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Autore: micchan91    29/12/2012    4 recensioni
TakuRan
Sto correndo molto più velocemente di quanto il mio corpo mi permetta di andare, dietro di me il resto della squadra tenta di starmi dietro. La mia mente è come svuotata e il panico si sta velocemente impossessando di me. "Aspettami Kirino sto arrivando!" è l'unica cosa che riesco a pensare mentre percorro il corridoio per uscire dalla scuola.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sto correndo molto più velocemente di quanto il mio corpo mi permetta di andare, dietro di me il resto della squadra tenta di starmi dietro. La mia mente è come svuotata e il panico si sta velocemente impossessando di me. "Aspettami Kirino sto arrivando!" è l'unica cosa che riesco a pensare mentre percorro il corridoio per uscire dalla scuola. Correndo urto diverse persone che mi lanciano insulti, le ignoro e continuo a correre. Nella mia mente continuano a volteggiare le immagini di cinque minuti fa, una mia compagna di classe è entrata di corsa nella classe dove mi ero riunito con la squadra per parlare dell'organizzazione del compleanno a sorpresa di Kirino, e mi ha detto di aver visto proprio quest'ultimo venire picchiato da un gruppo di ragazzi. Non appena l'ho sentita sono scattato in piedi e mi sono precipitato fuori dalla classe correndo verso l'esterno della scuola dove la ragazza aveva visto Kirino. Spalanco il portone della scuola, socchiuso per il freddo, e il gelo di Gennaio mi investe, non mi sono nemmeno messo il cappotto, mi blocco solo un secondo per orientarmi guardando a destra e a sinistra, poi riprendo la mia corsa. Ho il cuore in gola, sia per lo spavento sia perchè sto correndo veramente al di sopra delle mie possibilità. Svolto un angolo, poi un altro, i miei occhi continuano la loro disperata ricerca del mio migliore amico, "dove sei?" continuo a ripetermi non riuscendo a trovarlo. Un gruppo di ragazzi mi passa vicino ridendo

< Ma l'avete visto? Era così tenero mentre tentava di difendersi! > sento dire ad uno di loro, ma sul momento non riesco a collegare che stanno parlando proprio della persona che io sto cercando tanto disperatamente, comuque li riconosco, sono del club di atletica! Rallento un po per cercare di riprendere fiato e vengo raggiunto dai miei compagni, anche loro con il fiatone.

< Non riesco a vederlo, eppure Inoue ha detto che li ha visti quì > mi dice Sangoku guardandosi intorno. Il panico oramai non mi permette di ragionare e tutto quello che riesco a fare è continuare a correre, poi mi blocco e il mio cuore perde un battito. Kirino è chinato su se stesso, un ginocchio poggiato a terra e l'altra gamba piegata, si sta tamponando il naso con una mano e tiene la testa bassa. Lo vedo tentare di alzarsi, ma ricade malamente a terra tenendosi il ginocchio e facendo un espressione sofferente. Vedo i miei compagni corrergli incontro, io non riesco a muovermi, sono come paralizzato. Sangoku si china su di lui e gli parla, non sento cosa gli sta dicendo, poi gli scosta la mano dal viso ed io rabbrividisco. Gli sta sanguinando il naso, ha un occhio nero che tiene chiuso, lo zigomo tumefatto e sia il labbro che il sopracciglio sono spaccati e sanguinanti. Sento montarmi una rabbia immensa e stringo i pugni. Vedo Sangoku aiutarlo ad alzarsi e cingergli la vita per aiutarlo a camminare mentre Kirino gli passa un braccio attorno al collo. Mi arrivano vicino, lui mi guarda con l'unico occhio aperto e mi sorride, so che lo sta facendo per non farmi preoccupare, ma lo conosco fin troppo bene per non capire che sta soffrendo molto.

