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Autore: Ari_92    29/12/2012    7 recensioni
Una piccola long Natalizia in occasione della Warblers week :)
Si tratta di una AU ambientata nella seconda stagione, dove però c’è già Sebastian. Le coppie principali sono Thadastian, Niff e Klaine. Grazie in anticipo a chi leggerà, e buon Natale *-*
Day#1: Il calore del camino [White Christmas]
Day#2: Cioccolata in tazza [Are you okay?]
Day#3: Pattinare sul ghiaccio [Revelations]
Day#4: Neve [Best. Fight. Ever.]
Day#5: Baci sotto al vischio [Love is in the air]
Day#6: Ricordi di Natale [Extraordinary Merry Christmas]
Day#7: Prepararsi alla notte di Natale [Raise your hand]
Day#8: Mezzanotte [Stars' light]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt, Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Raise your hand
Rating: Verde (come tutta la storia)
Ship: Thadastian, tanta Klaine, un po’ di Niff
Prompt: Domenica 23 dicembre; Prepararsi al Natale
Lunghezza: 2200 parole
Note: Alla fine :)
 
 
 
 
 

#7_Raise your hand

 
 
 
Sebastian si svegliò con qualcosa di pesante che gli gravava sulle costole, impedendogli di respirare correttamente.
 
A giudicare dalla scarsa illuminazione circostante era ancora notte, e considerando le sporadiche informazioni che il suo cervello ancora mezzo catatonico gli forniva, quella non era nemmeno la sua stanza.
 
A Sebastian fu tutto improvvisamente più chiaro quando qualcuno si mosse leggermente al suo fianco, solo per accoccolarsi meglio addosso a lui.
Thad Harwood, naturalmente.
 
In qualche modo era riuscito a liberarsi del suo compagno di stanza, unire i letti e finire così, come una di quelle inquietanti coppiette tipo Blaine e Hummel – oh, già. Ancora non stavano insieme.
Ad ogni modo, quello era tutto fuorché qualcosa che lui avrebbe fatto: mise una mano sulla spalla di Thad e lo spinse da un lato, abbastanza delicatamente perché non si svegliasse ma con sufficiente decisione da farlo protestare nel sonno.
 
Beh, non era niente male per uno che fino al giorno prima si professava il capostipite degli etero della Dalton, e questo la diceva lunga anche su tutti gli altri.
Sebastian ridacchiò tra sé e sé, mentre riacquistava le facoltà cerebrali sufficienti a spiegarsi per quale motivo avessero entrambi dei vestiti addosso, cosa che sembrava escludere l’ipotesi che avessero effettivamente fatto sesso.
 
Per un momento Sebastian trovò la situazione estremamente comica: lui, nello stesso letto con un ragazzo, con ancora la cintura allacciata; non poteva negare di esserne divertito. Nonostante questo era importante per lui focalizzarsi sul lato negativo della faccenda – l’enorme lato negativo della faccenda, ad essere onesti.
 
Per quanto insopportabile, rompipalle e perfettino, Thad Harwood non era propriamente la tipologia standard di ragazzo che era solito rimorchiare in una serata qualunque allo Scandals. Thad Harwood era il tipo che ti si appiccica addosso e se ne va in giro dicendo a chiunque che state insieme, poco importa la tua opinione al riguardo.
E no, lui non era affatto il tipo da ‘un ragazzo per volta’, non lo era mai stato e di sicuro non avrebbe iniziato  con quella specie di piccolo-
 
“Sebastian?”
Era sveglio.
Da quanto cavolo di tempo era sveglio?
 
“Mmh?” ...Beh, magari da quando l’aveva spinto dall’altra parte del letto.
Okay. Forse era un po’ strano da parte sua sentirsi in colpa per questo. Thad esitò un attimo prima di parlare.
“Guarda che puoi andartene, se vuoi.”
Mormorò nel buio della stanza, facendo bene attenzione a non toccarlo: a quel punto era piuttosto chiaro che si fosse svegliato per essere stato spinto via.
 
Con tutte le cattiverie che aveva fatto nella sua vita – delle quali andava particolarmente fiero, per la cronaca – quella sembrava essere in assoluto la peggiore. E l’aspetto negativo stava nel fatto che, per quanto si sforzasse, non riusciva a seguire la sua solita norma di comportamento, ovvero fregarsene altamente.
 
