La stava baciando ...

Le sue mani carezzavano piano i suoi fianchi, se ne impossessavano.
Lo sentiva respirare sul collo, percepiva la fretta di raggiungere il letto.

- No, Luca ... No!

- E su ... Lasciati andare ...

I movimenti erano quelli di sempre. Quelli a cui rispondeva con slancio.

-Lu-Luca, per fav... Luca!

...

" Lisa !?"

Piangeva, piangeva rannicchiata sul letto disfatto.
Piangeva perchè Luca la toccava, la toccava come aveva da sempre fatto.

"Amore" - Cominciò il ragazzo, sedendosi sul bordo del letto - "Sei stressata, lo capisco ..."
"Tuo padre in ospedale, tua madre che non c'è mai ..."

"Luca per favore ... "- La voce di Lisa, ora proveniva da sotto le coperte.
Come se si fosse ritagliata un piccolo spazio protetto dal suo sguardo, ora fin troppo gentile.

" Ma ... Ma io so che insieme supereremo anche questo! Ne abbiamo superate tante, Lisa!"

...

"Lisa !?"

...

Lei non rispondeva, i singhiozzi aumentavano...
Luca se ne accorse, perciò decise di non andare oltre.

" Non me la sento di lasciarti sola stasera..."
" DEVI!" - Lo contraddisse lei.

"Ne ho bisogno."

***

Quel ricordo svanì nel momento in cui sentii il cellulare squillare.
Sapevo che quella mattina avrebbe chiamato, non era una mattina come tutte le altre...

"A che ora operano tuo padre?"
" Non lo so ... Mi sa che è il terzo in mattinata, non lo so, non lo so!!!"

...

" E comunque devo prendere il treno delle 13.50, il viaggio è abbastanza lungo ... "

...

"Vieni con me! Così almeno ti salterai quel noiosissimo corso all'università!" - Scherzai per alleggerire la tensione.

...

" Eddy?"

"Lo sai che non posso. Quel corso è importante!"

Aveva una voce seriamente dispiaciuta e ne fui intenerita.

" Ma certo, lo so! Stavo solo scherzando ... "

...

" Mi prometti che starai tranquilla?"

" Te lo prometto, Eddy ... - Risposi con uno slancio davvero carezzevole."

Avrei potuto chiamare Luca, ma sapevo che era periodo di esami e non volevo che si preoccupasse uleriolmente per me.
Era già abbastanza stressato si suo, e poi non erano poche le paranoie che giornalmente gli riproponevo.
Considerai che ero davvero fortunata ad avere un ragazzo così innamorato e sincero.

" Pronto ... ? "

"Sono ancora io ..."

" Farai tardi al corso se non ti dai una mossa!"

"Vengo con te, sto andando a fare i biglietti!"

Rimasi stranita per alcuni secondi. Non riuscivo a credere alle mie orecchie...

"Cos'hai fatto?" "Poche storie prezzemolo, sto venendo a casa tua, partiamo insieme."

...

Mentre parlavo al telefono con lui, cercavo inutilmente di sistemarmi in qualche modo i capelli.

" Ci sei?"

" S-Si ... si si... "

" Aprimi il portone!"

Cielo, i miei capelli erano un disastro.

" Puoi aspettare solo un minu ..."

" APRIMI!!!!"

Avrei dovuto farci l'abitudine, e l'idea non mi dispiaceva per niente.

***

--- Il treno che viaggia da Firenze a Lugano, farà un ritardo di 27 minuti ---

" Lo sapevo! - Diedi un calcio al marciappiede"
" Non prendertela, prezzemolo - Eddy addentò un pezzo di piadina..."

Certe volte la sua "assenza apparente" mi spaventava. Non riuscivo mai a capire se stare in una determinata situazione lo annoiasse, lo divertisse, lo lasciasse indifferente.
Il suo sguardo era sempre uguale.

Il rumore del treno che arriva da lontano, ci colse impreparati ... Così come il vento freddo che porta con se ...

"Noooo ... i miei capelli!!!"

Eddy fece finta di non sentire, si limitò ad inghiottire l'ultimo pezzo di piadina, prima di accartocciare il fazzoletto e buttarlo nei rifiuti.

Non so perchè, ma l'idea di allontanarmi da sola con lui mi emozionava da morire.

Che cosa importava che avevo un ragazzo che mi adorava...
Che cosa importa il fatto che gli volessi molto bene, che lui per me era un punto di riferimento?

Edward mi teneva la mano, la stingeva forte forte ...

" Andrà tutto bene, vedrai!"

Lo sapevo che sarebbe andato tutto bene, non era che un'operazione da poco, ma era bello fingere di essere preoccupata solo per lasciarmi stringere la mano.

Guardai fuori dal finestrino.
Le nuvole sembravano panna montanta e mi venne voglia di morderle... Lo ricordo bene.

...

"Non fidarti di lui, Lisa ... Noi lo conosciamo bene!
Aveva l'aria di chi sa già molto della vita, Conny Falcone.
Un paio di grossi occhiali da vista, un naso lentigginoso e un pò a punta e 27 anni di saggezza e umanità alle spalle.

"Vi state preoccupando inutilemnte" - Sorrise Lisa agitando animosamente le mani dall'alto verso il basso"- Eddy è solo un buon amico!

Monica incrociò le braccia al petto, assumendo un'espressione concisa. " Tu non puoi sapere, Lisa ... Non conosci i suoi precendenti!"

...

"Precedenti?" - Lisa cominciava seriamente a preoccuparsi.

Ricordi ...
Ricordi vaghi che le tornarono a mente dopo tanto tempo.
Eventi passati a cui non aveva mai dato peso.

"Lisa ... "

"Saverio, no! Non tu! Sei il mio migliore amico ...
Sei più di un fratello per me, non venire anche tu a parlarmi male di lui! "

Saverio Triventi ...
Un anno in più di Lisa e tanta voglia di sfondare nel mondo della musica.
Irrascibile, troppo irrasibile!
prottettivo, troppo prottettivo!

"Se ti sfiora anche solo con un dito gli spacco la faccia!"

"Al massimo dovrebbe farlo Luca! - " Scherzò, lei ... Che cominciava a temere sul serio per Eddy.

Saverio era tutto ciò che Lisa rivedeva in un fratello maggiore.
Era orgoliosa che fosse il suo migliore amico, che gli fosse vicino indipendentemente da una componente fisica o sessuale.
Fisicamente era un gran figo, ma per Lisa era l'antissesso per eccellenza!

...

"Tutto bene? "

La voce di Eddy, ebbe l'effetto di scacciare via tutti quei brutti pensieri.

"Ci siamo quasi!"

La stretta si fece più salda, Lisa sentì un brivido caldo lungo la schiena.

"Scendiamo qui, Prezzemolo!"

Si alzò con naturalezza sistemando lo zaino in spalla, lei lo seguì tacitamente, e ciò che più la spaventava, e che lo avrebbe seguito tacitamente d'ovunque.