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Autore: minda92    28/12/2012    1 recensioni
Ho voluto scrivere come vorrei continuasse la storia…
Vorrei vedere una seconda possibilità per Eva di essere felice, di affermarsi professionalmente e di trovare un nuovo amore;
una seconda possibilità per Alice di vivere finalmente il suo amore con Rudi;
e una anche per Rudi di avere affianco una ragazza che lo ama così come è senza giochi o bugie.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Altro personaggio, Eva Cudicini, Quasi tutti, Rodolfo Cesaroni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il viaggio di ritorno si svolge silenziosamente, entrambe  perse nei loro pensieri, quando entrarono a Roma fu Alice a rompere il silenzio:
“Eva, lasciami davanti casa di Jolanda, devo aggiornarla sulle ultime novità, almeno tu puoi tornare a casa, preparare le valige,  parlare con la mamma e prendere le chiavi dalla nonna.”
“Okay, le tue valige lasciale in macchina, ti mando un messaggio appena ho fatto tutto così mi raggiungi a casa di nonna.”
Eva dopo aver lasciato Alice davanti casa di Jolanda , si dirige verso casa. Non fa in tempo ad aprire il cancello e viene accolta da sua figlia che le corre incontro sorridendo:
“Mamma, finalmente sei tornata! Mi sei mancata tantissimo!”
Dietro Marta, vede correre sua madre leggermente in difficoltà. La scena la fa sorridere e le risolleva un po’ l’umore.
“Mamma dovrei parlarti di una cosa, andiamo dentro.”
“Eva mi devo preoccupare? Per caso riguarda ciò che è successo con Marco?”
“Si, in un certo senso”
Eva, Marta e Lucia entrarono in casa e si sistemarono in soggiorno, dopo essersi accomodati sul divano, Eva cominciò a parlare:
“Mamma, ho già parlato con la nonna, lei è d’accordo io ho deciso di andare a stare a casa sua con Marta. In questa casa ci sono troppe cose che mi ricordano Marco e se resto qui non  riesco a superare la cosa. Lo devo fare soprattutto per Marta perché non voglio che mi veda triste. E non vorrei dire qualcosa di sgradevole su suo padre e poi devo trovare le parole giuste per spiegarle cosa è successo tra me e Marco. Ho bisogno di riprendere il controllo sulla mia vita, trovare nuovi stimoli professionali e un lavoro. State tranquilli potrete continuare a fare i nonni a tempo pieno.”
“Tesoro, credo di non poter obiettare nulla. Io voglio che tu sia tranquilla e trovi la tua dimensione qui a Roma. Voglio il meglio per mia figlia e per mia nipote. Certo, vorrei che tu restassi qui, per me resterai sempre la mia bambina, anche se ora sei una madre anche tu. Però rispetto la tua decisone, per qualsiasi cosa io, noi siamo qui. Ti voglio bene tesoro.”
“Ti voglio bene anch’io mamma e grazie.”
“Anch’io ti voglio bene nonnina.” aggiunse Marta mentre si accoccolava tra le braccia di Eva, facendo comparire un sorriso sul viso di Eva e Lucia.
“Piccolina, anch’io ti voglio bene” le rispose Lucia accarezzandole la testa.
“ Ehi piccola vuoi aiutarmi a fare le valigie? Andiamo a stare un po’ a casa di nonna Gabriella tu ed io, sole solette. Sei contenta?”
“Siiiii. Che bello!!! Corro a fare la mia valigia, con tutti i miei giocattoli!” disse Marta, correndo in mansarda, seguita da Eva.
Nel frattempo nella stanza dei ragazzi Rudi era ancora sul letto, immerso nei suoi pensieri, stava cercando di capire perché Alice fosse partita senza salutarlo, senza lasciargli un messaggio, un post-it. Si decise ad alzarsi per andare a farsi una doccia per riprendersi e per scacciare per un po’ quei pensieri. Mentre tornava nella stanza, dopo essersi fatto la doccia, la sua attenzione fu attirata da una busta gialla, la raccolse e lesse: “Caro Rudi, questa è una lettera confusa... In questi ultimi giorni capire cos'hai in quel maledetto cuore è impossibile, forse perché anche nel mio c'è tanta confusione...Ha un nome questa confusione, Rudi, lo ha per te? Perché io all'improvviso vacillo e non so più da che parte andare. Mi sono allontanata da te perché non era più possibile starti accanto sapendo che non mi amavi...Ma ora che sto per prendere il largo, non posso partire senza sapere cosa provi esattamente per me”. Dopo aver finito di leggere si mette qualcosa addosso e nel frattempo cerca di capire qual è la cosa migliore da fare…Viene distolto dai suoi pensieri da una vocina:
“Zietto, che fai? Perché guardi nel vuoto? Mi fai la voce di paperino?”