“Devi per forza fare il melodrammatico?”
“Dico sul serio. Era- Era solo un bacio, e so come sei fatto. Non pretendo di cambiarti.” Disse velocemente. Sebastian fu sul punto di ricordargli che erano stati diversi baci, in effetti: per questo erano finiti in quella camera; e per quanto lo riguardava sarebbero anche andati oltre se solo non fosse stato così giù di morale.
 
Ad ogni modo, quella era la situazione più strana in cui si era mai trovato; ...perché non renderla ancora più assurda?
Sebastian sbuffò e allungò un braccio alla sua sinistra, riuscendo senza troppa difficoltà a farsi rotolare Thad di fianco, esattamente addosso a lui.
 
“Che- Che fai?- ”
“Quale parte del concetto ‘chiudi quella cazzo di bocca’ non ti è chiaro, esattamente?” Thad sbuffò, praticamente imbalsamato al suo fianco. Sebastian avrebbe riso se solo non fosse stato certo di beccarsi un pugno in testa.
 
“...Volevo solo dir- ”
“Thad. Dormi.”
Gli intimò alla fine: a quanto pareva non c’era altra alternativa quando il punto all’ordine del giorno era zittire Thad Harwood.
 
In quell’esatto istante, Sebastian era sicuro che non potesse sussistere situazione più surreale di quella che stava vivendo lui.
 
Non aveva la più pallida idea di quanto si stava sbagliando.
 
 

***

 
 
“Ordine. ordine in sala!”
“Ragazzi, qui la cosa si è fatta seria.”
Intervenne con tono mortalmente serio una delle cinque matricole sedute in cerchio nello sgabuzzino dei bidelli dell’ultimo piano.
Alle sei di mattina.
Non illuminati da altro se non la lampadina che pendeva dal soffitto per un filo che aveva tutta l’aria di essere mezzo marcio.
 
Uno dei ragazzi annuì con estrema preoccupazione, cercando lo sguardo dei suoi compagni.
“C’eravate anche voi ieri, in aula canto. Avete visto tutti che hanno alzato la mano insieme per la faccenda del vischio.” Un giovane Warbler dai capelli biondi appoggiò il mento sul palmo della mano, sconfitto.
 
“Mi rifiuto di credere che tra di loro ci sia solo dell’amicizia. E poi... Andiamo! Blaine non fa altro che fischiettare Teenage Dream! E qual è la canzone che ha cantato la prima volta che si sono incontrati?”
Nessuno sembrò dare peso al fatto che si trattasse di una domanda retorica: il coro estasiato e sognante di “Teenage Dream” riempì la minuscola stanza all’istante.
 
“Esatto! È chiaro che sono innamorati, il problema è che ancora non lo sanno.”
Un altro dei ragazzi prese la parola, estraendo teatralmente un foglietto da dietro la schiena e posizionandolo al centro del cerchio satanico che stavano più o meno consciamente formando.
 
“Ho parlato con Wes ieri sera: stamattina la riunione per discutere del tema natalizio si terrà mezz’ora prima. Ho detto di averlo già riferito a tutti... ma naturalmente non l’ho detto ai Klaine.”
Il biondino di poco prima ridacchiò malignamente e puntò il dito sul pezzo di carta davanti a lui – ...che era semplicemente un’inutile mappa della scuola, ma tant’é.
“E sarà allora che agiremo- ”
 
Il gruppetto si gelò in un silenzio surreale, nel momento in cui la porta dello sgabuzzino si aprì.
Erano in trappola.
 
I cinque si lanciarono occhiate terrorizzate e si immobilizzarono completamente al loro posto, fino a quando il ragazzo – i ragazzi – che avevano aperto la porta non gli si palesarono davanti.
 
Jeff e Nick, completamente ignari di quella segretissima riunione cospiratrice, si erano allegramente infilati nella romanticissima location del loro primo bacio – con tanto di topi morti e scope spelacchiate – per impiegare in modo costruttivo le poche manciate di minuti disponibili prima della riunione degli Warblers, anticipata quella mattina per cause sconosciute alla quasi totalità del gruppo.
 
Esclusi i fanatici di Kurt e Blaine, ovviamente.
 
Jeff chiuse alla cieca la porta alle sue spalle, mentre Nick lo aiutava spingendolo senza troppa delicatezza contro di essa, continuando a baciarlo.
La cosa proseguì ancora qualche manciata di secondi, prima che entrambi si rendessero conto che c’era qualcosa che non andava.
 
“Uhm... Ciao?”
Nick si voltò di scatto e – vedendo cinque matricole pietrificate al suolo – non poté far altro che maledirle mentalmente per avergli rovinato il momento.
 