< Portiamolo in infermeria > mi dice Sangoku, io annuisco mentre mi mordo a sangue il labbro. Li seguo piano mentre rientriamo nella scuola, tutti si voltano curiosi e ci osservano. Kirino non ce la fa più a camminare, il dolore alla gamba è troppo forte, così Sangoku se lo carica sulle spalle, io gli poggio una mano sulla schiena e gliela accarezzo piano. Arriviamo in infermeria, ma come al solito non c'è la dottoressa, quella donna non sa cosa voglia dire lavorare! Batto un pugno sullo scaffale delle medicine e tutti gli sguardi si puntano su di me, continuo a mordermi forte il labbro per calmarmi. Facciamo sdraiare Kirino sul lettino e vedo Aoi cercare qualcosa in un cassetto, tira fuori delle bende, alcune medicine e del disinfettante, poi si riavvicina al mio migliore amico, che nel frattempo ha chiuso gli occhi, ed inizia a curargli le varie ferite. Lo sento mugolare di dolore mentre gli cura il labbro e il sopracciglio, gli tampona il sangue e gli disinfetta tutte le ferite e le abrasioni sul corpo, poi gli da una pasticca, credo sia un antidolorifico, e si alza.

< Vado a cercare la dottoressa, così gli darà un occhiata anche lei > dice ed esce di corsa dall'infermeria. Mi fa male la mano per via del pugno, me la massaggio piano mentre vado a sedermi sul bordo del letto vicino a Kirino che si sta tenendo una borsa di ghiaccio instanteneo sull'occhio, Sangoku gliene mette un altra sul ginocchio gonfio e lo sento irrigidirsi.

< Aih > dice piano aprendo l'occhio e puntandolo su di me. Mi sorride nuovamente, ma io non riesco proprio a ricambiare. Lo vedo agitarsi,

< Shindou, tranquillo sto bene > mi dice, ma io non ci credo! Anche perchè non è molto credibile, ha la faccia praticamente irriconoscibile per quanto è tumefatta, stringo forte i pugni e tiro un profondo respiro, non voglio parlare finchè non sono calmo.

< Chi ti ha fatto questo? > gli chiedo quando mi reputo abbastanza calmo, i miei compagni si sono seduti sull'altro letto e ci osservano in silenzio, lui distoglie lo sguardo

< Shindou io...>

< Kirino, CHI CAZZO TI HA RIDOTTO COSI? > gli urlo alzandomi di scatto dal letto, vedo il suo occhio buono riempirsi di lacrime e faccio un altro lungo respiro, non devo arrabbiarmi con lui!

< Kirino....io voglio solo sapere chi è stato e perchè! > gli dico cercando di addolcire il mio tono, torno a sedermi accanto a lui e gli prendo la mano libera. Lui sospira, ma non risponde.

< Kirino se ce lo dici potremo fare qualcosa! Andremo a dirlo al preside e chi ti ha fatto questo verrà punito! Non possiamo lasciarli impuniti > gli dice Hamano, lo guardo e lo vedo seriamente preoccupato, come tutti del resto. Torno a concentrarmi su Kirino che continua a fissare il soffitto, le lacrime hanno iniziato a rigargli solo una guancia.

< Eih, tranquillo ci siamo quì noi ok? > gli dico asciugandogliele. Lo vedo sospirare stancamente,

< Sono stati i ragazzi del club di atletica, credevano che fossi una ragazza e mi si sono avvicinati per abbordarmi, io gli ho subito detto di essere un ragazzo e di lasciarmi in pace. A quel punto pensavo che se ne sarebbero andati, invece sono rimasti li ed hanno iniziato a prendermi in giro pesantemente. Io li ho ignorati e ho cercato di andarmene, ma loro mi hanno bloccato, a quel punto mi sono innervosito ed ho alzato la voce. Uno di loro, il capitano della squadra, mi si è avvicinato e voleva togliermi la maglietta per vedere se ero veramente un maschio perchè diceva che non mi credeva, a quel punto sono esploso e gli ho tirato un pugno, da li è scoppiata una rissa, purtroppo erano in 7 contro uno, non ho potuto fare più di tanto! Se fossi stato da solo con il capitano lo avrei massacrato di sicuro! Comunque mi hanno pestato e poi se ne sono andati per fortuna > dice piano, per tutta la durata del discorso ho stretto forte le coperte, poi mi torna in mente il gruppo di ragazzi che mi sono passati accanto prima, se solo avessi saputo!Sbuffo forte.....come si sono permessi di fare questo a Kirino? Me la pagheranno! Mi alzo velocemente e mi avvio verso la finestra, devo cercare di calmarmi, ma la rabbia mi monta sempre di più.... inizio a camminare avanti e indietro per l'infermeria passandomi più volte la mano tra i capelli. Osservo i miei compagni e sono anche loro abbastanza sconvolti, non parla nessuno.

