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Autore: SaraRocker    29/12/2012    4 recensioni
serie DxG ^.^
Gwen è sconvolta da un passato che l'ha traumatizzata.
Un giorno incontra Duncan, un ragazzo che ha intenzione di aiutarla, ma lei avrà il coraggio di rivelarle il suo segreto?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale
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Così senza nemmeno rendersene conto rimase lì seduto fino a tardi, già pronto a gustarsi la sua vendetta ... Anche se infondo non la si poteva definire tale ... Era solo, diciamo, un dispetto.
 
Gwen intanto aveva servito ogni tavolo, finchè, all'orario di chiusura, si rese conto che Jake era ancora là.
Sospirò. Si chiedeva perchè quel ragazzo era rimasto lì fino a quell'ora ... Beh, non importava. Doveva chiudere il locale e aspettare che arrivasse il proprietario ... Le servivano quei soldi. Si avvicinò quindi al ragazzo "Jake ... Dovresti andartene"
Lui, sentendo quella voce distolse i suoi pensieri dal quel "dispetto" per tornare alla realtà. Gwen era di fronte a lui che si slacciava il piccolo grembiule allacciato dietro la schiena che copriva leggermente la vaporosa gonna nera.
"Mh? E tu?"
"Io? Io oggi devo rimanere fino a tardi ... Ah! Giusto! Ora che mi ci fai pensare con tutta l'affluenza di clienti non ho avuto un attimo libero per avvertire Duncan!" disse lei impugnando il cellulare e digitando velocemente un sms per poi inviarlo al suo ragazzo.
Jake non riusci a trattenere un soffio annoiato, per il quale la ragazza gli lanciò una delle frecciatine che lui tanto apprezzava.
In effetti, era proprio così, senza nemmeno rendersene conto aveva iniziato ad adorare alcune sue reazioni.
"Esci?"
"Non posso stare qui? Tanto da quel che ho capito devi rimanere anche tu, no? Ti aiuterò a badare a questo bar" disse allacciandosi le mani dietro la nuca sorridendo.
La ragazza riflettè. In effetti non poteva mica creare problemi. "Bah! Fa come vuoi ... Io vado a cambiarmi" disse approffittando del fatto di potere cabiarsi direttamente lì.
Andò in bagno, indossò i jeans, una canottiera che le aveva preso Duncan e una felpa.
Infilò la divisa nella borsa e tornò nella sala dove c'era anche Jake.
"Beh? Che fai lì in piedi? Siediti! Devo parlarti!" disse il ragazzo facendo cenno a lei di sedersi sulla sedia davanti a lui, così fece "Che vuoi?"
"Wow ... La tua gentilezza se ne va in fretta eh? Comunque volevo parlarti del nostro patto" disse prendendo fuori dalla tasca il pacchetto di sigarette.
Lei glielo sfilò subito di mano "Qui non si fuma"
"Tsk ... Comunque, ci vediamo domani alle 10 qui davanti, ok?" disse lui indicando fuori dal bar.
Lei annuì anche se leggermente infastidita "E ricorda: come devi chiamarmi, cosa devi indossare e il tono che devi mantenere ... Mia cara maid"
Pronunciò l'ultima frase con una punta insistente di malizia avvicinando fin troppo il proprio viso a quello della ragazza per poi ritrarlo immediatamente.
Lei dalla sua parte era diventata rossa dalla vergogna. Come osava? Avvicinarsi tanto a lei? Se Duncan fosse stato presente ... 
Duncan! Doveva avvisarlo di quella messa in scena che Jake aveva architettato ... Sennò, cosa avrebbe pensato vedendola uscire anche il sabato in quelle condizioni?
Sospirò.
"Bene ..." pronunciò alla fine lei.
 
Jake sorrise, per poi tornare a riflettere sulla sua vendetta con quel suo solito sorrisetto sulle labbra.
La ragazza non diede peso a quell'espressione.
 
Poco dopo arrivò il proprietario, così i due si diressero verso le loro case.
 
