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Autore: Jeck86    29/12/2012    0 recensioni
Una ff LXMisa.
La mia seconda nel fandom di Death Note.
La prima long in questo fandom.
Lo scopo della ff era far shiftare Misa ed L sempre più out of characters per farli cadere l'una nelle braccia dell'altro.
Ma bisognava andare con i piedi di piombo.
Volevo che la cosa fosse plausibile e non tirata per i capelli.
I primi capitoli seguono la timeline della serie fino alla morte di Higuchi e alla liberazione di Misa.
Ho aggiunto alcune scene ma non cambiano in alcun modo la timeline della trama.
Invece a partire dal terzo capitolo la storia inizia a cambiare sempre più velocemente.
Per esempio Misa non fa subito lo scambio degli occhi, come si vedrà.
E alla fine c'è un finale alternativo sia all'anime che ai film.
Che altro dire?
Non ci sono amori travolgenti, scambi di fluidi corporei, scene strappacuore.
Solo due personaggi che parlano tra loro in un linguaggio criptico e si accorgono di essere simili.
A me le belle giornate non piacciono."
"Neppure a me."
Altro silenzio imbarazzato.
"Non che preferisca la pioggia. I giorni di pioggia mi...non so come dire."Replicò Misa.
"Ti mettono tristezza?"
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Misa Amane, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2°

Missing moments dell’episodio 24.

 
Ryuuzaki arrivò sul tetto del immenso grattacielo che faceva da quartier generale.
Fu piuttosto stupito di trovarci già qualcuno.
"Amane. Che ci fai tu qui? Higuchi è morto, tu sei scagionata. Sei libera di andare in qualunque momento."
"Hai proprio fretta di cacciarmi. Vero?" Era sul bordo e guardava verso il basso.
"Non mi sarei mai immaginato di trovarti qua sopra."
"Allora c'è anche qualcosa che il grande investigatore non sa."Rispose Misa.
La battuta era sferzante, caustica.
Ma il tono non lo era.
"Mi piacciono i posti alti. Spesso penso a come sarebbe buttarsi."Ryuuzaki riconobbe nella bocca di lei la propria stessa parlata strascicata.
Persino gli occhi di Misa erano strani.
Le pupille erano dilatate e lo sguardo era perso nel vuoto.
"Una volta ho letto un articolo."Continuò la ragazza."Diceva che, sui cadaveri delle persone che si gettano dai palazzi, è stata trovata una espressione, come di un sorriso. Alcuni pensano che sia una contrazione involontaria dei muscoli."
Misa si voltò verso Ryuuzaki."Ma io penso che il sorriso ci sia perché l'ultima cosa che quelle persone hanno sentito, mentre cadevano, era il vento che gli accarezzava la pelle."E nel dire queste parole si accarezzava il viso con il dorso della mano.
A Ryuuzaki sembrava di camminare sul ghiaccio sottile.
Un solo passo incauto, un solo crack e sarebbero caduti entrambi in un fiume gelato, in braccio alla morte.
Non c'era ghiaccio attorno a loro.
Ma allora perché lui sentiva distintamente quello scricchiolio?
"Penso che la tua interpretazione sia errata. Nessuno è contento di morire. L'espressione di cui parli è provocata dalla paura. Quando una persona ha paura, digrigna i denti e contrae gli angoli della bocca. Sembra un sorriso. Ciò che quelle persone hanno provato era solo paura. Un incubo da svegli..."
"...credo"
Non lo disse. Lo pensò soltanto. Non era il caso di dirle quell'ultima parola. Lei doveva essere sicura che...
"E tu? Perché sei qua sopra?"Gli domandò la ragazza.
"Io ci vengo tutti i giorni."
"Ti piace guardare gli altri dall'alto in basso."Non era una domanda.
"Non ti sbagliare. Quello e Light."
"E allora perché?"
"A volte sento il suono delle campane."
"E oggi lo senti?"
"Oggi no."
"Lo sento io."
"Davvero?"
"Forse..."
 
Misa si voltò e mosse in passo ma L le afferrò la mano e la trattenne.
"Misa, l'altro giorno hai detto che siamo amici. Lo siamo ancora?"
"Fino alla morte."
"La mia o la tua?"
"Ha importanza?"
"Se siamo amici allora..."Non si stavano guardando negli occhi.
Guardavano in direzioni opposte.
La mano di lui stringeva forte la mano di lei.
"...quello che devi fare, fallo presto."
 
Era troppo per Misa Amane.
Quelle parole la fecero montare su tutte le furie.
"SE NON VUOI CHE ESCA. SE VUOI CHE RESTI CHIUSA QUì. DILLO E BASTA."
Si sciolse dalla presa di lui con uno strattone e lo fissò con rabbia.
"Possibile che non capisce? Se io esco dovrò..."Pensava
"Non sono io a doverti dire quello che devi o non devi fare. Devi decidere tu stessa."
"ORDINA AI TUOI UOMINI DI TENERMI RINCHIUSA E LORO TI UBBIDIRANNO. COME QUANDO MI HAI FATTO LEGARE E TORTURARE. TE LO RICORDI? CREDEVI CHE ME LO FOSSI DIMENTICATO?" Disse Misa
"Tu non hai alcun diritto di chiedermi nessun favore."Sibilò la ragazza con cattiveria.
Ma forse era solo disperazione.
Mentre Misa se ne andava udì Ryuuzaki dire"Mi pare che tu sia più arrabbiata adesso che ti ho liberato che di quando ti ho legato."
"Tu sai tutto? Vero? Forza investigatore. Svelami la vera me stessa."
"Da quando i tuoi genitori sono morti tu hai tanta rabbia dentro. Cerchi un capro espiatorio, cerchi qualcuno a cui dare la colpa. Ma la verità è che tu incolpi te stessa. E non ha importanza quanto la tua logica dica che tu non c'entri niente, che non poteva essere colpa tua. Tu continui ad incolpare te stessa. Lo so, perché è successo anche a me."
Misa Amane ebbe un brivido di terrore lungo la schiena.
Quel ragazzo la conosceva meglio di quanto lei conoscesse se stessa.
Ma L non aveva finito il suo monologo:"Tu ami Light perché sai che lui non ricambia. Dopo l'attacco del persecutore, hai sempre avuto paura degli uomini. Di tutti gli uomini. Solo di Light non hai paura perché sai che lui non ti perseguiterebbe mai. A lui non importa un fico secco di te. E questo è ciò che cerchi in un uomo."
Gli tirò uno schiaffo."Ciò che io cerco è la giustizia."
"Come ammazzare persone che sono già in prigione e che non possono difendersi? Questa è giustizia?"
"Alcune persone non meritano perdono."
"Persone come me?"
E finalmente Misa se ne andò.
Perché a quella domanda non sapeva davvero come rispondere.
O forse perché lo sapeva.
Ma la risposta non le piaceva.
 
 
 
 
 
 
"Ryuuzaki non c'è? Non viene a salutare MisaMisa?"Domandò Matsuda
"E piantala di chiamarla MisaMisa."
   
 
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