< Shindou? > mi chiama Kirino, non gli rispondo

< Eih? > continua a chiamarmi

< Shindou tranquillo, è tutto ok > mi dice alla fine

< NO! no che non è tutto ok! Quelli ti hanno pestato! Non possono passarla liscia > sbotto e tiro un altro pugno sul muro, una scossa di dolore mi percorre tutto il braccio.

< Comunque adesso andremo dal preside e denunceremo tutta la situazione, lo vado a chiamare > dice Kurumada ed esce anche lui dall'infermeria.

Fisso la porta, l'istinto continua ad urlarmi di uscire da quella stanza e di andare a massacrarli di botte dal primo all'ultimo, ma la ragione me lo impedisce, non credo di essere mai stato così arrabbiato in tutta la mia vita. Continuo a camminare per l'infermeria e c'è un silenzio di tomba, rotto solo dai mugolii di dolore di Kirino quando si sposta il ghiaccio sulla faccia. Dopo pochi minuti entrano Endou, Kidou e il preside seguiti da Kurumada.

< Cos'è successo? > chiede il preside e gli raccontiamo velocemente l'accaduto.

< Bè, purtroppo io non posso fare nulla senza una prova concreta, qualcuno ha visto l'accaduto? > ci dice alla fine del racconto,

< Si! Inoue della mia classe! > dico immediatamente io

< Bene andatela a chiamare > ci dice Kidou, Hamano corre fuori dall'infermeria. Rientra pochi minuti dopo sconsolato

< Ha detto che non vuole parlare, e ha detto che comunque lei ha visto solo da lontano la rissa ed è corsa subito da noi...quindi non potrebbe riconoscerli! > dice ad occhi bassi

< In questo caso io ho le mani legate > dice il preside rialzandosi dalla sedia

< Mi dispiace ragazzi, ma senza testimoni non posso accusare ben 7 ragazzi di aver picchiato qualcuno, senza prove non posso chiedere l'esplulsione > ed esce dall'infermeria. Io sbatto le palpebre un paio di volte, è uno scherzo vero? Faccio un passo per seguirlo < Aspetti > urlo, ma Kidou mi blocca.

< Purtroppo ha ragione, non possiamo fare nulla > mi dice, la rabbia che fino ad un momento fa ero riuscito a controllare mi esplode dentro. Scanso malamente Kidou ed esco nel corridoio, la ragione oramai non ha più presa su di me e seguo solo l'istinto. Sangoku dietro di me cerca di bloccarmi e di farmi ragionare, anche gli altri compagni di squadra mi stanno seguendo.

< Shindou lascia perdere! Ti metterai solo nei guai e non risolverai nulla > mi urla Tenma mettendomisi davanti, mi fermo solo per un momento e lo osservo, forse ha ragione... poi l'immagine del mio migliore amico ferito mi balena in mente e scanso malamente il capitano continuando a camminare velocemente verso la sala del club di atletica. Sono quasi arrivato e tutti i tentativi di fermarmi sono stati inutili.

< Dove cazzo siete? Uscite fuori se avete coraggio > urlo quando sono davanti alla sala del club e spalanco la porta. Tutti gli occhi si puntano su di me, individuo immediatamente uno dei ragazzi che prima mi è passato accanto e corro verso di lui urlando.

< Sei un maledetto! Come avete osato fare del male a Kirino eh? Siete fortunati che non vi ha visto nessuno altrimenti a quest'ora sareste già fuori dalla scuola > sbotto e lo prendo per il colletto. Quello ghigna e mi da uno schiaffo sulla mano facendomela togliere

< Stai parlando di quel ragazzino con i capelli rosa? È stato divertente pestarlo, ora vattene prima che anche tu faccia la stessa fine > mi dice dandomi una spinta, sto per tirargli un pugno quando qualcuno mi anticipa.Mi volto per vedere chi è stato e spalanco gli occhi per la sorpresa, Kirino è al mio fianco e si tiene il ginocchio, sta osservando con rabbia il ragazzo che ha appena picchiato.