Rudi imitò paperino sotto lo sguardo divertito di Marta, che dopo avergli fatto un’applauso aggiunse:
“A cosa stavi pensando zio?”
Rudi avrebbe voluto rispondere che era Alice a tormentare i suoi pensieri ma si limitò a dire:
“Nipotina, lo zio stava pensando a cosa fare, c’è una sua amica a cui vuole tanto bene ma non gliel’ha detto e lei ora è partita!”
“Marta, dove sei? Dai che dobbiamo andare.” Disse Eva sulle scale.
“Mamma sono in camera di zio Rudi!”
Entrare in quella stanza per  Eva fu l’ennesimo colpo al cuore in quella giornata, troppi ricordi di lei e Marco quando erano felici insieme, prima da amici-fratellastri poi fidanzati, poi di nuovo amici e poi la notte della maturità quando due amici ancora innamorati avevano fatto la cosa più bella della loro vita, la loro figlia Marta. I suoi pensieri furono interrotti da Rudi:
“Dove andate di bello?”
“Andiamo a stare un po’ dalla nonna, per stare più tranquille e io ho bisogno di staccare un po’!”
“Capisco!”  disse Rudi, capiva pienamente cosa stava passando Eva in quel momento, “Eva hai sentito Alice? Sai se è arrivata in Grecia?”
“Ehm! No, non l’ho sentita per niente! Vuoi che le dica qualcosa da parte tua quando la sento?”
“No, grazie. Al massimo le mandò un messaggio io dopo.”
Mentre uscivano dalla stanza Marta rivolgendosi a Rudi disse:
“Zio, io quando voglio bene ad una persona glielo dico, è bello quando te lo dicono! Io ti voglio bene zio, soprattutto quando mi fai fare vola vola e la voce di paperino”
“Grazie, piccola. Ti voglio bene anch’io!”
Rudi continuò a rimuginare sulla lettera,  indeciso sul da farsi. L’ultima frase di Marta l’aveva colpito per la semplicità dei bambini. Decise di andare a farsi una passeggiata per Roma, convinto che Alice fosse partita con Francesco per la Grecia; forse Roma l’avrebbe aiutato a schiarirsi le idee.
Eva dopo aver caricato le valigie in macchina, rientra in casa per prendere Marta e Lucia le dice:
“Tesoro fatevi almeno accompagnare.”
“No mamma, tranquilla. Tu vai in libreria, ti riporto la macchina io appena mi sono sistemata. Almeno vengo a vedere se trovo un libro da leggere.”
“Va bene tesoro. Allora lascia Marta con me, la porto in libreria e tu puoi sistemarti tranquillamente.”
“Okay, allora io vado!”
Eva dopo aver preso le chiavi da Gabriella iniziò a sistemarsi e inviò un messaggio ad Alice: “Ali sono a casa di nonna, mi sto sistemando. Puoi venire tranquillamente quando vuoi. J”
Alice arrivò dopo venti minuti e aiutò Eva a sistemare. Dopo un’oretta avevano finito e si ritrovarono in cucina a prendere un caffè.
“Sorellina ci pensi siamo di nuovo a casa insieme! Anzi questa volta c’è una persona in più, la mia nipotina!”
“Certo, Ali!” rispose Eva sottotono, “Sai che prima o poi dovrei dirlo alla mamma…Però posso capirti dopotutto anch’io appena tornata da New York mi sono nascosta da tutti, però almeno tu non torni incinta!” aggiunse sorridendo.
“Si, hai ragione!” rispose Alice facendole la linguaccia.
Vennero interrotte dallo squillo del cellullare di Eva:
“Papà, ciao come stai?”
“Ciao tesoro, io sto bene, tu come stai? La mamma mi ha raccontato tutto!”
“Io sto cercando di superare la cosa. Ora voglio cercarmi un lavoro qui a Roma!”