Naturalmente il fatto che ci fossero cinque ragazzini seduti in cerchio in uno sgabuzzino alle sei di mattina non lo toccò minimamente.
I giovani Warblers sbuffarono, un po’ stizziti e un po’ sollevati.
 
“...Beh, se ci va male rimangono sempre i Niff.”
 
 

***

 
 
La riunione dei Warblers si tenne mezz’ora prima del solito, quella mattina.
Naturalmente tutti i membri del Glee Club erano presenti – anche perché quella era praticamente un’istituzione sacra alla Dalton – ad eccezione di Kurt e Blaine.
 
Il tema della giornata fu discusso piuttosto velocemente: dopotutto era il ventitré dicembre, la notte di Natale si avvicinava a grandi passi ed era necessario prepararsi al meglio.
Thad si offrì di preparare dei biscotti insieme a Sebastian – quest’ultimo più che altro si offrì di tirargli un portaombrelli addosso per averlo coinvolto in quella pagliacciata –, Trent, Wes e David di spargere allegre decorazioni per tutta la Dalton e gli altri di organizzare una festa di capodanno per gli studenti che sarebbero rimasti a scuola – cosa che col Natale non c’entrava un accidente, ma alle sei e mezzo di mattina la cosa passò piuttosto inosservata.
 
Stranamente le cose filarono piuttosto lisce, almeno fino a quando Jeff non prese la parola.
 
“...Ragazzi. Ho una domanda seria da fare.”
Wes – da dietro al tavolo del Concilio – gli rivolse un’occhiata dubbiosa.
Il binomio Jeff e serio non gli ispirava particolare fiducia, e tutto sommato nessuno avrebbe avuto davvero il coraggio di biasimarlo. Nonostante questo, vista l’espressione particolarmente contrita del suo volto, si decise a dargli la parola.
“Prego.” Lui si alzò in piedi, seguito da Nick – ovviamente – e da una piccola schiera di matricole.
 
“Per favore, tutti quelli che vogliono che i Klaine si mettano insieme alzino la mano.”
 
A quelle parole, buona parte dei ragazzi presenti in sala fecero scattare le braccia come molle.
Wes si augurò che fosse per il fatto che stava parlando un membro più anziano e che sperassero di fare bella figura assecondandolo... Non era l’unico a non avere idea di che cosa stesse dicendo, giusto?
 
“Jeff- ”
“Ascoltami, Wes. Stamattina io e Nick siamo stati rapiti da un branco di ragazzini che ci ha aperto gli occhi. Kurt e Blaine sono fatti per stare insieme, e noi dobbiamo fare qualcosa!”
I cinque del cerchio satanico – ...e Nick – scoppiarono in un fragoroso applauso.
 
Buona parte del gruppo rimase in silenzio qualche altro istante, fino a quando non si sollevarono i primi mormorii di approvazione – sia tra le matricole che tra i membri più anziani – accompagnati dalla risata sguaiata di Sebastian il quale, a quanto pareva, era incapace di cogliere la drammaticità del momento.
Una manciata di minuti più tardi, Wes fu costretto a sbattere il martelletto sul tavolo. Frastornato, ma obbligato a piegarsi alla maggioranza.
 
“...Okay. Vorrà dire che impiegheremo qualche energia per cercare di mettere insieme Kurt e Blaine, se ci tenete così tanto... E qualcuno soccorra Sebastian, per favore.” Aggiunse, indicando con il manico del suo martelletto il ragazzo agonizzante alla sua destra.
 
 

***

 
 
Blaine si svegliò a causa di un ciuffetto di capelli che gli solleticava la punta del naso.
Sbatté più volte le palpebre e riuscì a contenere uno starnuto, concentrandosi piuttosto sul profumo che sentiva – e no, non era il suo gel al lampone.
Si trattava di un odore piuttosto familiare, un odore che aveva sempre trovato delizioso, e-
 
Kurt.
Oh, sì.
 
Ai suoi neuroni non era servito poi così tanto tempo per associare quella sottile ciocca castana al suo proprietario. ...Proprietario che al momento era accoccolato contro di lui, con le mani mollemente appoggiate sulle braccia che gli circondavano il torace.
Blaine impiegò qualche istante extra a realizzare che le braccia in questione erano le sue.
 