< Non ti azzardare a toccare il mio migliore amico, o sarai tu a fare una brutta fine! > gli dice tra i denti, il ragazzo rimane un momento interdetto,ma si riprende subito, sta per avventarsi nuovamente su di noi quando Endou e Kidou entrano nella sala.

< Basta smettetela > ci urlano e si mettono in mezzo tra noi e i ragazzi che si sono affiancati per spalleggiare l'amico, anche i nostri compagni ci sono venuti dietro per darci una mano.

< Ora basta, andiamo > Kidou ci prende per un braccio ad entrambi e ci trascina fuori dalla stanza.

< Siete pazzi? Rischiate tutti l'espulsione se date il via ad una rissa tra club! Anzi rischiate addirittura di far chiudere il club di calcio > sbotta Endou chiudendosi la porta alle spalle una volta rientrati in infermeria. Teniamo tutti gli occhi bassi,

< Mi scusi, io non ci ho visto più dalla rabbia, il fatto di lasciare impuniti quei delinquenti mi ha dato alla testa > dico stringendo la stoffa dei pantaloni, l'espressione di Endou si addolcisce un po.

< Ti capisco, ma non servirebbe a nulla picchiarli > mi risponde, e in effetti ha ragione, sono stato uno stupido ed ho messo in pericolo il club, e in più Kirino è venuto a difendermi. Lo osservo, si è seduto sul lettino e si sta tenendo la borsa del ghiaccio istantaneo sul ginocchio, mi sta fissando con preoccupazione, distolgo lo sguardo, dannazione dovrei essere io quello preoccupato, non lui! La campanella mi riscuote dai miei pensieri.

< Bene, meglio che andate a lezione adesso > ci dice Kidou

< Io rimango con lui, ditelo alla professoressa > dico ad Hamano prima che esca dall'infermeria, lui annuisce e rimango solo con Kirino. Chiudo la porta e mi volto verso il mio migliore amico, ma non lo guardo, tengo lo sguardo sul pavimento.

< Sei stato uno scemo lo sai questo? > mi chiede, conosco quel tono... è arrabbiato e preoccupato, annuisco piano

< Ti avrebbero potuto far male seriamente! Tu non sei abituato a fare a pugni > continua lui, mi stringo nelle spalle, mi fa male pensare che Kirino sia abituato a fare a pugni, si è dovuto difendere da solo tante volte nella sua vita, mentre io non riesco a difenderlo mai, anzi, è stato sempre lui a difendere me. Alzo gli occhi e l'azzurro dei suoi mi cattura.

< Mi dispiace, ero accecato dalla rabbia, non potevo pensare che qualcuno ti avesse ridotto così > dico e sento le lacrime premere per uscire, prima ero troppo arrabbiato, ma adesso che l'adrenalina è andata via tutto lo stress della situazione mi sta cadendo addosso come un macigno. Mi asciugo gli occhi con la manica della giacca e mi do dello stupido per l'ennesima volta, Kirino sta male, dovrei consolarlo e invece me ne sto quì a piangere come una femminuccia.

< Vieni quì > mi dice lui allargando le braccia, io mi ci getto immediatamente e lui le richiude su di me abbracciandomi piano. Sono seduto accanto a lui, chiuso nel suo abbraccio e lascio che le lacrime escano incontrollate. Mi calmo dopo poco e lui scioglie l'abbraccio. Mi sorride dolcemente, ma fa subito un espressione dolorante, portandosi una mano sulla bocca. Gli tolgo delicatamente la mano e osservo la ferita rossa sul suo labbro superiore, gliela sfioro con un dito e lui sobbalza per il dolore. Lentamente mi avvicino al suo viso e gli do un bacio leggero sul sopracciglio spaccato, poi sull'occhio gonfio, sullo zigomo tumefatto e infine sul labbro. Lui non si muove e rimane in silenzio, solo un leggero mugolio di dolore esce dalle sue labbra quando gli bacio lo zigomo. Inchiodo i miei occhi ai suoi,