"Gwen! Sei arrivata!" disse Duncan facendola entrare.
"Ti ho mandato un sms ... Non ti è arrivato?" chiese lei preoccupata
"Si! Mi è arrivato, solo che ... Volevo aspettarti!" sorrise.
Gwen fece lo stesso, per poi ricordarsi di dovere parare al ragazzo "Duncan ... Devo dirti una cosa ... Ma tu prometti di non arrabbiarti, ok?"
"Cosa c'è?"
"Ecco ... Io e Jake abbiamo un conto in sospeso diciamo ... Ed ecco ... Domani sarò la sua ... Cameriera" Cameriera, ripetè tra sè e sè la ragazza. Doveva dire maid. 
Ma anche solo l'essere cameriera la faceva sentire male, esagerare, seppure con sincerità sul fatto che sarebbe invece stata una maid, l'avrebbe fatta sentire peggio.
Sporca.
 
"Oh ..." si limitò a dire Duncan guardando il pavimento.
Non sapeva nemmeno lui come reagire. Si fidava di Jake, ciecamente, ma ... Da quando aveva scoperto che conosceva Gwen, era costantemente proccupato.
Una ragazza come lei, poteva passare inosservata per tanti sguardi, ma alla fine, quando due ragazzi come loro, ritenuti fratelli, anche dalla loro somiglianza in tutto, voleva dire che per entrambi quella poteva essere La Ragazza, quella speciale e imperdibile.
Duncan, per lei avrebbe fatto di tutto ... Sapeva ormai da molto quanto i suoi sentimenti erano forti.
 
Ora ... Erano giorni che quella paura lo attanagliava. Il fatto che la sua somiglianza con Jake, portasse entrambi ad amare la stessa persona.
 
Ma lui si fidava di Gwen, sapeva non gli avrebbe mai mentito, nonostante tutto, quindi in effetti, poteva reagire solo in un modo.
"Mi fido di te ... Non preoccuparti, Gwen"
 
La ragazza lo gurdò qualche istante, sufficiente.
Sorrideva, ma la falsità di quel suo sorriso era inesorabilmente lacerante. Ma nonostante tutto finse di non notarlo e si limitò a baciarlo.
 
Era un bacio diverso, molto diverso dal solito.
 
Il giorno dopo, quindi Gwen, dopo avere indossato quel suo stupido vestito partì. Erano le 9:30, sarebbe arrivata in tempo, forse anche leggermente in ritardo, sperava lei.
Duncan dormiva ancora.
Gli diede un bacio sulla fronte per poi uscire.
RIngraziò il cielo più volte non avvertendo il solito freddo inglese, ma un sole abbastanza piacevole batterle sulla pelle.
 
Duncan si svegliò avvertendo le labbra della ragazza sulla fronte, ma non si mosse finchè non sentì il suo cellulare vibrare.
Un sms, da Mike "Ciao Duncan, puoi venire subito? E' importantissimo!! Sono davanti al teen-caffè!"
Il ragazzo sospirò. Quello stupido sapeva solo mettersi nei guai. Erano le 9:45, sarebbe arrivato senza problemi e in fretta passando per una scorciatoia. Alle 10 probabilmente sarebbe stato là.
 