“Kurt?”
Già.
Perché a quanto pareva si erano addormentati così la sera prima, e lui aveva davvero bisogno di svegliarlo, possibilmente prima di non rispondere più delle sue azioni.
Kurt era adorabile e tutto il resto, ma Blaine era fatto di carne e non ci teneva a rimanere appiccicato a lui un minuto di più se questo avrebbe portato ad un risveglio decisamente imbarazzante più tardi.
Per precauzione spostò leggermente le gambe e tutto il bacino di qualche centimetro, in modo che non fossero in diretto contatto con il suo amico. Lo chiamò di nuovo.
 
“Kurt? Ehi?”
“Mmh.” Mugugnò, facendosi di nuovo indietro.
 
Oh, merda.
 
“Dobbiamo svegliarci... è mattino, e- ” e tu sei troppo... caldo, troppo vicino, troppo-
“Ho ancora sonno.”
 
Blaine si fece ancora più in là, ormai in bilico sul bordo del materasso.
Naturalmente, il suo stupidissimo corpo non aveva intenzione di collaborare: stentava ad immaginare come avrebbe reagito Kurt sapendo della situazione in cui si trovava.
 
“Kurt, sul serio. Non so neanche che ore sono- ”
“Blaine... perché scappi?”
 
Domandò a un tratto, evidentemente tornato in sé a sufficienza per rendersi conto dalla palese fuga che il suo amico stava mettendo in atto.
Blaine arrossì, senza nemmeno azzardarsi a rispondere: naturalmente, aveva sottovalutato il potere della cocciutaggine di Kurt Hummel. In una mossa repentina si era già spostato verso di lui, con una risata scherzosa ed evidentemente del tutto ignaro dell’entità dei fatti.
 
Blaine non poté fare molto per evitare che si accorgesse della precaria situazione in mezzo alle sue gambe: tentò l’impossibile, e nel provarci cadde anche dal letto, ma ormai il danno era fatto.
 
“...Blaine?”
 
Appunto.
 
Kurt fece capolino da sopra al materasso, fissandolo con un’aria mista tra il divertito e l’imbarazzato.
“Ehm... Mi dispiace! Ho provato a- ”
“Non preoccuparti, succede. Solo... Facciamo finta di niente, okay?” Concluse, evidentemente concentrato nell’impresa di non ridere. ...E non andare a fuoco, visto il colore della sua pelle.
Blaine annuì con decisione e si alzò in piedi, un po’ impedito dal lenzuolo che gli si era attorcigliato attorno a un piede.
 
“Okay, uhm... Io andrei in bagno- ”
Blaine!”
 
...Cosa c’era di sbagliato in lui?
“No! Non... No! Devo solo fare pipì, giuro.”
 
Oh, Dio.Ora poteva anche sotterrarsi da solo.
Kurt annuì con un piccolo sorriso – il fatto che il suo colorito facesse invidia a quello di un’aragosta iniziava a preoccupare vagamente Blaine – e afferrò con nonchalance il suo cellulare, nel chiaro tentativo di avere qualcos’altro da fare anziché guardarlo mentre si mortificava da solo.
 
Il ragazzo si fiondò in bagno alla velocità della luce, dandosi del deficiente in tutte le lingue che conosceva – e anche parecchie di sua momentanea invenzione.
Tuttavia non fece neanche in tempo a raggiungere il lavandino che la voce di Kurt lo raggiunse dall’altra stanza, piuttosto preoccupata.
 
“Blaine? Perché ho ricevuto sette messaggi anonimi con scritto ‘Klaine is endgame’?”
 
 

***

 
 
 
 
 
Guuuuys :’D
Ho amato scrivere questo capitolo, sul serio. Follia, oh mia amata follia, vieni a me <3
Ora. Potrà anche essere trattata in chiave ironica, ma ci tengo a sottolineare la mia volontà di informare circa il potere psicologico che le fangirl e i fanboy possono esercitare sulla gente. Immedesimatevi pure in uno dei cinque shippatori Klaine seriali: so che volete farlo u.u
La scena finale tra Kurt e Blaine. Non doveva essere così, giuro. È successo: amateli :’)
Okay, basta. Anche stavolta l’orario di pubblicazione è indecente quindi capitemi se sparo solo cagate ~
Bene. Sparisco nella nebbia e spero di riuscire a pubblicare l’ultimo capitolo domani!
Un bacione, e come sempre un enorme GRAZIE  a tutti: siete adorabili e vi amo <3
 
La mia pagina facebook (che ci crediate o no) è sempre lei u.u http://www.facebook.com/pages/Ari_92-EFP/409314062440527?ref=hl
  
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