< Come vorrei poter cancellare tutte queste ferite > gli dico, lui sbatte le palpebre un paio di volte e continua a guardarmi interdetto. Mi riavvicino a lui e rabbrividisco quando la mia mano si posa per sbaglio sulla borsa del ghiaccio sul suo ginocchio, la sposto subito sulla sua coscia. Le mie labbra ricercano le sue e molto delicatamente lo attiro a me in un lungo bacio. Sento il sapore del sangue mentre la mia lingua passa sulla sua ferita per poi andare ad intrecciarsi con la sua. Cerco di essere il più delicato possibile per non fargli male, lui mi stringe piano le spalle. Ci stacchiamo solo per mancanza d'ossigeno, un nuovo sorriso si dipinge sulle sue labbra, seguito dalla solita espressione di dolore.

< Aih > dice ridacchiando,

< Stai attento > gli dico dolcemente

< Tu non farmi sorridere allora! > mi risponde falsamente piccato. Sorrido e torno a baciarlo sempre molto delicatamente. Le mie mani gli accarezzano piano la schiena, mentre le sue mi stringono i fianchi, per un secondo mi dimentico delle sue condizioni e approfondisco il bacio strappandogli l'ennesimo gemito di dolore.

< Scusa > mi affretto a dirgli staccandomi da lui, che nel frattempo si sta massaggiando il naso guardandomi divertito. Le sue labbra continuano a chiamarmi, credo che non smetterò mai più di baciarlo! Mi avvento nuovamente su di lui, cercando di contenermi il più possibile, e le mie mani si insinuano sotto alla sua maglietta andandogli ad accarezzare il petto. Lo sento gemere piano e mi eccito, sto per farlo sdraiare quando il rumore della porta che si apre mi fa sobbalzare, mi stacco velocemente da lui e scatto in piedi. La dottoressa entra e ci guarda, ma proprio adesso doveva venire?

< Salve > gli dice Kirino

< Salve, cos'è successo? Sono stata chiamata da una vostra compagna credo > risponde lei, gli spiego la situazione e la vedo avvicinarsi al mio migliore amico per iniziare a visitarlo. Gli controlla il viso ed arrossisco leggermente quando gli sfila la maglietta lasciandolo solo con i pantaloncini per andargli a controllare il petto pieno di lividi. Stringo i pugni a quella visione, non mi ero accorto di quanto fosse ridotto male anche sul corpo.... lui non mi stacca gli occhi di dosso, la dottoressa gli controlla anche le gambe e il ginocchio.

< Bene, vedo che ti hanno già disinfettato le ferite, non ho notato costole rotte o ferite più gravi, mi raccomando non sforzare la gamba per almeno due o tre giorni.Adesso vai a casa e riposati, ti lascio il permesso per uscire, i tuoi genitori possono venire a prenderti? >

< No > e lei lo guarda male

< Posso accompagnarlo io > mi affretto a dire prima che decida di farlo rimanere a scuola

< Bene, eccovi due permessi, ora vado > e, dopo averci consegnato due fogli, esce velocemente così com'era entrata.

< Voglia di lavorare saltami addosso > dico e sento Kirino ridacchiare

< Vado a dare i fogli alla professoressa, recupero le cartelle e andiamo > gli dico avviandomi verso la porta, lui mi prende una mano e mi attira a se baciandomi, gli prendo il viso tra le mani e mi stacco dopo pochi secondi.

< Vado > ripeto e corro fuori, percorro il corridoio più velocemente possibile, busso ed entro in classe. Spiego velocemente la situazione alla professoressa che mi guarda inorridita, anche i miei compagni alzano un coro di disapprovazione nel sapere che quei ragazzi sono rimasti impuniti, ma io non ho voglia di stare quì a discutere, voglio solo portare Kirino a casa! Così mi affretto a fare la mia cartella mentre Hamano prepara quella di Kirino. Dopo aver salutato esco dall'aula e ripercorro velocemente il corridoio.

< Tutto ok, possiamo andare > dico una volta tornato in infermeria, lui cerca di alzarsi, ma avendo sforzato il ginocchio prima per venire ad aiutarmi non ci riesce e ricade seduto sul letto dolorante.