Erano le 9:55. Era arrivata anche in anticipo invece che con il ritardo che si era tanto augurata. E Jake era lì, poggiato al muro che la aspettava. Si avvicinò, vicino a lui c'era un ragazzino castano, più basso.
Rimase ferma qualche secondo incerta se raggiungerlo davvero o meno, ma ormai lo aveva promesso. Cercò di farsi passare il fiatone che le era venuto durante la camminata, immaginando già le frecciatine che avrebbe lanciato lui, come per esempio "Avevi fretta di chiamarmi padrone?" o anche "Non vedevi l'ora di giocare con me, eh?".
Non appena il respiro le tornò normale si avvicinò definitivamente.
Jake manteneva lo sguardo basso e non appena vide avvicinarsi a lui quelle inconfondibili gambe, sorrise "Ehy ... Guarda la mia bambolina!"
Il ragazzino al suo fianco come tutta risposta, ingoiò il boccone che stava masticando rumorosamente "C-Chi è Jake?"
"Lei?Oh! E' la mia maid personale! Dico bene?" disse lui avvicinandosi al viso di Gwen.
"Maid? Ma per favore! Non puoi nemmeno permetterti un paio di scarpe!" disse il più basso.
"Zitto Mike! Idiota!" disse colpendolo in testa.
Gwen rimaneva zitta, e questo Jake lo notò presto ... "Allora? Non dici nulla? Non mi saluti nemmeno bambolina?"
Era il momento ... Doveva riflettere su ogni cosa che faceva: carattere, parole, doveva porgersi educatamente.
"Buongiorno padrone" disse mantenendo una voce calma e facendo un leggero inchino, mentre invece dentro non faceva altro che accumulare rabbia nei confronti del ragazzo.
"P-Padrone?" chiese Mike confuso
"Visto stupida pezza da piedi?" disse Jake al ragazzo, per poi rivolgersi nuovamente a lei prendendole il mento tra due dita "Lei oggi è tutta mia" sorrise.
Gwen spalancò gli occhi. 
Di nuovo quella sensazione.
Un misto tra rabbia ed una scossa sconosciuta.
Si slacciò da quella presa velocemente "Beh, allora cosa dobbiamo fare ora, padrone?" continuò lei manentendo quel tono.
"Aspettiamo una persona e andiamo, ok?"
"Tutto ciò che vuole padrone!"
Jake stava tornando a guardare basso, quando vide un uomo di mezza età passare accanto alla ragazza e squadrarle il fondo schiena.
Si tolse immediatamente la giacca, sperando solo fosse abbastanza lunga da arrivarle almeno fino alle cosce "Mettila, avrai freddo ..." disse fingendosi non interessato.
Gwen lo guardò confusa. Era uno dei pochi giorni caldi che Londra avesse incontrato quell'anno, di certo il freddo non era un problema "Sto benissimo pad-"
Lui la interruppe "Sono il tuo padrone, no? Mettila" disse mettendogliela sulle spalle arrossendo.
Mike dal canto suo, non aveva mai visto Jake reagire così ... Non si era mai impuntato molto sul coprire una ragazza ... Guardava l'amico confuso.
"C-Certo, padrone" disse stringendo a se la giacca. Era abbastanza lunga, le arrivava un po' sopra le ginocchia.
 
Duncan era ormai vicino al locale.
Doveva solo girare l'angolo. Appena lo fece rimase fermo davanti alla scena. C'era Mike insieme a Jake e Gwen.
Confuso, si avvicinò.
Il primo a notarlo fu proprio l'artefice di tutto, Jake. Sorrise.
Aveva preso poco prima il cellulare a Mike per poi mandare un sms a Duncan fingendo la questione urgente, quando in realtà, il suo obbiettivo era unicamente far capire a Duncan i suoi errori.
Quanto facesse soffrire essere traditi dall'amico di sempre. Infondo, continuava a ripetersi, per la bambolina, provava solo una normale attrazione fisica. O almeno così sperava.
"Duncan ..." esordì immediatamente il ragazzo.
"Ciao ..." 
Gwen, sentendo quel nome non potè fare a meno di arrossire e stringersi ancora più addosso la giacca che le era stata porsa pochi minuti prima.
"Duncan" sussurrò Gwen vedendolo.
Lui le sorrise.
Lei ricambiò nuovamente il suo sorriso, come la sera prima.
"Duncan!!" esordì felice Mike vedendo l'amico.
"Ehy! Ciao Mike! Ahahahah!"
Gwen non potè non fulminare Jake con lo sguardo ... Voleva capire il suo piano e in ogni caso ormai era fatta.
"Che hai bambolina?" disse Jake concentrandosi su la ragazza "Ho pensato di invitare anche il tuo ragazzo, spero ti faccia piacere!" disse dorridendo. 
Ma non in modo maligno. Era un normalissimo sorriso. 
Infondo il suo obbiettivo non era fare arrabbiare lei, ma lui. 
"G-Grazie..." disse la ragaza ripetendosi di dovere essere gentile ... "... Padrone!"
Duncan la guardò.
Ecco che cameriera. Una maid.
Ed ecco che la risentiva quella rabbia tornare verso quello che era il suo migliore amico. E anche verso se stesso.
Infondo Gwen lo aveva detto ... Sospirò.
Andarono in giro per la città, e Jake approffittò in ogni momento dell'uso della sua maid. E lei gli obbediva ... 
Anche se il ragazzo doveva ammetterlo, non riconosceva quei gesti tanto accomodandti suoi. Anzi, vederla impegnarsi nell'interpretare un'altra lo infastidiva moltissimo. A lui non piaceva una squallida ragazzina che lo chimasse padrone, ma seplicemente Gwen.
Spalancò gli occhi a quel pensiero, per poi cacciarlo. 
Per un attimo aveva confuso quell'attrazione per un vero e proprio sentimento .... Ma a lui non piaceva la bambolina, giusto?
 
