera dopo sera, notte dopo notte, ad aspettare quei sassolini sul vetro e quella presenza nel suo letto, come una bambina che fa la brava e vuole il suo premio. Sì, era ingenua ed infantile come una bambina.

 

Continuava ad aspettarsi qualcosa che non sarebbe arrivato mai. Lui non era Harry, lui non era Dean. Lui era Draco, un Malfoy. Quel ragazzo odiato, deplorato, persino da lei. Prima, non più adesso. 

 

E la vita sta passando su noi, di orizzonti non ne vedo mai!
Ne approfitta il tempo e ruba come hai fatto tu,
il resto di una gioventù che ormai non ho più...
E continuo sulla stessa via, sempre ubriaca di malinconia,
ora ammetto che la colpa forse è solo mia,
avrei dovuto perderti, invece ti ho cercato.

 

Lo sentì stringerle forte alcune ciocche di capelli e inarcare la schiena, poi subito dopo sopra di lei esausto, ma felice. Di nuovo appagato. 

 

Le fece male al cuore, ancora. Non ne riusciva a venire fuori, ad allontanarlo, dimenticarlo. Stava vendendo se stessa per un orgasmo con un uomo che non le avrebbe lasciato niente. O beh, a parte un immensa solitudine nel cuore. 

 

Regolarizzò il respiro e si girò, dandogli le spalle. 

 

"Perché continuo ad aprirti, ogni sera?!" Domandò sul punto di piangere. "Perché non ti lascio fuori dalla mia vita?! O se preferisci, perché non ne esci tu?!"

 

L'altro stette zitto qualche secondo. "Non ne ho alcun interesse, né motivo, né vantaggio."

 

L'ennesima coltellata nel petto, eppure con quella frase l'aveva resa maledettamente tranquilla. La usava sì, ma non aveva alcuna voglia di smettere e questo la rassicurava. Non l'avrebbe perso. 

 

Provò disgusto per quell'idea, ma sorrise un attimo dopo. 

Minuetto suona per noi, la mia mente non si ferma mai.
Io non so l'amore vero che sorriso ha...
Pensieri vanno e vengono, la vita è così...

 

Il suono di un pianoforte, si diffuse nella palazzina; il suo vicino stava di nuovo suonando. Si accovacciò tra le coperte, cercando di prendere sonno, godendosi calore emanato dal corpo di Draco. 

 

No, non voleva pensare. Voleva dormire. Avrebbe voluto dormire fino alla sera dopo, quando lui sarebbe comparso di nuovo e l'avrebbe stretta a sé. 

 

Morfeo la catturò, col pensiero che la speranza è l'ultima a morire e se anche tutto ciò fosse stata un'illusione, se ne sarebbe preoccupata col tempo.

 

Ancora un'altra notte... poi basta...

 

...forse. 


 

FINE

 

 

Eccomi qui, con un’altra oneshot.

Stavolta è una song fic, sulle note di "Minuetto" di Mia Martini. Una canzone che adoro *-*

Spero che sia chiaro il concetto sul fatto che questa è sì una D/G, ma che qui il carissimo Serpeverde, se ne approfitta spudoratamente =) Nonostante tutto però, questi due conservano una magia... che li rende belli in qualsiasi situazione ^^

 

Alla prossima =)

 

Luna Malfoy

 

Fatemi sapere che ne pensate ç___ç vi prego! E già che ci siete... leggetevi la commedia: The Perfect Drug (sempre D/G ^^)

 

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