< Aspetta, non ti sforzare! > gli dico e dopo essermi sistemato per bene le due borse sulle spalle mi metto davanti a lui facendomelo salire sulla schiena. Lui si aggrappa forte e io gli metto le mani sotto al sedere, in teoria dovrei mettergliele sotto alle ginocchia...ma come non approfittare della situazione? Inizio ad avviarmi verso casa sua e intanto chiacchieriamo del più e del meno, il discorso "bacio" lo ignoriamo totalmente. Arriviamo a casa sua dopo 20 minuti, lo faccio scendere e apro la porta, poi lo riprendo in braccio e lo vado a posare sul suo letto, è rosso in viso, dev'essersi morto di imbarazzo nell'essere stato portato in braccio per tutto questo tempo. Sorrido e vado in cucina per prendere un bicchiere d'acqua, anche se Kirino è leggero ho comunque faticato a portarlo in spalla per ben 20 minuti. Guardo l'orologio, siamo tornati a casa ben 6 ore prima della fine delle lezioni, sorrido e torno in camera dove lo trovo mezzo nudo sul letto.

< Emh, che stai facendo? > gli chiedo imbarazzato

< Mi metto qualcosa di comodo! Non mi va di stare con la divisa a casa mia > mi dice, poi mi indica la sedia < Mi prenderesti quei vestiti? Se vuoi puoi prendere anche tu qualcosa di comodo dall'armadio > aggiunge, gli prendo la maglietta e i pantaloncini poggiati sulla sedia e ne approfitto anche io prendendo dei vestiti più comodi.

< Dammi una mano per favore > gli sento dire mentre sono girato verso l'armadio alla ricerca di un paio di pantaloni della tuta. Mi volto verso di lui, sta cercando di sfilarsi i pantaloni evitando di piegare il ginocchio dolorante, mi avvicino e glieli sfilo lentamente.

< Ecco fatto > dico, la mia mano tiene la sua gamba tesa e faccio scorrere lo sguardo sulla sua pelle nivea, rovinata solo da diversi lividi neri sparsi quà e la, alcuni recenti, altri meno. Mi si azzera la salivazione quando mi rendo conto che è praticamente nudo, indossa solo un paio di boxer neri e mi sta guardando curioso.

< Eih, sei ancora tra noi? > mi chiede ridacchiando ed io non riesco a staccare gli occhi dal suo petto che si alza e si abbassa ritmicamente. Sono inginocchiato per terra davanti a lui con ancora la sua caviglia stretta nella mia mano, ci poso sopra le labbra e inizio a far scorrere la mia lingua per tutta la lunghezza della gamba con un incredibile lentezza. Kirino non parla, sento il suo respiro accelerare, arrivato al ginocchio mi fermo e glielo bacio piano, poi riprendo la mia salita fino ad arrivare all'entro coscia. I suoi gemiti lievi mi sembrano il suono più bello del mondo, mi infila una mano nei capelli mentre vado a baciare la stoffa dei suoi boxer.

< Shindou > mormora piano, alzo il mio sguardo e incontro il suo, (o per lo meno, incontro il suo unico occhio aperto), le sue labbra continuano a catturare la mia attenzione e mi richiamano per un nuovo bacio, ovviamente non trattengo l'istinto e vado a mordergli piano il labbro inferiore per poi intrecciare nuovamente la mia lingua con la sua. Lui mi sfila la maglietta e infila qualche dito dell'elastico dei miei pantaloni tirandolo verso il basso, essendo in una posizione scomoda riesce a scoprirmi solo un poco il sedere, ridacchio e finisco l'opera iniziata da Kirino rimanendo anche io in mutande, poi riprendo a baciarlo. Il mio corpo combacia con il suo, cerco di essere il più delicato possibile per paura di fargli male andandogli a toccare qualche livido o qualche ferita, le mie mani gli accarezzano ogni centimetro di pelle e sotto al mio tocco sento ogni suo muscolo fremere. Porto una mano in mezzo alle sue gambe e lui geme sonoramente, a quel punto non posso più resistere così gli abbasso anche i boxer lanciandoli via e me li sfilo a mia volta, lo osservo per un po e intanto ragiono su come farlo mettere per fargli meno male possibile, opto per farlo girare di schiena così non andrò troppo a contatto con il suo corpo ferito. Inizio a prepararlo con le dita mentre è ancora a pancia in su, lui mugola di piacere e afferra la coperta tirandola verso di se, aggiungo il secondo dito e i suoi gemiti si fanno sempre più forti, sorrido, il fatto che lo sto facendo impazzire così, solo con le dita, mi riempie di gioia. Infilo anche il terzo dito e sul suo viso compare una smorfia di dolore, mi affretto a baciarlo per distrarlo e a quanto pare funziona, di fatti dopo poco ricomincia a gemere forte inarcando la schiena. Dopo pochi minuti decido che è finalmente pronto, lo prendo delicatamente e lo faccio girare di schiena, lui si piega sulle ginocchia e poggia le mani sul cuscino, per fortuna il letto è morbido e non gli fa male il ginocchio. Mi posiziono dietro di lui e gli prendo i fianchi con le mani, inizio stranamente ad agitarmi.