Erano fermi al parco, ed era quasi mezzo giorno.
 
Duncan aveva mantenuto il silenzio per tutto il tempo, anche se parecchio irritato, e Jake continuava a osservare le sue reazioni.
"Allora che si fa ragazzi?" incalzò Mike non percependo la tensione accumulatasi nell'aria.
"Beh ... Pensavo di fare un salto a casa mia" disse Jake tranquillamente.
"Benissimo" disse Duncan. Ormai gli sembrava quanto meno evidente che erano indirizzate a lui tutte quelle frecciatine. Non ne capiva il motivo ma era così, e beh, lui sarebbe stato al gioco.
Così dopo pochi metri si ritrovarono all'appartemento dove viveva Jake. Non era certo una casa benestante, anzi, somigliava molto all'appartamento che aveva Gwen in Canada.
La ragazza si guardava infatti intorno con estrema naturalezza.
Era arredata con il minimo indispensabile: un divano, un tavolo con intorno 3 sedie, una piccola cucina e poi le varie stanze.
"Servitevi pure ragazzi, come sempre!" disse il padrone di casa buttandosi sul divano.
Gwen aveva perfettamente capito ciò che doveva fare, si avvicinò dunque al ragazzo "Desidera qualcosa padrone?"
"Beh, se è fatto da te sì"
"Dica"
"Mmmhhh, il sorbetto di ieri era squisito!"
"Un sorbetto con vodka dunque?"
"Esatto! Il limone è nel cassetto a fianco al frigorifero, la vodka nella credenza di sopra"
Così di malavoglia Gwen andò a preparare l'ordinazione.
Duncan intanto, dopo essersi preso un po' di birra, controllò che Jake lo stesse guardando, per poi avvicinarsi a Gwen "Ehy ... Stai bene?"
"Mh? Sì" disse la ragazza tagliando il primo limone.
"Guarda che solo perchè sei la sua ... Cameriera, non devi evitarmi"
La ragazza si fermò "Hai ragione ..." disse come realizzando. 
Lui sorrise, per poi prenderle il mento tra il pollice e l'indice per alzarle il volto verso il suo "Già..." sussurrò per poi baciarla.
 
Jake guardava la scena irritato. Si voltò di lato, per poi alzarsi ed uscire dalla casa. 
Gwen lo seguì "P-Padrone! Dove va?"
"Mh? Che ci fai qui? Il tuo ragazzo è dentro, no?"
"S-Sì, ma ... Abbiamo un patto no? Una promessa!" finì lei sorridendo.
Lui la guardava confuso. Diceva sul serio? O stava solo mandando avanti la sua farsa? 
Non ce la faceva più a sopportarla recitare quella scena ... Così accomodante ... Così diversa da lei.
 