“Eva, già sai cosa penso. Marco non ti hai mai meritato! Hai già gettato troppe occasioni per lui”
“Papà, per questa volta fammi decidere da sola e vorrei che tu rispettassi le mie scelte”
“Certo, io voglio solo il meglio per mia figlia! Ciao tesoro e per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi!”
“Ciao papà!”
“Non li ha mai sopportati i Cesaroni! Immagina se sapesse che anche l’altra figlia ha perso la testa per un Cesaroni come la prenderebbe!” disse Alice, dopo aver assistito alla chiamata.
“ Di sicuro non darà una festa! Io vado in libreria da mamma a prendere Marta, hai bisogno di qualcosa?”
“No, grazie. Ora devo chiamare la mamma ed essere convincente!”
Mentre Eva usciva di casa, Alice chiamò Lucia:
“Mamma, posso stare al telefono pochi minuti.”
“Alice, siete arrivati? E’ andato tutto bene?”
“ Siamo quasi arrivati, stiamo per attraccare e poi andiamo a cena. Il viaggio è andato bene però un po’ stancante”
“Tesoro ti chiamo domattina allora. Un bacio e saluta Francesco”
“Ti risaluta e anche tu saluta tutti. Un bacio.”
Mentre Alice parlava al telefono con Lucia, Eva entrò in libreria, accolta dall’abbraccio di Marta. E insieme si diressero verso gli scaffali dei libri. Eva si lasciò trasportare in quell’universo fatto di libri, del resto i libri erano il suo rifugio da sempre, lesse diverse trame di libri ma nessuno la colpì. Si ritrovò così davanti allo scaffale dei classici, ne prese diversi e la scelta ricadde su “L’Esclusa” di Pirandello, lo prese e si diresse alla cassa, dopo aver preso un libro anche per Marta.
“E’ un bel libro! Come mai questa scelta?” le chiese Lucia.
“Parla di una donna che viene condannata da innocente e assolta da colpevole, e poi parla di seconde possibilità…”
“Messaggio ricevuto. Mi raccomando per qualsiasi cosa..”
“Noi siamo qui. Lo so mamma! Marta saluta la nonna. Ciao mamma e stai tranquilla starò meglio.”
“Ciao nonna!”
“Ciao tesoro”
Eva e Marta rientrarono in casa e trovarono la tavola apparecchiata.
“Ho già ordinato le pizze, stanno per arrivare, dobbiamo festeggiare al nuovo inizio!” disse Alice sorridendo.
“Ziaaaaaaaaaaa ma tu non dovevi essere sulla barca come i pirati, con il tuo fidanzato?”
“No, non sono partita più. Ma non devi dirlo a nessuno, deve essere un segreto tra noi tre, okay?”
“Va bene, sarà il segreto del nostro gruppo segreto, come lo chiamiamo?” chiese Marta.
“Il Cudicini’s Club” affermò Eva entrando.
Dopo aver mangiato la pizza Marta crollò tra le braccia di Eva, dopo averla portata al letto, Eva e Alice si ritrovarono sul divano per vedere un film che davano in tv.
“Eva mi sei mancata! Non sai quanto avrei voluto averti qui in quest’ultimo periodo!”
“Ali anch’io avrei voluto tornare prima, forse le cose sarebbero andate diversamente…E anche a me sono mancate a Parigi le nostre serate.”
“Eva io ci sono per qualsiasi cosa tu abbia bisogno. So che fa male, ma ti sarò accanto e lo supereremo insieme.”
“Sei cresciuta Ali, sei più saggia. Dovrei essere io ad offrirti la mia spalla e invece sei tu ad offrirmi la tua”
“Tu l’hai fatto oggi al porto, mi hai ascoltato e mi stai aiutando. Tra le due sei tu quella che deve stare su, soprattutto per Marta; è la cosa più bella che il vostro amore ha prodotto.”
“Eh, già! La nostra notte dopo la maturità, prima della partenza per New York, mi ha regalato la cosa più preziosa al mondo, mia figlia.”
“E’ fortunata Marta ad avere una madre come te. Ti rialzerai anche questa volta, devi decidere solo cosa vuoi fare ora.”
“Grazie Ali, appena lo saprò sarai la prima a saperlo. Ora andiamo a dormire almeno ci lasciamo alle spalle questa giornata”
Le sorelle Cudicini andarono a dormire con la speranza che domani sarebbe andata meglio…
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Angolo autrice
Questo è un capitolo di passaggio, spero vi piaccia
 
 
 
 
  
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