< Kirino? > lui volta la testa verso di me, il suo viso accaldato ed eccitato mi fa impazzire...

< Sei sicuro di volerlo? > gli chiedo e lui annuisce piano, per poi sorridermi.

A quel punto lascio da parte ogni dubbio ed inizio a penetrarlo, lo sento mugolare e gli vedo stringere il cuscino con le mani. Quando sono dentro di lui mi blocco e lo lascio abituare per qualche secondo,

< Shindou....m-muoviti, non resisto più > mi sussurra e quelle semplici parole mi danno alla testa. Aumento la presa sui suoi fianchi ed inizio a dare delle spinte decise, sotto di me Kirino urla e tira indietro la testa, dopo qualche minuto le braccia non lo reggono più e poggia la testa sul cuscino continuando a gemere forte. Anche io non riesco a trattenere i gemiti e la mia voce si mescola con la sua. Lo sento tremare di piacere, mentre stringe ancora più forte il cuscino affondandoci la faccia per attutire i suoni che escono dalla sua bocca, dopo poco raggiunge il culmine e poche spinte dopo lo raggiungo anche io. Mi sdraio accanto a lui, che volta la testa dal mio lato tenendo gli occhi chiusi, è a pancia in sotto e tiene le mani vicino al viso. Sorride leggermente per evitare di sentire dolore al labbro, lo osservo senza parlare, anche con la faccia livida riesce a mantenere la sua bellezza. Sospiro e mi chiedo come sia possibile amare tanto una persona, lui apre l'occhio

< Cosa c'è? > mi chiede piano, sta lentamente sprofondando nel sonno

< Nulla, pensavo a quanto sei meraviglioso sia dentro che fuori > gli rispondo, sento anche io le palpebre pesanti, gli accadimenti di questa mattina hanno stancato anche me

< Sembra molto una battuta a doppio senso dopo quello che abbiamo fatto > ridacchia ed io avvampo

< Non era una battuta a doppio senso! Pervertito! > gli dico senza però riuscire a trattenere una risata, stavolta è lui a sospirare

< E per fortuna che la dottoressa mi ha detto di starmene tranquillo e di non sforzare la gamba > mi dice cercando di sembrare serio, ma lo conosco da fin troppo per non capire che è decisamente divertito, gli tiro uno schiaffetto leggero sul braccio.

< Scemo >

< Se la mia gamba guarirà più lentamente saprò a chi dare la colpa > continua lui e scoppiamo entrambi a ridere. Mi giro su un fianco e lo abbraccio, mentre lui poggia la sua testa sul mio petto e passa un braccio intorno alla mia vita. Sto per sprofondare nel sonno, ma prima c'è una cosa che non posso tacergli

< Kirino? Sei ancora sveglio? > un suo "MMMH" mi conferma che è sveglio

< Mi dispiace di non essere stato in grado di proteggerti, ma ti giuro che da domani farò di tutto perchè nessuno ti faccia più del male, perchè io....ti amo > gli sussurro, sento il suo braccio stringersi di più intorno alla mia vita e avvicina di più il suo corpo al mio. Aspetto una sua risposta con il cuore in gola