"Guarda ... Che se vuoi puoi smetterla"
"Mh?"
"Intendo ... Con questa voce, il tuo comportamento ... E' irritante" ammise Jake
"Beh ... Lei mi ha chiesto di essere la sua maid personale padrone, ed è ciò che sto facendo"
Il ragazzo sorrise "Tu ... Non ti aspettavi avrei fatto venire anche lui, vero?"
Gwen abbassò lo sguardo "...No"
"Ora, probabilmente sei arrabbiata con me, eh?"
"Io non posso essere arrabbiata con il mio pad-"
"Ho detto SMETTILA! Tu non sei così!"
Lei spalancò gli occhi. Jake era di fronte a lei, serio "Sì, sono arrabbiata, anzi, a dire il vero confusa. Io, non capisco perchè prima inviti Duncan per farmi imbarazzare, poi mi permetti di stare con lui senza metterti in mezzo, anzi! Lasciandoci a casa tua!"
"I miei piani erano infastidire lui, non te"
"Lui?"
"Sì. Non mi importava niente di quella roba da saldare a dire il vero ... Non sapevo nemmeno che farti fare come mia maid, poi ho deciso che potevo usarti per fare capire a Duncan che si prova quando un amico ti tradisce, ma lui ... Lui è stato al gioco!"
"G-Gioco?"
"Esatto. Volevo capisse che vuol dire quando un amico ti volta le spalle come ha fatto lui con me ... Ieri, ha cercato di colpirmi senza nemmeno chiedersi se aveva o meno ragione! Quale fratello farebbe così?"
"I-Io ..." Gwen non sapeva che dire. Era stata arrabbiata con Jake per tutto quel tempo, quando in realtà lui, non aveva fatto altro che soffrire.
"Ma infondo, il nostro sangue non è lo stesso, no? Io sono solo un ragazzo con un sangue rosso e sporco, mentre lui è diverso, diceva mia madre, lui ... E' di sangue blu. Famiglia ricca, tante case ... Soldi.
Ma da piccoli, non esistono differenze come queste."
"Jake ..."
"Tsk! Ma perchè ne parlo a te poi? Andrai a spifferargli tutto, vero? Guarda, per quanto me ne frega puoi anche andare, ciao!" disse iniziando a camminare, ma Gwen lo fermò
"I-Io ti capisco!"
Il ragazzo si voltò.
"Io ... Vivo con mio fratello e mia madre, lei è di salute cagionevole, ma lavora duramente per tutti noi, e da quest'anno anche io mi sono cercata un lavoro part time per loro ..."
"E tuo padre?"
"Mio padre ... Ci ha abbandonati." disse lei sfornzando un malinconico sorriso.
"Oh ... Anche mio padre ci ha lasciati. Io ho una sorella maggiore. Ha dovuto lasciare gli studi per provvedere a noi ... Quindi in effetti ora contano tutti su di me. Un delinquente che ha poco a che fare con lo studio, ma almeno non sono mai fuggito come mio padre" disse calciando una pietra terra.
 
I due si guardarono. Era calato un grandissimo silenzio su quella strada... Un silenzio di una comprensione ricambiata.
Sorrisero.
 
"Ora, puoi anche andartene"
"La tua giacca ..." disse lei porgendogliela.
"Grazie, ma forse, è meglio che la tieni fino a che ... Non ti sarai vestita di più ..."
"Ma come? Mi costringi a conciarmi mezza nuda poi mi dai la tua giacca?"
"E' che-" si interruppe vedendo Duncan uscire "Niente, torna a casa e basta. Ciao" detto questo si voltò.
 
Gwen venne raggiunta da Duncan "Ehy, tutto ok?"
"S-Sì ..." disse guardando la giacca dell'amico. chissà che le stava per dire?
Guardò qualche istante il cappotto, per poi voltarsi verso il suo ragazzo "Andiamo?"
"Cosa? Ma non doveva essere un giorno intero?"
"No ... Non più"
 
Così i due si diressero verso casa.
La ragazza era estremamente confusa ... Attraversata da mille pensieri e mille sensazioni.
Aveva scoperto di avere in comune così tanto con Jake ... E aveva scoperto anche molto di Duncan ...
Era ricco. Possedeva moltissime case, soldi, aveva incalzato l'amico.
Ma non le aveva mai detto nulla.
In effetti erano davvero diversi.

*ADA :)
Allora, spero vi sia piaciuto [mi vengono dietro coi forconi per Jake T_T] x''D
beh, lasciate una recensione ^_^
e ringrazio tutti coloro che recensiscono e mi dicono cosa ne pensano facendomi anche notare i miei errori x''D
ciaooo! Alla prossima :D
  
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