< Shindou....non ti azzardare mai più a tentare di dare un pugno a qualcuno, perchè altrimenti sarò costretto ad ammazzarlo se te lo restituisce...ti amo anche io e nessuno dovrà mai azzardarsi a farti del male! > mi risponde alzando la testa, gli do un bacio casto e faccio sprofondare la testa sul cuscino, "ti amo Kirino" è l'ultima cosa che riesco a pensare prima di lasciarmi trasportare nel mondo dei sogni. Mi sveglio di soprassalto parecchie ore dopo, il mio cellulare sta squillando, Kirino è ancora abbracciato a me e mugola piano senza però svegliarsi, lo scavalco e corro a prendere il cellulare.

< Pronto? > non ho riconosciuto il numero prima di rispondere

< Eih, come sta? > è Sangoku, deve avermi chiamato con il telefono del club

< Bene, sta dormendo. La dottoressa ha detto semplicemente che non deve sforzare la gamba per un paio di giorni e tornerà come nuovo > dico abbassando la voce per paura di svegliare Kirino che si sta rigirando nel letto.

< Meno male, ora ti lascio, volevamo solo sapere come stava prima di andare ad allenarci, a domani Shindou >

< Ok, ciao a domani > e attacco, guardo il display del cellulare, sono le 14:00, tra poco tornerà la madre di Kirino. Mi rivesto e raccolgo anche i suoi vestiti poggiandoli sul letto, non voglio svegliarlo quindi provo a rivestirlo io. Sfortunatamente gli vado a premere un livido mentre tento di alzarlo per infilargli la maglietta e lui apre gli occhi di scatto

< Aih! >

< Scusa, non volevo svegliarti > gli dico

< Ti devi vestire, tra poco torna tua madre > e lo aiuto ad infilarsi la maglietta e i pantaloncini. Passiamo l'ora successiva sul divano a chiaccherare davanti ad una tazza di thè, quando rientra sua madre decido che è meglio tornare a casa mia, così da lasciarli soli a parlare.

< Io vado, passo domani a trovarti dopo gli allenamenti > e mi alzo. Saluto la madre che, seriamente sconvolta dalle condizioni di suo figlio, è seduta sul divano accanto a lui.

< Ciao Shindou > mi dice lei, sto per andarmene quando Kirino mi tira per un braccio e mi bacia, io divento un peperone, sua madre ci guarda ancora più sconvolta, e lo credo bene! Il suo bambino sta baciando in bocca il suo migliore amico! Mi stacco da lui e lo guardo sconvolto

< Ciao Shindou > mi dice sorridendo, barcollo verso la porta di casa, forse dovrei restare anche io, in fondo dovremmo dare una spiegazione....assolutamente no! Non ce la posso fare a parlare con la madre di Kirino di questo! Esco fuori di casa e tiro un profondo respiro, chiamerò Kirino stasera tardi, credo che il discorso con sua madre sarà più lungo del previsto! Sorrido divertito e mi avvio verso casa mia.

Povero me.....di chi mi sono andato ad innamorare?

 

 

Angolino dell'autrice

Bene, sono depressa perchè non mi sono andate in porto alcune cose (prima i miei migliori amici mi hanno dato buca per il compleanno, poi non ho fatto in tempo a prenotare la sala per capodanno, ho perso tutti i miei soldi giocando a tombola con i parenti e altre cose simili ) quindi ho scritto questa fan fiction. Quando sono depressa o nervosa, non so perchè, mi immagino sempre i personaggi picchiati, stuprati o sofferenti.... bah (la mia mente malata arriva anche a questi livelli!) spero comunque che vi sia piaciuta, mi sono sforzata di dargli un finale decente e soprattutto non deprimente!

Ps brutte notizie, la mia ispirazione non mi ha abbandonato, ma la mia voglia di scrivere si! Mi stufo molto presto di scrivere al computer (io scrivo tutto a mano, poi riscrivo sul pc ) quindi aggiornerò più lentamente, sorry > - < (prego che la voglia di scrivere mi torni presto!)

pps scusatemi come al solito per il titolo, ma non avevo la più pallida idea di cosa metterci!

Fatemi sapere cosa ne pensate,

baci a presto ^_^

  
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